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IL PERICOLO DELL’INFERNO IN UN LIBRO SU DON DOLINDO RUOTOLO
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E’ NELLE LIBRERIE “ FLASH SUGLI ANGELI”Questo testo che esce nelle librerie cattoliche in coincidenza della festa liturgica dei santi angeli custodi del 2 ottobre contiene una piccola sintesi del tantissimo materiale che don Marcello Stanzione ha raccolto in ben vent’anni di studio appassionato sugli spiriti celesti, tra cui “rarità” come traduzioni dal francese delle prime annate della rivista “L’angelo custode”, del bollettino francese dei compagni di San Michele e dell’Opus Angelorum o del bollettino dell’associazione cattolica Milizia di San Michele, e ancora citazioni di mistici o di teologi.

L’argomento degli Angeli, nonostante l’attuale cultura “relativistica” e scarsamente segnata dalla cultura della Fede, è invece molto presente sia nelle librerie che sui siti internet. Grazie ad un ritorno tipico del posto – moderno, del “fai da te”,  essi vengono presentati in salsa “New Age”, oppure semplicemente in relazione alla “parapsicologia”, salvo naturalmente nei rari casi che la fonte informativa sia dotata di una visione teologica corretta e in linea alla Tradizione dogmatica della Chiesa, ne deriva, come per un’infinita serie di questioni, un inficiamento culturale piatto, ma pervasivo, influenzante e formante la mentalità culturale in genere. ....

... I film hanno preso l’angelo come protagonista non poche volte. Basti pensare a Miracolo a Milano, La vita è meravigliosa, Il paradiso può attendere, Il cielo sopra Berlino, Così lontano così vicino.

L’editoria di questi ultimi anni, poi, lo ha reso oggetto di studio e le scansia delle librerie mettono in bella mostra decine e decine di volumi con la sua immagine in copertina. E che dire del mondo della musica? Ron, L’Equipe 84, Lucio Dalla, Lucio Battisti, la Berté, Bob Dylan, Jimi Hendrix, Bruce Springsteen hanno subito il suo fascino e gli hanno dedicato alcune delle loro più belle produzioni. Si, perché l’angelo è tornato di moda in questi ultimi anni e la sua raffigurazione, circondata da un’aura sentimentale, la si trova addirittura al supermarket per pubblicizzare i prodotti Galbani  o il caffè Lavazza.

Perché questo emergere di una figura per certi versi insignificanti ed inconsistenti?

E’ solo una delle Tante mode che, partite dagli Stati Uniti, è sbarcata con anni di ritardo sulle sponde europee? Oppure è il segnale di un bisogno di sacro che si va rafforzando a mano a mano che ci accostiamo alle soglie del terzo  millennio?

Da un’indagine condotta da “Il Venerdì di Repubblica” risulta che il 60% degli intervistati (su un campione di 807 persone) pensa di essere seguito da un angelo custode, il 50% dice di dialogare con lui, il 41% gli chiede di proteggerlo nella salute, il 13% di aiutarlo a vivere onestamente ed a mantenere buone relazioni con gli altri, il 6% di salvarlo da incidenti mortali. E’ il crescere delle solitudini, allora, oppure il bisogno di sentirsi protetti , oppure l’incertezza avvertita in un periodo storico caratterizzato dal crollo dei valori e di punti fermi, oppure la paura di un futuro dominato eccessivamente dall’informatica, dalla cibernetica, dalla macchina a motivare l’angel – boom?

Il ritorno degli angeli non può essere considerato un semplice fenomeno di moda, e tanto meno un preoccupante segnale di una regressione ad un’epoca pre – moderna. Piuttosto, l’ esplorazione delle profondità della coscienza umana, fatta studiando angeli e demoni, offre materiale insostituibile per penetrare negli arcani della psiche e il mondo nascosto dei desideri e dei moventi del sacro che è in fondo all’anima umana. La loro natura alata e nobile si accorda con la forza e la libertà del desiderio, le loro figure benevole o malevole danno volto a tensioni e ferite dell’anima. Nella permanenza del simbolismo in culture diverse, si coglie l’unità dello psichismo umano. Va sottolineato che, in una prospettiva spirituale, la permanenza e l’onnipotenza del discorso sugli angeli nella storia delle religioni sono “segno della trascendenza dello spirito umano, la cui vita ha una dimensione di eternità”, per cui “ i simboli che ne esprimono la natura vanno al di là del razionale”. In tal modo, l’angelo diviene “un simbolo della manifestazione della trascendenza dello spirito, la cui realtà può essere affermata nella misura in cui la spiritualità dell’uomo gli permette di oggettivare ciò che si manifesta a lui ed è di ordine filosofico”.

Carlo Di Pietro (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

Don Marcello Stanzione ha scritto e pubblicato clicca qui

 
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