NEL 50ESIMO DELLA MORTE DI DON DOLINDO RUOTOLO LE EDIZIONI SEGNO STAMPANO LIBRO SUL SERVO DI DIO
Scritto da Amministratore   
domenica 03 maggio 2020

Don Dolindo RuotoloDi ANNAMARIA MARAFFA

Don Marcello Stanzione e l’avvocato irpino Carmine Alvino sono gli autori del testo edito dalla Segno di Udine “ Don Dolindo Ruotolo e gli spiriti celesti”. Don Dolindo (1882-1970) quinto degli undici figli di Raffaele Ruotolo, matematico, e di Anna Valle, nobildonna proveniente da una famiglia decaduta di origine spagnole, nacque a Napoli nel popolare quartiere Forcella. ...

 
Il matrimonio dei genitori non resse a lungo e sfociò ben presto in una dolorosa separazione a causa dell’asprezza del carattere del padre e della sua proverbiale avarizia che si scontravano con le abitudini signorili della madre e la sua dolcezza. In una poderosa autobiografia di due volumi Don Dolindo ha raccontato come il suo nome, che significa “dolore” venne coniato dal padre e come “profeticamente” la sofferenza (per le numerosissime umiliazioni, ma anche per le ristrettezze economiche e la fame) fu l’elemento che contraddistinse tutta la sua esistenza, compreso il periodo del seminario e quello sacerdotale. Conobbe San Pio da Pietralcina al quale spesso fu assimilato, ma se quest’ultimo mostrava visibilmente sul suo corpo i segni del Calvario di Cristo, Don Dolindo li serbava nell’animo e per questo venne anche identificato come “un novello Apostolo del dolore interiore”. Entrambi subirono a più riprese gli attacchi del Santo Uffizio con l’impedimento di officiare la messa in pubblico per un certo tempo, ebbero il dono della profezia, il carisma della massima ubbidienza alla Chiesa ed accettarono in tutto e per tutto  la Volontà Divina nella più profonda umiltà.  Con lo pseudonimo di Dain Cohenel fu un instancabile e raffinato letterato (si ricorda soprattutto il poderoso Commento alla Sacra Scrittura di ben 33 volumi), inoltre fu pure un brillante musicista, cantore e organista, un fantastico predicatore, un servo di Dio che spese tutta la sua vita in povertà per il prossimo, privilegiando i ceti meno abbienti soprattutto di una città tanto problematica come Napoli dove trascorse la maggior parte della sua esistenza, portando avanti il suo ministero in quasi tutte le parrocchie dove fu comandato. Le sue giornate cominciavano alle 2,30 del mattino per terminare verso la mezzanotte, scandite da tanti rosari e preghiere, dallo studio dei testi sacri e dalla Sacra Scrittura, dall’immancabile sostegno a tutti quelli che glielo chiedevano tra cui molti poveri e ammalati dai quali correva anche in piena notte con qualsiasi condizione climatica, dimentico spesso dei suoi stessi mali cronici e passeggeri. Fondò L’Apostolato Stampa che ancora oggi, tramite i frati francescani dell’Immacolata, si occupa della divulgazione dei suoi scritti e formò diverse figlie spirituali con il compito di approcciare i soggetti più renitenti alla chiamata di Dio e con quello di educare le nuove generazioni. Noto soprattutto per “l’Atto di Abbandono in Gesù (contro le ansie e le afflizioni) e per aver profetizzato con largo anticipo l’avvento al soglio pontificio di Giovanni Paolo II, viene annoverato tra quei pochi che godettero del privilegio di un intimo rapporto con Gesù, la Madonna e alcuni santi come S. Gemma Galgani. Scherzosamente da buon partenopeo egli si definisce uno “sciosciammocca” cioè una nullità di fronte alla potenza di Dio Padre, di Gesù e dello Spirito Santo. Innamorato della Madonna, sosteneva di aver ricevuto tramite la sua intercessione i doni dell’intelletto e della sapienza quando era al ginnasio, in seminario, disperato per le continue bocciature e privo delle necessarie basi culturali per poter procedere negli studi che si era intensamente manifestato in lui già in tenerissima età. Il 19 novembre 1970 morì per una broncopolmonite in concetto di santità. Attualmente grazie ai frati francescani dell’Immacolata è in corso l’iter per la sua beatificazione a seguito di diversi eventi miracolosi e di testimonianze sulla sua santità. La sua salma riposa nella Chiesa dell’Immacolata di Lourdes e San Giuseppe dei Vecchi a Napoli, ormai meta di pellegrinaggi da tutto il mondo.

L’ Editore Segno, quando ha domandato ai due massimi angelologi cattolici italiani l’avvocato Carmine Alvino e don Marcello Stanzione se sarebbe stato possibile redigere un loro lavoro sulla devozione agli Angeli di questo sacerdote partenopeo nell’anniversario del cinquantesimo della morte, ha reso evidente a loro l’esistenza di un nuovo e accresciuto sentimento d’amore presso il popolo di Dio, per questo venerabile sacerdote napoletano.

 Don Dolindo, in realtà, faceva già parte di un loro ambizioso progetto  liturgico – esegetico:

presentare una collana di testi meta biografici aventi ad oggetto quattro principali pie personalità mistiche del XX° secolo, e il loro rapporto con gli Angeli e con gli Arcangeli ovvero:

  • Il Beato Bartolo Longo
  • Sant’Annibale Maria Di Francia
  • Il Beato Giustino Maria Russolillo
  • Ed infine Don Dolindo Ruotolo

Gli autori, dopo aver dato alle stampe il 2° volume della collana dedicato a Sant’Annibale,  avevano subito pensato di scrivere un  terzo libro , sul  Beato Giustino Maria Russolillo, fondatore dei padri e suore vocazioniste,

ma a causa delle impellenti richieste pervenute loro dall’editore Segno, volte alla maggiore conoscenza dell’angelologia del Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, hanno deciso di anticipare il lavoro ad egli dedicato, per inserirlo subito in questa nuova collana editoriale sugli Astri di Santità del XX secolo: insigni personalità del 900 che hanno fondato ordini religiosi e miracolosi luoghi di culto, e promosso un nuovo impulso al culto degli Angeli e soprattutto  dei Sette Divini Assistenti.

Tutti loro infatti, compreso don Dolindo Ruotolo, parlarono spesso sia dei Cori Angelici che dei Sette Principi degli Angeli.

 I curatori di questo testo sull’angelologia di don Ruotolo, sentitamente ringraziano il dottor Claudio Circelli, presidente della Casa Mariana Editrice, che ha concesso loro l’autorizzazione scritta ad utilizzare i testi di don Dolindo di cui l’editrice Mariana ha i diritti di stampa e traduzione.

Ultimo aggiornamento ( domenica 03 maggio 2020 )