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Per marxisti e massoni il Dio cristiano: “è un'alienazione della fantasia dell’uomo sfruttato” PDF Drucken E-Mail
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Per marxisti e massoni il Dio cristiano: “è un'alienazione della fantasia dell’uomo sfruttato” Secondo il pensiero di Karl Marx il proletariato è racchiuso in un sistema economico segnato profondamente dai rapporti iniqui di classe (sfruttatori-sfruttati) in cui si trova come “alienato”, privato quindi di potenza, di felicità e dei frutti del proprio lavoro proprio come “l’alienato” che viene rinchiuso in un ospizio-manicomio ed è considerato come privo della ragione. Per una sorta di rivincita sugli smacchi della vita, egli presta una fede illusoria in un Dio irreale che immagina ed in un aldilà anch’esso immaginario, per ottenere a buon mercato, questa potenza, questa felicità e questo amore di cui è privato quaggiù. La religione è così una mistificazione che l’uomo sfruttato e sottosviluppato si fa da se stesso: “La religione è l’oppio del popolo”, “il sospiro della creatura oppressa”. Dio è una proiezione di quello che l’uomo ha di migliore. E gli “sfruttatori” clericali e capitalisti lo mantengono in questa pia illusione…

Gli “sfruttatori” agli occhi di quelli che reggono le file della tradizione anticlericale – anche non marxisti -, sono anche i capi religiosi che, ad immagine di un Dio despota onnipotente ed un po’ sadico, mantengono gli uomini nella sottomissione, la passività e la rassegnazione, nell’oscurantismo ed il rifiuto del progresso della civilizzazione moderna: “Esiste una incompatibilità fondamentale tra la religione e la massoneria, ha scritto la rivista del Grande Oriente di Francia.

Pregare Dio in un santuario o lavorare al miglioramento di se stesso in una loggia costituiscono due strade intellettuali inconciliabili … Credere in Dio, è pensare che esiste un essere onnipotente all’origine della creazione del mondo e degli uomini. Ora se Dio ha creato, assume automaticamente la responsabilità totale della sua opera e, beninteso, le conseguenze che ne discendono e che non sono potute sfuggire alla sua previdente saggezza. E’ per questo che il credente si vede costretto a dire con rassegnazione: “E’ la volontà di Dio”. E, non potendo fornire spiegazioni al momento di eventi rivoltanti, aggiunge: “I destini di Dio sono impenetrabili”.

Il credente esita dunque nel lottare contro la disgrazia, la sofferenza e l’avversità, perché è andare incontro alla volontà di Dio. E’ questo ragionamento spinto all’estremo che ha condotto interi popoli ad essere nella prostrazione, la miseria e la disfatta umana … Viceversa, il massone ed il marxista pensano che egli sia responsabile solo di se stesso, dei suoi atti e dunque delle conseguenze che ne discendono … Pretende che l’uomo è perfettibile. Che è capace di sfuggire alle sue miserie e di modificare così il suo destino con un lavoro in collettività. Come pure la massoneria attiva preconizza di agire, di analizzare le situazioni, di ricercare una soluzione ai problemi che si pongono all’uomo ed all’umanità.

Voler lottare contro questi flagelli: la sofferenza con degli analgesici, le epidemie con dei vaccini … è volere che l’uomo sfugga alla sua condizione originale naturale. E’ anche denunciare lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e tentare di liberarlo da ogni asservimento … In sunto, “il credente chiama ed aspetta che gli si invii l’ascensore per accedere alla cima. Nonostante che il massone intraprenda coraggiosamente ad incidere coi suoi propri mezzi la scala che gli si offre” (Guy Fouques, in Umanesimo, rivista dei massoni del Grande Oriente di Francia, n° 134-135, 1980). Vi ritrovate nell’immagine di questo Dio castratore e monarca onnipotente? Certamente no! Mentre l’ideologia marxista è crollata, le logge massoniche invece in Europa conoscono al contrario da circa venti anni un forte aumento dei loro effettivi, in provenienza dalla giovane generazione. Non ci illudiamo: Il Vaticano II è meno noto della propaganda di una storia riduttiva in chiave anticattolica: eccidi delle crociate ed eccessi dell’Inquisizione.

Queste incomprensioni, anche caricaturali, debbono aiutarci a restare vigili. Oggi ancora, talune forme di ritorno dello spirituale rischiano di smobilitare dall’azione sempre necessaria per trasformare le strutture della società nello spirito del Vangelo. Ritirarsi in una “Stanza elevata”, nell’Arca della Salvezza per accogliere lo Spirito – attitudine lodevole in sé – possono diventare anche pretesto di evasione in uno spirituale ambiguo: quando causa il rifiuto di mettersi insieme a quelli che, con le mani nel fango, cercano di costruire la diga contro i nuovi diluvi dell’inumano. Alcuni governi dell’America del Sud incoraggiano l’impianto di gruppi pentecostali ed evangelici che predicano un regno di Dio diventato tipicamente “oppio del popolo”.

E questo, nell’intenzione chiara di controbattere il lento lavoro di coscientizzazione portato avanti dai cristiani delle Chiese storiche presso popolazioni schiacciate da una minoranza di possidenti od alienate da talune tradizioni religiose ancestrali. Ora, questo richiamo alla dignità dell’uomo è nella pura tradizione evangelizzatrice della Chiesa cattolica. E’ l’appello lanciato all’inizio del secolo scorso dall’abate Cardijn ai giovani lavoratori: “Sii fiero operaio!”; con la nascita della Gioventù Operaia Cattolica e, nella sua scia, dai movimenti di Azione Cattolica.

E’ l’appello di Martin Luther King ai suoi fratelli neri perché risollevino la testa, e la nascita dei movimenti contro il razzismo e l’ingiustizia stabile. Dalla beata Madre Teresa di Calcutta alle comunità di base del Brasile, appare che la religione non è sempre fattore di alienazione; è spesso fermento di promozione. Così il cristiano oggi deve essere contemporaneamente politico e mistico secondo la tradizione biblica riassunta da San Giovanni: “Colui che dice “io amo Dio” che non vede, e che non ama suo fratello che vede, questi è un bugiardo!” (1 Gv. 4,20). 

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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