Cristo ed i suoi Angeli

Cristo ed i suoi Angeli Il Verbo si fa carne; e davanti alla sua umanità  rivestita della dignità stessa di Dio, gli Angeli s'inchinano. Cristo non è forse il loro Re, avendo autorità su di essi, Re degli Angeli come degli uomini, incaricato di riportare tutta la creazione a suo Padre? In Lui si uniscono le due parti del mondo soprannaturale, l'angelico e l'umano.  A quale dei suoi Angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato? (Eb.1,5;  Sal.2,7). Ed ancora:  Io sarò per Lui un Padre ed Egli sarà per me un Figlio (Eb.1,6; Sam.7, 14). E quando introdusse di nuovo nel mondo il Primogenito, Egli disse: Tutti gli Angeli di Dio Lo adorino (Eb.1,6; Sal.96,7). Riunire tutte le cose in Cristo Gesù, quelle che sono nei Cieli e quelle che sono sulla Terra ... (Ef.1, 10).  Mettere in luce il Mistero nascosto dall'inizio dei secoli affinché i Principati e le Potenze nei Cieli conoscano oggi in vista della Chiesa la saggezza infinitamente varia di Dio ... (Ef.3,9-10).

Riconciliare col Cristo tutte le cose con Dio, quelle che sono sulla Terra e quelle che sono nei Cieli, facendo la pace col sangue di Cristo ... (Col.1, 20). Che in Nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei Cieli, sulla Terra e negli inferi e che ogni lingua confessi a gloria di Dio Padre che Gesù Cristo è Signore! (Fil.2, 10). Intorno a Cristo si affrettano dunque i suoi Angeli, ministri, servitori, di cui dodici legioni possono intervenire al primo segnale (Dan.7, 10; Mt.4, 11;26, 53).

Gabriele viene ad annunciare a Zaccaria la nascita di Giovanni il Precursore (Lc.1, 11). Poi c'è l'annuncio fatto a Maria, il consenso richiesto da parte di Dio alla futura Madre del Salvatore: scena centrale del dramma della Creazione dove si trovano riuniti tutti i personaggi (Lc.1, 26-38). Oramai gli Angeli sono là, calmano l'inquietudine di Giuseppe o lo avvertono di fuggire in Egitto (Mt.1, 20;2, 13) descrivendo ai pastori il Bambino-Dio coricato in una mangiatoia e dando a tutti la chiave del Mistero dell'Incarnazione: la gloria di Dio e la pace resa agli uomini (Lc.2, 9-15). Fin dall'inizio della vita pubblica, essi riappaiono nel Vangelo, circondando il nuovo e vero Giacobbe (Gv.1, 51), servendo Cristo dopo la tentazione (Mt.4, 1-11). Comincia la Passione; nell'ora più tragica, dove Gesù si piega sotto il dolore al punto di sudare il sangue, un Angelo viene a confortarlo ... (Lc.22, 43).

Ecco Pasqua, la Risurrezione. Se uno degli angeli atterrisce le guardie e rovescia la pietra del sepolcro, gli altri vestiti d'un bianco gioioso annunciano la Buona Novella a Maddalena ed alle pie donne (Mt.28, 1-7; Gv.20, 11-13); ancora essi dopo l'Ascensione chiusero la missione terrena di Cristo ed inaugurano l'attesa della Chiesa: Uomini di Galilea, perché restate qui a guardare verso il Cielo? Questo Gesù che è stato elevato al Cielo, così ritornerà allo stesso modo che voi l'avete visto andarsene (Atti 1, 11).

Servitori di Cristo, sì, dunque suoi collaboratori nell'opera della Redenzione: Pietro liberato (Atti 10, 36), Cornelio istruito (Atti 12, 7-11). E in effetti: Non sono tutti degli Spiriti al servizio di Dio, Inviati come servitori per il bene di quelli che devono ricevere l'eredità della salvezza? (Eb.1, 14).

Servitori amanti e zelanti che si rallegrano con il Buon Pastore della pecorella smarrita e  ritrovata (Lc.15, 1-10). La Rivelazione non poteva chiudersi che con una prospettiva sulla consumazione finale dove non sussisteranno più che due città: Angeli ed Eletti da una parte, demoni e dannati dall'altra. Già Cristo aveva fatto dei primi i testimoni e gli esecutori dei suoi giudizi, incaricati di separare il buon grano dalla zizzania, i buoni pesci dai cattivi (Mt.13, 24-30, 36-43, 47-56). In un linguaggio simbolico, l'Apocalisse li descrive uniti agli uomini nella comune ed eterna lode di Cristo e dell'Agnello: Io vidi ed intesi, intorno al trono, intorno agli animali ed ai vegliardi, la voce di una moltitudine di Angeli, ed il loro numero era di miriadi e moltitudine di migliaia. Essi dicevano con voce forte: l'Agnello che è stato immolato è degno di ricevere la potenza, la ricchezza, la forza, la saggezza, l'onore, la gloria e la benedizione (Ap.5, 4-12).

Da questo rapido scorcio si distacca l'impressione d'una rivelazione abbastanza frammentaria e molto incompleta; nessuna descrizione dettagliata del mondo angelico, nessun esposto sistematico dei suoi rapporti con Cristo ... La Bibbia, riprendiamo noi, non è un catechismo o un trattato di teologia sistematica ma una storia: la storia dei rapporti dell'uomo con Dio, con l'Uomo-Dio. Essa è omocentrica e non angelocentrica. Essa non tocca i puri Spiriti che nella misura in cui questi intervengono per aiutarci nel nostro viaggio.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)