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Santa Faustina Kowalska: l'Apostola della Divina Misericordia PDF Drucken E-Mail
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Santa Faustina Kowalska: l'Apostola della Divina MisericordiaE’ già un decennio da quando il terzo millennio è iniziato e dovunque si respira aria di insicurezza, incertezza e di grande disillusione. In questa situazione sociale e personale di disagio e di incertezza una voce divina si alza come un faro e parla al cuore di una semplice suora polacca vissuta negli anni venti del secolo scorso: “ Di’ all’umanità sofferente che si avvicini al Mio Cuore misericordioso, e io lo riempirò di pace”. Questa medesima voce interiore ultraterrena aggiunge anche: “ Mi consumino le fiamme della misericordia, desidero spargerle sopra le anime umane. Oh! Che grande dolore Mi causano, quando non vogliono accettarle!”. Queste sono solamente alcune delle rivelazioni che, per dimostrare il suo incommensurabile amore per l’umanità che sembra averlo completamente dimenticato, Gesù ha fatto ad un’anima semplice e modesta chiamata dal Signore ad essere araldo della sua Divina Misericordia: santa Faustina Kowalska. Consacrata nella Congregazione delle Suore della Madonna ... 

...  della Misericordia, nata all’inizio del secolo XX, ha vissuto profondamente unita a Dio, praticando, nella quotidianità, nel silenzio e nella sofferenza, le virtù eroiche che l’hanno elevata all’onore degli altari. Il primo maggio 1933, suor Faustina fece i voti perpetui nel suo istituto religioso. La sua missione di “ apostolo” della Divina Misericordia, era già diventata esplicita con le rivelazioni continue ed i messaggi di Gesù: “ Nell’Antico testamento, Io inviavo i profeti al mio popolo con minacce. Oggi ti invio a tutta l’umanità con la mia misericordia. Non voglio punire l’umanità sofferente, ma voglio guarirla, stringendola al Mio Cuore misericordioso”.

Suor Faustina si dedicò con il massimo impegno a questa missione, pur avvertendo in se incertezza ed incapacità. “ segretaria del Mio più profondo mistero”, fu il titolo dato da Gesù alla sua “apostola” della Misericordia. I messaggi e le rivelazioni che lei riceveva furono annotate in un diario, scritto per espressa volontà di Gesù: “ Il tuo compito è quello di scrivere tutto quello che io do da conoscere sulla Mia misericordia, per il vantaggio delle anime, che leggendo questi scritti, sperimenteranno conforto e avranno il coraggio di avvicinarsi a Me”.  

Le pagine del Diario sono piene di ricordi delle visioni e delle intime conversazioni con Gesù e la Madonna, delle comunicazioni con gli Angeli, i santi e le anime del purgatorio, oltre addirittura a una visita all’inferno e al purgatorio. Semplice, ma allo stesso tempo di sorprendente profondità teologica, il Diario è un tesoro degli insegnamenti sulla divina Misericordia. Nelle rivelazioni Gesù manifesta un forte desiderio che le anime si volgano a Lui con umiltà, riconoscendo le loro colpe, affinché egli faccia riconoscere la sua misericordia: “ Che ogni anima glorifichi la Mia bontà. Desidero la fiducia delle Mie creature, esorta le anime a una grande fiducia nella Mia inconcepibile misericordia. Che l’anima debole, peccatrice, non abbia paura di avvicinarsi a me, perché, anche se i suoi peccati saranno più numerosi dei granelli di sabbia della Terra, anche così saranno sommersi nell’abisso della Mia misericordia ”. Affinché il mondo potesse beneficiare di tanta bontà, era quindi necessario promuovere e diffondere questa devozione della Divina Misericordia, come richiesto dallo stesso Gesù: “ Desidero che i sacerdoti annuncino questa Mia grande misericordia verso le anime dei peccatori.

Che il peccatore non abbia paura di avvicinarsi a me. Mi bruciano le fiamme della misericordia, io voglio versarle sulle anime”. Questa grande missione ha causato alla santa innumerevoli sofferenze, perché non sempre fu compresa da coloro che la circondavano. Il 22 febbraio 1931, Santa Faustina vide Gesù vestito di bianco con la mano destra sollevata in un atteggiamento di benedizione, dal suo petto uscivano due raggi, uno bianco e uno rosso. Udì anche la sua voce ordinarle di far dipingere un quadro secondo il modello che stava vedendo, con l’iscrizione: “ Gesù, io confido in Te”. “ Prometto – aggiunse Gesù – che l’anima che venererà questa immagine, non perirà. Io stesso la difenderò come mia propria gloria”. In una rivelazione posteriore, Gesù le spiegò il significato dei due raggi: “il raggio bianco significa l’Acqua, che giustifica le anime; il raggio rosso significa il Sangue, che è la vita delle anime”.

Dopo numerosi ostacoli il quadro fu dipinto da un valente pittore. La santa si lamentò con Gesù dicendogli che non era neanche lontanamente bello come la visione, ma Cristo la tranquillizzò, dicendo che non importava, perché il valore dell’immagine non era nella sua bellezza artistica, ma nella grazia data da lui. Gesù le chiese che il quadro fosse benedetto solennemente la domenica dopo Pasqua, che egli istituì come la Festa della Misericordia: “ La prima domenica dopo Pasqua deve essere la Festa della Misericordia. In questo giorno, i sacerdoti devono parlare alle anime di questa Mia grande e insondabile misericordia”. In un’altra visione, le fu rivelata una preghiera per placare il giusto sdegno di Dio contro il peccato del mondo: il rosario della misericordia.

Gesù stesso le insegnò a pregarlo nella forma seguente: “ Prima dirai il Padre Nostro, poi l’Ave Maria e il Credo. Poi, nei grani del Padre Nostro, dirai le seguenti parole: <Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l’Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, ad espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero>. Nei grani dell’Ave Maria reciterai le seguenti parole: <Per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi e del mondo intero>. Alla fine, reciterai tre volte queste parole: <Dio santo, Dio forte, Dio immortale, abbi pietà di noi e del mondo intero>”. Cristo poi istituì anche l’Ora della Misericordia, alle tre del pomeriggio, affinché tutti venerassero la sua passione.

Questo momento della giornata è l’ora di grande misericordia per il mondo intero, nella quale “ la misericordia ha vinto la giustizia”. Il Signore rivelò anche a suor Faustina che niente sarà negato a chi chiede in nome della Sua Passione, in quest’ora, specialmente per i poveri peccatori. Purtroppo queste rivelazioni ed i doni straordinari la fecero oggetto di sospetti. Ma il suo inalterabile buon umore e la sua bontà verso tutti, senza eccezione, soprattutto con una suora che la trattava particolarmente male, furono talmente eroici che portarono una delle religiose a esclamare: “ Suor Faustina o è buffona o santa, perché realmente una persona normale non avrebbe tollerato che qualcuno la trattasse sempre tanto provocatoriamente! ”. La sua carità si estendeva anche alle numerose giovani della casa, alle quali dispensava una paziente e inesauribile dedizione. Viveva profondamente il senso di queste parole di Gesù: “ Figlia mia, non vivere per te, ma per le anime”.

Don Marcello Stanzione

 
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