Karl Barth e il Demonio

Karl Barth e il DemonioIl teologo protestante di tradizione riformata Karl Barth, nato a Basilea nel 1886 ed ivi morto nel 1968 è considerato uno dei più grandi teologi della storia ed il suo pensiero ha influenzato profondamente anche la teologia cattolica contemporanea. Per la comprensione della realtà del demonio, Barth si serve del concetto tedesco di das Nichtige, il nulla, il tertium datur   fra Creatore e creatura, che si presenta  già nei suoi termini essenziali nella Lettera ai romani e che elabora sistematicamente con il titolo di Dio e il nulla (Gott und das Nichtige) nella Dogmatica Ecclesiastica. Anticipando sinteticamente quello che tratterà nello scritto, Barth spiega il nulla come “opposizione”, “corpo estraneo”, “potere ostile”, che si oppone al Creatore, che già è stato giudicato  in Gesù Cristo. Nell’analisi del problema, Barth avverte che la dimensione concreta  “del nulla” è  il peccato, cioè porta “il nulla” nell’ambito della rivelazione dove Dio è l’unico capace di mostrare che il peccato è un’offesa contro il Creatore. ...

...    In questo orizzonte una domanda è sapere davvero quello che è  “il nulla”. Se da un lato Barth dubita nell’affermare che esso sia, “che solo Dio e la sua creatura sono veri, e nel vero senso della parola il nulla non è  Dio, né creatura”, aggiunge immediatamente che sarebbe azzardato concludere che “il nulla” non è “niente” cioè “non è”. Secondo la Rivelazione “il nulla non è l’inesistente … ma è il nulla”.

Avanzando nella comprensione “del nulla” Barth lo fa dipendere totalmente da Dio, dalla volontà di Dio, dal sì di Dio e dal no di Dio, che  è ciò che è escluso dal suo sì. Così si arriva alla precisa affermazione di Barth che “il fondamento del nulla è il non volere divino”, pertanto il diniego del nulla come indipendente. Come ne è stato riferito il fondamento e l’esistenza, Barth segnala che l’essenza “del nulla” è il male, cioè l’opus alienum di Dio. L’azione divina che si esprime nel suo opus proprium, cioè nell’elezione, nella creazione, nella preservazione e il governo della creatura è la volontà positiva di Dio, in quanto essa implica anche un non volere che è il fondamento del male. Di conseguenza la questione del nulla, cioè separazione fra il bene e il male è una questione che per Barth riguardo solamente Dio. È proprio Dio che insieme con la creatura combatte contro “il nulla” e lo vince con la croce e la resurrezione di Gesù Cristo: “guardando dietro alla Resurrezione di Gesù Cristo in attesa della sua venuta  non si può dare più di una risposta a questa domanda: il nulla è il passato, è la minaccia, il pericolo, la rovina del passato,  l’antico non essere che oscura e distrugge la creazione di Dio, ma che è stato superato in Gesù Cristo,  cioè quello che la sua morte ha realizzato, cioè è stato annientato con la realizzazione della volontà positiva di Dio che implica anche la fine di quello che Dio non vuole”.

Dopo queste considerazioni diciamo che Barth evita di occuparsi dell’origine e della personalità del demonio, come aveva scritto nel trattato sugli angeli, come pure motivo della  “caduta degli angeli”, e pertanto una comunione originale fra angeli e demoni, giacché “il diavolo non è mai stato un angelo”. Per Barth i demoni esistono, però sono sempre das Nichtige, il negativo, il nulla. Das  Nichtige, è una realtà, una potenza negativa diretta contro la volontà del Creatore, con un potere estraneo alla creazione. È un elemento della storia che si svolge tra Dio e la creatura, che è ostile a Dio. Essendo il nulla, il non essere che Dio non ha creato. I demoni non esistono perché Dio, riconoscendo e autorizzando la creatura, li rinnega e gli dice di no”. Da tutta l’eternità sono oggetto del rifiuto di  Dio per il loro ruolo nella storia di perturbare e alterare l’opera di  Dio. Essi sono le personificazioni delle forze del nulla. Come tale il nulla è la menzogna! come tale esiste; e possiede qualsiasi cosa come una specie di sostanza e persona, vitalità e spontaneità, forza, potere di tendenza. Come menzogna fonda e organizza il suo regno e i demoni sono i suoi rappresentanti”.

Nel suo intento di ricristianizzare l’idealismo tedesco, principalmente di Schleiermacher, che rifiutava la dottrina sui demoni e ammetteva la rappresentazione biblica degli angeli anche se affermando che non siamo obbligati a prenderla come vera dottrina cristiana, concepisce il referente al demonio non come il meramente negativo di Hegel, ma il rifiutato da Dio e consegnato alla sparizione.

Karl Barth presenta una dottrina degli angeli e dei demoni che è stata considerata speculativa, simbolica, mitologia del nulla, categoriale. In realtà, come abbiamo evidentemente visto, esprime un profondo agnosticismo  di fronte alle creature sovrannaturali che sarà fatto proprio da numerosi teologi cattolici contemporanei che seguendo il suo pensiero si sono “ protestantizzati”.

Don Marcello Stanzione