Il Curato d'Ars ed il prezzo delle anime (San Giovanni Maria Vianney, Confessore, 4 Agosto)

Il Curato d'Ars ed il prezzo delle anime (San Giovanni Maria Vianney, Confessore, 4 Agosto)“Guadagnare delle anime a Cristo !”. La liturgia della festa di oggi ci fa rivolgere questa preghiera a Dio perché l’esempio e l’intercessione di San Giovanni Maria Vianney (1786-1859) ci permetta di avere questa nobile ambizione e di realizzarla. “Guadagnare delle anime a Cristo !”. È in sintesi un giudizio d’insieme sulla vita, la santità, le opere del Santo Curato d’Ars, protettore dei parroci. La sua è una delle vite più conosciute. Contadino, arrivato molto tardi agli studi del seminario, egli non fu ammesso che per un pelo ai Sacri Ordini, a causa della sua profonda pietà, a discapito della sua cultura teologica giudicata insufficiente. Curato d’una piccolissima parrocchia senza reputazione, senza valore di luogo e senza grande fede, egli fece di questo piccolo angolo sperduto della Francia una parrocchia modello ed un crocevia soprannaturale così reputato, così apprezzato ch’egli fu il pastore di anime più occupato, più interrogato, più chiaroveggente ...

...  nei segreti delle coscienze di cui potè gloriarsi il XIX secolo. Lo Spirito Santo sembra aver lavorato fino all’estrema perfezione della santità sacerdotale, apostolica e formatrice dei cuori, quest’umile, questo povero prete di campagna per il quale non contavano che Dio e le anime per la salvezza delle quali egli si imponeva delle dure penitenze personali. Egli visse fino a 73 anni e morì più estenuato dall’estremo lavoro pastorale della sua vita laboriosa che lo teneva chiuso per anni nel confessionale fino a 17 ore al giorno che dal peso stesso dei suoi anni.

Quale fu l’influenza d’un curato d’Ars ? Quante anime furono portate alla conversione, ad una vita più fervente, ad una vita veramente santa ? Quanti furono direttamente od indirettamente influenzati ? È il segreto di Dio.

Quello che è ammirevole, è la sua vita prodigiosa, austera, mortificata, ridotta ad un minimo materiale apparentemente inconcepibile per un uomo ; è l’opposizione evidente tra la esplosione di spiritualità ch’egli costituisce e l’orientamento d’un secolo ventunesimo che apre la via ai peggiori eccessi del materialismo e delle sue terribili conseguenze sociali ; è questo senso di Dio e delle anime, questa vita interamente consumata al loro servizio che innalza questo santo curato francese come un gigante della direzione spirituale in un tempo d’empietà, di orgoglio, di sensualità e di oblio dei valori soprannaturali.

Si, “guadagnare delle anime a Cristo”, è stato per lui un programma ed una realizzazione magnifica.

Non è deprimente vedere quanto la salvezza spirituale dell’anima  conti poco in tanti ambienti contemporanei ? Come se l’Inferno fosse un’invenzione e non una realtà?

Gli affari, il lavoro, il danaro, i beni della terra, il piacere, il corpo, ecco dei bisogni, delle preoccupazioni, delle realtà che assorbono interamente molte vite individuali, familiari, professionali, sociali, e che danno una struttura puramente materialista, vuota d’ogni spiritualità, a  tante istituzioni della società  post-moderna. Quante funzionano come se non vi fosse né Dio, né l’anima, né il fine ultimo, Né l’inferno, il paradiso ed il purgatorio, né la vita personale ed eterna per ognuno di noi !

Il prezzo per la salvezza delle anime ? Non vi è che da riflettere minimamente per stimarlo. L’immagine di Dio impressa in ognuna di essa, la figliolanza divina meritata dalla Redenzione e dalla Passione di Cristo, insegnamento di Gesù venuto da Dio stesso, i mezzi spirituali dati dal Salvatore alla sua Chiesa, le istituzioni caritatevoli, di ogni ordine e di tutti i secoli, ecco il prezzo cristiano delle anime.

Quale lezione per ognuno di noi di fronte a quello che deve pensare e fare per la propria anima, per l’anima del suo prossimo !

Signore, nell’umiltà, nella discrezione, nella carità vera, dacci, ad imitazione del Santo Curato d’Ars, il gusto, il desiderio e la generosità “di guadagnare delle anime a Cristo”.

di Don Marcello Stanzione