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La mia esperienza di laico cristiano devoto all'Arcangelo della guarigione PDF Drucken E-Mail
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La mia esperienza di laico cristiano devoto all'Arcangelo della guarigione"Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza dolcezza senza fine alla tua destra"(Sal.15) LA PRESENZA DELL'ARCANGELO - Nella sua libertà e infinita creatività, Dio spesso sceglie di indicarci questo sentiero della pace per mezzo dei Santi Angeli. Non è così immediato avvertire la presenza di questa guida discreta e amorosa. A noi non è data la prontezza della Madre Celeste nel riconoscere i segni del Cielo, ed è quindi bene che il Padre ce li doni un po' "velati", sia per non disorientarci troppo, sia per rispettare la nostra libertà. Questo aiuto però non manca mai: come per Tobi, anche per noi il Signore vede le angustie e le tribolazioni del tempo in cui viviamo, delle circostanze della nostra vita, del profondo dei nostri cuori feriti, e manda il suo Angelo: egli ci aiuterà a conoscerLo e ci sarà poi compagno nel servirLo e nell'adorarLo. No, non ci separerà da Dio, non ci porterà fuori strada, ...

... e ce lo spiega proprio il nostro S. Raffaele: "Lui dovete benedire sempre, a Lui cantare inni!"(Tb 12,18) "E' bene tacere il segreto del Re, ma è giusto manifestare le opere di Dio" (Tb 12,7): l'Angelo che Dio manda sul nostro cammino rivela e insieme filtra la Luce dell'Amore Divino che a noi lo ha inviato (è bene tacere il segreto del Re). Tuttavia, passo dopo passo, goccia dopo goccia, la benevolenza misericordiosa che Dio ci dona per mezzo del celeste messaggero dilata i nostri cuori, affina le nostre menti, ci porta alla preghiera, alla sete della conoscenza del Creatore, ci guarisce facendoci amare la Sua santa Volontà, e ci rende infine possibile percepire più distintamente la Sua azione e i mezzi da Lui usati, fino a poterne dar testimonianza (è giusto manifestare le opere di Dio), per condividere quanto più possibile il "santo viaggio" con chi incontriamo e con chi amiamo.

Dopo alcuni anni dalla fortissima esperienza della mia conversione, accompagnata da molti "segni" su cui non mi dilungo, durante un pellegrinaggio a Medjugorje, scendendo una sera dal colle delle apparizioni, sentii fortissima la presenza dell'Arcangelo Raffaele, e cominciai a pensare che molte cose che mi erano successe e mi stavano succedendo, da quando avevo imboccato il "sentiero della vita", portavano il suo "marchio". Per "suo marchio" intendo cose ben precise: anzitutto una grande sensazione di pace (chi non l'ha provata leggendo lo splendido Libro di Tobia!), di armonia, di fiducia in Dio e nella Sua Provvidenza, poi un profondo spirito di contemplazione unito a un forte amore per il bello, per l'arte, e per il vero. Non mi dilungo su questi aspetti, che trovo tutt'altro che marginali o soggettivi, ma che sicuramente emergeranno da tutto l'insieme del Convegno di quest'anno.

Parlerò invece più per esteso dei segni che mi hanno indirizzato alla conoscenza più approfondita dell'Arcangelo e e del suo cammino sulla terra, in vista di uno scopo ben preciso: parlare di ciò che S.Raffaele oggi vuole realizzare, per Volontà divina, ancora e sempre più tra i suoi fratelli di questo tempo, assai più turbato di quello in cui viveva la famiglia di Tobia, e di ciò che oggi egli propone a noi che gli siamo devoti. Come quella a S.Michele Arcangelo, la consacrazione a S.Raffaele, a quanto mi è dato di capire, riveste un carattere assai pragmatico e un forte impegno di evangelizzazione su vari livelli, come non è difficile intuire dopo un'attenta lettura del Libro di Tobia. S.Raffaele non è molto conosciuto dal popolo cristiano, quantunque esista un intero libro della Sacra Bibbia che ci parla di lui e della sua missione, un libro che è una preziosa fonte di ispirazione se letto alla luce dello Spirito Santo (vedi per tutti lo splendido commento di Don Dolindo Ruotolo, Ed. Apostolato Stampa, Napoli 1933).

I SEGNI - 04/06/2007: "Pronto, Bruno, sono Don Marcello! Ho una bellissima notizia da darti……." Una semplice telefonata, nella quale il nostro caro Don Marcello mi dava notizia di questo Convegno, invitandomi a parteciparvi con la mia testimonianza. Ma proprio in quel giorno, potete controllare, iniziavano nella liturgia feriale le letture dal Libro di Tobia! Piccoli segni come questo, e altri più grandi, da quel pellegrinaggio a Medjugorje mi hanno accompagnato continuamente: ne darò solo qualche breve accenno, per non dilungarmi eccessivamente. Subito dopo il ritorno da Medjugorje, nel paesino montano di Rubbio, nelle prealpi venete, dopo aver collaborato a un'opera di misericordia singolare ma piuttosto impegnativa, nell'angolo più remoto della canonica trovo, quasi come ricompensa, un'antica immaginetta dell'Arcangelo, recante notizie assai interessanti sulla devozione raffaelica presso una chiesa di Bologna, S.Salvatore.

Sento subito una forte spinta interiore a dare inizio a un cenacolo mariano di preghiera, affidandolo alla protezione dell'Arcangelo oltre a quella della sua Regina, dando a queste riunioni un duplice "taglio": pregare per le famiglie divise o in difficoltà e aiutare i giovani alla ricerca di Dio, attraverso le opere di misericordia spirituale, a ritrovare la fede e il gusto della preghiera, specialmente quella di adorazione (questo secondo aspetto come fine ultimo, da prepararsi, se nella volontà di Dio, con molta preghiera). E' presente a Rubbio in quei giorni don Stefano Gobbi, animatore del Movimento Sacerdotale Mariano, (bellissimi, nel libro dei messaggi "Ai Sacerdoti figli prediletti della Madonna" i messaggi riguardanti gli Arcangeli). Gli faccio conoscere la mia intenzione, mi incoraggia fortemente ad iniziare, dandomi una particolare benedizione. Solo dopo alcuni mesi di esitazione, il giorno 11 novembre di quell'anno (penso il 1990 o 1991), spinto anche da altri segni che qui tralascio, trovo il coraggio di iniziare. Quattro anni dopo sento l'esigenza di far dipingere un'icona dell'Arcangelo, questa che ci accompagna in questi giorni di Convegno, e l'anno dopo, con l'aiuto dei carissimi Mons. Pietro Brazzale e Dott. Roberto Gava, esce, per le edizioni Salus Infirmorum, la prima versione dell'opuscolo su S.Raffaele, contenente alcune preghiere e due "proposte operative", di cui vi parlerò. Una delle due proposte trova subito realizzazione: per più di due anni, presso il Convento dei Frati Minori Francescani "Casa Sacro Cuore" di Saccolongo (Padova), ogni terzo martedì del mese il nostro piccolo Cenacolo, assieme ad altre anime devote, si incontra la sera per un'ora di adorazione, l' "Ora di S.Raffaele", a favore delle famiglie in difficoltà.

Il libretto contiene anche una Novena all'Arcangelo, da me composta, ma penso da lui ispirata, perché è stata ripresa in molte altre pubblicazioni e quindi, come S.Raffaele a cui è dedicata, ha fatto molta strada! A Monte S.Angelo, acquistando un libro di Preghiere ai Santi Angeli di Don Marcello Stanzione, trovo riportata per la prima volta la novena: ciò mi da occasione di conoscere questo sacerdote, cui mi unisce, oltre alla comune devozione ai Santi Angeli, a S.Michele e a S.Raffaele, la prudente e appassionante ricerca sui "Sette Angeli che stanno sempre al cospetto di Dio" (Tb 12,15). Questa ricerca, attraverso una visita a Roma alla Basilica di S.Maria degli Angeli e dei Martiri, per apprtofondire la conoscenza della figura di Padre Antonio Lo Duca, è occasione di prendere contatto con Padre Gioacchino Welz e confratelli, Canonici Regolari della Santa Croce di Coimbra, e, come da anni desideravo, con il movimento "Opus Sanctorum Angelorum". Nel frattempo, asttraverso il libricino e l'icona, quanti contatti, quante notizie! Apprendo dei fatti di Cordova, città consacrata a S.Raffaele a seguito di una sua apparizione nel XVI secolo, poi vengo a conoscere la splendida Chiesa di S.Raffaele a Venezia, sorta in seguito a una visione per volontà del vescovo S.Magno; poi quella di Milano, sede dell'Adorazione Perpetua, quella di Lamezia Terme.

Infine ho notizia del paese italiano consacrato al nostro, S.Raffaele Cimena, in Piemonte, dove la devozione all'Arcangelo della guarigione ha preso nuovo vigore grazie alla pubblicazione di un bel volume ad opera del Parroco, Don Severino Marzano. Vengo poi a sapere di Pozzuoli e di quanto ivi operato dall'Arcangelo, e un po' da ogni parte del mondo (Costa Azzurra, Venezuela, Germania, Cile ecc. …) mi giungono immagini e materiale in modo quasi prodigioso, o meglio "per via angelica". Altro fatto notevole: ovunque è un segno "raffaelico", anche poco conosciuto da chi lo custodisce, vengo misteriosamente attratto. Trovo una sua splendida statua lignea a Manfredonia, una a Lanciano e mille altri segni. Nel 2003 cambio mansione nel mio lavoro presso il Comune di Padova: vengo assegnato ai Musei Civici, dove posso contemplare facilmente i meravigliosi Angeli del Guariento, in particolare il gruppo degli Arcangeli e dei Troni. Chiedo all'Arcangelo un segno di conferma che questo sia veramente il mio posto. Il giorno dopo mi reco per servizio nel deposito Dipinti del Museo d'Arte Medievale e Moderna. Sono con una storica dell'Arte, persona di grande cultura e insieme molto umile e disponibile. Dopo giorni di tensione per il grande cambiamento, non privo di difficoltà, percepisco un'atmosfera di pace, di calma, un'atmosfera decisamente "raffaelica"; prima di uscire dal locale, me lo vedo comparire alla parete, isolato, non molto in evidenza, vicino a una finestra, rappresentato con Tobia e il pesce in un dipinto ovale dell'Aviani.

VIVERE CON S.RAFFAELE ARCANGELO - Potrei continuare a lungo con questi confortanti segni di conferma, ma vi assicuro che il segno di Raffaele lo porto più che altro dentro di me; soffro perché lo sento, lui così disponibile, poco conosciuto, poco compreso e poco ascoltato. Eppure S.Raffaele è, per molti versi, l'Angelo del nostro tempo, l'Angelo soprattutto cui affidare i nostri giovani in questo tempo di lotta. Sappiamo che si tratta di un combattimento spirituale (Ef 6,12), e l' Archistratega S.Michele sta chiamando a combattere al suo fianco tanti altri spiriti celesti, tra cui sicuramente S.Raffaele. Per sapere però in quali circostanze invocarlo e quale aiuto ci può dare è necessario approfondire la sua figura e la sua missione. Certo, il Libro di Tobia ce lo presenta come prototipo dell' Angelo Custode, aiuto nelle scelte di vita, protettore infine del matrimonio cristiano, di cui in queste pagine è tracciata la visione profetica. Anzitutto però S.Raffaele è l'Arcangelo della guarigione.

In questi tempi in cui, come descritto dalla Scrittura, l'umanità "si vanta di ciò di cui dovrebbe vergogniarsi" (Fil 3,19), in questi tempi in cui Asmodeo, demone della lussuria, del falso amore, spadroneggia devastando le vite, le famiglie, non risparmiando nemmeno i bambini, S.Raffaele si presenta con una frase che, per lui, ha la valenza del "quis ut Deus" per S.Michele, una frase con cui ci si dovrebbe abituare ad accompagnare ogni sua raffigurazione: "chi pecca è nemico della sua stessa vita" (Tb 12,10); quale Arcangelo della Speranza, ci guarisce innanzitutto dalla cecità del peccato. Guarire è amare e seguire la volontà di Dio: il peccato è ciò che più ce ne allontana. A poco servono mille costose terapie, se si resta lontani da Colui che è Medico e Medicina, che ci ha donato Se Stesso nel Santissimo Sacramento come "Farmaco di immortalità". Raffaele ci porta a sperare, invitandoci a "cercare le cose di lassù" (Col 3, 1-2), e salvandoci dall'ottica di Asmodeo, che vive e fa vivere le anime nelle bassezze infernali già su questa terra, celando a coloro che inganna ogni orizzonte ultraterreno.

La bella e famosa icona di Andrej Rublëv rappresenta la Santissima Trinità simboleggiata da tre figure angeliche, a cui possiamo anche associare i tre Arcangeli che conosciamo dalla Sacra Scrittura. S.Michele, Angelo della Fede, difensore della Maestà del Padre; S.Gabriele, Angelo della carità, forte della Parola-Figlio; S.Raffaele, Angelo della Speranza che persevera fino al trionfo del Bene, Angelo dello Spirito Santo. E' l'Angelo rappresentato nell'atteggiamento del viandante, che a tutti insegna e tutti implora: "Non siate nemici della vostra stessa vita, accogliete la Divina Misericordia". Non ha bisogno oggi, Raffaele, del fiele e del fegato di un pesce, ci porta ad un Farmaco assai più potente, Gesù Eucaristia, e, come allora con Tobia,si ritiene ringraziato se ci inginocchiamo con lui ad adorare! (con felice intuizione, alcune rappresentazioni pittoriche fanno concludere il viaggio di S.Raffaele e Tobia alla grotta di Betlemme - vedi ad esempio: Cima da Conegliano, Natività, Venezia, Chiesa di S.Maria dei Carmini). Ci insegna tutto ciò con estrema dolcezza, per farci comprendere che "chi fa entrare Cristo non perde nulla, nulla, assolutamente nulla di ciò che rende la vita libera, bella e grande" (Benedetto XVI, Colonia 18/08/2005).

CAMMINARE CON L'ARCANGELO RAFFAELE - Ritorniamo ora alle due proposte per porci alla sequela della nostra Celeste guida. 1) L' "Ora di S.Raffaele", cui già ho accennato in precedenza, trae spunto dal momento di lode con cui si conclude il Libro di Tobia, dopo la rivelazione dell'identità dell'Angelo (Tb 12, 1-22 e Tb 13, 1-18); è rivolta agli sposi, innanzitutto, perché includano nella cerimonia nuziale un momento finale di Adorazione, per ringraziare Dio e affidargli completamente la famiglia appena formata. Può essere conclusa con la Consacrazione della famiglia alla Regina degli Angeli e all'Arcangelo. Questa iniziativa può essere praticata, oltre che in questa occasione, da tutti quei singoli fedeli o gruppi di preghiera chiamati particolarmente a intercedere per le famiglie in difficoltà e a rischio di divisione, così numerose ai nostri tempi. 2) I "Giorni di S.Raffaele": iniziativa tratta anch'essa dal Libro di Tobia (Tb 8, 4-9), si propone di elevare il viaggio di nozze, la pagana e consumistica "luna di miele", a esperienza spirituale, sostituendola con un viaggio avente una meta di carattere religioso e dandole un'impostazione a metà tra gli esercizi spirituali a due e il pellegrinaggio, con ritmi pacati e lasciando largo spazio anche ai momenti di dialogo, di svago, di contemplazione (sarà il direttore spirituale ad aiutare a fissarne i parametri).

Imitando la scelta sapiente di Sara e Tobia, la coppia imparerà da subito a fondarsi nel rapporto con Dio, e ad anteporre agli aspetti umani dell'unione la piena comunione spirituale. Tale esperienza si può ripetere più volte nella vita di coppia, in occasione di momenti di prova o di scelte importanti da compiere, oppure quando si senta l'esigenza di ringraziare il Signore per grazie ricevute, o infine al primo insorgere di segnali di crisi. Recentemente, la relazione di devota amicizia che mi lega all'Arcangelo della guarigione ha avuto altri sviluppi: una nuova preghiera, una supplica composta sulla falsariga di quella di Papa Leone XIII a S.Michele Arcangelo; un Inno all'Arcangelo, messo in musica con il prezioso aiuto dell'amico Maestro Werner Wilde, infine la riedizione ampliata del libretto su Raffaele, contenente la Novena. Sono invece in "fase di gestazione" due nuove idee, ognuna legata a una delle due proposte precedenti. Mi sembrano, in linea con le altre, fortemente operative, e non esito ad esporvele, per avere l'appoggio della vostra preghiera. 1) L'idea della "Casa S.Raffaele", una Casa di Preghiera, più precisamente di Adorazione Eucaristica, dedicata, sotto il patrocinio dell'Arcangelo, alle opere di misericordia spirituale, indirizzate soprattutto ai giovani alla ricerca di Dio. Il programma è quello di mettere al centro Gesù Eucaristia, perché sia Lui ad attirare, a spiegare, ad annullare quelle distanze da Dio e dalla Chiesa che il mondo odierno è così abile a creare, insinuandosi nelle ferite e nei bisogni dei singoli con proposte errate, inadeguate, che offrono una falsa guarigione. Potrà essere di ulteriore aiuto la diffusione di una corretta devozione ai santi Angeli.

Come ogni opera correttamente ispirata a questa devozione, il cuore della Casa S.Raffaele dovrà essere fortemente mariano. Allo stato attuale, nulla ancora si è delineato, sul piano pratico, riguardo ai mezzi, ai luoghi, ai tempi e alle persone che potranno concorrere a dar forma a questo progetto; peraltro alcuni validi sacerdoti, a cui è stato fatto conoscere, ne hanno fortemente incoraggiato l'attuazione. 2) L'idea di studiare l'organizzazione di pellegrinaggi "raffaelici", includendo una o due tappe in Italia, a seconda della regione di partenza, ad esempio Pozzuoli, Venezia o Milano, o, meglio ancora, S.Raffaele Cimena (in Piemonte), con una tappa in questo caso anche alla sacra di S.Michele in Val di Susa. Seconda tappa a Cordova, per la visita alla "Chiesa del Giuramento"; conclusione a Fatima, casa di elezione della Regina degli Angeli, ancora ospiti di S.Michele, protettore del Portogallo. (Per inciso, il primo di questi pellegrinaggi, piccolo ma profetico, ce lo ha proposto proprio Don Marcello, a conclusione di questo Convegno!) Non c'è rivalità o divisione tra gli Arcangeli o tra i loro devoti, e spesso S.Michele o S.Gabriele mi hanno spianato la strada verso S.Raffaele o, più timidamente per ora, verso i "sette angeli Principi".

Allora, anime belle, camminiamo con l'Arcangelo del sentiero della vita, per somigliare di più a dio Eterno e Infinito, che ama rivelarsi e amarci anche per mezzo degli Spiriti Celesti. Non dobbiamo temere, egli non ci porterà fuori strada! Ci porterà dalla sua dolce Regina, che è la Scala per il Cielo, la "Porta d'oro", la vittoria di Dio su quella ribellione che ci rende "nemici della nostra stessa vita". Camminando con noi, ci porterà una pace assai più grande di quella provata da Tobia nel viaggio lungo il fiume Tigri, facendoci sostare ai piedi di Gesù Eucaristia, fino alla meta, a quella visione beatifica che il caro Arcangelo, "uno dei sette che stanno sempre al cospetto di Dio" (Tb 12,15), desidera ardentemente condividere con noi.

Capoliveri, 8/09/2007, Festa della Natività della Beata Vergine Maria Bruno Dente

 
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