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IL FASCINO DELL’ANGELO ATTRAVERSO LA SCULTURA QUEBECOISE. Di Danielle Lord PDF Imprimir E-Mail
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IL FASCINO DELL’ANGELO ATTRAVERSO LA SCULTURA QUEBECOISE. Di  Danielle Lord

INTRODUZIONE. Affascinata dalla tematica dell’Angelo e dalla sua iconografia attraverso i secoli, ho affrontato una prima volta il soggetto al momento di una esposizione di scultura antica al Museo d’arte di Joliette: Gli Angeli, Sguardo sul visibile. Questa esposizione mi ha immersa nel pieno cuore del culto degli Angeli e della scultura in Nuova Francia e nel Quebec. Essa mi ha permesso di coprire tutte le epoche della scultura antica, degli Angeli scolpiti in legno da Jacques Leblond detti Latour (1671-1715) e François-NoëlLevasseur (1701-1794) fino alle statue in gesso dei XIX e XX secoli, i Carli ed i Petrucci. Questo fascino per tutto quello che circonda la tematica dell’Angelo, nel senso largo del termine: l’uccello, il decollo, il volo, il messaggero, il portatore di buone notizie, si ritrova in diverse discipline artistiche od altre. I primi aviatori erano ossessionati dall’idea di volare. Le danzatrici sfidano le leggi di gravità ad ogni salto disteso, Wim Wenders, nel suo film Le ali del desiderio, ci proietta nell’universo degli Angeli verso quello della natura umana. ...
...  Michel Serres, nel suo magnifico libro La leggenda degli Angeli, ci fa percorrere l’universo in una sola giornata e ci porta al XX secolo, all’era delle comunicazioni in cui la tecnologia moderna (aereo, Concorde, telefono, televisione, fotocopiatrice ed ora Internet) ci bombarda di messaggi. Paul Auster, nel suo libro MrVertigo, è occupato dalla domanda dell’iniziazione, della trasmissione di un sapere e dell’apprendimento del volo presso l’uomo.
L’arte di tutti i tempi ci trasmette una visione di queste creature alate chiamate ANGELI. Dagli angeli atteri fino agli Angeli dalle sei ali, noi ritroviamo diverse iconografie collegate a numerose tematiche dell’Angeli attinte nella Bibbia e nei vangeli ma anche collegati all’immaginazione del genio creatore. L’Uomo. La storia dell’arte ci fornisce delle immagini straordinarie di rappresentazioni angeliche, per non nominarne che alcune: gli affreschi del beato Angelico (1387-1455) nel convento San Marco di Firenze, I tre arcangeli e Tobia di Francesco Botticini (1446-1498) dove noi troviamo riuniti i tre arcangeli Gabriele, Michele e Raffaele, il che è eccessivamente raro, La caduta degli angeli ribelli di Bruegel l’Anziano, verso il 1652 ed il Cristo e gli Angeli, di Edouard Manet, 1864. per fare riferimento a degli artisti contemporanei, segnaliamo: Senza titolo, 1982, di Keith Haring, L’Annunciazione, 1990, di Komar e Melamid, Il poeta, di Giovanni Prachinetti in cui l’essere rappresentato, all’occorrenza il poeta italiano D’Annunzio, è in mutazione o metamorfosi verso una condizione che noi potremmo qualificare di angelico o di spirituale. Il tema dell’Angelo si ritrova anche nell’arte in Nuova Francia e nel Quebec. Esso è collegato allo sviluppo del culto degli Angeli fin dagli inizi della colonizzazione. Una corrispondenza, tra Henri-Marie Boudon (1664-1702), arcidiacono di Evreux e l’abate Charles De Glandelet, conservata negli archivi del Museo dell’America Francese, ci informa sul fatto che dei libri e delle immagini pie erano inviate a Monsignor de Laval e distribuite nelle comunità religiose. D’altronde, il libro di Henri-Marie Boudon, stampato a Parigi nel 1695 ed intitolato La solida devozione alla Santissima famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, include un capitolo sugli Angeli.
Così, il culto degli Angeli si sviluppa rapidamente in Nuova Francia, vedendo comparire delle chiese dedicate all’Angelo Custode ed a San Michele e delle rappresentazioni di Angeli nella scultura e la pittura. La collezione delle Ospedaliere dell’Hôtel-Dieu di Montréal comprende diversi Angeli dalle tematiche varie e materiali diversi che noi analizzeremo in parallelo con gli Angeli delle altre comunità religiose e degli altri musei. Affronteremo anche alcuni temi iconografici assenti dalla collezione delle Ospedaliere. Finalmente, studieremo la questione delle statue di gesso italiane immigrate nel Quebec, nel secolo scorso.

GLI ANGELI SCOLPITI NELLA COLLEZIONE DELLE OSPEDALIERE DELL’HÔTEL-DIEU DI MONTRéAL, NELLE COLLEZIONI DELLE COMUNITà RELIGIOSE E DEI MUSEI.

La collezione delle Ospedaliere di San Giuseppe dell’Hôtel-Dieu di Montréal si è formata intorno al culto legato a san Giuseppe ed alla Sacra famiglia, e questo, fin dalla sua fondazione nel 1634. Ricca di dipinti, di incisioni, di sculture e di oggetti di devozione, essa rappresenta un patrimonio importante per la storia di questa comunità e per il paese. Il grosso degli Angeli scolpiti è recente e questo si spiega con i numerosi incendi che ha subito questa istituzione nel corso dei secoli. Questo ci permette di studiare una volta dimenticata nella scultura nel Quebec, lo statuario in gesso.
La collezione comprende numerose statue in gesso di varie dimensioni: piccoli formati, mezzo busto, intere e monumentali. Sarebbe interessante chinarsi su tutta la collezione di sculture, poiché le Ospedaliere ne possiedono diverse rappresentanti gli Evangelisti e la sacra Famiglia, ma il nostro corpus è molto preciso “gli angeli scolpiti” e noi ci atterremo a questa regola.
A livello iconografico, sono rappresentati diversi tipi di Angeli, gli Angeli nominati: San Michele (cat. 7-8), San Gabriele (cat. 9), San Raffaele (cat. 16-17) cos come gli Angeli adoratori (cat. 13), degli Angeli porta-candelabri (cat. 4), degli Angeli turiferari (cat. 21), degli Angeli benedicenti (cat. 1)e degli Angeli filatteri (cat. 80) associati alle grotte del Natale. Questi Angeli scolpiti facevano parte di un programma iconografico dell’altare maggiore, del coro e della cappella delle Ospedaliere dell’Hôtel-Dieu. Una fotografia, datata del 1904 e conservata negli archivi della comunità, ci permette di constatare che questi Angeli decoravano l’altare maggiore della cappella al momento di cerimonie religiose speciali quali il Corpus Domini, il Santissimo Sacramento, ecc. Noi possiamo affermare che fin dalla svolta del secolo scorso lo statuario in gesso occupa un posto importante nel programma iconografico di taluni chiese o cappelle di Montréal e che questa tendenza ha preso ampiezza nel XX secolo, e questo, fino a che il Papa Giovanni XXIII, al momento del secondo Concilio ecumenico del Vaticano (1962-1965) trasforma la liturgia cattolica, obbligando così le fabbriche a disfarsi delle statue che ornavano le chiese.
La stragrande maggioranza degli Angeli, in gesso lavorato, appartenente al Museo delle Ospedaliere, proviene dalle officine della casa T. Carli che aveva sede su strada a Montréal dal 1867 al 1923. la collezione comprende diverse sculture firmate Petruci&Carli (1926-1972) tra cui un San Giuseppe, un San Stanislao ed una Margherita d’Yourville ed altre firmate Cattelli che era anche uno statuario in gesso noto a Montréal. Ritorneremo più avanti su questi statuari in gesso venuti dall’Itala nel XIX secolo.
Un San Michele in legno, anonimo, datante probabilmente della fine del XVIII o del XIX secolo (cat. 8), si distingue dagli Angeli scolpiti in gesso della collezione delle Ospedaliere che contiene pochissime opere antiche. Un solo Angelo scolpito è anteriore al 1900, come lo abbiamo segnalato precedentemente. E’ possibile che molte opere siano perite nei numerosi incendi che hanno avuto luogo dalla fondazione delle Ospedaliere nel XVII secolo, a Montréal.
La collezione delle Ospedaliere dell’Hôtel-Dieu di Montréal si paragona grandemente a quella delle Suore Bigie di Montréal. Composta in gran parte da Angeli in gesso, noi ritroviamo gli stessi temi iconografici: San Michele e San Raffaele (Angelo Custode), degli Angeli adoratori, degli Angeli turiferari (incensieri) e degli Angeli benedicenti che provengono dagli statuari di Montréal. Alcune statue della collezione sono firmate Petrucci &Carli. Questi Angeli lavorati essendo fabbricati in serie, noi ritroviamo dei modelli identici in molte chiese di Montréal, nei cataloghi di vendita dei differenti fabbricanti e nei cataloghi dei modelli provenienti dalla Francia e dagli Stati Uniti.
La Casa San Gabriele posta a Punta San Carlo pone in valore i suoi edifici storici e le sue collezioni di mobiliere artigianale del XVIII e XIX secoli, di utensili, di arte antica e di arte religiosa. Questo museo possiede alcuni Angeli in gesso di cui ritroviamo gli stessi modelli in differenti istituzioni. Ritroviamo un San Michele che schiaccia Lucifero, firmato P * P DEPOSE, in gesso monocromo che offre grandi similitudini col modello n° 80 del catalogo di Benziger Brother conservato negli archivi del Museo McCord di storia canadese. Molte statue in gesso sono firmate Petrucci &Carli di cui una rappresenta Jeanne LeBer. Il Museo delle Orsoline dei Tre Fiumi ed il Museo delle Orsoline di Quebec possiedono diverse statue in gesso firmate Petrucci &Carli. Come possiamo constatarlo, gli statuari in gesso hanno invaso il mercato della scultura religiosa fin dagli inizi del XX secolo. Per contro, il Museo delle Orsoline di Quebec possiede nelle sue collezioni magnifici Angeli in legno policromo che datano dei XVII e XVIII secoli di cui alcune scolpite dai Levasseur. Il Museo della Chiesa Notre-Dame a Montréal conserva nelle sue volte un San Michele Arcangelo (verso il 1884) in legno scolpito, di Louis-Philippe Hébert ed un altro attribuito a Olindo Gratton. L’Arcivescovado di Montréal conserva nel sottosuolo della cattedrale Maria Regina del Mondo numerose sculture di Angeli in gesso od in pietra provenienti dalle chiese della diocesi di Montréal. Diversi modelli si ritrovano nel catalogo di vendita di casa Desmarais&Robitaille. Se voi fate un giro delle chiese di  Montréal, vi troverete numerose chiese decorate da questi Angeli in gesso che testimoniano la nostra eredità patrimoniale degli inizi del XX secolo e che sono il riflesso di un contesto economico e sociale molto particolare. Per contro, le fabbriche che hanno seguito il rinnovamento liturgico degli anni sessanta e che hanno spogliato le chiese da queste rappresentazioni alate mi appaiono ben denudate. Molti musei del Quebec collezionano preziosamente gli Angeli scolpiti in legno. Quegli stessi Angeli che sono stati esclusi dalle chiese, sono stati sovente decapitati durante gli anni cinquanta e sessanta secondo una corrente che <<sia dicente>> soleva ritrovare l’essenza stessa di queste sculture, ma togliendo la ricca policromia che li decorava, esse hanno perduto una parte del loro dinamismo e del loro movimento poiché erano state concepite per essere dipinte o dorate. Per contro, ne esistono alcune che hanno guardato la loro policromia originale ed altre che i restauratori scoprono sotto spessi strati di pittura monocroma. D’altra parte, molto pochi per non dire nessuno dei musei d’arte del Quebec  collezionano questi Angeli in gesso che hanno ornato le nostre chiese nel corso del XX secolo. Sarebbe augurabile che queste sculture siano conservate nei nostri musei, poiché riflettono un contesto socio-culturale importante nel Quebec. John Porter parla in questi termini delle sculture in gesso: “Non solamente l’opera deve essere analizzata per la sua forma, il suo equilibrio e le sue qualità estetiche, ma anche occorre studiarla in funzione della sua iconografia e del contesto soci-culturale nel quale essa si pone. Anche se non era interessante che sul piano sociologico, essa meriterebbe di trattenere la nostra attenzione”.

LE TEMATICHE NON RAPPRESENTATE NELLA COLLEZIONE DELLE OSPEDALIERE

La varietà dei temi iconografici che si rapportano agli Angeli scolpiti sorpassa largamente la rappresentazione degli Angeli nella collezione delle Ospedaliere dell’Hôtel-Dieu di Montréal. Noi ritroviamo, oltre i temi già affrontati precedentemente, degli Angeli crociferi, degli Angeli musici, degli Angeli con filatteri e degli Angeli dei carri funebri.
Gli Angeli crociferi, portatori di ceri, sono l’equivalente degli Angeli porta-candelabri o porta-luci che si ritrovano nel XX secolo allorché i ceri sono stati rimpiazzati dalle luci. Questi Angeli, simbolo della luce, si ritrovano da ogni lato dell’altare maggiore ed essi interpretano il ruolo dei bambini del coro. Molto poco numerosi nelle collezioni del Quebec, il Museo d’arte di Joliette, possiedono due paia di Angeli crociferi, in legno dipinto, inginocchiati su delle nubi e che hanno nelle loro mani dei porta-ceri. Questi Angeli, di fattura molto sobria, sono anonimi e datano del XIX secolo. Questo museo possiede anche un Angeli ceroferaio in terracotta ghiacciata, eseguito da Giovanni Della Robbia, artista italiano del XIV secolo. Queste terrecotte scolpite nel XIV e XV secolo sono anche chiamate maioliche (dall’isola Maiorca). Questa scultura, introdotta nel paese nel XX secolo, non ha filiazione diretta con delle opere eseguite nel Quebec ma è una testimonianza di un tipo di Angelo popolare in quell’epoca, in Italia.
Gli Angeli musici sono sovente rappresentati che suonano la lira, l’arpa, il liuto ed il tamburo, simbolo di armonia o la trombetta, simbolo dell’ultimo Giudizio. L’Angelo con la trombetta è molto popolare nel Quebec, esso si ritrova sullo schiaccia-voce di una cattedra, all’entrata dei cimiteri od al di sopra delle code di organo. Molti musei conservano nella loro collezione degli Angeli con la trombetta. Ogni epoca ha generato questo tipo di Angelo e sarebbe fastidioso nominarli, tenuto conto del loro numero imponente. Per contro, il coro della chiesa Notre-Dame di Ottawa (1880-1887) disegnato da Gorge Bouillon (1841-1932) ci svela un ricco programma iconografico con delle sculture eseguite da Louis-Philippe Hébert (1850-1917). In mezzo a queste sculture si trovano la gerarchia dei nove cori degli Angeli ed una serie di Angeli musici dei più straordinari, allineati sui reticoli laterali, al di sopra delle nicchie.
Gli Angeli coi filatteri recano delle bande in pergamena sulle quali sono iscritti dei versetti della Bibbia o del Nuovo testamento. Essi sono dunque portatori di messaggi. La collezione del Museo delle Ospedaliere possiede un Angelo col filatterio che reca l’iscrizione “Gloria in Excelsis Deo”; questo Angelo è intimamente legato alla grotta del natale. Esistono nel Museo d’arte di Joliette degli Angeli con filatteri volanti attribuiti a Louis-Philippe Hébert che provengono dall’altare maggiore della cappella del Sacro Cuore dell’antica chiesa San Giacomo a Montréal (verso il 1885-1888). Essi recano le seguenti iscrizioni: “IMPARATE DA ME CHE SONO DOLCE ED UMILE” (Mt 11, 29) e “IO SONO LA VIA LA VERITÁ E LA VITA” (Gv 14, 6). Gli Angeli coi filatteri o dalle bande sono numerosi, il Museo del Quebec ed il Museo d’arte di San Lorenzo ne conservano degli esemplari.
Gli Angeli dei carri funebri avevano un posto importante sui carri ippomobili, ossia trainati dai cavalli. Questa pratica si è popolarizzata nel Quebec, verso il 1860. talvolta, portatori di corona, talvolta giocando con la tromba o tenendo una croce, essi sono degli intermediari tra il cielo e la terra, ma soprattutto sono portatori di una promessa di vita eterna. Molti musei nel Quebec collezionano degli Angeli dei carri funebri, tra gli altri, il Museo del Quebec ed il Museo d’arte di San Lorenzo. Questi Angeli, di fattura sovente molto semplice, sono eseguiti da degli artisti o degli artigiani associati ai fabbricanti di carri funebri, così sono molto vari e molto interessanti da studiare. Molte ricerche restano da fare in questo senso. La credenza popolare vuole che gli Angeli dei carri funebri dipinti in bianco siano riservati ai carri per fanciulli allorché quelli dipinti in nero siano riservati ai carri funebri per adulti, ma noi abbiamo constatato che questa credenza si rivelava falsa poiché alcuni restauri hanno permesso di scoprire, su questi Angeli, una ricca policromia e talvolta anche delle tracce di doratura.

GLI STATUARI IN GESSO

Fin dall’inizio del XIX secolo giungono nel Quebec numerosi immigranti italiani che lasciano dopo delle crisi politiche interne, per venire a stabilirsi a Montréal. E’ verso la metà del secolo scorso che degli statuari, scultori e ornatori cominciano ad imporsi a Montréal poiché apportano con essi la loro tradizione ed il loro saper fare. Essi lavorano il marmo, lo stucco, la pietra ed il gesso.
Questi statuari venuti dall’Italia fanno rapidamente conoscenza e lavorano molto spesso in associazione. Una delle prime associazioni importanti è quella di Giorgio Gaetano Baccerini e di Pasquale Filippi, per formare la casa G. Baccerini e compagnia nel 1862. questa associazione è la prima di una lunga serie di associazioni tra differenti famiglie e differenti membri d’una stessa famiglia (VIGNOLA, Luce, Saggio di definizione: gli scultori, statuari ed ornamentali italiani a Montréal dal 1862 al 1880, Memoria di maestria, Università del Quebec a Montréal, settembre 1996, p. 187). Per non nominarne che alcuni, citiamo i Cattelli, i Carli, i Petrucci, i Mariotti o degli individui come Longin, Gianotti, Alluisi, Giovanetti, Reali, Rigali e mulinelli. Alcuni si installano a Quebec come Angelo Barsetti, Luigi Bastioni, ecc. Le due famiglie più importanti di statuari montrealesi sono i Carli ed i Petrucci. John Porter e Leopold Désy fanno, per così dire, l’albero genealogico di queste due famiglie e delle loro associazioni.
La collezione del Museo delle Ospedaliere dell’Hôtel-Dieu di Montréal comprende numerosi Angeli firmati T. Carli. Tommaso Carli è nato nel 1838 a Coreglia Antelminelli, in Toscana. Egli passa per gli Stati Uniti prima di stabilirsi a Montréal nel 1858 dove lavora dapprima presso lo statuario Baccerini (1825-1895) prima di associarsi con lo statuario Carlo Cattelli (1817-1906) nel 1867 per formare la casa T. Carli (1867-1923). Egli ebbe diversi figli tra cui Alessandro Carli (1861-1937) che succedette a Tommaso Carli alla morte di quest’ultimo, nel 1909. Alessandro Carli è il solo dei quattro figli di Tommaso Carli a fare carriera come scultore indipendente. Egli studia la scultura alla Scuola delle arti e dei mestieri di Montréal a partire dal 1878; debutta al salone dell’Arte Associazione di Montréal nel 1891. a partire dal 1898, egli insegna al consiglio delle arti e manifatture e questo, fino all’inizio della Prima Guerra mondiale, nel 1914. La casa T. Carli si unisce alla casa Petrucci e Fratelli (1910-1923) di Montréal nel 1923 per diventare la casa T. Carli-Petrucci (1923-1965) Quest’ultima dominò il mondo dello statuario religioso per numerosi anni nel Quebec. Nel 1926, due membri della casa T. Carli-Petrucci si associarono per fondare la casa Petrucci e Carli (1925-1972).
La consultazione dei cataloghi di vendita di queste case ci informa enormemente sulle varietà di sculture, sui modelli, il prezzo, le dimensioni ed i materiali in vigore in talune epoche. Questi cataloghi erano disponibili in francese ed in inglese e la consegna si faceva per treno attraverso il Canada e gli Stati uniti, come dire che il loro territorio di vendita era molto vasto. Noi possiamo constatare che le ali amovibili ed i candelabri si vendevano separatamente dalla struttura principale dell’Angelo permettendo al compratore alcune varianti. Inoltre, i clienti potevano comandare il colore della loro scelta e differenti stili di decorazioni: ¼ ricco, ½ ricco, ricco, ricchissimo ed extra-ricco; il volto, le mani ed i piedi sono sempre dello stesso colore, varia solo la decorazione della tunica e del mantello.
La casa Demarais&Robitaille, Lim., fondata nel 1909, fabbricava e vendeva delle statue di gesso. Dopo consultazione degli archivi del magazzino, sempre situato in via Notre-Dame a Montréal, noi constatiamo che essa era anche depositaria delle statue di casa T. Carli, e questo, nel 1910. i loro cataloghi di vendita contengono una marea di informazioni molto pertinenti, permettendoci di vedere la varietà dei modelli che erano disponibili presso questo commerciante ed i materiali che essi utilizzavano. Nel catalogo del 1926, noi possiamo leggere “STATUE RELIGIOSE. Composizione in gesso, ben decorate, bianco, crema e oro od altri colori a scelta” e nel catalogo del 1932, noi leggiamo “In composizione plastica… “. La casa Desmarais&Robitaille ha intrapreso quell’anno a classificare ed identificare i suoi archivi. Sarà dunque possibile, molto presto, fare delle ricerche molto interessanti riguardanti i rapporti che essa intratteneva con gli statuari in gesso e gli artisti cui essa ordinava dei modelli (Esempio: Silvia Daoust).

CONCLUSIONE

Questa esposizione sugli Angeli nella collezione del Museo delle Ospedaliere dell’ Hôtel-Dieu di Montréal ci permette di proseguire delle ricerche sul nostro patrimonio culturale québécois. E’ una collezione ricca sia su livello artistico che storico. Gli Angeli scolpiti nell’arte nel Quebec mi hanno sempre portata verso delle strade inesplorate o da approfondire. Questa esposizione apre delle porte su di un campo molto poco esplorato: lo statuario di gesso nel Quebec. Il materiale di ricerca è là, basta accordarvi l’attenzione necessaria per scoprire nuove vie.
 
IL FASCINO DELL’ANGELO ATTRAVERSO LA SCULTURA QUEBECOISE. Di  Danielle Lord
 
Segnalazione di Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)
 
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