L’ANGELO DI SANT’APOLLO Di don Marcello Stanzione
Scritto da Amministratore   
domenica 14 gennaio 2024

L’ANGELO DI SANT’APOLLOPalladio assicura che Sant’Apollo, suo contemporaneo, riceveva anch’egli il suo cibo da un angelo. Egli riporta di lui i seguenti segni: uno dei solitari viventi sotto la sua direzione è messo in prigione al tempo di Giuliano l’apostata: egli va a consolarlo e si trattiene anch’egli prigioniero con i suoi compagni. Immediatamente, durante la notte, un angelo appare nella prigione tutto raggiante di luce: i carcerieri spaventati aprono le porte ai detenuti e li scongiurano di uscire. ...

 
Il tribuno di guardia, la cui casa è stata rovesciata da un terremoto, i cui servi sono stati atterrati da mani invisibili, colto anch’egli da spavento, allontana dalla città i pii solitari; cantando gli inni, essi ritornano liberamente nel loro deserto. Un’altra volta, era Pasqua, sant’Apollo viveva con cinque fratelli in una caverna spaventosa; essi non avevano per pasto pasquale che alcuni pani secchi ed alcuni legumi appassiti. Il santo esortò i fratelli a chiedere semplicemente a Dio un cibo che convenisse meglio alla festa. Ed ecco che la notte, degli sconosciuti deposero all’entrata della caverna delle provvigioni di ogni specie: frutti dei più vari, uva e arance colte di fresco, prodotti esotici, raggi di miele, un grande vaso pieno di latte schiumante, dolci e pani come usciti dal forno. I fratelli non dubitarono che quelle provvigioni non venissero loro dalla mano degli angeli; essi ne mangiarono con azioni di grazie e ne ebbero fino a Pentecoste (Act. SS. Gen. Tomo I, p. 239-240).