Teresa Musco e l'Angelo Gabriele

Teresa Musco e l'Angelo GabrieleTeresa Musco, morta nel 1976 all'etá emblematica di trentatré anni, é una grande protetta dagli spiriti celesti ed in modo particolare dell'angelo Gabriele. Egli ha avuto molto da fare, dovendola difendere in primo luogo contro le brutalitá di suo padre bestemmiatore e collerico, di cui i suoi interventi erano la causa indiretta. Ma soprattutto si é impegnato nel guidare ed istruire la ragazzina, al fine di farla progredire nelle vie della santitá. Teresa nacque il 7 giugno 1943 in una povera casa a Caiazzo in provincia di Caserta. I genitori di Teresa Salvatore e Rosa Zullo che hanno messo al mondo dieci figli, di cui quattro morti in tenera età, sono poverissimi e, fin dall'etá di sette anni, la ragazzina deve prendersi la sua parte di lavori domestici ed occuparsi dei suoi fratellini. L’infanzia della bambina fu segnata da numerosi traumi che le diedero un grande senso di responsabilità nell’aiutare la famiglia in lavori anche molto al di sopra della sua età. Teresa cosi descrive i suoi incontri con ... 

...   la Madonna. “ Posso dire che, dall’età di sei anni, sono stata circondata da particolare predilezione della Mamma Celeste. Difatti era con me quando riassettavo, Quando pregavo e anche quando giocavo mi sentivo chiamare per trattenermi con Lei. Quando ero malata me la sentivo sempre vicino, e per me era un conforto e una protezione. L’univa cosa che mi ripeteva sempre era: “ Offri la tua sofferenza per i peccatori”.  Quando il padre si ammala, la situazione della famiglia diventa critica: le poche lire che guadagna la madre effettuando qui e lá piccoli lavori che non bastano a nutrire la casa. Un giorno, allorché tutti sono indisposti a causa di un'epidemia di influenza, la ragazzina confida la sua miseria alla Santa Vergine. Subito, ella vede in una luce splendente "un angelo bello, bellissimo”, cosí splendente che ella non puó sostenerne la veduta. Unendo il gesto alla parola, le dice: Cara Teresa, la mamma del Cielo mi incarica di darti questi soldi. Voi potrete cosí fare delle provvigioni per la settimana. Ma tu non devi dire come l'hai ricevuto, sará questo il tuo segreto Ritorneró. Ti raccomando di pregare e di offrire a Dio tutto quello che ti accadrá. lo sono l'angelo Gabriele.

Tutta allegra, Teresa porta a sua madre i soldi che gli ha consegnato l'angelo da parte della Madonna, dicendole che una signora sconosciuta gliele ha dati. Ma il padre  la prende in giro, tratta sua figlia da mentitrice e ladra. Per punirla, la invia a vendere al mercato delle erbe e piante selvatiche ch'ella deve raccogliere nei campi: origano, finocchi,  cicoria. Siccome la ragazzina, magrolina e debole di costituzione, é china sotto il peso della cesta ch'ella porta, sente diventare questa subito tutta leggera perché l’angelo Gabriele é giunto in suo aiuto.

I1 28 febbraio 1931, la famiglia si ritrova nell'estremo bisogno, reso piú acuto ancora perché abbondanti cadute di neve impediscono che si esca. Come Teresa si volta una volta in piú verso la Madonna, l'angelo Gabriele le appare: Teresa, ecco quello che ti invia Gesú, egli vuole che tu sia in pace. Gesú é stanco di tanti peccati,  e cerca delle anime che si sacrifichino per i peccatori e per le anime del Purgatorio. Tu soffrirai molto, ma non temere nulla, perché la Mamma del Cielo é con te, ella non ti lascerá mai sola. Sempre vicino a te per guidarti e seguirti, ella ti incoraggerá nei momenti piú difficili.

Poi le da una bottiglia d'olio ed ogni tipo di frutti che estrae dal suo lungo abito bianco, e le indica, vicino alla porta d'entrata, un paniere pieno di viveri: patate, farina, pasta, e tre chili di carne, il che vale alla ragazzina nuove sevizie e sfottò da parte di suo padre! Conformemente a quello che le ha annunciato l'angelo, ella impara cosí a soffrire in silenzio e ad offrire a Dio le sue prove. Il 31 maggio 1951, Gabriele, mostrandosi di nuovo a lei, le insegna "parola per parola" una preghiera di consacrazione che ella rinnoverá tutti i giorni fino alla sua morte:

O Dio! Permettimi di essere costantemente tra le tue mani, e che il mio cuore, il mio corpo e la mia anima siano sempre tra i Cuori di Gesú e di Maria. Gesú, ti offro la mia anima per pisside, il mio corpo per custodia. Che i miei sospiri ti siano un incenso gradito, che i miei pensieri ti adorino, che i miei affétti mi consumino come lampade accese davanti a te, e che l'anima mia s'innalzi sempre verso il tuo Sacro Cuore!

O mio Gesú, io ti amo, raddoppia il mio amore! lo credo in te, fai crescere ogni giorno la mia fede! Da te spero tutto, o mio Dio: conjérma la mia speranza! Fallo in nome del doloroso cammino che tu hai compiuto per me fino al calvario, per tutti i passi che tu hai percorso per me. Fallo in nome di tutti i battiti del tuo Cuore cosí amante, in nome delle sojjérenze che hai subito nella tua Passione, in nome delle lacrime di Maria, la tua Santissima Madre.

O Gesú, senza di te i giorni non finiscono di scorrere, le ore non sono che tenebre: vieni, Gesú, e rimani nel mo cuore, non mi lasciare. Senza di te, io sono incapace di lottare e non posso vivere, perché solo la speranza di rivederti mi lascia intravedere il Paradiso”.

Questa preghiera la sosterrá nella via di espiazione che é la sua vocazione di anima vittima, e piú di una volta l'angelo Gabriele ritornerá ad incoraggiarla.

Il 20 settembre successivo, allorché lei é in ospedale,  l’angeloGabriele si presenta come "un angioletto dalle ali argentee e dagli occhi luminosi come delle stelle", e la consola. Per non impressionare la piccola malata col suo splendore, egli ha preso la forma piú dolce che vi sia. Sarebbe fastidioso enumerare i suoi molteplici interventi presso Teresa, ma alcune sono determinanti. Il 5 novembre 1960 - ella ha diciassette anni -, egli le ordina, in nome della Madonna, di lasciare la casa paterna: egli provvederà ai suoi bisogni, non é l'economo della Mamma Celeste? Il 20 settembre 1964, egli le presenta una croce d'oro ornata di smeraldi, poi una semplice croce.

Il 30 settembre 1971, egli la comunica poiché, ammalata, ella non ha potuto recarsi a messa. Il 1 ° dicembre dello stesso anno, la prepara alla stigmatizzazione, presentandole un calice ornato di perle: "Sono venuto a raccogliere le gocce del tuo sangue per presentarle al Padre”. Sovente grave, attento e debordante di sollecitudine, egli la accompagnerá fino alla sua morte, sopraggiunta il 19 agosto 1976 dopo un'ultima estasi che, avendo messo fine ai suoi mesi di atroci sofferenze fisiche e spirituali - la notte dello spirito -, le apre quei Paradiso al quale ella aspirava con tutto i1 suo essere. Su di lei il famoso teologo padre Roschini scrisse un grosso volume dove fece la seguente annotazione: “ ho avuto occasione di leggere e di vagliare innummerevoli biografie di anime sante. Nessuna però può paragonarsi alla vita e ai fenomeni straordinari di Teresa Musco. Essi rappresentano il più grande complesso di fenomeni mistici di ogni tempo e luogo”.

Don Marcello Stanzione