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Il Papa andrà in Abruzzo. Il Vaticano fa un appello per adottare le opere d'arte danneggiate PDF Drucken E-Mail
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Il Papa andrà in Abruzzo. Il Vaticano fa un appello per adottare le opere d'arte danneggiateIl Papa annuncia che presto andrà a far visita ai terremotati dell’Aquila. E intanto dal Vaticano si lancia un appello a tutti i laboratori di restauro in Italia, affinché adottino un’opera d’arte mobile, cioè “trasportabile”, rimasta danneggiata nel sisma che ha colpito l’annuncio. L’attenzione della Santa Sede nei confronti dei terremotati si muove su due binari: da una parte la solidarietà, con tutte le associazioni impegnati nella raccolta viveri e donazioni e l’intenzione del Papa di andare personalmente in visita ai terremotati. Dall’altra, l’attenzione per le opere d’arte distrutte o rovinate dalla scossa. La proposta della Santa Sede è di adottarle. L’appello lo fa il professor Francesco Buranelli, segretario della Pontificia Commissione per i Beni Culturali della Chiesa, mentre il presidente della commissione, monsignor Ravasi, segue ora per ora l’evolversi della situazione in contatto telefonico con l’Arcivescovo dell’Aquila Molinari. “Lancio un appello – dice il professor Buranelli – a tutti i ...

...  laboratori di restauro italiani, grandi e piccoli, per iniziare a raccogliere e restaurare le opere mobili delle Chiese danneggiate dal sisma”. Un’azione di solidarietà concreta per mettere in salvo “suppellettili d’altare, dipinti, argenti, tessuti: un intero patrimonio che esiste in edifici di culto e musei. Bastano dei calcinacci che cadono su una tela e provocano uno strappo per avere bisogno di un intervento. Ecco: quella tela può essere adottata da un laboratorio di restauro, che può intervenire. Ciascuno può mettere in atto un’azione di solidarietà di questo tipo”. “Si pensi – spiega Buranelli – che cosa può accedere in positivo se i laboratori di restauro di Brera, Firenze, Roma, i laboratori pubblici e privati decidono di fare un intervento di questo tipo”.

La commissione di cui Buranelli è segretario si è già offerta di fare da coordinamento. E le reazioni positive sono state immediate: c’è la disponibilità dei musei vaticani “fin da subito – dichiara il direttore Paolucci – a restaurare una o più opere danneggiate dal terremoto in Abruzzo”. E danno immediatamente la loro disponibilità anche la Pinacoteca di Brera e il Polo Museale Fiorentino. Positivo il commento di Alessandro Bianchi, direttore per L’Istituto per la Conservazione e il Restauro di Roma: “Ha fatto bene il Vaticano a lanciare questo appello, soprattutto se l’invito riguarda gli studi professionali privati che potranno offrire la loro opera gratuitamente”. Accoglie l’appello il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro, che annuncia: “Lo Stato farà la sua parte”.

Tutto serve per il restauro delle opere d’arte. L’aiuto offerto dal presidente Usa Obama è “benedetto, molto gradito, e mi auguro – dice Buranelli – che a questo seguano offerte di altri governi, e non solo per il patrimonio delle Chiesa, ma anche per la ricostruzione della città”. Anche perché, spiega Buranelli, “i costi sono enormi, i tempi lunghi”, e la situazione di alcun strutture è “drammatica” e “quello che è rimasto in piedi non sempre sarà risarcibile”.

Una situazione drammatica che il Papa vedrà personalmente: Benedetto XVI, prima al termine dell’udienza generale del mercoledì e poi in una telefonata al vescovo dell’Aquila Molinari, ha annunciato alla popolazione abruzzese che “appena possibile, spero di venire a trovarvi”. La visita è vicina, ma non imminente: andrà concordata con le autorità italiane e con la Protezione Civile. Avverrà probabilmente già a metà della prossima settimana, dichiara don Claudio Tracanna, portavoce della diocesi dell’Aquila, ma “bisogna vedere come sarà la situazione: la preoccupazione è quella di non creare intralcio”.

di Andrea Gagliarducci

 
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