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Intervista sugli angeli del settimanale "Di Più" a don Marcello Stanzione PDF Drucken E-Mail
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Intervista sugli angeli del settimanale "Di Più" a don Marcello StanzionePubblichiamo un lettera che ha scritto a Di Più una nostra lettrice, la signora Rina da Piacenza: “Caro direttore, le scrivo perché c’è una cosa di cui vorrei parlare che mi preme molto e cui spero lei possa dare una risposta, o quantomeno, un aiuto. Sa, io faccio l’insegnante, ho un  marito e due figli. Sono credente. Prego la mattina e la sera il Signore e la domenica vado a Messa. Faccio quello che fa la maggior parte dei cattolici, niente di più. Sono dunque una persona normale, però mi capita una cosa per cui mi sembra di essere una privilegiata. Infatti, sento sempre accanto a me la presenza del mio angelo custode. A volte, mi sembra proprio di avvertire la sua presenza fisica al mio fianco. Io gli parlo, gli confido i miei dubbi e le mie paure. E spesso lui mi risponde e mi dice che cosa fare, come risolvere un  problema. Mi pare proprio di sentire la sua voce. Insomma, ho una guida che sta vicino a me quotidianamente. A volte, mentre mi confido con lui sento persino l’aria che si sposta. ...

...   E, ovviamente, tutto ciò mi dà conforto e mi aiuta a combattere le mie piccole battaglie. Il problema è che ho confidato a  mio marito questa cosa e anche alla mia migliore amica, e purtroppo, loro non mi credono. Mi dicono che sono solo delle fantasie. Io non credo sia così, perché, se fossero solo delle mie fantasie, non mi sentirei meglio dopo avere parlato con il mio angelo custode. Tutto ciò, dunque, mi mette molta confusione in testa e mi crea uno stato di ansia. Per questo le scrivo. In pratica, io vorrei sapere se c’è qualche esperto che può dirmi se l’angelo custode esiste e davvero può proteggermi. Così potrei togliermi tutti i miei dubbi. E, dopo avere fatto chiarezza, penso che riuscirei a vivere anche con più serenità il rapporto con mio marito e la mia amica. Grazie di cuore per quello che potrà fare. Rina, da Piacenza”.

***

Di lettere come questa, negli ultimi tempi, ne stiamo ricevendo parecchie. Forse perché di recente sono stati pubblicati alcuni libri sull’argomento e soprattutto, come leggerete più avanti, perché l’angelo custode è spesso nei racconti del Papa, Benedetto XVI (sedicesimo). A ogni modo, è difficile dare una risposta alle domande della signora Rina, e a quelle degli altri lettori. E’ anche vero, però, che nella Storia ci sono personaggi illustri, santi ma pure laici, che hanno raccontato di avere vissuto con l’angelo custode al loro fianco. Cominciando da un laico, mi viene in mente il grande editore scomparso Edilio Rusconi, che ha sempre detto apertamente ai suoi lettori di sentire accanto a sé la presenza dell’angelo custode. Quando doveva prendere una decisione importante, Rusconi raccontava di consultare sempre prima il suo angelo. Diceva anche che l’angelo gli dava conforto e lo rasserenava. E la strada, che era tortuosa, con la presenza dell’angelo diventava liscia e terminava in un prato verde. Ediluio Rusconi, come ho detto, erra un laico.

Tra le persone di forte spiritualità, invece, c’è stato un uomo amato da tutti, che nel 2002 è diventato Santo, che comunicava sempre con l’angelo custode. Sto parlando di padre Pio. San Pio era talmente devoto all’angelo custode da rivolger glie anche una preghiera personale. Eccola: “O Santo Angelo Custode abbi cura dell’anima mia e del mio corpo. Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore e lo ami con tutto il cuore. Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle distrazioni ma vi ponga la più grande attenzione. Aiutami con i tuoi consigli perché veda il bene e lo compia con generosità. Difendimi dalle insidie del nemico infernale e sostienimi nelle tentazioni perché ne esca sempre vincitore. Supplisci alla mia freddezza di attendere alla mia custodia finché non mi abbia portato in Paradiso ove loderemo insieme il buon Dio per tutta l’eternità”.

A parte questa emozionante preghiera , padre Pio aveva comunque un rapporto particolare con l’angelo custode. Infatti, ci sono molti aneddoti che riferiscono di come lui trattasse l’angelo custode come un amico, con cui aveva un rapporto diretto. Ve ne riporto alcuni. Si racconta che un uomo disse a padre Pio: “Io non posso sempre venire da voi. Il mio stipendio non mi permette spese per viaggi così lunghi”. E il frate rispose: “E chi ti ha detto di venire qui? Non hai il tuo angelo custode? Gli dici che cosa vuoi, lo mandi qui e avrai subito la risposta”.

Un altro episodio racconta che un italoamericano, residente in California, incaricava spesso il suo angelo custode di riferire a padre Pio ciò che riteneva utile fargli sapere. Un giorno, era in visita a San Giovanni Rotondo e, dopo la confessione, chiese al frate se sentiva veramente quello che gli diceva tramite l’angelo. E padre Pio gli rispose: “E che, mi credi sordo?”. Poi gli ripeté quello che pochi giorni prima gli aveva fatto sapere tramite il suo angelo. E ancora: padre Pio diceva sempre alle persone che non potevano andare da lui: “Manda l’Angelo Custode, che non paga il treno e non consuma le scarpe”. Un rapporto particolare con l’angelo custode lo ha pure papa Ratzinger, che lo scorso 2 ottobre, in occasione della festa degli angeli custodi, si è espresso un proposito dicendo: “ Cari amici, il Signore è sempre vicino e operante nella storia dell’umanità, e ci accompagna anche con la singolare presenza dei suoi angeli, che oggi la Chiesa venera quali custodi, cioè ministri della divina premura per ogni uomo. Dall’inizio, fino all’ora della morte, la vita umana è circondata dalla loro incessante protezione”. In passato, Benedetto XVI aveva già parlato del suo angelo custode. Nel 2009, raccontò un episodio della propria vita privata accaduto alla fine delle vacanze in montagna a Les Combes, in Valle d’Aosta, durante le quali era scivolato e si era fratturato il polso destro: “Purtroppo il mio angelo custode non ha impedito il mio infortunio. Certamente per ordine superiore”, disse il Papa in modo scherzoso.

L’argomento dell’angelo custode è dunque affascinante quanto misterioso. Ma, in ogni caso, è sempre molto dolce e confortante. Per rispondere, quindi, alle domande della nostra lettrice Rina e per avere una guida nell’immenso deciso di cominciare con un’intervista a un esperto.

Il mio interlocutore è don Marcello Stanzione , parroco di Santa Maria La Nova, frazione di Campagna, in provincia di Salerno. Don Stanzione è talmente appassionato dell’argomento angeli che ha fondato, nel 2002, l’Associazione Cattolica (Milizia di San Michele Arcangelo) per la retta diffusione della devozione cattolica ai Santi Angeli. Ha scritto circa sessanta libri sugli angeli e, proprio lo scorso ottobre, ha pubblicato “Gli angeli custodi – I nostri invisibili compagni di viaggio”, edito da SugarCo. “Guardi, però, che non sono un teologo”, ci tiene subito a precisare don Stanzione. “Mi piace definirmi un curato di campagna, che cerca di diffondere l’amore per gli angeli alle persone. E infatti mi occupo dello studio degli angeli da circa vent’anni”.

Lei, quindi, crede nell’esistenza degli angeli e in particolare dell’angelo custode?

“Certo. Credo nella presenza degli angeli. Io sento vicino a me il mio angelo custode in ogni momento del giorni e della notte”.

Mi spieghi meglio: in che modo avverte la presenza del suo angelo custode?

“Sento sempre acanti a me una presenza affettuosa. Io prego molto gli angeli e, mi creda, tutti quelli che li pregano li sentono vicino a loro. Comunque, il mio angelo custode mi aiuta nella vita di tutti i giorni”.

Mi dia un esempio per farmi capire in che modo il suo angelo l’aiuta nella vita quotidiana.

“Io sono una persona piuttosto timida e non avrei mai immaginato nella vita di riuscire a parlare davanti a parecchia gente e a tenere conferenze. Invece, prima di un appuntamento importante prego molto il mio angelo custode e, proprio grazie a lui, vinco la timidezza e parlo fluentemente davanti a un grande numero di persone”.

Ma la presenza dell’angelo custode si avverte anche in qualche maniera concreta?

“L’angelo chiaramente è invisibile ma, se si manifesta, lo fa in modo assai delicato. E’ come una voce interiore che ci parla dal cuore. Quando si manifesta, si sentono dei profumi freschi e un venticello leggero. A me, per il momento, non è mai apparso. E’ Dio che stabilisce a chi si deve mostrare. Alle grandi figure spirituali della Storia si è sempre manifestato”.

In particolare a chi si riferisce quando parla di figure spirituali alle quali è apparso l’angelo custode?

“Quasi tutti i santi hanno avuto esperienze angeliche quando erano in vita. San Francesco racconta di avere ricevuto le stimmate da san Michele. Un altro santo, padre Pio, come ha già anticipato lei, leggeva i cuori delle persone tramite il loro angelo custode. Quando si trovava davanti a qualcuno che si voleva confessare, lui sapeva già i peccati che stava per elencargli perché l’angelo custode di quella persona aveva già parlato con lui. Pure la mistica calabrese Natuzza Evolo, scomparsa nel novembre 2009, ha raccontato che vedeva gli angeli delle persone. Grazie a loro, lei, che non aveva studiato, riusciva a fare alla gente anche delle diagnosi mediche perfette”.

Senta, quindi lei è convinto che ognuno di noi abbia un angelo custode?

“Si, è così. Tutti abbiamo un angelo custode, e magari più di uno. C’è una teoria, descritta da san Tommaso d’Aquino, secondo la quale una persona privata ha un angelo “normale” , mentre una persona che deve guidare una comunità, come per esempio il sacerdote ha un angelo più “importante”. In base a questa teoria, l’angelo custode del Papa, la massima autorità della Chiesa, è un angelo “importantissimo”: san Michele Arcangelo”.

Dunque, intende dire che c’è una scala di valori nell’assegnazione dell’angelo?

“Si. A mano a mano che una persona procede nel cammino della santità, il Signore gli affianca un angelo più importante. Dico queste cose con certezza perché mi sono documentato molto”.

Come mai lei è così appassionato di angeli?

“Tutto ha avuto inizio vent’anni fa, quando ero un sacerdote novello. Andai a San Giovanni Rotondo per pregare Padre Pio e, mentre mi fermai a mangiare, durante una pausa, si avvicinò a me una signora che aveva il marito malato ricoverato nella Casa Sollievo della Sofferenza, l’ospedale di padre Pio. Lei  mi riferì che pregava moltissimo gli angeli e mi disse anche che stava leggendo un libro sull’argomento. Sinceramente, dai racconti che mi fece la signora capii che quel libro era un trattato di magia e non una pubblicazione seria. Rimasi talmente indignato del fatto che la signora fosse stata ingannata che, quando tornai in parrocchia, decisi di fare delle ricerche al riguardo. Da allora, cominciai a fare delle pubblicazioni. La prima fu un libro di preghiere agli angeli con traduzioni prese da vari libri”.

A proposito, quali sono le preghiere da rivolgere agli angeli?

“Io, in genere, quando ho bisogno di chiedere una mano al mio angelo custode, recito al Corona Angelica di san Michele Arcangelo. E’ una specie di rosario con nove invocazioni, ognuna delle quali è seguita da un Padre Nostro e tre Ave Maria. Alla fine si dice un Padre Nostro a san Michele, uno a san Gabriele , uno a san Raffaele e uno all’angelo custode. Io, comunque, ho scritto molti libri sull’argomento per fare in modo che le persone si avvicinino al culto degli angeli perché trovo che la Chiesa ne parli poco”.

Perché la Chiesa parla poco degli angeli?

“Credo che lo faccia perché ne dà per scontata l’esistenza. La Chiesa non li ha mai messi in discussione. Del resto, già nella Bibbia ci sono duecentocinquanta riferimenti agli angeli e anche nel vangelo di Matteo, 18,10, Gesù parla dell’angelo custode”.

Mi ricorda che cosa dice il brano del Vangelo di Matteo?

“In pratica, Gesù afferma che tutti i bambini hanno un angelo custode che li protegge dal Cielo”.

Senta, don Stanzione, dato che lei ha letto così tanto sugli angeli, mi può spiegare come mai sono sempre raffigurati nei dipinti vestiti di bianco e con le ali?

“Sono vestiti di bianco perché è raccontato nel Vangelo che, quando le donne la mattina dell’Angelo, appunto, vanno al Santo Sepolcro, trovano vicino alla tomba di Nostro Signore, degli uomini vestiti di bianco. E sono rappresentati con le ali perché nella Bibbia è scritto che sono veloci e rapidi. Inoltre, gli angeli sono sempre rappresentati giovani perché sono eterni e non invecchiano mai. Spesso , poi, nelle raffigurazioni hanno le dita puntate in alto perché stanno pregando Dio. E sono di origine neutra, né maschi né femmine”.

Mi scusi, però… come mai tutti i nomi degli angeli sono maschili?

“Ma, sa, nella Bibbia i nomi erano neutri,s critti in ebraico. Poi, quando sono state fatte le prime traduzioni, nei primi secoli dopo Cristo, dato che la cultura di allora era maschile, i nomi degli angeli li hanno tradotti al maschile. Ma ripeto: gli angeli non hanno sesso. Sono comunque entità molto presenti. Per esempio, nella Bibbia, nel libro dell’Apocalisse, viene raccontato che, quando san Giovanni vede l’angelo, si mette in ginocchio davanti a lui perché lo scambia addirittura per Dio. Questo per dirle quanto gli angeli sono simili a Dio. Sono molto importanti perché tramite loro si arriva a Dio. E’ il Signore che ha stabilito che ognuno di noi abbia un angelo. Ci ha dato una specie di “insegnate di sostegno” perché ci guidi nel cammino come una madre protegge il proprio figlio. L’obbiettivo dell’angelo custode è quello di portarci in Paradiso. E io, nel mio piccolo, per questo cerco di fare capire alle persone quanto sia importante rivolgere le preghiere al proprio angelo custode”.

Isabella Mayer

 
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