Sette ed Eresie, il "falso" senso della vita

Sette ed Eresie, il "falso" senso della vitaALLA CONQUISTA DEL SENSO DELLA VITA L'interesse delle sette è in primo luogo la soddisfazione delle attese dell'individuo. Parrebbe in questo senso interessante introdurre questo capitolo con gli scritti di un guru che accosta questa vasta nozione col "senso della vita". Daisaku Ikeda, della Soka Gakkaï, ci permette di valutare con un poema la padronanza di un linguaggio che si deve nel cernere le aspirazioni degli uomini. Al lettore, Civilizzazione di oggi, civilizzazione moderna che ha ucciso nell'uomo la ricchezza, la bellezza del suo mondo interiore. Un mondo divenuto sempre più sterile. Che una sola riga, una sola frase della mia prosa possa toccare il cuore di colui che mi leggerà, risvegliarlo alla vita nell'emozione di una scoperta essenziale, la scoperta del perché e del come della sua esistenza. A colui che conosce i turbamenti e le maree di quest'epoca, le rivolte e le rivoluzioni, occorrono delle finalità. Gli occorre, se non vuole essere trascinato molto lontano, lontano da  ...

... lui, lontano dalla vita, una direzione. Quanto a me, io ho sempre la speranza - una speranza molto cara al mio cuore - Quella di trovare sempre il tempo di pensare al significato della vita, di trovare sempre un dialogo aperto con la natura, di conoscere quella quiete dello spirito che lascerà penetrare l'ispirazione poetica e ne svelerà le ricchezze. (Daisaku Ikeda, Soka Gakkaï). IL GURU Un profeta. L'affievolimento del sentimento religioso nella nostra società ha costituito un terreno favorevole allo sviluppo di un'onda di profetismo dando nascita a delle sette. Questa nuova configurazione si estende al di là del campo spirituale e riveste chiaramente delle colorazioni scientifiche, economiche o politiche. Il profeta è l'interprete di una entità superiore che gli ha confidato la missione di rivelare il suo pensiero all'umanità tutta, od in mancanza, ad un gruppo di uomini. La rivelazione è un messaggio dottrinale, una minaccia, una promessa od una predizione. I profeti non sono dunque tutti portatori dello stesso messaggio. Taluni danno del mondo una nuova interpretazione, altri aspettano il ritorno di un salvatore e trasmettono i mezzi della salvezza. La rivelazione fatta a Claude Vorilhon - alias Raël - è di natura inedita. Essa non è uscita da una tradizione religiosa nota, ma piuttosto dal registro della scienza-finzione, poiché Raël è il "messia dell'era scientifica".

RAËL, PROFETA E MESSIA DELL'ERA SCIENTIFICA Il 13 settembre 1973, nei dintorni di Clermont-Ferrand, egli visse quell'avventura straordinaria di un incontro con un extra-terrestre. Questo visitatore dello spazio gli affidò un messaggio destinato ad illuminare gli uomini su quale fosse la loro origine e su quale può essere il loro destino. Egli gli diede il nome di Raël che significa etimologicamente "colui che reca la luce degli Elohim" e, in modo più familiare, "il messaggero". Fina dal 1974, Raël ha abbandonato il suo mestiere di cronista sportivo e si consacra totalmente alla sua missione dando delle conferenze attraverso il mondo al fine, da una parte, di preparare gli uomini alla venuta degli extra-terrestri che hanno creato scientificamente l'umanità, e, dall'altra parte, di insegnare la meditazione sensuale rivelata da essi, che permette di mettersi in armonia con l'infinito, di amare se stessi per meglio amare gli altri. (Trattato, Raël).

Questo testo è interessante poiché contiene tutti gli ingredienti che permettono di fare dell'uomo un profeta. Una entità superiore, qui l'extra-terrestre, un messaggio che deve "illuminare gli uomini" rivelando loro la loro origine ed il loro destino, ed infine una missione da compiere sotto forma di un insegnamento da trasmettere. Nel libro di riferimento in due volumi della setta, intitolato Il Libro che dice la verità, il guru riporta il messaggio che gli è stato rivelato dagli extra-terrestri: Voi C. Vorilhon, diffonderete la verità sotto il vostro attuale nome che progressivamente rimpiazzerete con "Raël". Che vuol dire letteralmente "Luce di Dio" e se si fa una traduzione più precisa "Luce degli Elohim" o "Ambasciatore degli Elohim" poiché voi sarete esattamente il nostro ambasciatore sulla terra e noi non sbarcheremo ufficialmente che nella vostra ambasciata.

RAEL può essere tradotto più semplicemente con "messaggero". (Claude Vorilhon detto Raël, Il Libro che dice la verità, vol. 2). L'enunciato traduce la focalizzazione sul nome del profeta, definito quattro volte. Questa apparente ripetizione fa apparire uno scivolamento progressivo del significato. Nella prima definizione, Raël è la "Luce di Dio", nella seconda, egli è la "Luce degli Elohim". L'assimilazione consiste nel riprendere l'architettura "Luce di ... " e nel cambiare il complemento "Dio" con "Elohim". L'effetto reso è la sostituzione degli extra-terrestri a Dio stesso, la seconda definizione essendo maggiormente poggiata con la sua qualificazione di traduzione "più precisa" del termine. La terza definizione permette di dare un aspetto più vivo; la metafora "Luce" è soppressa a vantaggio del termine "ambasciatore", più concreto e più contemporaneo.

Le definizioni successive sembrano incatenarsi in modo coerente grazie alla ripresa. Un termine di ognuna è riutilizzato nella seguente: "Luce" nelle prime due, "Elohim" nella seconda e l'ultima. Comunque, la successione non risponde ad una logica di dimostrazione. Non vi è di fatto alcuna affinità reale tra la prima definizione "Luce di Dio" e la terza "ambasciatore degli Elohim". Questo enunciato costituisce a questo titolo l'illustrazione di una caratteristica argomentativa delle sette che consiste nel dare con una dimostrazione tronca l'illusione di un legame tra delle nozioni che non hanno alcuna prossimità. La rivelazione può ugualmente ancorarsi in una tradizione esistente, che costituisce allora la linea direttrice di una condotta nuova che si sostituisce o prolunga una rivelazione anteriore. E' il caso di Sun Myung Moon, guru della setta che porta il suo nome. Una apparizione di Gesù Cristo Il giorno di Pasqua del 1935, Gesù apparve al giovane allora dell'età di sedici anni, nel mentre che egli pregava nella montagna.

In questa visione, Gesù gli chiese di proseguire l'opera che lui stesso aveva iniziato sulla terra duemila anni prima, di completare il compito dello stabilimento del Regno di Dio e di portare la pace all'umanità. Il giovane Coreano fu stupefatto da questo incontro e chiaramente dalla richiesta di Gesù. La sua prima reazione du di rifiutare. Finalmente, dopo profonde preghiere ed una lunga meditazione, egli accettò di votare la sua vita alla schiacciante missione che gli aveva affidato Gesù, ed intraprese di scoprirne il vero significato. Se Gesù lo aveva chiamato per completare la sua missione, questo significava che essa non era terminata.

La salvezza attraverso la croce non era dunque tutto quello che l'umanità aveva bisogno? Che cosa Gesù aveva ben potuto lasciare di incompiuto sulla terra? Se il problema del peccato non era completamente risolto, qual era allora la sua vera origine? Perché si doveva risolverlo sulla terra? (Moon). Non è raro che la nuova missione si ponga nel quadro di un sincretismo, nel senso di "fusione di due o più religioni, di due o più culti in una sola formazione religiosa o culturale". Si tratta in generale di sintetizzare il cristianesimo col buddismo o l'induismo, ma talvolta la fusione è universale. Noi abbiamo bisogno di una nuova ideologia capace di unificare tutte le religioni e tutte le ideologie esistenti nel mondo. La nuova ideologia che porta la Chiesa dell'Unificazione è il Deismo. Tale è la mia suprema missione. La missione sacra che Dio mi ha confidato. (Moon, Discorso allo Yankee Stadium, 1976). Il profeta non ha scelto il suo destino di messaggero; egli non fa che sottomettersi ad un potere divino che l'ha eletto.

La sua vocazione è individuale ed esclusiva. Questa forma di superiorità divina che possiede il nuovo profeta lo porta talvolta a posizionarsi più a monte dei suoi predecessori, come Moon lo illustra qui di seguito. Il Presidente (degli Stati Uniti) cambia ogni quattro od otto anni e si ha poca possibilità di essere i figli di un Presidente. Ma le possibilità di incontrare il FIGLIO DI DIO, quanto sono più deboli? ... Nessuno, nel mondo degli spiriti, per sapienti o religiosi che siano - neanche Gesù - ne ha saputo, la sopra, quanto me. E' per questo che tutto il mondo degli spiriti si è chinato davanti a me, ma non solo per le mie conoscenze: anche Gesù ha detto che il suo cuore non abbracciava quanto il mio. Io ho detto a Dio che egli poteva farmi fiducia, che ero differente da Gesù. Ho detto che mai, mai, pregherò come Gesù nel Getsemani: "Padre, allontana questa coppa da me". (Moon, Il buon cammino di Abele dal punto di vista provvidenziale, Belvedere, 1979). Una biografia d'eccezione. Il carisma del guru è ugualmente tributario dell'immagine che esso veicola di lui.

Nulla di quello che egli mostra è lasciato al caso: la sua apparenza fisica, i tratti della sua personalità, le sue opinioni, le sue competenze, le sue prese di posizione anteriori, il suo statuto professionale, i suoi studi. Ogni aspetto è lavorato, analizzato, talvolta inventato, di modo che la sua credibilità sia riconosciuta. Le bozze ed i trattati elaborati dalle sette descrivono generalmente in dettaglio il percorso del guru. Esse si sforzano naturalmente di metterlo in valore attribuendogli qualità e virtù incommensurabili. La vita del Reverendo Sun Myung Moon è una vita puramente e semplicemente formidabile, un esempio radioso di visione, di fede e d'amore dell'umanità. Il reverendo Moon ha votato la sua esistenza allo stabilimento di un mondo di pace, di unità e di armonia sotto il dominio di Dio. (Moon). In questo esempio, ed in ben altri ancora, i superlativi non mancano per alimentare il ritratto del guru. Si possono trattenere da queste poche righe le attribuzioni di "formidabile" e "radioso" per descrivere la vita di Moon. La credibilità del guru è tanto più grande se è riconosciuta dagli altri. La sua nomea è posta in valore in modo qualitativo, con l'intermediazione di persone riconosciute, o quantitativa, con l'adesione di un grande numero. Fin dai 16 anni, Shri Mataji è diventata a MADRE SPIRITUALE di centinaia di migliaia di cercatori attraverso il mondo. In effetti, ella lavora instancabilmente (India - Europa - Australia - America del Nord), spesso a sue proprie spese per far beneficiare gli Esseri Umani del suo straordinario potere catalitico di "SVEGLIA della KUNDALINI". In Italia, Shri Mataji è nota come "LA GRANDE MADRE" nei media e la stampa. Una società di televisione ha proposto di pagarle le spese di viaggio e di soggiorno. In India, nelle città e nei villaggi, parecchie migliaia di persone si riuniscono per ascoltarla e ricevere la realizzazione del SOI. (Sahaja Yoga, trattato). Gli studi e le esperienze anteriori contribuiscono ugualmente alla rappresentazione del guru. Allo stesso titolo che il curriculum vitae permette ad un funzionario di ritracciare l'esperienza professionale di una persona e la sua adeguatezza al posto al quale egli aspira, la biografia del guru deve permettere di porlo in un campo d'azione e di pensiero particolare, di riconoscergli delle qualità avute nei riguardi dei suoi atti ed infine di dare significato e credito alle proposte che egli avanza. Ragazza, Shri Mataji fu molto attiva nel seno del movimento d'indipendenza di Gandhi e Gandhi stesso la consultava regolarmente a riguardo di questioni spirituali. Ella studiò la medicina all'università al fine di meglio comprendere la terminologia occidentale. Ella è la moglie di C.P. Srivastava, segretario generale dell'Organizzazione Marittima delle Nazioni Unite. (Trattato, Sahaja Yoga). La valorizzazione del guru può ugualmente leggersi attraverso lo sguardo di persone esterne la cui credibilità è sicura dal loro statuto professionale. Questa testimonianza della fondatezza della setta o della legittimità del suo guru figurano in modo privilegiato nei trattati. Essi costituiscono l'avallo di un terzo, fonte più obiettiva che permette di consolidare quello che le proposte stesse hanno già posto in valore.

Ho il vantaggio di essere meglio informato sul Reverendo Moon e le sue attività dei suoi critici. Ho personalmente studiato le diverse accuse dei media, e le ho trovate senza fondamento. Egli ha fatto talmente tanto per aiutare dei giovani a ritrovare uno scopo ed una direzione nella vita. Sir John C. ECCLES Premio Nobel di Medicina (1963) (Trattato, Moon). Infine, è con la sua apparenza fisica che il guru deve sedurre, di modo che il soggetto possa identificarsi con lui se la sua immagine è accessibile, od in mancanza, ammirarlo. L'attraenza ed il rispetto che il guru ispira sono di prima importanza. Se la giustezza della posizione difesa e la natura degli argomenti utilizzati interpretano un ruolo nel processo di persuasione, l'adesione passa ugualmente attraverso l'adozione del punto di vista difeso dal guru sulla base dei sentimenti che il soggetto prova per lui. Allen Tate Wood, vecchio adepto della setta Moon, illustra la potenza dell'aura che il guru possiede: Io lo amavo. Mi appariva paterno, pieno di grazia, uguale a lui solo Mosé, Gesù, Gandhi, Martin Luther King. Fisicamente, è un attore formidabile, un "ballerino" anche, tutti i suoi movimenti sono pieni, mai un gesto senza ragione. Egli ha seduzione stupefacente; in questo senso, è la più grande autorità che ho vista nella mia vita. (Testimonianza, rivista Informazioni Cattoliche Internazionali, n° 576, Moon).

GLI INGREDIENTI DEL POTERE Un potere venuto dal basso. Il potere non può comprendersi che prendendo in considerazione i ruoli di colui che l'esercita e di quelli sul quale egli lo esercita. Queste due vie che rendono la gerarchia possibile agiscono in interazione. Da un lato, la pretesa fonte dell'ispirazione del guru, la causa che egli difende, la sua personalità od i suoi miracoli gli forniscono una base che legittima il suo statuto di leader. I miracoli innumerevoli e sorprendenti sopravvenuti quotidianamente, grazie alle parole ed agli atti del Fondatore, e di cui hanno beneficiato, successivamente, migliaia di persone nel mondo intero, sono delle opere straordinarie, di cui si può affermare che esse non sono mai state realizzate finora, nella storia dell'umanità, con una tale ampiezza. (Documento per il corso d'iniziazione elementare di Mahikari, Mahikari). Dall'altra parte, quelli che aderiscono e si sottomettono liberamente all'autorità, poiché riconoscono nell'uomo le qualità di un capo. Non essendo possibile che si possa applicare il potere ad un gruppo che concede nel legittimarlo ed adottare la posizione di sottomissione. La testimonianza di Allen Tate Wood è particolarmente forte ma abbonda di questo significato: Mi ricordo di un mattino di Pasqua. Noi avevamo un grande meeting con lui ed io ero seduto in prima fila. Egli mi ha fatto venire vicino a lui, mi ha chiesto di mettermi a quattro zampe e mi ha lanciato con un colpo di piede. Poi, volgendosi verso l'assemblea: "Siete pronti a seguirmi, se vi tratto così?". Anche gli assistenti erano perplessi e la risposta è mancata di vigore; per due volte ancora, egli ha ripetuto la sua domanda fino a che l'ultimo "sì!" è stato un vero ruggito. (Testimonianza, rivista Informazioni Cattoliche Internazionali n° 576, Moon). Il potere carismatico. Il termine carismatico, dal greco charisma "Grazia", "dono" permette di qualificare la forma tutta particolare di potere che il guru ispirato possiede. Questo tipo di autorità non riposa tanto su delle competenze particolari quanto sullo statuto stesso di colui che lo esercita. E' il fatto di essere stato scelto da Dio che gli conferisce la sua superiorità e la sottomissione degli altri. In verità, il Fondatore fu un grande Uomo sacro, apparso dopo Cakyamuni e Gesù. DIO gli affidò una missione ben più estesa di quella degli antichi messaggeri di DIO, e gli diede la forza necessaria per guidare gli uomini, affinché ognuno di essi si trasformi in uomo di miracoli, come KANNON (un Dio venerato nel buddismo) o Gesù lo sono stati. (Nota della traduzione: praticando l'Arte di MAHIKARI). ( Documenti per il corso di iniziazione elementare di Mahikari, Mahikari).

Se il guru ha un'aura tale che il gruppo ne accetta il dominio, è ugualmente perché egli sa mantenere il suo statuto gerarchico inaccessibile ai suoi adepti. Vi è sempre una parte di mistero in lui, animata da dei simboli e delle conoscenze che restano enigmatiche ai membri del gruppo. I suoi atti e la sua presenza sono eretti in dogma: Ho iniziato a sentirmi piena di gioia alcuni giorni prima di incontrare Shri Mataji. Ero - non so come dire - molto felice semplicemente di esistere. L'ho vista la prima volta nell'appartamento di un'amica. Quando lei entrò, ho sentito dei formicolii nel palmo delle mani, poi una brezza fresca. Mi sentivo in pace completa con me stessa, completamente presente. Era una seconda nascita. Tutto era nuovo. (Testimonianza di Cristina, in L'evento, Lotus Heart, Sahaja Yoga). Anche se la tendenza vuole che il guru sia ispirato, non è sempre il caso e soprattutto, questa caratteristica non è sufficiente per assicurargli una presa sull'individuo, che concede nel subire la sua autorità. Egli deve legittimare il suo potere ponendolo nel quadro dei desideri dell'individuo, che aspetta da lui la protezione e la presa in carico di quello che egli non può assumere da solo. Il guru protettore. Il guru protegge l'individuo da ogni forma d'oppressione venuta dal mondo esterno. Difensore della vedova e dell'orfano, il suo discorso tende a rigettare quello che all'esterno è fonte di difficoltà, di smarrimento e di timore. Così si spiega il contrasto che voi notate nelle prescrizioni della Madre: Ella ha una personalità violenta fino ad uccidere le persone (totalmente) negative che cercano di distruggere la sua opera ed i suoi figli, allorché ella è pertanto per i suoi figli la più amabile e la più dolce delle persone. (Sahaja Yoga). Il lessico dell'affetto è largamente dispiegato quando si tratta di protezione. Il soggetto è trattato come un fanciullo, e non è raro che il discorso metta in scena dei legami di parentela simbolica tra il guru e l'adepto. Shri Mataji si fa chiamare "Madre" dai suoi fedeli ed i "fanciulli" che sono descritti nell'enunciato sono gli adepti della setta. La "vera famiglia" si trova bene in questo rapporto gerarchico e si sostituisce ai legami del sangue; ella sottolinea al momento di una conferenza: Voi volete sapere quanto tempo io passo con le mie proprie figlie? Molto poco. Durante tutto l'anno, quest'anno, sono rimasta laggiù con loro tre giorni. La relazione più importante in questo momento è quella del Sahaja Yoga e dei Sahaja Yogis. (Shri Mataji, conferenza a Sydney, Sahaja Yoga, 1983). Il legame d'amore e di protezione può ugualmente tendere verso la perfezione. E' spesso il caso delle sette che fanno passare l'amore di Dio prima di se stesse, simulando così un disinteresse nei riguardi del soggetto.

Queste sette propongono in generale di guidare l'individuo verso Dio, che assumerà solo la protezione dell'individuo. Il simbolismo della parentela è qui il più forte, per chi riconosce certo in Dio il Padre: Sapete cosa fa una chioccia quando un pericolo minaccia i suoi pulcini? Essa li schiaccia contro le sue ali per proteggerli! Ebbene, la Bibbia ci dice che il Signore fa la stessa cosa coi Suoi figli. "Egli ti coprirà con la Sue piume, e sotto le sue ali tu troverai rifugio. Tu non avrai paura del terrore della notte né della distruzione che colpisce in pieno giorno. Perché l'Eterno è il tuo rifugio e la tua fortezza" (Salmo 91). (Trattato, La Famiglia, 1989). Il leader portaparola. Il guru è il portaparola del più debole. Egli dice alto e forte quello che l'individuo non può esprimere, perché il suo statuto sociale non lo autorizza a farlo impunemente, perché egli ha paura od ancora perché le sue lacune linguistiche non gli permettono di formularli in modo soddisfacente. Salve, siamo Il Movimento, Come vedi, siamo usciti nella strada perché la situazione non sopporta più che si resti spettatore. Siamo usciti per ritrovarci con te e gli altri. Noi vediamo bene che le promesse non sono state mantenute, la situazione stagna grazie ai dirigenti economici e politici. Siamo decisi a far fronte a quella tendenza che essi manipolano e che non ha nulla di una crisi naturale come ce lo spiegano quelli a cui essa serve. Sì, siamo decisi a prendere il nostro destino in mano perché se non siamo noi (tu, io e gli altri) che lo facciamo, nessuno lo farà. (Trattato, Il Movimento). Il guru trascinatore di uomini Il guru crea l'emulazione, una sorta di euforia che viene a colmare le debolezze individuali. L'autorità del suo discorso abbonda nel senso della presa in carica dell'individuo per il suo bene, ed è tutta lì la sua forza. Anche se quello che dico è una menzogna, voi non potete nulla perdere seguendo questo modo di vivere. Supponete che io abbia creato tutta una teoria nuova per unire il mondo, teoria alla quale Dio non ha mai pensato: Dio scenderebbe e mercanteggerebbe con me per acquistarmela. (Discorso di Moon, Pasadena, California, ottobre 1977).

Il discorso impegna direttamente l'azione, cosa che gli conferisce un aspetto dinamico creando una partecipazione attiva degli adepti all'idea difesa. Il discorso è dunque doppiamente articolato, in modo che egli edulcora la costrizione della sottomissione alla setta col sentimento di implicazione che egli fa nascere presso l'individuo. I propositi si inscrivono in un continuo che va dall'idea al suo compimento; in principio, una constatazione di sconfitta della società, che si materializza con la denuncia di una comunità opprimente, ed all'arrivo un invito ad agire. Ne testimonia l'estratto di un trattato intitolato Forum per una reale democrazia della setta Il Movimento: Di fronte all'attuale crisi, le tendenze corporative non sono di moda. Col timore di finire uno contro tutti, noi dobbiamo agire con una comprensione globale dei meccanismi che reggono la nostra società, cioè la tirannia del denaro, la frammentazione sociale, la concentrazione del potere nelle mani di una minoranza. La presente carta invita all'unione ed alla solidarietà tra istituzioni, associazioni e particolari che condividono un'etica comune ma i cui terreni d'azione possono essere differenti. (Trattato, Il Movimento, 1994). La strategia consiste in partenza nel descrivere degli individui passivi che subiscono le folgori degli oppressori ed all'arrivo degli individui che hanno l'opinione di essere attivi per difendere una causa legittima che non è altra che la loro, cioè la valorizzazione di quello che essi sono laddove essi non sono riconosciuti. Di fatto, tutta la manipolazione risiede nel fatto che l'individuo vede nella setta od il guru i mezzi di accedere all'autonomia, allorché egli non fa che accrescere la sua dipendenza nei confronti di una figura autoritaria che inchioda precisamente il suo potere di decisione e la sua libertà. Il contatto col guru. Il meccanismo di identificazione che deve far nascere il guru coi suoi detti e coi suoi atti presuppone lo sviluppo di una relazione con l'adepto che ingloba la stima e la credibilità. I pensieri del guru divengono quelli dell'adepto che vi vede una essenza saggia e ragionevole. Per creare l'identificazione, il guru deve individuare le fragilità psicologiche degli adepti e si associa alla loro richiesta di senso. Una delle funzioni del guru è di assicurare la soddisfazione dei bisogni e dei desideri dei suoi adepti. Dare soddisfazione, è anche riconoscere all'individuo delle qualità che il suo dintorno non gli attribuisce. Si tratta insomma di guarire le ferite narcisistiche dell'individuo valorizzandolo ad oltranza. Le barre oblique che punteggiano l'estratto seguente rendono conto della diversificazione iniziale del poema.

POEMA DEL PRESIDENTE IKEDA ALLA GIOVENTU' FRANCESE E' alla gioventù francese/ Che io amo tanto/ Che pratica la Legge Meravigliosa/ Che io dedico questo poema. Ora, in piedi/ Voi vi alzate,/ Perché siete i pionieri della maestosa marcia in avanti/ Dal Kosen rufu,/ e, questo, per migliaia e migliaia di anni Voi siete i portatori dello stendardo fiammeggiante/ Della giustizia, della libertà, della Vita. Il vostro mondo, è il 21° secolo,/ E' la vostra arena, è la scena gloriosa/ in cui si effonderà la vostra azione. ( Poema del Presidente Ikeda alla gioventù francese, 1989). L'altruismo e la generosità di cuore fanno parte ugualmente dei temi privilegiati da questo poema. Instancabilmente, avanziamo/ Dai nostri amici, pieni di freschezza,/ Allarghiamo il cerchio. Nel cuore di tutti, trasmettiamo il caldo irraggiamento/ Da dove nascerà una gioia nuova/ Presso gli anziani, presso quelli che soffrono,/ Presso quelli che sono caduti nell'afflizione,/ E presso quelli che cercano la verità. In tutti i cuori, apportiamo la luce; In tutti i cuori, facciamo rivivere la gioia. Alzatevi soli, forti, valenti, coraggiosi! Affrontate l'ascensione dai tormenti della vita,/ Montagne dalle ripe scoscese. ( Poema del Presidente Ikeda alla gioventù francese, 1989). Le subordinate "Portiamo la luce" e "facciamo rivivere la gioia" sono costruite in maniera analoga. Esse non si distinguono che sul piano semantico, a livello dei verbi "Portiamo" "facciamo rivivere" e dei termini "luce" e "gioia". Ci si può allora chiedere se l'identità di ognuna delle frasi passa dai segni che le distinguono. Apparentemente, no. "Fare rivivere" e "apportare" non rivestono certamente lo stesso significato, ma non traducono opposizione, nel senso che esse veicolano tutte e due l'idea di un'azione altruistica; la stessa cosa per i segni "luce" e "gioia". E' dunque piuttosto un'abbondanza che mira ad ancorare la struttura che contiene l'idea di un dono in favore del benessere dell'altro "la gioia", "la luce" "nel cuore di tutti" che interessa questa gemellità delle strutture. Altrove, "trasmettiamo" arricchito da cinque subordinazioni in funzione locativa ha per destinazione tutti i feriti affettivi della società, gli "anziani", "quelli che soffrono" e "quelli che sono caduti nell'afflizione" chiaramente. Questa configurazione permette di appoggiare ancora una volta la nozione di altruismo. Occorre ricordare che il lettore del messaggio è esterno al contesto dell'enunciazione, poiché egli non partecipa all'assemblea.

Il "noi" utilizzato nel testo non fa dunque riferimento a lui ma al guru ed ai suoi fedeli. Il soggetto è "spettatore" nel senso che assiste con l'intermediazione del testo ad una fetta di vita all'interno della setta, allorché i suoi membri manifestano la loro generosità senza sapersi osservati. Questa tecnica mirante ad escludere il ricettore del messaggio conferisce al testo un valore di sincerità inerente i membri della setta, e giustifica da ciò stesso il fondamento di quest'ultima. Ad un altro livello, il soggetto può assimilarsi a quegli esseri in carenza affettiva ai quali ci si interessa. Il significato dei termini dell'enumerazione è così vasto nell'interpretazione che si può dare, che ognuno può considerarsi, in mancanza di essere in male d'amore, in cerca della vasta nozione che costituisce "la verità". Si ritrovano ugualmente in questa particella di testo gli elementi costitutivi del discorso morale. L'imperativo è utilizzato a sette riprese, il che permette di mettere a posto la norma: occorre agire per il bene degli altri. D'altronde, questo modo sottintende un emittore - qui il guru - e dei recettori che sono i fedeli, implicati nella realizzazione dell'azione. L'implicazione del guru nel discorso morale, con l'intermediazione dell'utilizzazione del "noi" in "avanziamo", "allarghiamo", "trasmettiamo", "apportiamo", "facciamo rivivere" rafforza la prossimità tra l'enunciatore e gli enunciatori e da l'illusione di una presa di potere congiunta piuttosto che di una entità ordinante da autorità unilaterale. Quando nondimeno col suo discorso, egli si dissocia dal gruppo è per adularlo "alzatevi, forti, valenti, coraggiosi" ma non per associarvi il suo statuto. L'ultima parte è la sintesi dei temi sviluppati lungo tutto l'enunciato. Essa concentra l'unione del gruppo, i fedeli posti al rango di élite e la nozione di altruismo. Miei giovani, mie cari amici,/ Voi siete oggi duecento qui riuniti,/ Avendo nel cuore l'ardente desiderio/ Di alzarvi sulla cima magnifica/ Della seconda tappa del movimento di Kosen rufu in Francia. Allora, scoppieranno, sonori,/ I vostri applausi ed il canto della vittoria. Il giorno in cui voi raggiungerete questo scopo,/ Sarà il 14 giugno 2001. Sì, sarà quel giorno! ( Poema del Presidente Ikeda alla gioventù francese, 1989). Il verbo è qui il nocciolo della frase; è da esso che le subordinaztioni derivano. Questo segno privilegiato suggerisce l'unione e l'identità del gruppo, da una parte con l'intermediazione del significato che prende il termine "riuniti" nella frase e dall'altra parte sul piano della costruzione col fenomeno di ammucchiata, di apparizione "in serie" delle coordinazioni che ne derivano.

FAR CREDERE ALL'INVEROSIMILE La lingua permette l'evocazione dell'assenza, l'accesso alla conoscenza senza il tempo dell'esperienza. Tra le mani del locutore che trasmette o che emette l'informazione fuori dal tempo, l'uomo apprendista si apre al campo di tutte le speranze di sapere, ma se ne rimette in controparte al potere della fonte che l'istruisce, per il meglio o per il peggio. Il fatto di poter accedere alle conoscenze ed al sapere sperimentati da altri in uno spazio-tempo che non coincide più necessariamente con l'attualità del cammino del volontario in cerca di senso, costituisce per l'uomo una economie ed una impresa sul mondo considerevolmente facilitata. Questa facoltà inerente al sistema della lingua di apprendere le esperienze senza farsi scrupolo di un tempo e di uno spazio che ne limiterebbe l'accesso è per l'uomo una possibilità. Nel patto tra i due locutori, si trovano dunque in presenza due impegni; da una parte la trasmissione di un sapere, e dall'altra un contratto di fiducia tributaria in gran parte dell'intenzione dell'emittore. Quando l'etica non prevale sul contenuto dello scambio, il potere di enunciare si pone al servizio della malvolenza del suo iniziatore, per la disgrazia di colui che sta per subirlo: "Innumerevoli sono le persone che, da innumerevoli maghi, riguardanti innumerevoli soggetti, sono stati e sono persuasi dalla finzione del discorso menzognero. Poiché se tutti gli uomini possedessero il ricordo di tutte le cose passate, la conoscenza di tutte le cose presenti e la conoscenza anticipata di tutte le cose future, il discorso non sarebbe così potente come lo è. Ma applicato a degli esseri che non possono, di fatto, né ricordarsi il passato, né vedere il presente, né indovinare il futuro, esso è pieno di risorse" (Gorgias, Elogio di Elena, in J.P. Dumont 1969, I Sofisti, Parigi, PUF). Nella problematica settaria, l'inverosimile prende radice in una tradizione esistente, od ancora nella creazione di una storia avente lo statuto di un mito. I propositi permettono all'immaginazione di colmare un senso parzialmente oscuro, od ancora di riprendere taluni tratti da una religione per proporne uno sfruttamento pratico.

Esso risponde insomma ad una richiesta di significato relativo all'ordine del mondo e delle cose. L'induismo utilitaristico. La Meditazione Trascendentale propone una tecnica che consiste nel concentrarsi su di un mantra per trascendere lo stato di coscienza normale. Essa associa alla pratica dei periodi del calendario propizi alla realizzazione di taluni desideri. Le Yagya Maharishi lungo tutto l'anno per creare il Paradiso sulla Terra nella vita di ognuno. I periodi favorevoli da marzo a maggio 1997. (Trattato, Meditazione Trascendentale, 1997). Per giustificare dalle fondamenta questa affermazione perlomeno sorprendente che serve da titolo al documento, le "Yagya Maharishi" sono poste nel loro contesto storico. Esse acquisiscono così una credibilità uscita dallo sfruttamento della tradizione indù. Nell'antica civilizzazione vedica, le Yagya erano realizzate regolarmente per assicurare l'armonia nei differenti aspetti della vita pubblica ed individuale. Si sapevano comunemente quali erano i giorni in cui talune leggi della natura erano più animate ed accessibili del normale. La lista di date seguenti è stata stabilita nel filo di questa tradizione multimillenaria. Essendo ognuno dei giorni indicati consacrato ad una legge della natura in particolare, un Yagya Maharishi effettuato in una di queste date avrà per effetto di ristabilire l'equilibrio nel funzionamento di questa legge della natura in modo più efficace e completo. (Trattato, Meditazione Trascendentale, 1997). E' poi un adattamento della cultura tradizionale che è proposto all'uomo moderno. Semplificato all'estremo, esso associa ad una data una legge della natura che permette di realizzare un fine personale. La sintesi vorrebbe che i giorni propizi possano essere distribuiti alla carta per le persone che lo augurano. Contrariamente ad una religione fondata sul rispetto delle leggi della natura che sorpassano l'uomo, accedere alla setta deve essere possibile per tutti. Oggi, grazie a Jyotish Maharishi, questa conoscenza è di nuovo disponibile e si può dare una raccomandazione di Yagya Maharishi per una legge della natura specifica in funzione del giorno in cui essa è più animata. Nel caso in cui una delle date proposte qui sotto non converrebbero per la realizzazione del vostro particolare desiderio, il servizio degli Yagya Maharishi determinerà una data appropriata al vostro caso personale in funzione delle regole generali che reggono le realizzazioni di Yagya. (Trattato, Meditazione Trascendentale, 1997).

Gli extra-terrestri. Il mito si caratterizza contemporaneamente con la forma di racconto che prende, rinviando il suo fondamento ad una credenza soprannaturale ed il suo ruolo, che consiste nello spiegare uno stato del mondo. Esso pone in scena un quadro, dei personaggi ed un'azione. La storia riportata da Claude Vorilhon ne Il Libro che dice la verità rivela l'esistenza di extra-terrestri che lui stesso ha incontrati. La costruzione del racconto risponde a tre movimenti: il quadro del racconto, la descrizione dell'extraterrestre e la rivelazione fatta al profeta. All'improvviso, nella bruma, scorsi una luce rossa lampeggiante, poi una specie di elicottero che discendeva verso di me. Ma un elicottero fa rumore, ora là, non sentivo assolutamente nulla,neanche il più piccolo fruscio. Un pallone? Il mezzo era ora ad una ventina di metri d'altezza e mi accorsi che era di forma appiattita. Un disco volante! Io vi credevo fermamente da molto tempo ma non speravo di vederne uno io stesso un giorno. ( ... ) Rimpiangevo amaramente di non avere un apparecchio fotografico. Allora l'incredibile si produsse: una botola si aprì sotto l'apparecchio ed una specie di scala si dispiegò fino al suolo. Compresi che un essere stava per uscire e mi chiedevo quale andatura questo potesse avere. ( Claude Vorilhon detto Raël, Il Libro che dice la verità). Si può notare l'approssimazione nella descrizione del quadro, che suggerisce delle parole che fanno difetto di fronte ad un fenomeno sconosciuto dall'uomo. Occorre essere passato dalla "luce rossa lampeggiante", "l'elicottero", "il pallone" e "l'apparecchio" perché la curiosità sia al suo colmo e che infine "il disco volante" venga a colmare il mistero fin là sospeso. Il tema del racconto è posto: un disco volante, la cui botola aperta sta per lasciar vedere un E.T. Apparvero due piedi, poi due gambe, il che mi rassicurò un poco, poiché apparentemente io stavo per avere a che fare con un uomo. Quello che io presi dapprima per un fanciullo apparve infine completamente, discese la scala e si diresse diritto su di me. Vidi allora che non era un fanciullo malgrado la sua taglia vicina al metro e venti. Egli aveva gli occhi leggermente socchiusi, i capelli lunghi e neri ed una barbetta nera. Si fermò ad una decina di metri da me. Io non mi ero mai mosso. Egli portava una tuta verdfe che ricopriva tutto il suo corpo con un solo pezzo, e se la sua testa aveva l'aria di esere scoperta, uno strano alone la circondava. Non veramente un alone ma come se l'aria intorno al suo volto brillasse leggermente e vibrasse. Questa faceva come uno scafandro invisibile, come una bolla talmente sottile che la si scorgeva appena. Essendo la sua pelle bianca ma inclinando leggermente sul verde, un poco come un uomo che avrebbe male al fegato. (Claude Vorilhon detto Raël, Il Libro che dice la verità). Tutti i cliché relativi alle finzioni extraterrestri sono qui spazzate in una descrizione precisa del piccolo essere verde.

Per marcare l'aspetto vissuto della testimonianza, il testo è scritto in prima persona. Il guru è allo stesso tempo l'autore dell'opera ed il profeta della storia che riporta. Il pronome "io" fa riferimento alle due entità: quella che scrive i fatti e quella che li vive. Esse non si sintetizzano finalmente che in una sola realtà: Raël. Infine viene il tempo dello scambio e della rivelazione, l'uomo normale diventa profeta: Egli mi sorrise leggermente. Io pensavo che il meglio era di rispondere a questo sorriso. Non ero tranquillo. Sorrisi ugualmente ed inclinai leggermente la testa in segno di saluto. Egli mi rispose con lo stesso segno. Pensando che occorreva che io vedessi se poteva sentirmi gli chiesi: - Da dove venite? Egli mi rispose con voce potente, molto ben articolata ma leggermente nasale. - Da molto lontano ... ( ... ) - Voi rimpiangete molto di non avere apparecchio fotografico al fine di raccontare la nostra intervista a tutti gli uomini, prova d'appoggio? - Certamente ... - Ascoltatemi. Voi andrete a raccontarla loro ma dicendo la verità su quello che essi sono e su quello che noi siamo. Secondo le loro reazioni noi vedremo se possiamo mostrarci ad essi liberamente ed ufficialmente. Aspettate di sapere tutto prima di parlare loro al fine di difendervi correttamente contro quelli che non vi crederanno e di poter apportare loro delle prove incontestabili. Voi scriverete tutto quello che vi dirò e farete pubblicare il libro raggruppando questi racconti. (Claude Vorilhon, Il Libro che dice la verità, Raël). Per illustrare la distorsione dei fatti biblici, riprendiamo l'episodio della moltiplicazione dei pani, versione Elohim: "L'uomo di Dio portò venti pani d'orzo ma il suo servo disse: Come nutrirò cento persone con venti pani? Se ne mangerà e ne resterà. Egli li servì, essi ne mangiarono e lasciarono dei resti secondo la parola di Yahvé". I creatori portarono qui un alimento sintetico e disidratato, che, aggiunto all'acqua corrisponde a cinque volte più di volume. Con venti piccoli "pani", vi è sufficiente nutrimento per cento persone. Già voi conoscete le piccole pillole vitaminizzate di cui si nutrono i vostri primi cosmonauti. Queste hanno poco spazio ma comportano tutti gli elementi necessari alla nutrizione. In una pillola vi è di che nutrire un uomo, in un volume equivalente ad un piccolo pane, 5 uomini, in venti piccoli pani vi è di che nutrire 100 uomini. (Claude Vorilhon, Il Libro che dice la verità, Raël).

LE PROMESSE E' lo sguardo dell'altro diretto verso una situazione che permette di suscitare la voglia di accedere alla conoscenza. Così, le sette scelgono dei temi che potrebbero rendere probante questa presa di coscienza. Una richiesta spirituale. Ogni approccio avente per tema la religione nel seno delle sette presuppone che si stabilisca precedentemente una distinzione tra il sacro ed il profano. Nel primo termine si trova l'idea secondo la quale l'individuo può vivere la sua fede liberamente e senza costrizione; la sua azione non impegna direttamente la sua integrità personale. La prospettiva religiosa si ancora nel rispetto di concetti che sorpassano l'uomo. L'attitudine religiosa si compone dell'analisi critica, i misteri sono al di fuori ed al di là della ragione. Nell'idea del profano al contrario, le opinioni di paura e di colpevolezza dominano. Ogni trascinamento del soggetto alle regole stabilite è passibile di condannarlo. L'uomo è tenuto da un sentimento di dipendenza che orienta il suo modo di vivere la sua fede. Sono i suoi atti ed i suoi pensieri che devono interamente rimettersi alle regole ed i riti dettati dagli iniziatori. La speranza che sussiste in questa nazione, è di rianimare lo spirito cristiano e di suscitare le persone a menare una vita di sacrificio per il bene degli altri. Una ideologia egocentrica è in contraddizione con la volontà di Dio, con la Sua Legge. E' dunque naturale, per quelli che seguono una tale ideologia, decrescere e perire. Se noi vogliamo rialzarci, dobbiamo abbandonare l'antica strada. ( ... )

Non c'è dubbio che il cristianesimo di oggi attraversi una crisi profonda ( ... ). La fine del mondo è vicina, non solamente per i cristiani, ma per tutti gli uomini intorno al mondo. Noi riconosciamo questa crisi del nostro tempo, ma possiamo anche vedere attraverso la bruma giungere con chiarore il giorno brillante della nuova speranza. Questo è il tempo di un risveglio spirituale senza precedenti. La più grande opportunità mai incontrata in una vita d'uomo è là che bussa alla nostra porta. Siate umili ed aprite il vostro cuore a questa nuova speranza. SUN MYUNG MOON "Gli altri ed io" (Trattato, Moon). L'esistenza di un Regno morale e giusto che taglia con l'opinione dei valori sbiascicati dagli uomini sulla terra nutre le sette millenariste. Altri concetti appartenenti al quadro religioso motivano l'individuo. La paura della morte chiaramente si vede calmata dalla prospettiva di una vita che continua al di là dell'esistenza terrena. Le prove della vita dopo la vita I fisici sanno oggi che la materia visibile non è l'unica realtà. Allorché il nostro spazio-tempo può essere descritto da quattro dimensioni matematiche, le teorie attuali suppongono l'esistenza di più di dieci dimensioni. Il nostro universo visibile non è che la piccola parte immersa in una realtà invisibile molto più vasta ( ... ) altri fenomeni scientificamente controllati suggeriscono fortemente l'ipotesi della realtà della sopravvivenza dello spirito dopo la morte del corpo. Si tratta in particolare della "transcomunicazione". Nel 1959, uno svedese, Friedrich JÜRGENSON, capta su di un semplice registratore delle voci che si presentano come emananti dall'aldilà. Da allora, dei fenomeni similari sono stati ripetuti da numerosi ricercatori su degli apparecchi audio o video. Pare che l'elettronica, che funziona con debolissime correnti, sia facilmente influenzabile dalle entità disincarnate che desiderano comunicare con noi. ( Il mondo spirituale e noi, Moon). Freud avanza l'idea che la richiesta spirituale nasce dal bisogno di essere protetto essendo amato: "Queste idee religiose, che professano di essere dei dogmi, non sono che il residuo dell'esperienza od il risultato finale della riflessione: esse sono delle illusioni, la realizzazione dei desideri più antichi, più forti, più pressanti dell'umanità; il segreto della loro forza è la forza di questi desideri. Noi lo sappiamo già: l'impressione terrificante dell'abbandono infantile aveva risvegliato il bisogno di essere protetto - protetto essendo amato - bisogno al quale il padre soddisfaceva; la riconoscenza del fatto che questo pericolo dura tutta la vita ha fatto sì che l'uomo si è aggrappato ad un padre, ad un padre questa volta più potente" (Freud, Il Futuro di una illusione). Senza entrare nel quadro di un approccio psicanalitico dell'attrattiva per il religioso, si possono nondimeno trattenere da queste linee l'amore e la protezione che l'uomo aspetta dal divino. Sono d'altronde i due temi privilegiati delle sette di ispirazione religiosa. La più grande fierezza dell'uomo, sono le sue costruzioni. Ovunque noi andiamo, ci si chiede: "Avete visto questo?" "Avete visto quello?" "Avete visto quest'edificio" ecc. ecc.

Ma quello che ci interessa è di vedere la creazione eterna di Dio, di incontrare delle anime molto più affascinanti ed immortali, di avere questo contatto cuore a cuore, spirito a spirito, di risentire questo "tocco divino" nella Sua creazione, l'immortalità che noi scorgiamo in ogni persona che incontriamo. Quella meravigliosa opera di Dio, eterna e vibrante che è la vita umana! Ecco quello che ci appassiona! E' questo che ci spinge ad attraversare gli oceani ed i continenti, ad andare nei paesi lontani per cercare e salvare quello che era perduto. ( ... ) Se desiderate un anticipo del cielo ora, ricevete Gesù come salvatore! Egli vi ama! Scrivete per ricevere maggiori verità disegnate aggiungendo un dono per coprire le spese! Grazie! ( La Famiglia, trattato 1992). Una richiesta intellettuale Poiché vivere la propria fede, è anche accettare di non comprendere tutto e spiegare tutto, altre sette preferiscono ancorarsi nel tangibile ed il mondo dell'immediatamente percettibile. Una richiesta intellettuale che ha per fondamento la scienza penetra naturalmente più facilmente la coscienza. Essa è posta come accessibile a tutti. L'opinione di avere una presa diretta su degli elementi concreti è rassicurante e fa il contrappeso con l'impossibilità di comprendere il mondo divino. Si ritrova negli approcci scientifici dello sviluppo personale la relazione di causalità che deve permettere di spiegare tutto. Riassunto dei risultati della ricerca che prova che il programma di Meditazione Trascendentale e di MT-Sidhi è un mezzo per creare una società ideale. Tutti gli studi dimostrano che il programma di Meditazione Trascendentale e di MT-Sidhi sviluppa uno stato di coscienza perfettamente coerente e "senza limiti". Questo stato di coscienza, moto sotto il nome di illuminazione, accresce, dall'interno, l'ordine nello spirito ed il corpo e si caratterizza con la crescita naturale della felicità, dell'armonia e della riuscita nella vita quotidiana ( ... ). Le ricerche scientifiche che seguono dimostrano che esiste ora una nuova tecnologia capace di sviluppare il potenziale creatore infinito di ogni cittadino, di creare una società ideale e di apportare l'invincibilità alla nazione. (Creare una società ideale, Meditazione Trascendentale, 1980). Herbert Benson - della facoltà di medicina di Harvard - ha studiato gli effetti sulla coscienza della tecnica applicata dalla Meditazione Trascendentale. Il ricercatore ha paragonato dei soggetti praticanti e non praticanti in mezzo agli studenti, agli artisti ed agli uomini d'affari dai 17 ai 41 anni. I risultati vanno nel senso di un'assenza di differenza tra i gruppi quanto al postulato relativo all'allargamento della coscienza.

Nondimeno, l'autore ha potuto mettere in evidenza una reazione di rilassamento dovuta alla pratica della Meditazione Trascendentale. Altri autori si accordano su questo fatto ma sottolineano che ogni attività di distensione permette di raggiungere questo livello di rilassamento del corpo. Di fatto, le ricerche fatte finora su questo soggetto non concludono all'inutilità della tecnica ma non le attribuiscono le virtù sorprendenti che essa si attribuisce. Non è dunque a priori la pericolosità della pratica che occorre denunciare, ma la sua utilizzazione a dei fini manipolatori, cioè a delle promesse di sviluppo che sorpassano le capacità della tecnica. L'estratto seguente tende a far specchiare uno sviluppo spettacolare dell'intelligenza grazie a questo metodo. Aumento del tasso di crescita dell'intelligenza. Osservazione: Un primo studio effettuato presso degli alunni dell'insegnamento secondario ha dimostrato un più forte aumento dell'intelligenza presso gli alunni che praticano la tecnica della Meditazione Trascendentale anziché presso gli alunni del gruppo testimone che non praticavano la tecnica. Questi risultati sono stati confermati da un secondo studio effettuato su di un gruppo di studenti e di adulti dimostrando che quelli che praticavano regolarmente le tecnica di MT (N = 36) avevano ottenuto nei test d'intelligenza, 16 mesi dopo la loro istruzione alla tecnica di MT, dei risultati che indicavano una crescita più significativa dell'intelligenza di quelli la cui pratica era irregolare (N = 28; p<0.025). Interpretazione: Questi risultati dimostrano che il programma di Meditazione Trascendentale sviluppa la fluidità dell'intelligenza, il che permette all'uomo di adattarsi più rapidamente alle nuove situazioni, facendo prova di una più grande creatività e di una più grande larghezza di spirito. (Creare una società ideale, Meditazione Trascendentale, 1980). Per completare questo enunciato, bisogna aggiungere che è accompagnato nella bozza da dove è estratto da istogrammi e da curve pseudo-scientifiche che tendono a convalidare queste affermazioni straordinarie. Il messaggio è articolato in due tempi. La parte "osservazione" presuppone dei dati scientifici difficilmente comprensibili, nel mentre che la parte "interpretazione" è una riformulazione semplificata dei risultati dell'analisi. Malgrado l'apparente rigore nel contenuto del testo, il flusso è dappertutto.

Non si sa a che rinviano le cifre citate da una parte, ma soprattutto, ci si chiede cosa vi sia dietro il termine "intelligenza" utilizzato in questo contesto. Occorre associarlo ad una riuscita scolastica, come lo suggerisce la scansione della popolazione studiata degli "alunni dell'insegnamento secondario", ad una riuscita professionale illustrata dagli "adulti" testati nel secondo studio, od ancora ad una facoltà di adattamento più generale, che partecipa anch'essa alla definizione del concetto d'intelligenza? Occorre semplicemente estrarre da questa mancanza di precisazione il fatto che l'intelligenza racchiude un insieme di caratteristiche talmente vasta che essa costituisce una realtà impossibile da quantificare e da misurare in modo assoluto. L'ultra semplificazione mirata in questo esempio conduce inevitabilmente al nonsenso delle asserzioni. Una richiesta culturale. Le caratteristiche del discorso settario sono talvolta probanti. Nondimeno, altre non sono impregnate di dati che possono tradirlo; è il caso ben spesso delle offerte di arricchimento culturale. La mediatizzazzione delle attività proposte dalle sette non si trova sempre in dei trattati. Dei seminari culturali possono ugualmente essere promossi nella stampa. La Dépêche du Midi per esempio, consacra nell'aprile 1997 un articolo che presenta una conferenza organizzata a Tolosa dalla Nuova Acropoli: Saint-Ex Il Piccolo Principe, era lui. Henri Peyran da una conferenza sul tema "Siant-Exupéry: il piccolo principe, era lui", giovedì 24 aprile, alle ore 20.30, 4, rue Joutx-Aigues a Tolosa (...) E' a quest'uomo di lettere e di missioni che si battè, con la sua penna od ai comandi del suo aereo, per liberare lo spirito dai suoi accecamenti, che si devono le celebri massime "l'essenziale è invisibile per gli occhi" e "il mestiere più difficile è quello di unire gli uomini". Evocazione della sua vita (1900 - 1944), la cui leggenda inizia a Tolosa dove è impiegato all'Aéropostale da Didier Daurat, nel 1926. Evocazione della sua opera ("Terra degli uomini", "Pilota di guerra", "Il Piccolo Principe" ... ), dei suoi articoli di giornalista avendo solcato il mondo, dei suoi appunti e saggi. Per contribuire a quello che questo esempio di lotta contro il settarismo e l'odio non sia perduto, Nuova Acropoli saluterà la lucidità ed il coraggio di questo poeta - moralista dal cuore di bambino le cui affermazioni e domande sono sempre d'attualità: il piccolo principe, era lui! (Giornale La Dépêche du Midi, Nuova Acropoli, 1997).

Questa setta è spesso citata a titolo di quelle che propongono delle attività culturali poiché si tratta del suo modo di reclutamento privilegiato. Nondimeno, altre sette che sono lungi dal rivendicare un attaccamento privilegiato alla cultura, si prestano nondimeno al gioco per allargare il loro pubblico. Il documento che segue è stato distribuito in dei collegi dalla setta Soka Gakkaï, d'abitudine di ispirazione buddista: Signora, Signore, ( ... ) Attualmente la Casa Letteraria presenta "Victor Hugo ed i Diritti dell'Uomo". In questa occasione numerosi pezzi, della collezione privata della Casa Letteraria di Victor Hugo, sono presentati per la prima volta. La presentazione occupa tutti i Saloni aperti al pubblico, tenuto conto, dell'importanza del soggetto trattato, della dimensione che occupa nell'opera di Hugo e dell'attualità sempre bruciante che riveste. Aperta al pubblico il sabato e domenica dalle 14.30 alle 18.30, la Casa Letteraria accoglie i gruppi di almeno 10 persone tutti i giorni della settimana su prenotazione a partire dalle ore 10.00. Prezzo 5,00 F a persona per i gruppi. (Lettera, Soka Gakkaï, 1997). Per ottenere delle informazioni complementari, il testo stipula che occorre contattare X per telefono. Paradossalmente, è il fatto che nessun indizio permetta di identificare una setta che è caratteristico di questi enunciati il cui tema di accostamento è la cultura. Occorre andare nel dettaglio, e leggere a piè pagina chiaramente per conoscere l'iniziatore. Nel documento precedente, è riportandosi alla fine dell'invito che si può vedere menzionato il nome della setta sotto la forma "SGI FRANCE, Associazione retta dalla legge del 1901". L'ultima tappa di discriminazione del lettore consiste ancora nel conoscere il nome citato e soprattutto l'ideologia che lo sottintende realmente. Salute, benessere. Le sette fanno spesso nascere l'interesse per il loro oggetto da un malessere vissuto o risentito dall'individuo. La malattia e le sue conseguenze sul morale della vittima fanno parte delle situazioni sfruttate. Alle prese con la malattia, il soggetto non si sente più in armonia con se stesso. L'immagine che egli ha di se stesso non è più valorizzante, l'amore e la considerazione che egli reca al suo corpo se ne trovano sconvolti. Lo sguardo che egli immagina che gli altri portano su di lui è ugualmente differente; egli non concepisce più il suo corpo come una fonte di desiderio e di considerazione per gli altri.

La malattia rinvia ugualmente ad una paura del futuro diventato incerto e di fronte al quale l'individuo si sente impotente. L'angoscia della morte è spesso opprimente ed il potere che il soggetto presta a quelli che lo curano sorpassa spesso le possibilità reali di cui dispone la medicina. E' questo potere nel quale si vuole vedere la speranza che costituisce un terreno d'azione fertile per le sette. Esse danno l'illusione di avere il mezzo di scacciare i mali, è insomma la vita che esse propongono per contrastare l'inquietudine e l'angoscia. Noi comprenderemo come nasce il cancro e perché si guarisce. E' drammatico per i medici ma è semplice per voi. Voi saprete guarire un cancro: ecco quello che occorre fare ( ... ). Il cancro delle ghiandole: Non si da nulla per le ghiandole, non vi è medicazione appropriata. Occorre dapprima curare, ed è con le vostre mani ed il vostro amore che voi apporterete la guarigione totale e completa ( ... ). Voi pensate bene che una chemioterapia non rimetterà ordine, al contrario: è una distruzione più profonda. I raggi X, non altro. Si spacca il nocciolo, ma che se ne fa? Lo si brucia, ma voi credete che le cellule rinascano laddove il tessuto è bruciato. Sì, esse rinasceranno se voi lavorerete, basta pregare ed il miracolo si compie. (Y. Trubert, I.V.I.). Altre sette si pongono nell'asse delle preoccupazioni di quelli e quelle che augurano preservare il loro corpo dalle aggressioni esteriori o della sua evoluzione inevitabile verso l'invecchiamento. Mahikari per esempio pretende di detenere la chiave del ringiovanimento. Per la prima volta, voi conoscerete il vero metodo di ringiovanimento del corpo fisico, e così, voi conoscerete la vita eterna ( ... ). Se voi persevererete nella pratica di questo metodo, il vostro volto migliorerà, i vostri occhi brilleranno maggiormente, lo splendore della vostra pelle cambierà. I fanciulli ed i giovani ritroveranno la bellezza originale della gioventù, nel mentre che presso le persone anziane, le rughe spariranno; questa è una prova di ringiovanimento. Sul vostro intero corposi leggerà la trasformazione dovuta al ringiovanimento. (Documenti per il corso di iniziazione elementare del Mahikari, Mahikari).

IN AIUTO AL SENSO Risposte semplici a problemi complessi. Un pensiero costante di semplificazione anima le sette. In una tale prospettiva, dare del senso riviene al razionalizzare: comprendere, è poter spiegare tutto. L'analisi di un trattato della setta Moon servirà da illustrazione a questa attitudine. Il passo seguente è la parte introduttiva del testo. Il messaggio del Principio Divino, frutto della ricerca che fece il Reverendo Sun Myung Moon attraverso la preghiera e la meditazione, si inscrive nel retto filo della Rivelazione Biblica (Antico e Nuovo Testamento). Esso ha per scopo di chiarire i punti più essenziali che ci permettono di meglio conoscere Dio e di risolvere le questioni fondamentali sulla nostra vita e sull'universo. Questo seminario vi farà scoprire le linee essenziali di questo messaggio rivoluzionario che motiva tutte le attività del Movimento dell'Unificazione. (Trattato, Moon, 1992). Le parole maestre di questo passo sono "chiarire" e "scoprire le linee essenziali"; esse servono da ammortamento al resto dell'enunciato, che si costruisce sotto la forma interrogativa. La domanda è una interpellazione di colui che la formula nell'intenzione del lettore. Essa lo invita ad apportare un contributo personale, liberando l'informazione che deve soddisfare la richiesta del richiedente. Accade che delle domande costituiscano un ostacolo allo scambio, poiché il lettore non è in grado di fornire le risposte attese. E' la configurazione delle domande relative alle origini dell'universo ed al rapporto tra il corpo e lo spirito. E' una caratteristica del discorso delle sette quelle di formulare le proposte sotto questa forma. La domanda porta allora l'interlocutore in una situazione di stallo. E' il caso di quelle che pongono in scena i misteri della fede. L'ideale di Dio per l'Uomo e la Creazione Come possiamo conoscere la natura di Dio, nostro Creatore, che è invisibile? Qual è lo scopo ultimo della nostra esistenza? Qual è la nostra posizione in rapporto a Dio ed in rapporto al cosmo? Come noi possiamo completarci veramente? Perché l'ideale della famiglia è al centro dell'ideale di Dio? In cosa consiste il mondo spirituale ed in quale misura la nostra vita sulla terra condiziona la nostra vita eterna? Ecc. (Trattato, Moon, 1992). Ponendo il lettore di fronte ad un vuoto, e da ciò stesso in insicurezza di fronte a se stesso, questo è un doppio potere che la setta si attribuisce.

Da una parte, sollecitandolo con l'intermediazione della domanda, essa lo costringe a passare da un'attitudine passiva di ricezione delle informazioni ad un'attitudine che lo impegna personalmente. Che gli sia o no in misura di soddisfare la domanda, si attende da lui qualcosa. Dall'altra parte, l'iniziativa della "domanda senza risposta" permette di porre una relazione gerarchizzata tra i partecipanti; da un lato quello che ignora, dall'atro quello che detiene il sapere. La Missione di Cristo. Qual era lo scopo di Dio inviando Gesù come il Messia? Qual'era la missione di Giovanni il Battista? La crocifissione era la volontà di Dio od una colpa degli uomini? In cosa consiste la salvezza che ci ha portato Gesù Cristo? La Storia della Provvidenza di Dio. Qual è la forza conduttrice della storia dell'umanità? Come l'opera di Dio si manifesta nella storia? Quali conclusioni possiamo dedurre dal paragone tra la storia di Israele (da Abramo a Gesù) e quella del Cristianesimo (da Gesù ai nostri giorni) ? Qual è la missione provvidenziale del Cristianesimo? Il millenarismo. Il millenarismo è l'attesa di un regno di riposo e di pace. Esso ispira numerose sette che rifiutano il mondo presente e ne aspettano uno migliore. Le correnti millenariste permettono l'addomesticazione di un futuro che ci sfugge. Il millenarismo coniuga le credenze religiose e le aspirazioni sociali. Esso va di pari passo col messianesimo. Il secondo erige un uomo eletto, un profeta, che deve rivelare e portare a bene una missione, che si inscrive nel tempo in un periodo carnale che deve marcare il passaggio ad un mondo migliore. Affinché il millenarismo sia possibile, occorre presupporre l'esistenza d'un paradiso, poi di una caduta. L'Origine del Male. Qual è è l'origine del male, del peccato e della sofferenza che vanno contro la nostra felicità? Che significa il racconto del terzo capitolo della Genesi sulla caduta dei nostri primogenitori? Quali sono stati i motivi ed il processo della caduta dell'uomo? Perché un Dio d'amore ed onnipotente autorizzò l'esistenza del male e della sofferenza? In cosa siamo colpiti dal peccato originale? (Trattato, Moon, 1992).

Il profeta deve partecipare al riscatto dei peccati dell'umanità, che permetterà di riguadagnare il paradiso perduto. Sono le culture che conoscono dei miti che pongono in scena il paradiso che sviluppano il millenarismo. I Principi della Salvezza Che cos'è la "salvezza"? Secondo quali principi Dio intraprende, dopo la caduta dell'uomo, di salvarci? Quali lezioni possiamo trarre dagli esempi biblici delle famiglie di Adamo, di Noé e di Abramo? Il Ritorno del Messia Come il Dio vivente continua ad operare nella nostra epoca? Dove, quando e come Cristo ritornerà? Per fare cosa? Saremo capaci di riconoscerlo? Qual è il miglior modo di prepararci al suo Secondo Avvento? (Trattato, Moon, 1992). Se il millenarismo prende sorgente nel divino, esso non si rivolge ai soli credenti. Per estensione, esso riguarda tutti quelli che rifiutano il mondo attuale ed aspirano ad una società più giusta e più clemente. Esso costituisce infine, per chi vuol credervi, una prospettiva rassicurante che tende a determinare il futuro che sfugge alla realtà presente. Dare un senso all'ignoto, è in qualche modo appropriarselo. E' anche rifiutare l'arbitrario di un destino che ci sfugge e che fa nascere la paura ed il dubbio. Tra il millenarismo - in quanto predizione - ed il suo compimento conviene integrare il tempo presente, che si caratterizza col lavoro. La marcia da seguire fa anch'essa parte della rivelazione. Le modalità del comportamento dell'adepto renderanno la salvezza possibile o meno. E' l'opinione di colpevolezza che guida l'attitudine del fedele. Tutte le concessioni che il soggetto deve fare sono giustificate dalla sua responsabilità nel successo o la sconfitta dell'impresa. Predizione è stata fatta che, se Sahaja Yoga non si estende, la terza guerra mondiale sarà inevitabile. E' possibile evtarla se le persone aderiscono al Sahaja Yoga in grande numero ( ... ). Saranno finalmente i Sahaja Yogis che saranno convocati in assemblea, e non i diplomatici: consultati, essi decideranno quello che occorre fare nel mondo e diventeranno i padroni del mondo futuro. ( Shri Mataji, Sahaja Yoga, 1983, Chelsam Road Ashram). Una visione manichea. Il manicheismo nel senso stretto - derivante dal mito di Mani - è essenzialmente fondato su di una conoscenza che porta la salvezza. Rivelando all'uomo quello che egli era prima della caduta, esso gli fa prendere coscienza - per contrasto - di quello che è ora, e gli fornisce le chiavi per riguadagnare il suo stato originale. In questo senso, il manicheismo raggiunge l'analisi che è stata fatta riguardante il millenarismo. In senso largo, esso si estende a tutto quello che costituisce la connotazione di una posizione che distingue le nozioni del "bene" e del "male". Il gruppo settario assicura chiaramente la sua unità condannando quello che non è suo Esso conferisce a ciò che è estraneo ad esso uno stato inverso ai criteri che formano la sua identità. L'altro è l'origine e la forza del male, è portatore di morte. E' la denuncia di quelli che non sono come noi che fa di noi un gruppo, ed un gruppo che ha senso. Nella sua opera Malessere nella civilizzazione, Freud dice che "è sempre possibile unire gli uni agli altri con i legami dell'amore una più grande massa di uomini, alla sola condizione che ne restino altri al di fuori di essa per ricevere i colpi".

ESSI CI IMPOVERISCONO Locazioni, tasse, disoccupazione, salute, imposte, p.v., educazione, ESSI SI ARRICCHISCONO Banche, gruppi finanziari, assicurazioni, promotori, politici corrotti, trafficanti, speculatori, La sola uscita LA RIVOLUZIONE DELLE STRUTTURE SOCIALI E' necessario organizzarsi. (Trattato, Il Movimento). Questo esempio illustra d'altronde il fatto che il linguaggio settario promuove l'azione piuttosto che la comunicazione. Il rigetto degli uomini o dei sistemi non si pone nondimeno sempre nel registro della condanna. Talvolta, la dicotonia vuole che quelli che detengono il sapere agiscano in nome dell'intera umanità per salvare ugualmente quelli che non sanno, gli ignoranti che appartengono al mondo esteriore. Gli adepti sono allora valorizzati da uno stato di élite che possiede la conoscenza. O Cavalieri che cavalcate i vostri bianchi destrieri,/ Fin da ora il mondo nuovo aspetta/ La vostra venuta con fervore: Alla vostra destra, brandite lo stendardo della benevolenza,/ Alla vostra sinistra, quello della filosofia. O Voi, gioventù!/ Il cui ideale è la cultura e la pace,/ Decidete di essere i primi/ Nel tracciare il cammino che porta alla nuova era,/ Il vostro sogno! Per pervenirvi,/ Siate senza timore,/ Non fate marcia indietro,/ Non esitate mai. Incessantemente, senza riposo, andate avanti/ Al fine di costruire e di aprire/ La voce regale eterna che conduce alla pace. Guidare la gioventù del mondo intero,/ Diventare la marea montante portatrice di una freschezza nuova:/ Tale è la vostra missione! (Poema del Presidente Ikeda alla gioventù francese, 1989). Il discorso della setta nutre questa idea che il gruppo è un luogo di sicurezza e di protezione che si oppone al mondo esterno ostile, contro il quale occorre difendersi, per proteggersi o per salvare il mondo. Gesù è il buon Dio d'Amore Che può scacciare tutti i cattivi dei, tutti i cattivi spiriti. Egli è la luce che caccia l'oscurità! Egli è l'Amore che caccia l'Odio! Egli è il Bene che caccia il Male! Egli è il buon Dio d'amore, di misericordia, di perdono e di tutto quello che è buono! Egli contrasterà tutto quello che è cattivo e malefico, e vi darà la Luce, la Misericordia, il Perdono, la Gioia, la felicità e tutto quello che è buono! (La Famiglia, Trattato, 1990). La visione manichea, poiché essa oppone i concetti qualificandoli, manifesta un'alternativa di negoziazione impossibile. Le proposte sono poste come definitive, esse non lasciano all'interlocutore il posto di costruire una interpretazione personale.

E' una forma di discorso autoritario che non mira allo scambio ma l'imposizione del proprio punto di vista all'altro. Le questioni che pongono in scena delle sfumature che permetteranno al soggetto di concettualizzare non sono l'interesse delle sette. La visione manichea, che pone una dicotomia sistematica tra le proposte, ha questo vantaggio di permettere un accesso facile alla problematica. E se le proposte sono talmente semplificatrici che alterano la pertinenza del discorso, esse hanno nondimeno per essi di proporre un'analisi esplicativa dei problemi. E' più agevole comprendere quello che eleva delle entità le une contro le altre che costruire un giudizio fondato su infiniti sottilizzati che avvicinano o distinguono queste stesse nozioni. Giudizio sbiascicato dunque, che non prende in conto che quello che divide per concludere all'evidenza, o riflessione che non mira forzatamente una denuncia ultima, ad ognuno di scegliere quello che colma le sue attese. Disgraziatamente, accettare o rigettare questo genere di proposte non risulta tanto da una scelta quanto da una capacità nel poter farlo. Di fronte ad una setta che gioca abilmente con le parole ed i concetti per manipolare e toccare il più grande numero, occorrerebbe un individuo che dispone delle stesse armi per poter fare la parte delle cose tra quello che è effettivamente buono per lui e quello che può recargli pregiudizio. Quando le insufficienze relative alla padronanza della lingua conducono l'individuo all'impossibilità di valutare la pertinenza di quello che gli perviene, è l'integrità della sua persona che può trovarsene minacciata.

Laetitia Schlesser - Gamelin "IL LINGUAGGIO DELLE SETTE SVELARE I TRANELLI"