PADRE ENRICO ZOFFOLI E GLI ANGELI NEL VENTICINQUESIMO ANNIVERSARIO DELLA MORTE
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venerd́ 03 dicembre 2021

Padre Enrico Zoffoli

di Don Marcello Stanzione

(Marino, 3 settembre 1915Roma, 16 giugno 1996) è stato un presbitero e teologo italiano, membro della Congregazione della Passione di Gesù Cristo. Ordinato sacerdote il 29 aprile 1939 presso i padri Passionisti, si laurea in filosofia e inizia ad insegnare alla Pontificia Accademia di san Tommaso d'Aquino, venendo nel frattempo nominato esaminatore dei candidati alle ordinazioni sacerdotali dei Passionisti e confessore presso il loro Vicariato di Roma. Successivamente insegnerà anche alla Pontificia Università Lateranense. ...

 
Predica in diversi luoghi di Italia missioni e corsi di cultura cattolica per sacerdoti e laici, avviando un cenacolo di studi teologici per giovani e adulti per la comprensione del Magistero della Chiesa. Per oltre mezzo secolo scrive libri di filosofia, apologetica, spiritualità, teologia, agiografia e storia. Il pensiero di Zoffoli è maggiormente influenzato da Tommaso d'Aquino e Teresa di Lisieux. Nel 1958, dopo una visita a suor Celina Martin, l'ultima sorella allora vivente di santa Teresa di Gesù Bambino, viene incaricato di redigere una storia critica di san Paolo della Croce: l'opera finale, che richiederà dieci anni di lavoro, comprenderà oltre seimila pagine, da cui alcuni passi scelti verranno inseriti come preghiere liturgiche nel rinnovato Breviario Passionista. Nel 1992 pubblica un Dizionario del Cristianesimo, che avrà una recensione positiva dell'Osservatore Romano il 16 aprile 1993. Nei suoi libri uno dei temi più ricorrenti è quello del mistero eucaristico: nel cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, Zoffoli pubblica il libro La Messa è tutto, che verrà poi ristampato in forma di catechismo in séguito agli elogi ricevuti da diversi teologi.  In molti suoi libri Padre Zoffoli parla degli angeli e nel suo testo a domande e risposte “ Catechismo della Chiesa Cattolica” edito dall’editrice Segno nel 1993 così scrive: “ le fonti della Rivelazione parlano anche degli angeli. Chi sono realmente?

Sono creature intelligenti, immateriali, superiori all’uomo e inferiori a Dio, a cui servono attuando i piani della sua provvidenza.

Non potrebbero essere dei “ simboli” di forze o valori ipostatizzati?

La Bibbia ne parla costantemente come di vere “ persone” e come tali essi si comportano nel compiere le loro missioni. D’altra parte, la loro esistenza non fu ignorata da religioni e filosofie del mondo antico, arguita dalla constatazione di fenomeni attribuiti ad esseri sovrumani, buoni e malvagi.

Quando sono stati creati?

 Certamente, come il mondo fisico, anch’essi hanno avuto inizio nel tempo, tratti da nulla, con tutti i limiti propri della “ creatura”; per cui sono composti, contingenti, mutevoli, eteronomi, finti quanto al loro modo- d’essere e di operare.

Qual è la loro natura specifica?

Essendo essenzialmente immateriali, non hanno  né corpo né sensi; non fanno parte di questo mondo; sono incorruttibili, sottratti a tutti gli agenti d’ordine fisico…

Come vivono?

Esercitano le due tipiche operazioni dello spirito, pensando e volendo. Pensano mediante idee infuse, non derivate dal mondo esterno; e vogliono  liberamente, immuni da ogni passione. Anch’essi tuttavia possono peccare, non essendo legge a se stessi.

Possono avere rapporti con realtà e la vita umana?

Ne hanno avuti e ne avranno a servizio di Dio e a beneficio dell’uomo. Pur essendo incorporei, possono agire nel mondo fisico per l’applicazione della loro virtù; la quale, superiore a tutte le energie dell’universo, può determinare fenomeni da ritenersi prodigiosi solo relativamente alle forze umane e alle possibilità del sapere scientifico e tecnico.

Come si comportano operando nel mondo?

La loro incorporeità  li sottrae allo spazio, per cui non occupano alcun luogo se non esercitandovi la propria causalità; la quale, per quanto sia potente, non raggiunge lo spirito umano, non penetra nell’intelligenza, non influisce direttamente nelle scelte della volontà: l’intimo della “ persona “ pensieri, intenzioni, ecc. è noto soltanto a Dio, Persona  assoluta.

Quali sono gli angeli?

 Sono innumerevoli, non però come individui di una medesima specie, ma come “ persona “ distribuite in categorie, ciascuna delle quali fa specie a sé come i numeri, secondo una gerarchia fondata sul grado della loro immaterialità e la corrispondente capacità intellettuale.

Quali i loro rapporti reciproci?

Quelli possibili tra puri spiriti, capaci di comunicare tra loro nell’ambito delle idee, sì da  comporre la più nobile delle società concepibili.

Perché Dio ha creato gli angeli?

Per rendere più ricca e armoniosa l’opera della creazione, colmando il vuoto tra il mondo della materia e quello dello spirito; e per subordinarli alla massima esaltazione del Cristo, suprema di tutte le creature.

Gli angeli hanno una storia?

Dalla Rivelazione apprendiamo che essi, una volta creati, sono stati elevati all’ordine soprannaturale; e quindi sottoposti ad una prova, alcuni sono rimasti fedeli a Dio, altri si sono ribellati. I primi compongono i cori angelici e sono felici nel godimento della visione beatifica; i secondo hanno creato l’inferno, ostinandosi nel rifiuto di Dio e nell’odio contro quanto lo riguarda.

Quale missione hanno ricevuto da Dio gli angeli buoni?

Quella di eseguire i disegni della Provvidenza riguardanti l’ordine cosmico e il bene dell’uomo. Soprattutto attivi nell’ambito della grazia, gli angeli sono i grandi collaboratori di Cristo nell’affermazione del suo regno, nella santificazione delle anime, nel governo della Chiesa.

Cosa dire degli “ angeli custodi”?

E’ di fede che Dio ha affidato alla loro custodia individui, famiglie, popoli, e persone particolarmente responsabili del bene comune in ogni settore della vita sociale.

Ciascuno  ha il suo angelo destinato a soccorrerlo nelle innumerevoli necessità quotidiane, difenderlo da ogni insidia, sostenerlo e sollevarlo nelle cadute, confortarlo nelle prove, stimolarlo a compiere il dovere… E tutto  ciò come nessun altro potrebbe fare con eguale sapienza, continuità ed amore, anche se la loro opera si svolge nel segreto, in modo quasi mai avvertito e spesso non corrisposto.