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MATTIA PRETI, IL PITTORE ANTI-EPIDEMIE Di Antonio Adinolfi PDF Stampa E-mail
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domenica 03 maggio 2020

Autoritratto Mattia PretiNella sacrestia della cattedrale di Salerno c’è un altare sovrastato da una tela che ci mostra l’apparizione della Vergine con il Bambino Gesù e S.Anna a S.Antonio di Padova. E’ opera di Mattia Preti uno dei più grandi pittori italiani del Seicento. Quest’artista fu spettatore di due pestilenze non contagiandosi mai e morendo alla veneranda età di ottantasei anni. ...

 
Calabrese, famoso già  per il suo valore, si trovava a Napoli nel 1656 quando la città fu colpita terribilmente dalla pestilenza che in quell’anno scoppiò anche in altre città della nostra penisola. Immune dal contagio, si vide affidato dalle autorità cittadine il compito di eseguire sette affreschi, uno per ognuna delle sette grandi porte di accesso alla città. ...In essi doveva esaltare la Madonna e i santi che Napoli stava invocando per avere la liberazione dal morbo. Accettò e, a prescindere dal danaro che pur giustamente gli fu stabilito ed ebbe come ricompensa, si diede a lavorare con fede e amore e mentre le persone morivano per le strade di Napoli lui instancabilmente impastava colori e lavorava a ben dipingere angeli, santi e soprattutto Madonne. Dovevano uscire dalle sue mani con i volti più belli possibili perchè in cielo si commuovessero e ponessero fine al flagello. Concluse gli affreschi tre anni dopo, nel 1659. Poi, invitato da Raphael Cotoner, gran maestro dell'Ordine di Malta, se ne andò a vivere in quell ’isola dove morì quarant’anni dopo, nel 1699. Non tornò più in Italia se non quando morì suo fratello Gregorio per partecipare ai suoi funerali. A Malta produsse numerose opere. Anche lì fu spettatore immune dal contagio, di un’ epidemia di peste. Nell’inverno del 1676 infatti iniziò a La Valletta, la capitale di Malta, una  pestilenza  che si diffuse in tutta l’isola mietendo migliaia di vittime. Ed anche a Malta si decise di creare qualcosa in onore della Madonna e dei santi che i maltesi stavano invocando per avere la liberazione dal morbo. Si stabilì di abbattere e ricostruire  più grande e più bella la piccolissima Chiesa dell’ Immacolata Concezione di Sarria ( detta così perchè fatta costruire nel Cinquecento da un tal cavaliere Martin Sarria ) che sorgeva a Floriana, una città vicino a La Valletta: un autentico santuario anti-epidemie come quello della Madonna della Salute a Venezia. Al Preti fu affidato il compito di eseguire i dipinti da porre all’interno della nuova chiesa. Le Madonne che Preti aveva affrescato sulle porte di Napoli erano pur esse Immacolate Concezioni. Un’osservazione: a Malta come a Napoli si venerava dunque l’Immacolata Concezione molto prima della proclamazione del dogma !  Per anni si è creduto che Preti sia stato solo l’esecutore dei vari dipinti per la nuova chiesa ( ancor oggi è in funzione ),  ma recenti ricerche hanno rivelato che ne fu anche il progettista. La chiesa - abbiamo letto - è l’unico certo progetto architettonico noto e documentato di Mattia Preti. Tra i dipinti, che  realizzò tra il 1677 e il 1679 il più importante è la pala posta sull’altare maggiore che ci mostra naturalmente l’Immacolata Concezione che sconfigge la peste. La pala, recentemente restaurata, misura oltre quattro metri d’altezza e più di due metri e mezzo di larghezza. In essa la Vergine è raffigurata in piedi su una falce di luna al di sotto della quale il demonio si dispera perchè l’epidemia stava per terminare ( nella sua malignità gode quando gli uomini soffrono e muoiono) ponendosi una mano sul capo. Quello che colpisce è che la peste, considerata da molti nel Seicento come un’arma di cui Dio si serviva per punire un popolo, è in modo singolare valutata dal Preti come un’arma di cui si serviva il diavolo per affliggere gli uomini. Certo, Dio glielo permetteva per i suoi misteriosi disegni di bene, ma la Madonna poteva, con le sue materne ed onnipotenti preghiere, calmare Dio e anticipare la fine del tempo di punizione da Dio stabilito. Il Preti nella sua pala ci mostra la Vergine che, mentre gioca con una ciocca dei suoi lunghi capelli, vien guardata da un Angelo che è, in ginocchio su una nube, alla sua sinistra, un po’ più in basso rispetto a lei, perchè ha sentito il suo ordine agli Angeli di rinfoderare la spada che tenevano sguainata. La spada sguainata era simbolo di punizione in atto. L’ altro grande Angelo che è alla destra della Madonna sta invece già rinfoderando la sua con gesto elegantissimo. Uno sguardo tenerissimo alla Vergine gli danno i pennelli del Preti. Scalzo, coperto da una leggera veste arancione-chiaro tranne che nel petto, nel braccio e nella gamba sinistra quest’ Angelo è uno dei più leggiadri Angeli barocchi che abbiamo incontrato. Si potrebbe pensare che Dio ha lasciato incolume Mattia Preti durante due pestilenze perchè ha visto che era raro che un artista dipingesse Madonne ed Angeli così incantevoli come li dipingeva lui.
 
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