SAN MICHELE A GARABANDAL Di don Marcello Stanzione
Scritto da Amministratore   
sabato 15 febbraio 2020

SAN MICHELE A GARABANDALIl Diario di Conchita ci dà delle precisazioni importanti su ciò che l'Arcangelo San Michele ha fatto più volte tra il 18 giugno e il primo luglio 1961 per preparare le quattro ragazzine Conchita, Giacinta, Maria Dolores, Maria-Cruz, che avevano tra gli 11 e i 12 anni alla venuta della Vergine Maria. E' anche lei stessa che chiama l'angelo col suo nome San Michele. ...

 

Il primo luglio, alla fine del rosario, l'angelo è apparso e ha detto: “Sapete perché io vengo? Per annunciarvi che domani che è domenica la Santa Vergine vi apparirà sotto il patronato di Nostra Signora del Carmelo”. Noi gli abbiamo risposto: “Che venga presto!”. Quel giorno, San Michele è rimasto due ore a parlare con le quattro ragazzine che ridevano. È andato via dicendo: “Ritornerò domani con la Santa Vergine”.

La domenica 2 luglio, erano le ore 18 e noi ci dirigevamo verso la calleja per recitare il rosario quando la Santa Vergine ci è apparsa con un angelo da ogni fianco. Uno era San Michele e l'altro non lo conoscevamo, ma gli assomigliava come un fratello gemello. Affianco all'angelo, alla destra della Santa Vergine, c'era un occhio di grande taglia, era forse l'occhio di Dio! Quel giorno abbiamo parlato molto con la Santa Vergine e la Santa Vergine con noi, recitando insieme il rosario.

Il lunedì 3, alle ore 17, dopo la scuola, le ragazzine ricevettero una chiamata interiore che annunciava loro la prossima venuta della Santa Vergine. Esse si riunirono tutte e quattro al cuadro per recitare il rosario. Fu allora che la Santa Vergine apparve loro  col Bambin Gesù, ma senza gli angeli. Nella misura in cui la presenza della Vergine si fece più “intensa”, quella dell'angelo si fece più discreta. Quello è servito da messaggero e introduttore alle apparizioni. A dispetto della sua relativa riservatezza, egli ha tuttavia una missione propria: fu lui a dare la comunione a Conchita, il 18 luglio 1962, che si è chiamato il “Miracolo dell'Ostia” che avvenne davanti a 2000 -   5000 persone venute appositamente, e che fu annunciato 15 giorni prima da Conchita.

Il 19 luglio, tra le 2 e le 3 del mattino, Conchita è caduta in estasi in una delle stanze della parte superiore della casa, è scesa per le scale, è uscita fuori e, dirigendosi a sinistra, è arrivata a una piccola viuzza dove si è messa in ginocchio. In questa posizione, le mani verso il basso, ella espose un linguaggio chiaro come per comunicare. In una frazione di secondo si vide apparire sulla sua lingua un'ostia. Era simile a quella che si dà nelle chiese, ma leggermente più spessa ed era bianca. Tutti coloro che erano là videro benissimo, poiché l'ostia era rimasta sulla lingua circa due minuti. Una prima testimonianza ci viene data da M. Alejando Damians, di Barcellona, a cui la provvidenza permise di fare una fotografia. Due altri testimoni di questo miracolo eccezionale furono M. Benjamin Gomez, agricoltore di Pesues, nella periferia di Santander, e José Diez, il muratore del villaggio. Erano tutti vicino a Conchita.

Con sei mesi di anticipo, verso la fine dell'anno 1964, Conchita aveva annunciato, per conto della Visione, che il 18 giugno 1965, si avrebbe avuta un'apparizione dell'Arcangelo San Michele. Questo lungo termine permise a numerosi francesi, belgi, tedeschi e alcuni americani di venire ed essere presenti oltre ai nunerosissimi spagnoli. Verso le 23.30, Conchita protetta da alcuni giovani del villaggio e da un numero consistente di guardie civili, si diresse verso la “calleja”. Ella attraversò la folla, arrivò al “cuadro” e cadde in ginocchio. Questa estasi lunga circa 20 minuti è stata filmata da una televisione italiana e dai notiziari televisivi spagnoli.

Il messaggio che la Santissima Vergine ha dato al mondo intero con l'intermediazione di San Michele, il 18 giugno 1965, è il seguente:

“Siccome non si è compiuto e poichè non si è fatto conoscere al mondo il mio messaggio del 18 ottobre 1961, io vi dirò che questo è l'ultimo. Prima la coppa stava per riempirsi, ora essa straborda: molti sacerdoti sono sul cammino della perdizione e trascinano molte anime con loro (e molto più precisamente secondo Conchita: molti cardinali, vescovi e sacerdoti sono sul cammino della perdizione, e trascinano molte  anime con loro). Si dà di mese in mese importanza all'Eucaristia. Voi dovete allontanare la collera del buon Dio con i vostri sforzi. Se gli domandate perdono sinceramente, egli vi perdonerà. Io, Vostra Madre, con l'intercessione dell'angelo San Michele, vi chiedo di correggervi. Voi vi trovate ora al momento degli ultimi avvertimenti. Io vi amo molto e non voglio la vostra condanna. Domandateci sinceramente e noi vi esaudiremo. Dovete sacrificarvi innanzitutto. Pensate alla Passione del Cristo”.

Il Papa Paolo VI ha incontrato Conchita ed è in seguito alle informazioni che ella gli ha dato che il Papa ha subito abrogato i canoni 1399 e 2318, il 14 ottobre 1966. Tutti sono ora autorizzati a pubblicare, senza imprimatur e senza nihil obstat, riferendosi ai testi a delle nuove rivelazioni, apparizioni, locuzioni e profezie o miracoli. Il 5 settembre 1965, egli aveva pubblicato l'Enciclica “Mysterium Fidei” che è una riaffermazione solenne del Dogma della Presenza Reale di Gesù Cristo nelle sante specie consacrate dal sacerdote.