Gli Angeli e il Sacramento della Penitenza

Gli Angeli e il Sacramento della PenitenzaLa penitenza , detta anche confessione o Riconciliazione è il sacramento istituito da Gesù Cristo per rimettere i peccati, commessi dopo il battesimo. Quelli che si accostano al sacramento della penitenza ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese, Fatte a lui e nello stesso tempo si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita con il peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, l’esempio e la preghiera. Il termine Riconciliazione significa rapporto con dio che ci perdona e noi riacquistiamo la Sua amicizia, la figliolanza, il diritto ad essere eredi del suo Regno. Penitenza invece significa il rapporto con noi stessi nell’emendarci, nel redimerci, compiendo opportune azioni riparatorie e così rimediando i guasti riguardo i nostri fratelli che abbiamo offeso. Il sacramento della riconciliazione e Penitenza è il più grande dono che dio abbia potuto fare all’umanità, ed è un canto trionfale di Gioia, di pace, di lode e di ringraziamento a dio. ...

...  Il vangelo di Luca afferma : “ Vi è più gioia tra gli angeli di dio per un peccatore che fa penitenza” (Lc 15,10): è questo appunto il fondamento del concetto patristico e liturgico del così detto angelo della Penitenza, sia perché scopre i peccati sia perché ha qualche parte nel fatto che i peccati sono rimessi al peccatore.   In relazione al sacramento della penitenza si parla di un angelo della penitenza tra i Padri , e in particolare di un angelo che rivela all’anima i suoi peccati nascosti . Questi pensieri si fondono bene con l'attività che Sant'Ignazio di Loyola attribuisce agli angeli, affermando che essi ammoniscono il peccatore mediante la coscienza suscitando contrizione e conversione . È interessante il passaggio correlato tratto da una preghiera dello  Pseudo Cipriano, che va un po' al di là:

Continuo mittas angelum sanctum tuum, qui deleat universa commissa mea, sicut deluisti spiritum immundum a Sara.

La preghiera stessa suggerisce la propria interpretazione. La liberazione dallo spirito maligno di Sara (cf Tobia 3,8. 17) è la rimozione di una causa esterna del peccato. In base allo stesso simbolo, è stato anche visto che l'angelo è anche uno strumento nelle purificazioni delle facoltà dell'anima. Questo potrebbe essere inteso anche sotto "cancellazione del peccato" fintanto che le abitudini e gli effetti del peccato sono una certa causa di peccato. Infine, un simile ministero purificante e gli angeli fu già incontrato prima riguardo a Isaia 6,7 e Zaccaria 3,5, dove un angelo purifica il profeta e il sommo sacerdote dai loro peccati . Da quel passo  San Tommaso ha mostrato  che Dio non si è legato ai sacramenti; per cui un tale ministero potrebbe essere affidato a un angelo (oltre modo in questi casi che precedono l'istituzione di sacramenti di grazia). Persino ora sotto la nuova legge un tale ministero continua a essere un possibile ma straordinario ministero per gli angeli. "Straordinario" se si pensa ad esso nei termini di un ministero visibile, dal momento che la maniera di operare specifica degli angeli è puramente spirituale . Il loro ministero invisibile, finalizzato a disporre l'anima per il perdono di peccati è il loro normale ufficio. In qualsiasi forma si attua, il ministero degli angeli tra gli uomini è finalizzato ai sacramenti, almeno implicitamente, dal momento che questi sono una necessità per la salvezza.

L'attività angelica immaginata da Sant'Ignazio dovrebbe essere compresa anche relazione ai sacramenti. Questa è anche l'intenzione della preghiera battesimale degli adulti affinché un angelo sia mandato a "perducat eum ad gratiam Baptismi" .

Laddove l'assistenza angelica riesce a muovere l'individuo verso la perfetta contrizione in preparazione dei sacramenti, il penitente è ipso facto posto in uno stato di grazia santificante. Questo non avviene raramente ed è risultato della predisposta attività persuasiva degli angeli. La prospettiva teologica può andare ancora avanti nello spiegare la purificazione e dei profeti sopra menzionati. Al di là di questo, persino dove il ministero angelico riesce solo a risvegliare un senso di logoramento, questa disposizione dell'anima provocata indirettamente è sufficiente per l'efficacia dei sacramenti.

Questo ministero "penitenziale" degli angeli in collaborazione con il sacerdote riceve intensa espressione nell'antica benedizione delle ceneri il mercoledì delle ceneri dove si fa chiara allusione all’intervento di un angelo. Il celebrante pregava:

“… Degnati mandare dal cielo il tuo angelo santo, che benedica e santifichi queste ceneri…”

A meno che l'angelo non abbia un potere superiore di benedizione, il sacerdote difficilmente invocherebbe la sua missione santificante, né la Chiesa invocherebbe solamente  la missione di un angelo in questo caso se non giudicasse questa benedizione in profonda armonia con la missione angelica.  Non sembri fuori luogo ricordare che nella Divina Commedia vi è l’angelo che all’ingresso del Purgatorio segna sulla fronte di Dante i sette P che saranno poi cancellati nei cerchi successivi della montagna della penitenza e della purificazione per il ministero di altri angeli.

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)