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VARIE INTERPRETAZIONI SUL NUMERO 666
L’ ANGELICA MILIZIA SECONDO IL DOTTOR PLINIO Di don Renzo Lavatori PDF Stampa E-mail
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giovedì 31 dicembre 2020

Angelica MiliziaLe edizioni Cantagalli di Siena hanno stampato il libro “L’angelica Milizia” del defunto pensatore brasiliano Plinio Correa de Oliveira.

         Si rimane sorpresi e ammirati dalla grandiosa visione angelica di Plinio Correa de Oliveira. Si presenta come un oceano sconfinato di spunti per la riflessione, l’approfondimento, la ricerca pregnante ed entusiasta. ...

 
Di fatto si assiste ad un mondo, quello angelico, che sembra uscire fuori da un sottofondo immenso, come l’espressione vulcanica di una massa di idee e di progettazioni, di supposizioni e di rimembranze in una sorta di contemplazione, non statica e disincarnata, ma ricca di sguardi luminosi e interessanti che si riflettono e si espandono nel cosmo e nell’umanità.

         Si tratta di una vasta, complessa, stimolante visione del mondo angelico, non soltanto in sé stesso, quanto piuttosto nel rapporto che lo lega a Dio e all’universo creato e all’umanità, sospeso organicamente e vitalmente tra cielo e terra. Pertanto si eleva una concezione di un mondo, proveniente dall’atto creatore di Dio, che non si può considerare nella sua perfezione e pienezza se si escludono gli angeli da esso. Perciò gli esseri angelici rientrano a pieno diritto e necessariamente nell’ordinamento del cosmo e nella storia e nella vita concreta dell’umanità e della Chiesa.

         Venendo ad alcuni particolari, appare interessante il rapporto tra la sfera angelica e quella umana, fino a poter parlare di una “umanizzazione” dell’angelo e di una “angelizzazione” della natura umana. Tale simbiosi va spiegata e capita nel senso corretto di una configurazione spirituale più che di un’identificazione ontologica ed esistenziale. Sono due realtà distinte, ma tra loro strettamente correlante, precisamente per rispettare e descrivere l’ampia sinfonia dell’universo prodotta dall’Artefice divino e dalla sua altissima Sapienza. Di fatto la creatura umana, se perde di vista la sua somiglianza alla spiritualità angelica, si svuota di un aspetto e un elemento di fondamentale importanza per la sua configurazione e la sua nobiltà di essere e di agire. D’altronde appare evidente che l’umanità contemporanea, perdendo di vista lo slancio e la elevatezza dello spirito, che porta con sé, rimane imprigionata e soffocata, abbruttita e corrotta, rifiutando la bellezza, la vivacità e la vitalità della sua spiritualità. In tal modo l’uomo si riferisce esclusivamente alla zona sensibile e materiale, in cui vive e agisce, piuttosto che in rapporto alla sfera superiore e invisibile, verso cui si incammina e con il quale può pienamente e felicemente realizzare la sua maturazione e perfezione. Ne risulta una visione dell’essere umano insabbiato e nascosto sotto la dimensione terrena e privo di quella componente celeste, che lo rende degno di essere l’immagine e somiglianza di Dio. La perdita dell’angelo dunque costituisce una delle cause più incisive dell’attuale edonismo e relativismo in cui il soggetto umano sembra inviluppato e nel quale trova una falsa configurazione di sé e perciò uno svilimento della sua presenza e azione nel cosmo e nella storia. Plinio de Oliveira ha avuto il pregio di riscoprire, riattualizzare e ravvivare la figura degli angeli quale spinta e incoraggiamento affinché l’uomo ritrovi se stesso in tutti gli elementi che lo compongono e che formano la rappresentazione più autentica del suo essere creato e redento quale fermento di una umanità rinnovata e protagonista di uno sviluppo salutare e integrale.

         Ne risulta che la sfera angelica è irrinunciabile per la vita e per la realizzazione del progetto divino sul mondo e nella storia umana, sotto gli aspetti diversi e complementari che compongono l’esistenza armonica e vitale, quali supporti per una visione completa e armonizzata dell’universo.

         Le parole e le espressioni di Plinio de Oliveira sono un auspicio di un “ritorno dell’angelo” con la finalità dichiarata di ridonare alla realtà la sua bellezza e armonia. La modernità, sotto la spinta della sensitività scientifica e del razionalismo ideologico, ha il difetto di aver emarginato ed escluso l’angelologia da una  concezione antropologica e cosmologica, come anche teologica e spirituale. Si tratta di un vero impoverimento, che ha conseguenze nefaste nella vita e sull’universo intero.

         Secondo la mentalità propria di Plinio de Oliveira, l’esercito angelico, di cui i salmi testimoniano una presenza costante, quale associazione di coloro che servono il Signore e lo onorano e diffondono la sua signoria sul mondo, possiede il ruolo indispensabile di porsi come difesa e lotta contro gli assalti della malvagità (Ap 12), che vorrebbe spodestare la sovranità divina e mettere al suo posto l’essere umano.  Questa è la ricorrente tentazione che fin dalle origini, dopo il peccato, alberga nel cuore dell’uomo e nell’angelo ribelle. Da qui la prospettiva di una rivoluzione del bene contro il male, della verità contro la menzogna, della giustizia contro la corruzione. La lotta costituisce un elemento essenziale nel cammino storico dell’umanità e della Chiesa. Per questa ragione la concezione di Plinio dona un apporto di forza per contrapporre costantemente il bene al male secondo la divina Sapienza. In questo combattimento l’azione dell’esercito celeste trova un pieno significato e un supporto per gli esseri umani e cristiani.

         Molteplici altri aspetti, interessanti e di rilievo, vi sono contenuti in questa raccolta di testi. Si nota però che le varie espressioni usate devono essere ben illuminate alla luce della divina rivelazione, in quanto sono frutto di conferenze e di esuberanza di parole e intuizioni, quale esplosione di una forte e convinta fede.. D’altronde Plinio stesso avverte sovente che il suo discorso andrebbe sviluppato, chiarito e documentato. Allora esso mostrerebbe i fondamenti sicuri nella dottrina cristiana e insieme gli spunti luminosi per un rinnovamento dell’esistenza terrena ed eterna. Questo lavoro pertanto abbraccia una dimensione profetica di alto valore, nel senso che un recupero e un ritorno degli angeli porterebbero benefici effetti sull’umanità, sull’andamento della storia e sulla sopravvivenza del cosmo. Proprio gli angeli hanno il compito di governare, custodire e far crescere gli elementi che compongono in modo diverso ma complementare la bellezza del creato. La Scrittura e la Tradizione sono ricche di questi approcci all’angelologia, in modo che il soggetto umano non si ritenga il padrone della terra ma il sovrintendente a ordinare i vari movimenti per rispettare e insieme contemplare la bellezza che in esso è contenuta. L’appoggio, il conforto e la luce degli angeli potrebbero costituire una fonte rilevante perché tutto questo si possa attuare, senza lasciarsi coinvolgere in uno sviluppo e in uno sfruttamento delle realtà naturali in modo disordinato ed egoistico.

         L’augurio, che viene spontaneo da questo materiale sull’angelica figura, così sovrabbondante, è che sia raccolto, strutturato, esplicitato e compreso dentro una concezione naturale e spirituale la quale corrisponda pienamente alla divina rivelazione e ad un sano pensiero filosofico. Allora in verità questi scritti sarebbero forieri di nuovi sviluppi e di positive promesse per una esistenza migliore su questa terra e soprattutto un incoraggiamento per l’umanità affinché possa raggiungere la pienezza della beatitudine celeste, in cui ritrova nella gloria divina gli angeli e gli uomini, uniti assieme, per formare la bellezza, l’ampiezza, la felicità della nuova Gerusalemme, la sposa dell’Agnello. Sarà l’attuazione infinita e meravigliosa della cooperazione tra la Sapienza divina e la religiosità umana, nella comune compartecipazione alla glorificazione e alla salvezza per tutti gli esseri invisibili e visibili. In tal modo la presenza degli angeli sarebbe lo strumento efficace per saper coordinare gli elementi che compongono l’universo creato e che aprono l’animo alla lode e alla magnificenza del Creatore, colui che fa sussistere gli esseri celesti e terreni in un unico prospetto salvifico, al cui centro sta il Cristo, il Verbo incarnato, morto e risorto, il Redentore e Salvatore dell’umanità, l’Agnello immolato e glorificato, adorato e osannato dagli angeli e dagli uomini.

 
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