GLI ANGELI E LA CHIESA Di Emmanuel Andre’
Scritto da Amministratore   
marted́ 12 luglio 2016
Angeli e Chiesa
Questo soggetto attraente, gli Angeli e la Chiesa, ci ricorda l'Inno della Dedicazione, nel suo testo antico:
O beata Città di Gerusalemme,
  Tu che sei chiamata la visione della pace,
Che sei costruita nei cieli
Da pietre viventi,
E coronata di Angeli
Come la sposa col suo corteo nuziale.
Gli Angeli circondano la Chiesa, essi difendono la Chiesa, preparano la Chiesa al grande giorno delle sue nozze eterne; quel giorno, essi faranno da corteo alla Chiesa, immortale Sposa dell'Agnello. La missione degli Angeli è di ordine naturale. Anteriormente al battesimo, il bambino che viene al mondo è provvisto di un angelo custode. "Grande è la dignità delle anime, dice San Girolamo, per aver ognuna, fin dalla sua nascita, un Angelo delegato alla sua custodia". Ma, se l'ufficio degli Angeli di fronte alle anime umane, preso in se stesso, è di ordine naturale, essi esercitano in un fine soprannaturale. E' per questo che San Paolo li chiama "degli spiriti investiti da Dio d'un ministero di fronte a quelli che hanno parte all'eredità della salvezza" (Eb.1,14). Questo pone la missione degli Angeli nella sua vera luce. ...
...Essi sono incaricati di proteggere le creature umane, ignoranti, deboli, od almeno indigenti da qualche lato. Ma, pur essendo tutte prese dalla cura delle anime, anche sotto un rapporto puramente naturale, essi lavorano infaticabilmente ad orientare, a guidare la loro corsa verso "l'eredità della salvezza". Così, preposto alla custodia di un idolatro, l'Angelo si sforzerà di aprirgli, di appianargli le vie che lo porteranno alla fede ed al battesimo.
Sotto questo rapporto, di concerto con gli uomini apostolici, gli Angeli lavorano all'edificazione della Chiesa. Dopo aver preparato gli incontri degli Apostoli con gli infedeli od i peccatori, essi assecondano le loro parole con delle segrete ispirazioni. Noi abbiamo visto all'opera, negli Atti degli Apostoli, questi Agenti celesti, questi intermediari invisibili. Quello che hanno fatto allora, essi lo continuano incessantemente. Non vi sono, nell'opera della salvezza delle anime, mille coincidenze che resterebbero inesplicabili, se non vi si vedesse l'azione di questi spiriti tutelari, che si chiamano gli Angeli buoni? Così, primo ufficio degli spiriti angelici: essi concorrono a raggruppare queste pietre vive con cui la Chiesa si edifica. Un secondo ufficio è di far salire verso Dio le preghiere della Chiesa; un terzo è di vigilare su di Lei e di vendicarla dei suoi nemici.
L'Apocalisse, che è la storia profetica della Chiesa, ci traccia un quadro molto espressivo di questi diversi ministeri degli angeli buoni.
"Io vidi, ci dice San Giovanni, sette Angeli che stavano davanti al trono di Dio, e ad ognuno di essi fu data una tromba.
Ed un altro Angelo sopraggiunse, e si tenne davanti all'altare, avendo in mano un incensiere d'oro; e gli fu dato dell'incenso in abbondanza, affinché egli facesse salire il profumo delle preghiere dei Santi sull'altare d'oro che è davanti al trono di Dio. Ed il fumo dell'incenso, formato dalle preghiere dei Santi, salì dalla mano dell'Angelo davanti a Dio. E l'Angelo prese l'incensiere, e lo riempie del fuoco dell'altare, e lo sparse sulla terra, e si fecero dei tuoni, dei clamori, delle folgori ed un grande terremoto.  Ed i sette Angeli che avevano le trombe si disposero a suonarne, ecc." (Ap.18, 2 e 7).
        Siamo costretti ad abbreviare. Ad ogni suono delle trombe angeliche, si produce uno sconvolgimento sulla terra. Più avanti, appaiono diversi Angeli: quello che evangelizza i popoli con una voce che rassomiglia al ruggito del leone, quello che ha una falce appuntita, quello che ha potenza sul fuoco. Infine intervengono sette spiriti celesti che vuotano di volta in volta sulla terra e le acque le sette coppe della collera di Dio (Ap.16 ).
L'ufficio dei Santi Angeli, per assistere e difendere la Chiesa durante il suo pellegrinaggio quaggiù, è ben chiaramente ed energicamente descritto in queste pagine, di cui non vorremmo attenuare a sproposito l'aspetto formidabile, ma da cui possiamo anche rilevare il lato consolante.
L'assegnazione delle sette trombe ai sette Angeli indica ch'essi sono incaricati di segnare, di aprire e di sviluppare, per così dire, i grandi periodi dell'umanità.
Ma ecco un angelo che è chiamato ad esercitare un ministero sacerdotale, analogo a quello che compie il prete sotto l'antica Legge: gli si da dell'incenso, che rappresenta la preghiera dei Santi; egli lo fa bruciare e salire in fumo di piacevole odore davanti al trono di Dio.
Questo passo ci rivela una verità importantissima: i Santi Angeli hanno la missione di presentare a Dio le nostre preghiere. "Il Figlio dell'uomo salva, dice Sant'Ilario, gli Angeli vedono Dio, e gli Angeli dei bambini presiedono alle preghiere dei fedeli. Che vi sia presenza degli Angeli, è un punto di dogma fuori discussione. Gli Angeli, ogni giorno, offrono a Dio, per Cristo, le preghiere dei fedeli. Vi è dunque un grande pericolo nel disprezzare uno di questi piccoli, i cui desideri e le suppliche sono presentate al Dio eterno ed invisibile dal ministero veloce e magnifico degli Angeli".
Rappresentiamo bene questo ministero degli Angeli: senza uscire dalla stretta verità, si potrebbe drammatizzarlo a modo. Un poeta antico ha dipinto le preghiere come tante supplicanti che reclamano udienza presso Dio. Ora, non si tocca senza intermediario una simile Maestà. Un ufficiale della Corte celeste se ne distacca, va a trovare queste supplicanti timide, e le introduce alla presenza del Dio altissimo. Arrivate davanti a lui, esse si dichiarano umilmente in nome di suo Figlio Gesù Cristo. A questo nome, Dio le accoglie con benevolenza e le esaudisce. Così, come dice Sant'Ilario, non c'è che Gesù Cristo che salva; egli è il Mediatore essenziale e necessario. Ma gli Angeli non smettono per questo di esercitare utilmente il loro ufficio, introducendo le nostre preghiere alla presenza del Dio invisibile ed eterno.
Ah! Come sarebbero più ferventi le nostre preghiere, se noi le facessimo in presenza degli Angeli (Salmo 137,1), per non far che un assieme con le preghiere degli angeli, per essere poste, dalla mano degli Angeli, nell'incensiere d'oro e salire così come un fumo d'incenso davanti al trono di Dio!
Ma ecco un altro spettacolo. L'Angelo prende l'incensiere, lo riempie del fuoco dell'altare, lo versa sulla terra; e ne consegue un grande movimento, rumori di voci, tuoni e terremoti.
Qui, l'Angelo esercita un ministero di giustizia, ma sempre in favore degli eletti di Dio. Le loro preghiere hanno provocato un intervento divino. Nel giorno delle rogazioni, la Chiesa chiede a Dio, attraverso la voce dei suoi figli, ch'egli "si degni di umiliare i suoi nemici". Queste suppliche ripetute divengono dei carboni di fuoco, che l'Angelo, ad un dato momento, prende nel suo incensiere; ed egli li versa sulla terra e ne risultano delle commozioni salutari, un felice sconvolgimento dell'impero del male.
Ma, se volessimo inquadrare gli Angeli come ministri delle vendette divine, questo soggetto ci trascinerebbe troppo lontano. Lo riserviamo per un prossimo articolo.
Ultimo aggiornamento ( marted́ 02 agosto 2016 )