L'abuso del Magnetismo

L'abuso del Magnetismo...Su questo argomento sono già state date dalla Santa Sede, per dei casi particolari, alcune risposte, con le quali vengono riprovati come illeciti quegli esperimenti che sono disposti per un fine non naturale, non conforme alla morale, da raggiungere non con i mezzi dovuti; per cui, in casi simili, è stato decretato il mercoledì 21 Aprile 1841: «L'uso del magnetismo, come viene esposto, non è lecito». Similmente, la Sacra Congregazione ha stabilito che siano proibiti alcuni libri che divulgano con pervicacia simili errori. Tuttavia, poiché al di là dei casi particolari, bisognava trattare in modo generale dell'uso del magnetismo, mercoledì 10 Luglio 1847 è stato così d'ora in poi stabilito come norma: «Una volta escluso ogni errore, sortilegio, esplicita o implicita invocazione del demonio, l'uso del magnetismo, cioè il semplice atto di usare mezzi naturali altrimenti leciti, non è moralmente proibito, salvo che non tenda ...

... a un fine illecito, o in qualche modo malvagio. L'applicazione invece di principi e di mezzi semplicemente naturali a cose ed effetti veramente soprannaturali perché siano spiegati naturalmente, altro non è che un inganno totalmente illecito ed ereticale».

Anche se con questo decreto generale è sufficientemente chiarito ciò che è lecito o illecito nell'uso o nell'abuso del magnetismo, si è tuttavia talmente accresciuta la malizia degli uomini, che, lasciato da parte il lecito amore della scienza, cercando piuttosto di conseguire cose curiose, con grande rovina delle anime e danno della stessa società civile, si gloriano di aver conseguito un qualche principio di predizione o previsione. Da ciò, con le imposture del sonnambulismo e della chiaroveggenza, come dicono, quelle donnicciole, rapite in gesticolazioni non sempre vereconde, cianciano di scorgere qualsiasi cosa invisibile, e di intraprendere discorsi sulla religione stessa, di evocare le anime dei morti, di ricevere risposte, di scoprire cose ignote e lontane, e presumono con audacia temeraria di praticare altre cose superstiziose di tal genere, per conseguire con certezza un grande guadagno per sé e per i loro padroni mediante la divinazione.

In tutte queste cose, qualunque artificio o illusione alla fine usino, dato che vengono disposti mezzi naturali per effetti non naturali, si ritrova un inganno del tutto illecito ed ereticale e uno scandalo contro l'integrità dei costumi.

Tratto da  Enciclica (lettera circolare) del S. Uffizio ai Vescovi - 4 Agosto 1856