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I pericoli della New Age PDF Drucken E-Mail
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I pericoli della New AgeDa alcuni decenni si sente parlare sempre più insistentemente di una Nuova Era (in inglese "New Age"). Secondo gli astrologi siamo quasi arrivati alla fine di un ciclo astronomico e stiamo entrando in uno nuovo. Ogni era astrologica durerebbe circa duemila anni e attualmente il sole starebbe passando dal segno zodiacale dei Pesci a quello dell'Acquario (intorno al 2160) e ciò comporterà delle mutazioni radicali soprattutto in campo religioso. Il "New Age", come vedremo meglio in seguito, ha un carattere fortemente sincretistico, di qui la difficoltà di definirlo con esattezza. Il "New Age" appare come una realtà fluida, sfuggente, ed é per questo estremamente pericoloso perché può infiltrarsi, passando quasi inosservato, nella mentalità e nella pastorale della Chiesa Cattolica. Possiamo considerare il "New Age" come un movimento di risveglio nell'area culturale inglese del mondo laico.  incapacità di interpretare i tempi e di svolgere il ruolo di animazione culturale ...

... Alice Bailey (1880-1949) fin dal 1920 aveva iniziato a servirsi del termine "New Age" nel senso attuale.

Nel 1948 aveva pubblicato "Il ritorno di Cristo", ma l'anno   dopo era defunta senza vedere l'età nuova che aveva preannunziato. Da  allora le sue idee si sono diffuse e sono divenute patrimonio comune di un gran numero di movimenti religiosi alternativi, tipo  la fratellanza bianca universale, Rosa-Croce, Graal, la  comunità   di Findhorn, ecc. ecc. Interessante è la genesi di Findhorn in  Scozia. Nel 1956 Peter Caddy, Eileen Combe e Dorothy Maclean, discepoli inglesi del Bailey, si fecero assumere come animatori di un albergo turistico, il Cluny Hill Hotel di Forres, che trasformarono in un centro teosofico. Dopo qualche anno i tre furono licenziati dai proprietari dell'albergo e decisero di andare a vivere, nel 1962, in una roulotte nella landa desolata di Findhorn, dove iniziarono a coltivare un giardino seguendo i messaggi che Dorothy Maclean asseriva di ricevere dai Deva, "spiriti della natura", associati alle piante. La fama di questo giardino crebbe rapidamente ed iniziarono ad essere costruite strutture permanenti per i seguaci.

Dopo qualche anno Findhorn era diventata una specie di mecca del "New Age" che oggi conosce un successo inaudito, fatto di diversi milioni di adepti. Il cardinale Danneels, arcivescovo di Malines-Bruxelles, ha scritto una lettera pastorale nel 1990 sul "New Age" dove afferma: "Il "New Age" è difficile  da definire. Non è una religione, ma  tuttavia religioso; non è  una filosofia, ma è comunque una visione dell'uomo e del mondo, oltre che una chiave di interpretazione; non è una scienza, ma si basa su leggi scientifiche, anche se sono da ricercare nelle stelle. "New Age" è una nebulosa che contiene esoterismo,  occultismo,  pensiero mitico e magico sui segreti della vita e un briciolo di Cristianesimo, il tutto mescolato ad idee provenienti dall'astrofisica".

Il "New Age" ha, quindi, un suo carattere fortemente sincretistico e si pone come punto di convergenza di idee e aspirazioni diverse. Cercheremo ora, pur tra mille difficoltà, di presentare i suoi caratteri distintivi ideologici più importanti. Il primo pilastro è la scientificità. Il "New Age" pretende di fondarsi sulle basi scientifiche moderne, infatti oggi nella fisica si è passati dal  modello meccanicistico di Newton, secondo il quale l'universo è una immensa macchina i cui elementi, interagendo gli uni con gli altri, si mantengono in equilibrio e così mantengono l'universo in movimento, al modello  listico della fisica moderna secondo il quale la materia non consiste di particelle, ma di onde ed energia.  Il fisico F. Capra è considerato  come  l'ideologo del "New Age" che, accettando  questo  cambiamento di  "paradigma" avvenuto    nella scienza, afferma l'unità del tutto: Dio e mondo, spirito e  materia, cielo e terra, sono una immensa vibrazione energetica, in  cui  tutto  è connesso. Tutto è dunque uno (monismo), anche  Dio  è una parte del cosmo (panteismo). Non c'è dunque problema   di  creazione, e si confondono soggetto ed oggetto, colui che sperimenta e colui che è sperimentato.

L'essere umano è parte del tutto e partecipa alla vita organica dell'insieme, senza potersi  tener fuori come un osservatore neutro. Secondo pilastro del "New Age" è la sua marcata preferenza per le religioni orientali rispetto al Cristianesimo che, con la sua dottrina della creazione, viene accusato di dividere Dio dall'uomo e di porre tra Dio, l'uomo e il cosmo un fossato invalicabile. Inoltre il Cristianesimo concepisce un rapporto tra Dio e l'uomo come una relazione dialogica "Io-Tu" che impedirebbe l'immissione dell'Io nel tutto. Il "New Age"  accusa il Cristianesimo di aver prodotto nella storia, guerre di religione, inquisizioni e oppressione, invece le religioni orientali annullano ogni conflitto e diversità nell'Assoluto impersonale, poiché per esse la molteplicità e la diversità sono solo apparenza e illusione, mentre nella sua verità profonda la Realtà è una e l'Io si sperimenta come Sé, come divino. Per il "New Age" è il sé profondo che l'uomo deve ricercare e nelle religioni orientali trova le indicazioni per il giusto itinerario spirituale per poter sviluppare il proprio potenziale umano tramite lo yoga, lo zen, la meditazione trascendentale e gli esercizi tantrici.

Si guarda verso l'Oriente  anche perché queste religioni sono fondate prima sull'esperienza che sulla ragione e l'autorità. Il loro punto d'appoggio è il sentimento. Il Cristianesimo, invece, afferma il "New Age", come tutte le grandi religioni occidentali, è una religione del libro, che si fonda su un dogma e una morale che  sono imposti dall'esterno, per cui vi è   una insistenza esagerata sulla ortodossia della dottrina. Il "New Age" inoltre diffonde la dottrina della reincarnazione secondo la quale l'anima o l'elemento psichico che per sua natura è immortale, ad ogni esistenza successiva si incarnerebbe in un  corpo mortale umano e questo per diverse volte di seguito, fino a quando l'uomo raggiunge il "vuoto" completamente felice e realizzato. Il terzo pilastro del "New Age" è il ricorso alla psicologia. Il "New Age" è in genere critica nei confronti della teoria dell'inconscio di Freud (1856-1939), che considera eccessivamente materialista e invece venera come proprio precursore  Carl Gustav Jung (1875-1961) che ebbe grande interesse per i simboli  esoterici occulti e i fenomeni parapsicologici.

Il passaggio da Freud a Jung e soprattutto il passaggio dall'inconscio individuale presente in ogni uomo all'idea junghiana di un inconscio non più individuale, ma collettivo in cui vivono immagini e "archetipi" comuni a tutta l'umanità. Lo psicoanalista italiano Roberto Assaggioli (1888-1974), amico e collaboratore di Alice Bailey, attraverso un metodo psicologico definito psicosintesi passa dall'inconscio collettivo a una sorta di "inconscio universale", fondo oscuro dell'essere e del cosmo che coincide in senso panteistico con Dio. Per il "New Age" Dio è la parte più profonda di noi stessi, non è distinto da noi: noi siamo Dio e siamo dotati di stati di coscienza soprasensoriali. La "New Age" provoca sistematicamente questi fenomeni: "rebbinth" o nuova nascita (per rimuovere certi traumi) ed il famoso "channelling" (da channel = canale) che è la forma moderna dello spiritismo classico, è il medium che funge da channel, riceve le "rivelazioni" da entità superiori angeliche. Il quarto pilastro della "New Age" è l'astrologia esoterica. I contenuti dottrinali del "New Age" sono attinti a quegli autori e a quelle tradizioni esoteriche che hanno contribuito a vario titolo a mantenere vivo il patrimonio di idee, di simboli e di miti della gnosi antica. Il "New Age" dà grande importanza alla lettura degli astri (astrologia e predizione degli oroscopi che da essa deriva)  che, dai tempi  remoti, è  considerata  una  conoscenza  segreta.

Gli avvenimenti della nostra vita sono scritti nelle stelle. Il "New Age" è del parere che siamo alla vigilia di avvenimenti eccezionali. Intorno all'anno 2000 il sole entrerà nella costellazione dell'Acquario e di colpo il corso dell'universo e della storia si troverà cambiato. Oltre questa trama generale  offerta da questi quattro pilastri, non è opportuno andare, perché  su altri temi particolari, ad esempio la politica o l'ecologia, le diverse correnti del "New Age" si dividono immediatamente tra di loro.

Gli elementi forniti finora costituiscono almeno lo scheletro  di una visione del mondo e permettono una valutazione dal punto  di vista della dottrina cattolica. Certamente nella "New Age" si può trovare qualcosa di positivo quando ad esempio denuncia il materialismo della società dei consumi, la chiusura della cultura laica dinanzi alla spiritualità, il rigido positivismo di una medicina che considera il corpo soltanto una macchina e della psicoanalisi legata agli schemi di Freud. Però attenzione, perché la vaga spiritualità che il "New Age" propone è un cocktail insidioso di relativismo e sincretismo che costituiscono i tratti dominanti della nuova religiosità moderna.

Il "New Age" è un avversario particolarmente insidioso della Chiesa Cattolica, perché a causa  del suo carattere antimaterialista, tende ad infiltrarsi in ambienti cattolici. Il "New Age" è in radicale contrasto con il Cristianesimo, infatti nega la trascendenza e la personalità di Dio e la sua distinzione dal mondo, poiché Dio non sarebbe il creatore del mondo, ma la sua "anima immanente". In realtà Dio non  coincide con il mondo, non è la sua "anima immanente" (panteismo). Il mondo non  è  uscito  da Dio per emanazione,  senza libera volontà da parte sua;  ma Dio ha creato il mondo  liberamente per amore. E' altrettanto falso dire che Dio coincide con l'uomo.

Certamente  la  divinità  dimora  in lui, ma ciò non impedisce che rimanga di fronte all'uomo, come  suo creatore e salvatore. Tra Dio e l'uomo c'è un rapporto di  alterità. Dio e l'uomo si pongono come liberi partners in amore senza fusione né confusione. L'amore non produce mai fusione, perché è il fondamento dell'alterità stessa. Il "New Age" nega l'incarnazione del Figlio di Dio nella persona storica di Gesù di Nazareth e la redenzione da lui operata con la sua morte sulla  croce e la sua resurrezione, il suo essere il salvatore unico e universale. Secondo la "New Age" Cristo non sarebbe tanto una figura storica, ma un'idea. Il Cristo-idea è uno spirito che si è manifestato, ogni volta in modo diverso, nei grandi personaggi come Buddha, Zaratustra ed altri. Gesù di Nazareth sarebbe una di queste manifestazioni dello spirito che penetra tutto, ma qualsiasi persona potrebbe entrare  in contatto con il  "Cristo"  che ciascuno porta in sé attraverso gli stati alterati di coscienza e la molteplicità di tecniche che il "New Age" insegna.

E' proprio riguardo a Gesù Cristo che vi è la fondamentale differenza tra la fede cattolica e il "New Age".  La fede cristiana può essere espressa in questa formula: Dio è entrato nella storia in Gesù Cristo, suo figlio, che è sia Dio che uomo. Gesù Cristo è un essere umano storico, nato da Maria a Betlemme sotto l'impero di Augusto. Egli è morto sotto Ponzio Pilato a Gerusalemme nel periodo della Pasqua ebraica. Gesù  era il figlio di Dio ed è resuscitato da morte. Il "New Age" nega l'esistenza  del peccato e la salvezza mediante la fede e la grazia, per tale corrente di pensiero l'uomo è buono e basta a se  stesso. Per il Cristianesimo, invece, l'uomo è fondamentalmente  buono, ma è ferito e da solo non è in grado di volere e di fare il bene. Esiste la morale ed i comandamenti sono necessari per illuminare l'uomo. Nessuna ricetta esoterica, nessun fascio di concentrazione psichica può salvare l'uomo. La nostra unica via di salvezza è la nostra fede in Cristo che è entrato nella nostra storia "per noi e per la nostra salvezza". La redenzione per la "New Age" viene dalle tecniche orientali o da quelle psicologiche di espansione della coscienza, di rinascita, di viaggi alle porte della morte, da tutto ciò che aiuti a rilassarsi e a crescere il potenziale energetico. Il Cristianesimo lotta contro la sofferenza, ma quando essa si presenta non la considera insensata.

La sofferenza vissuta  in unione con la croce di Cristo è fonte di salvezza. Per il cristiano la  morte non è l'accesso ad una nuova reincarnazione a cui ne seguiranno altre fino a che l'uomo  arriverà  alla  pace   del nirvana. La morte è un avvenimento unico che ci fa accedere  all'eternità, che è preparata dal comportamento sulla terra dove ogni azione libera dell'uomo ha un valore di eternità. In conclusione, il "New Age" intende erigersi a religione nuova e moderna assumendo ciò che c'è di buono e di vero nelle altre religioni che ormai sono sorpassate. Il "New Age" ritiene di rispondere meglio del Cristianesimo ai bisogni religiosi dell'uomo di oggi, e quindi lancia una sfida alla Chiesa sul terreno che le è proprio, cioè quello spirituale. Il "New Age" pone alla Chiesa due grandi esigenze: anzitutto una nuova evangelizzazione che mostri come il Cattolicesimo sia in grado di rispondere ai problemi umani più profondi molto meglio delle religioni orientali e dell’esoterismo gnostico e poi che vi sia un forte rinnovamento della spiritualità cattolica che faccia fare esperienza di Dio tramite la preghiera, la meditazione e la contemplazione.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)

 
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