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Maleficio, Fattura, Malocchio (Seconda parte) PDF Drucken E-Mail
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Amore dell'Arcangelo San MicheleNon è possibile negare che nel mondo esistano delle persone che portano un tale rancore, una così forte insoddisfazione di sé, da sembrare dei veri e propri posseduti. Questi individui, se capaci, approfittano della libertà che Dio gli ha concesso e catalizzano tutte le loro capacità nella battaglia al prossimo e nell’arricchimento personale. Il demonio, astuto e potente, prova enorme piacere nell’arrecare danni all’uomo. Non bisogna provare stupore se egli gode di questi riti simbolici, mediante i quali gli viene offerta la possibilità di ingigantire il suo odio ed i suoi poteri distruttivi. Dio, talvolta, permette che questi atti di magia abbiano effetto, così come lo abbiano delle tentazioni spesso provenienti dalla stessa fonte. Il diavolo, come in tutte le sue cose, trae il vantaggio dal fatto che sia lui che l’uomo siano dotati di libero arbitrio, di spirito di libertà. Proprio a causa dell’abuso di questa liberà che oggi il mondo è sconvolto da grandi conflitti, da malattie, ...

... da disastri, dall’inquinamento e da tutte quelle cose o quei fatti che sono in contrasto con la parola del Signore. A tale proposito basta ricordare quanto segue: “Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: “Ho acquistato un uomo dal Signore”.  Poi partorì ancora suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore del suolo. Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore;  anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore gradì Abele e la sua offerta,  ma non gradì Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.  Il Signore disse allora a Caino: “Perché sei irritato e perché è abbattuto il tuo volto?  Se agisci bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non agisci bene, il peccato è accovacciato alla tua porta; verso di te è il suo istinto, ma tu dominalo”.  Caino disse al fratello Abele: “Andiamo in campagna!”. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise.  Allora il Signore disse a Caino: “Dov'è Abele, tuo fratello?”. Egli rispose: “Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?”.  Riprese: “Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!  Ora sii maledetto lungi da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello.  Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra”.  Disse Caino al Signore: “Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono?  Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi potrà uccidere”.  Ma il Signore gli disse: “Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!”. Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato” (Genesi 4, 1-15).

Non possiamo negare l’esistenza della stregoneria e dell’occultismo perché esiste una tale varietà di  riti e di citazioni bibliche e storiche che se ne potrebbe scrivere una enciclopedia. Per esempio, già nel 2000 Avanti Cristo, il Codice di Anurabi proponeva la pena capitale contro tutti coloro che scagliavano malefici a danno di persone innocenti. Sfortunatamente, però, oggi il numero degli stregoni e degli occultisti è talmente aumentato, in proporzione alla popolazione, che il male ha trovato un grandissimo canale di diffusione. 

Tutti gli operatori dell’occulto, solitamente, vengono definiti maghi o stregoni; mentre nell’antichità vi erano categorie generiche di praticanti, oggi sono presenti numerose tipologie, a secondo del ramo di competenza esoterica. Tra di loro non tutti praticano realmente la stregoneria, vi sono anche gli imbroglioni che, essendo prestigiatori o truffatori, con eventi clamorosi e con situazioni suggestive, riescono ad attingere ingenti quantità di denaro ai malcapitati. Attraverso l’esperienza di vita e mediante l’esercizio pratico, molti sono i ciarlatani che si sono arricchiti alle spalle della povera gente. Definire costoro degli imbroglioni è  limitativo, perché, pur non essendo dei bravi maghi, questi comunque sono dei peccatori incalliti, e quindi, indirettamente subiscono potenti vessazioni e sono strumenti del demonio per la propagazione dell’esoterismo. Altri personaggi, invece, hanno solide basi ed una buona conoscenza delle arti magiche. Altri ancora sono dei conoscitori delle piante officinali e sfruttano i principi attivi in esse contenuti a proprio vantaggio, per ipnotizzare i clienti o per gestire il loro stato di salute. A questa vasta gamma di operatori si aggiungono anche i cosiddetti portatori di malocchio; questi sono catalogati come quegli individui la cui sola presenza o il cui solo pensiero, causa gravi danni e problemi a cose, persone, animali, ecc.

Molti sono convinti dell’esistenza di questi elementi. Spesso si sente parlare di incidenti in cui essi sono indubbiamente coinvolti. Don Salvucci a tale proposito afferma che secondo lui spesso si tratta di semplici suggestioni, mentre altre volte vi sono dei casi di persone invidiose o insoddisfatte, il cui solo pensiero può recare disturbi di stomaco o semplici mal di testa ai soggetti spiritualmente più deboli. Bisogna comunque ribadire, che la protezione contro queste energie negative presenti nella cosiddetta psiche è da ricercarsi solo in Gesù, non nei talismani, nei cornetti porta fortuna ed in oggetti simili. Vi sono tanti segreti che noi non conosciamo. Principalmente le nostre conoscenze si soffermano su tutto ciò che è immanente, visibile; per quanto riguarda l’invisibile, il trascendente, abbiamo molto riserbo, siamo spesso scettici. Diversamente, gli occultisti si occupano proprio di questi studi  misteriosi e segreti, che vanno al di là delle mediocri conoscenze umane. Con il termine occultismo siamo soliti individuare una serie di pratiche tra cui: l’astrologia, l’oroscopo, la superstizione, la cartomanzia, la lettura della mano, la chiaroveggenza, la lettura del caffè, le sedute spiritiche, i fenomeni parapsicologici. Tutte queste attività offrono un vero corridoio di collegamento con il Maligno, il quale è compiaciuto del proliferare di tali attività.

La ragione è ovvia e più volte viene espressa nella Bibbia: l’uomo abbandona Dio e comincia a porre la propria fede  e  fiducia negli esseri umani, nei sortilegi, nei riti che si compiono e nel potere conferito ai talismani. Si finisce con lo sfociare nell’idolatria. L’incitamento che il diavolo fa all’uomo nell’essere come Dio è una vecchia tentazione. E’ l’avidità di denaro e la bramosia di potere che invoglia l’uomo a cercare Satana ed a ottenere il suo appoggio mediante la magia. Sin dall’inizio Dio ha reso noto il suo parere, o meglio, la sua Volontà:

“Dio allora pronunciò tutte queste parole:  “Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù:  non avrai altri dei di fronte a me.  Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra” (Esodo 20, 1-4).

Durante il periodo dell’Esodo, ai tempi di Mosé, vi era una legislazione in merito estremamente ostica , essa era applicata contro tutti i praticanti di occultismo ed esoterismo.

“Se uomo o donna, in mezzo a voi, eserciteranno la negromanzia o la divinazione, dovranno essere messi a morte; saranno lapidati e il loro sangue ricadrà su di essi” (Levitico 20, 27).

Il Signore, inoltre vieta personalmente tutte le forme legate all’occultismo. Nessun israelita poteva praticare magia nera, offrire sacrifici agli dei; nessun ebreo poteva invocare gli spiriti, fare l’indovino, l’incantatore, il negromante o lo stregone e, a tale proposito, il Deuteronomio ci insegna:

“Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti,  perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te.  Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio,  perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio” (Deuteronomio 18, 10-14).

Molti sono i maghi e gli stregoni che affermano di operare per il bene del prossimo. Io non voglio affermare che non esistano particolari carismi, ma è bene che tutti sappiate che quando si ha a  che fare con le succitate arti magiche, non si tratta di un aiuto proveniente da Gesù, bensì da Satana. Tutto l’esoterismo è materia nelle mani del Maligno e, a tal proposito, la Sacra Scrittura afferma:

“Tu, o Dio,  odiavi gli antichi abitanti della tua terra santa, perché compivano delitti ripugnanti,  pratiche di magia e riti sacrileghi.  Questi spietati uccisori dei loro figli,  divoratori di viscere in banchetti di carne umana, iniziati in orgiastici riti, genitori carnefici di vite indifese, tu li hai voluti distruggere per mano dei nostri antenati, perché ricevesse una degna colonia di figli di Dio la regione da te stimata più di ogni altra” (Sapienza 12, 3-7).

Ezechiele si inalberò contro gli occultisti e contro tutti gli indovini che pretendevano di conoscere il futuro attraverso riti ed oggetti magici:

“Ora tu, figlio dell'uomo, rivolgiti alle figlie del tuo popolo che profetizzano secondo i loro desideri e profetizza contro di loro.  Dirai loro: Dice il Signore Dio: Guai a quelle che cuciono nastri magici a ogni polso e preparano veli per le teste di ogni grandezza per dar la caccia alle persone. Pretendete forse di dare la caccia alla gente del mio popolo e salvare voi stesse?” (Ezechiele 13, 17-18).

La Sacra Scrittura non si limita ad esprimere pareri negativi contro i maghi e gli stregoni ma anche contro gli ipotetici clienti e contro chi  usufruisce di tali  prestazioni:

“Non vi rivolgete ai negromanti né agli indovini; non li consultate per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono il Signore, vostro Dio” (Levitico 19, 31);

“Se un uomo si rivolge ai negromanti e agli indovini per darsi alle superstizioni dietro a loro, io volgerò la faccia contro quella persona e la eliminerò dal suo popolo.  Santificatevi dunque e siate santi, perché io sono il Signore, vostro Dio” (Levitico 20, 6-7).

Molti sono gli illusi che pretendono di predire il futuro con l’ausilio dei tarocchi, dell’astrologia e mediante la lettura della mano. Altri utilizzano pendoli, sfere di cristallo, fondi di caffè, ossa, viscere di animali e mezzi simili. Cari fratelli, sappiate che Dio non ha piacere che l’uomo si interessi al suo futuro e, qualsiasi mezzo usiate, anche se siete in buona fede, tutto questo provoca la sua collera. Dio lo vieta espressamente:

“Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina. Essa seguiva Paolo e noi gridando: “Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza”.  Questo fece per molti giorni finché Paolo, mal sopportando la cosa, si volse e disse allo spirito: “In nome di Gesù Cristo ti ordino di partire da lei”. E lo spirito partì all'istante” (Atti 16, 16-18).

La Parola di Dio esprime la sua condanna contro ogni sorta di divinazione, come per esempio predire la fortuna; Dio proibisce che i suoi figli pratichino il sortilegio:

“Sta  pure ferma nei tuoi incantesimi e nella moltitudine delle magie, per cui ti sei affaticata dalla giovinezza: forse potrai giovartene, forse potrai far paura! Ti sei stancata dei tuoi molti consiglieri: si presentino e ti salvino gli astrologi che osservano le stelle, i quali ogni mese ti pronosticano che cosa ti capiterà. Ecco, essi sono come stoppia: il fuoco li consuma; non salveranno se stessi dal potere delle fiamme. Non ci sarà brace per scaldarsi, né fuoco dinanzi al quale sedersi. Così sono diventati per te i tuoi maghi, con i quali ti sei affaticata fin dalla giovinezza; ognuno se ne va per suo conto, nessuno ti viene in aiuto” (Isaia 47, 12-15).

La Sacra Scrittura condanna espressamente anche lo spiritismo e evocazioni degli spiriti dei defunti:

“Quando vi diranno: - Interrogate gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. Forse un popolo non deve consultare i suoi dei? Per i vivi consultare i morti?-,  attenetevi alla rivelazione, alla testimonianza. Certo, faranno questo discorso che non offre speranza d'aurora… “ (Isaia 8, 19-20).

La paura delle streghe e degli emissari del diavolo è, comunque, priva di fondamento dal momento in cui Cristo è risorto ed ha vinto definitivamente il Maligno. Egli è il Vittorioso per eccellenza. Se leggiamo il Libro dei Numeri vediamo che Dio si rivolge a Giacobbe nel seguente modo:

“Perché non vi è sortilegio contro Giacobbe e non vi è magia contro Israele: a suo tempo vien detto a Giacobbe e a Israele che cosa opera Dio” (Numeri 23, 23).

La vittoria del Signore contro la magia diabolica si evince anche dal libro della Genesi, quando Giuseppe dimostra al Faraone che la giusta interpretazione del suo terribile sogno gli è stata fornita da Dio e che, tutti i suoi indovini non avevano paventato nessun tipo di proposta od interpretazione:

“Alla mattina il suo spirito ne era turbato, perciò convocò tutti gli indovini e tutti i saggi dell'Egitto. Il faraone raccontò loro il sogno, ma nessuno lo sapeva interpretare al faraone …Allora il faraone convocò Giuseppe. Lo fecero uscire in fretta dal sotterraneo ed egli si rase, si cambiò gli abiti e si presentò al faraone.  Il faraone disse a Giuseppe: “Ho fatto un sogno e nessuno lo sa interpretare; ora io ho sentito dire di te che ti basta ascoltare un sogno per interpretarlo subito”.  Giuseppe rispose al faraone: “Non io, ma Dio darà la risposta per la salute del faraone!” (Genesi 41,8 . 14-16).

Lo stesso Mosé uscì vittorioso dallo scontro con i maghi del Faraone. L’Egitto, come ben sappiamo, era una terra feconda di occultisti e, i loro dei, altro non erano che dei demoni. La Bibbia dice:

“Il Signore disse a Mosè e ad Aronne:  “Quando il faraone vi chiederà: Fate un prodigio a vostro sostegno! tu dirai ad Aronne: Prendi il bastone e gettalo davanti al faraone e diventerà un serpente!”.  Mosè e Aronne vennero dunque dal faraone ed eseguirono quanto il Signore aveva loro comandato: Aronne gettò il bastone davanti al faraone e davanti ai suoi servi ed esso divenne un serpente.  Allora il faraone convocò i sapienti e gli incantatori, e anche i maghi dell'Egitto, con le loro magie, operarono la stessa cosa.  Gettarono ciascuno il suo bastone e i bastoni divennero serpenti. Ma il bastone di Aronne inghiottì i loro bastoni.  Però il cuore del faraone si ostinò e non diede loro ascolto, secondo quanto aveva predetto il Signore” (Esodo 7, 8-13).

La stessa cosa si verificò per Daniele che si oppose ai maghi, agli incantatori ed agli astrologi dei Caldei:

“Nel secondo anno del suo regno, Nabucodònosor fece un sogno e il suo animo ne fu tanto agitato da non poter più dormire.  Allora il re ordinò che fossero chiamati i maghi, gli astrologi, gli incantatori e i caldei a spiegargli i sogni. Questi vennero e si presentarono al re.  Egli disse loro: “Ho fatto un sogno e il mio animo si è tormentato per trovarne la spiegazione”.  I caldei risposero al re: “Re, vivi per sempre. Racconta il sogno ai tuoi servi e noi te ne daremo la spiegazione”. Rispose il re ai caldei: “Questa è la mia decisione: se voi non mi rivelate il sogno e la sua spiegazione sarete fatti a pezzi e le vostre case saranno ridotte in letamai.  Se invece mi rivelerete il sogno e me ne darete la spiegazione, riceverete da me doni, regali e grandi onori. Ditemi dunque il sogno e la sua spiegazione”.  Essi replicarono: “Esponga il re il sogno ai suoi servi e noi ne daremo la spiegazione”.  Rispose il re: “Comprendo bene che voi volete guadagnar tempo, perché avete inteso la mia decisione.  Se non mi dite qual era il mio sogno, una sola sarà la vostra sorte. Vi siete messi d'accordo per darmi risposte astute e false in attesa che le circostanze si mutino. Perciò ditemi il sogno e io saprò che voi siete in grado di darmene anche la spiegazione”.  I caldei risposero davanti al re: “Non c'è nessuno al mondo che possa soddisfare la richiesta del re: difatti nessun re, per quanto potente e grande, ha mai domandato una cosa simile ad un mago, indovino o caldeo.  La richiesta del re è tanto difficile, che nessuno ne può dare al re la risposta, se non gli dei la cui dimora è lontano dagli uomini”. Allora il re, acceso di furore, ordinò che tutti i saggi di Babilonia fossero messi a morte.  Il decreto fu pubblicato e già i saggi venivano uccisi; anche Daniele e i suoi compagni erano ricercati per essere messi a morte.  Ma Daniele rivolse parole piene di saggezza e di prudenza ad Ariòch, capo delle guardie del re, che stava per uccidere i saggi di Babilonia,  e disse ad Ariòch, ufficiale del re: “Perché il re ha emanato un decreto così severo?”. Ariòch ne spiegò il motivo a Daniele.  Egli allora entrò dal re e pregò che gli si concedesse tempo: egli avrebbe dato la spiegazione dei sogni al re.  Poi Daniele andò a casa e narrò la cosa ai suoi compagni, Anania, Misaele e Azaria,  ed essi implorarono misericordia dal Dio del cielo riguardo a questo mistero, perché Daniele e i suoi compagni non fossero messi a morte insieme con tutti gli altri saggi di Babilonia. Allora il mistero fu svelato a Daniele in una visione notturna; perciò Daniele benedisse il Dio del cielo: “Sia benedetto il nome di Dio di secolo in secolo, perché a lui appartengono la sapienza e la potenza. Egli alterna tempi e stagioni, depone i re e li innalza,  concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere.  Svela cose profonde e occulte e sa quel che è celato nelle tenebre e presso di lui è la luce.  Gloria e lode a te, Dio dei miei padri, che mi hai concesso la sapienza e la forza, mi hai manifestato ciò che ti abbiamo domandato e ci hai illustrato la richiesta del re”. Allora Daniele si recò da Ariòch, al quale il re aveva affidato l'incarico di uccidere i saggi di Babilonia, e presentatosi gli disse: “Non uccidere i saggi di Babilonia, ma conducimi dal re e io gli farò conoscere la spiegazione del sogno”.  Ariòch condusse in fretta Daniele alla presenza del re e gli disse: “Ho trovato un uomo fra i Giudei deportati, il quale farà conoscere al re la spiegazione del sogno”.  Il re disse allora a Daniele, chiamato Baltazzàr: “Puoi tu davvero rivelarmi il sogno che ho fatto e darmene la spiegazione?”.  Daniele, davanti al re, rispose: “Il mistero di cui il re chiede la spiegazione non può essere spiegato né da saggi, né da astrologi, né da maghi, né da indovini;  ma c'è un Dio nel cielo che svela i misteri ed egli ha rivelato al re Nabucodònosor quel che avverrà al finire dei giorni. Ecco dunque qual era il tuo sogno e le visioni che sono passate per la tua mente, mentre dormivi nel tuo letto.  O re, i pensieri che ti sono venuti mentre eri a letto riguardano il futuro; colui che svela i misteri ha voluto svelarti ciò che dovrà avvenire. Se a me è stato svelato questo mistero, non è perché io possieda una sapienza superiore a tutti i viventi, ma perché ne sia data la spiegazione al re e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.  Tu stavi osservando, o re, ed ecco una statua, una statua enorme, di straordinario splendore, si ergeva davanti a te con terribile aspetto.  Aveva la testa d'oro puro, il petto e le braccia d'argento, il ventre e le cosce di bronzo,  le gambe di ferro e i piedi in parte di ferro e in parte di creta.  Mentre stavi guardando, una pietra si staccò dal monte, ma non per mano di uomo, e andò a battere contro i piedi della statua, che erano di ferro e di argilla, e li frantumò.  Allora si frantumarono anche il ferro, l'argilla, il bronzo, l'argento e l'oro e divennero come la pula sulle aie d'estate; il vento li portò via senza lasciar traccia, mentre la pietra, che aveva colpito la statua, divenne una grande montagna che riempì tutta quella regione.  Questo è il sogno: ora ne daremo la spiegazione al re.  Tu o re, sei il re dei re; a te il Dio del cielo ha concesso il regno, la potenza, la forza e la gloria.  A te ha concesso il dominio sui figli dell'uomo, sugli animali selvatici, sugli uccelli del cielo; tu li domini tutti: tu sei la testa d'oro.  Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, quello di bronzo, che dominerà su tutta la terra.  Vi sarà poi un quarto regno, duro come il ferro. Come il ferro spezza e frantuma tutto, così quel regno spezzerà e frantumerà tutto.  Come hai visto, i piedi e le dita erano in parte di argilla da vasaio e in parte di ferro: ciò significa che il regno sarà diviso, ma avrà la durezza del ferro unito all'argilla.  Se le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte di argilla, ciò significa che una parte del regno sarà forte e l'altra fragile.  Il fatto d'aver visto il ferro mescolato all'argilla significa che le due parti si uniranno per via di matrimoni, ma non potranno diventare una cosa sola, come il ferro non si amalgama con l'argilla.  Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre.  Questo significa quella pietra che tu hai visto staccarsi dal monte, non per mano di uomo, e che ha stritolato il ferro, il bronzo, l'argilla, l'argento e l'oro. Il Dio grande ha rivelato al re quello che avverrà da questo tempo in poi. Il sogno è vero e degna di fede ne è la spiegazione”. Allora il re Nabucodònosor piegò la faccia a terra, si prostrò davanti a Daniele e ordinò che gli si offrissero sacrifici e incensi.  Quindi rivolto a Daniele gli disse: “Certo, il vostro Dio è il Dio degli dei, il Signore dei re e il rivelatore dei misteri, poiché tu hai potuto svelare questo mistero”.  Il re esaltò Daniele e gli fece molti preziosi regali, lo costituì governatore di tutta la provincia di Babilonia e capo di tutti i saggi di Babilonia;  su richiesta di Daniele, il re fece amministratori della provincia di Babilonia, Sadràch, Mesàch e Abdènego. Daniele rimase alla corte del re” (Daniele 2).

Dio ci insegna che bisogna combatterle l’anticristo e tutti i falsi profeti; anche se molti affermano di parlare per mano di Dio ed asseriscono di voler compiere azioni degne di lode, stiamo attenti, la Bibbia già 2000 anni fa ci informava:

“Sorgeranno infatti falsi cristi e falsi profeti e faranno grandi portenti e miracoli, così da indurre in errore, se possibile, anche gli eletti.  Ecco, io ve l'ho predetto” (Matteo 24, 24);

“Giòsafat disse al re di Israele: “Consulta oggi stesso la parola del Signore”.  Il re di Israele radunò i profeti, in numero di circa quattrocento, e domandò loro: “Devo muovere contro Ramot di Gàlaad oppure devo rinunziarvi?”. Risposero: “Attaccala; il Signore la metterà nelle mani del re”.  Giòsafat disse: “Non c'è più nessun altro profeta del Signore da consultare?”.  Il re di Israele rispose a Giòsafat: “Ci sarebbe ancora un uomo, attraverso il quale si potrebbe consultare il Signore, ma io lo detesto perché non mi predice altro che male, mai qualcosa di buono” (1Re 22, 5-7);

“Anche costoro barcollano per il vino, vanno fuori strada per le bevande inebrianti.  Sacerdoti e profeti barcollano per la bevanda inebriante, affogano nel vino; vanno fuori strada per le bevande inebrianti, s'ingannano mentre hanno visioni, dondolano quando fanno da giudici. Tutte le tavole sono piene di fetido vomito; non c'è un posto pulito” (Isaia 28, 7-8);

“Contro i profeti.  Mi si spezza il cuore nel petto, tremano tutte le mie membra, sono come un ubriaco  e come chi è inebetito dal vino, a causa del Signore e a causa delle sue sante parole. “Poiché il paese è pieno di adulteri; a causa della maledizione tutto il paese è in lutto, si sono inariditi i pascoli della steppa. Il loro fine è il male e la loro forza è l'ingiustizia. Perfino il profeta, perfino il sacerdote sono empi, perfino nella mia casa ho trovato la loro malvagità” (Geremia 23, 9-12);

“Così dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti, che seguono il loro spirito senza avere avuto visioni.  Come sciacalli fra le macerie, tali sono i tuoi profeti, Israele.  Voi non siete saliti sulle brecce e non avete costruito alcun baluardo in difesa degli Israeliti, perché potessero resistere al combattimento nel giorno del Signore.  Hanno avuto visioni false, vaticini menzogneri coloro che dicono: Oracolo del Signore, mentre il Signore non li ha inviati. Eppure confidano che si avveri la loro parola!  Non avete forse avuto una falsa visione e preannunziato vaticini bugiardi, quando dite: Parola del Signore, mentre io non vi ho parlato?  Pertanto dice il Signore Dio: Poiché voi avete detto il falso e avuto visioni bugiarde, eccomi dunque contro di voi, dice il Signore Dio” (Ezechiele 13, 3-8);

“Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci.  Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?” (Matteo 7, 15-16);

“Ci sono stati anche falsi profeti tra il popolo, come pure ci saranno in mezzo a voi falsi maestri che introdurranno eresie perniciose, rinnegando il Signore che li ha riscattati e attirandosi una pronta rovina.  Molti seguiranno le loro dissolutezze e per colpa loro la via della verità sarà coperta di impropèri.  Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false; ma la loro condanna è già da tempo all'opera e la loro rovina è in agguato” (2Pietro 2, 1-3);

“Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo spirito dell'anticristo che, come avete udito, viene, anzi è già nel mondo” (1Giovanni 4, 1-3);

“I falsi profeti al servizio della bestia - Vidi poi salire dalla terra un'altra bestia, che aveva due corna, simili a quelle di un agnello, che però parlava come un drago. Essa esercita tutto il potere della prima bestia in sua presenza e costringe la terra e i suoi abitanti ad adorare la prima bestia, la cui ferita mortale era guarita.  Operava grandi prodigi, fino a fare scendere fuoco dal cielo sulla terra davanti agli uomini.  Per mezzo di questi prodigi, che le era permesso di compiere in presenza della bestia, sedusse gli abitanti della terra dicendo loro di erigere una statua alla bestia che era stata ferita dalla spada ma si era riavuta. ... 

... Le fu anche concesso di animare la statua della bestia sicché quella statua perfino parlasse e potesse far mettere a morte tutti coloro che non adorassero la statua della bestia.  Faceva sì che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi ricevessero un marchio sulla mano destra e sulla fronte;  e che nessuno potesse comprare o vendere senza avere tale marchio, cioè il nome della bestia o il numero del suo nome.  Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza calcoli il numero della bestia: essa rappresenta un nome d'uomo. E tal cifra è seicentosessantasei” (Apocalisse 13, 11-18).

Diavoli e esorcisti – Padre Elias Vella

 
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