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Rappresentazioni angeliche in questo tempo di coronavirus Di Antonio Adinolfi PDF Stampa E-mail
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mercoledì 15 aprile 2020

Italia cullata da dottoressaC’è un’immagine presente in vari media e social del nostro paese oggi: una dottoressa con due ali dietro la schiena che culla l’Italia sofferente per l’epidemia che l’ha colpita. Rappresenta i medici, gli infermieri e tutti gli operatori sanitari che si prodigano senza rispamiarsi per curare gli ammalati di coronavirus. Un artista-fotografo cinese poi, Roy Wang, ha realizzato inserendolo  1° aprile in you tube un filmato intitolato << Ángeles de luz luchando contra el #Coronavirus >>. ...

 
In esso si vede un uomo con tuta e mascherina trasformato in un Arcangelo che combatte contro il Coronavirus.  L’artista nel filmato dichiara che l’ ha fatto per omaggiare il personale sanitario che lotta contro la pandemia come un esercito di Arcangeli guerrieri.  Giustissima un’ammirazione grande per questi guerrieri. Non pochi di loro sono morti vittime della loro abnegazione. Vengono chiamati Angeli dei sofferenti con commovente definizione. Pochi si chiedono perchè vengono chiamati così. E’ chiara la convinzione anche in chi non è tanto credente che il loro lavoro somiglia molto a quello degli Angeli custodi insegnato dalla Chiesa di alleviare le sofferenze dei malati, proteggerne la guarigione e confortare, purtroppo, i moribondi. I moribondi di coronavirus non hanno nemmeno il conforto dei familiari nella loro agonia perchè essi non possono entrare in una sala di rianimazione. Per un credente l’Angelo custode non abbandona mai la persona che gli è stata affidata. Così fanno pure i medici e gli infermieri. Ma, uomini o donne come gli ammalati che assistono, medici e infermieri possono, sempre per un credente, sì fare molto ma non quanto può fare e fa il vero Angelo custode. Medici e infermieri poi possono intristirsi, piangere, soffrire fino a sentirsi male vedendo il dolore, cose che non può fare l’Angelo custode. L’Angelo custode è sempre presente a se stesso ma non per spietatatezza ma perchè è di natura più << freddo >>. Può aiutare, consolare, e lo fa bene perchè ricco di carità per Dio. E’ per l’ amore che porta a Dio che ci ama. Non può però emozionarsi, piangere, sentirsi male come gli  infermieri. E’ spirito, non ha ghiandole lacrimali, nè è soggetto a stress e depressione. Se sa che per la persona che assiste non c’è niente da fare, e certamente lo sa più dei medici, allora bada decisamente a farla morire serena e in grazia di Dio. Si dice di un moribondo che << è  morto solo >>. No, per un credente non si muore mai soli. C’è un disegno a colori (foto 2-3) che completa, a nostro parere, l’immagine dell’Angelo che abbraccia l’Italia presente nei media e nei social del nostro paese. E’ di María Olguín Mesina ed illustra l’ articolo in pt.aleteia.org << Anjos e coronavírus: o mundo invisível existe e age >>. In essa la Olguín ha raffigurato una stanza ospedaliera di terapia intensiva. Si vedono Angeli custodi che abbracciano ognuno il suo malato ma ce ne sono due che abbracciano due infermieri che li assistono. Questa disegnatrice ha sapientemente còlto che anche gli Angeli degli ospedali hanno bisogno dell’ aiuto e del conforto dei loro Angeli custodi.
 
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