IL BEATO GIL DI SANTAREM E SAN MICHELE

IL BEATO GIL DI SANTAREM E SAN MICHELEGil o Egidio nacque terzo figlio da una famiglia nobile nel villaggio portoghese di Vaozela in diocesi di Viseo nel 1190. Il padre era Vagliaditos Rodrigues, governatore di Coimbra e uno dei più ascoltati consiglieri del re Sancho il grande. Gil divenne noto per la sua grande intelligenza che lo portò a studiare medicina a Parigi. Ma oltre all’arte medica Gil era molto interessato pure alla magia e all’alchimia.  Un “intervento” spirituale attuato come vero e proprio comando si ebbe nei confronti di questo medico portoghese del tredicesimo secolo, il beato Gil di Santarem.  Egli stava andando a Parigi a studiare medicina, quando uno straniero assai gentile lo avvicinò e gli promise di insegnarli invece l’arte magica. Per ricompensarlo Gil doveva soltanto lasciare al diavolo la sua anima e segnare un patto con il sangue. Gil pazzamente accondiscende e, dopo anni di studio sotto la guida di Satana, se ne andò a Parigi. Ottenuta con pieni voti la laurea di dottore in medicina, scoprì di poter riuscire a curare molto bene la gente. ...

... La leggenda narra che a Gil, chiuso di notte nella sua biblioteca, apparve Michele come un cavaliere gigantesco,armato dalla testa ai piedi. Estraendo la spada, quella terribile figura angelica chiese a Gil di cambiare la sua vita di peccato e di vizio. Gil era deciso di non farlo. La visione ritornò una seconda volta, minacciandolo di togliere la vita al medico se non si fosse corretto altrimenti lo avrebbe fatto subito. Allora Gil scelse di pentirsi, bruciò i suoi libri di magia e distrusse le bottiglie con gli unguenti magici, e iniziò un lungo viaggio penitenziale con i  piedi sanguinanti verso il Portogallo si fece frate Domenicano nella città di Valencia.  Per sette anni condusse una vita di preghiera e di penitenza, ma tormentato in cuor suo dal pensiero che il diavolo avesse ancora il patto con la sua firma. Ebbe a sopportare una specie di costrizione celeste (forse da parte di Michele?) finché la promessa scritta con il suo sangue non venne deposta da Satana avanti all’altare della Beata Vergine.  Padre Gil allora perseverando nella preghiera e nella penitenza continuò a studiare teologia e divenne famoso per la sua pietà e la sua scienza. Tornato in Portogallo si dedicò alla predicazione con grande zelo e convertì molti peccatori. Venne nominato Priore provinciale dei Domenicani portoghesi per ben due volte e al momento della sua morte che avvenne a Santarem il 14 maggio 1265, festa dell’Ascensione, volle essere vestito di sacco e messo per terra. Le sue reliquie sono a San Martino do Porto nei pressi di Lisbona. Il suo culto come beato fu molto popolare in Portogallo e fu confermato da papa Benedetto XIV il 9 maggio 1748.

Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)