Creatore degli esseri visibili e invisibili

Creatore degli esseri visibili e invisibili Le nostre catechesi su Dio, creatore del mondo, non possono concludersi senza dedicare adeguata attenzione a un preciso contenuto della Rivelazione divina: la creazione degli esseri puramente spirituali, che la Sacra Scrittura chiama "angeli ". Tale creazione appare chiaramente nei Simboli della fede: "Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose (cioè: enti o esseri) visibili e invisibili". Sappiamo che l'uomo gode, all 'interno della creazione, di una posizione singolare: grazie al suo corpo appartiene al mondo visibile; mentre, per l’anima spirituale, che vivifica il corpo, egli si trova quasi al confine fra la creazione visibile e quella invisibile. A quest'ultima appartengono altri esseri, puramente spirituali; non dunque propri del mondo visibile, anche se in esso presenti e operanti.

Cristo è il centro dell'universo. Tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui. Oggi, come nei tempi passati, si discute su questi esseri spirituali. Bisogna riconoscere che la confusione, a volte, è grande, con il conseguente rischio di far passare come fede della Chiesa sugli angeli ciò che alla fede non appartiene, o, viceversa, di tralasciare qualche aspetto importante della verità rivelata. L'esistenza degli esseri spirituali, che la Sacra Scrittura chiama di solito "angeli"' veniva già negata ai tempi di Cristo dai sadducei. La negano anche i materialisti e i razionalisti di tutti i tempi. Eppure, se ci si volesse sbarazzare degli angeli, si dovrebbe rivedere radicalmente la Sacra Scrittura stessa, e con essa tutta la storia della salvezza. Tutta la Tradizione è unanime su questa questione. Il credo della Chiesa è, in fondo, un 'eco di quanto Paolo scrive ai Colossesi: ... tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui". Ossia il Cristo che, come Figlio, Verbo eterno e consostanziale al Padre, è "generato prima di ogni creatura", è al centro dell'universo, come ragione e cardine di tutta quanta la creazione.

La Provvidenza abbraccia anche il mondo dei puri spiriti. Tutto ciò che appartiene alla creazione rientra, secondo la Rivelazione, nel mistero della divina Provvidenza. Lo afferma il Vaticano I "Tutto ciò che ha creato, Dio lo conserva e lo dirige con la sua provvidenza, estendendosi da un confine all 'altro con forza e governando con bontà ogni cosa". "Tutto è nudo e scoperto agli occhi suoi anche ciò che avrà luogo per libera iniziativa delle creature". La provvidenza abbraccia, dunque, anche il mondo dei puri spiriti, che ancor più pienamente degli uomini sono esseri razionali e liberi. Nella Sacra Scrittura troviamo preziose indicazioni che li riguardano. Vi è pure la rivelazione di un dramma misterioso, eppure reale, che toccò queste creature angeliche, senza che nulla sfuggisse all 'eterna Sapienza, la quale con forza e al tempo stesso con bontà tutto porta a compimento nel regno del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

La verità degli angeli è inseparabile dalla rivelazione che è la gloria del Creatore. Il riferimento al "primato" di Cristo ci aiuta a comprendere che la verità circa l'esistenza e l'opera degli angeli (buoni e cattivi) non costituisce il contenuto centrale della parola di Dio. Nella rivelazione Dio parla prima di tutto "agli uomini... e si intrattiene con essi, per invitarli ad ammetterli alla comunione con sé", come leggiamo nella costituzione Dei verbum del concilio Vaticano II Così "la profonda verità... sia di Dio, sia della salvezza degli uomini", è il contenuto centrale della rivelazione che "risplende" più pienamente nella persona di Cristo. La verità sugli angeli è in certo senso "collaterale", eppure inseparabile dalla rivelazione centrale, che è l'esistenza, la maestà e la gloria del Creatore. Gli angeli non sono, dunque, creature di primo piano nella realtà della Rivelazione, eppure vi appartengono pienamente.

Gli angeli somigliano più dell'uomo a Dio e sono più vicini a lui. Riconosciam o anzitutto che la provvidenza, come amo-revole Sapienza di Dio, si è manifestata proprio nel creare esseri puramente spirituali, per cui meglio si esprimesse la somiglianza di Dio in loro che di tanto superano tutto ciò che è creato nel mondo visibile insieme con l'uomo, anch'esso incancellabile immagine di Dio. Dio, che è Spirito assolutamente perfetto, si rispecchia, soprattutto, negli esseri spirituali che per natura, cioè a motivo della loro spiritualità, gli sono molto più vicini delle creature materiali. La Sacra Scrittura offre una testimonianza abbastanza esplicita di questa massima vicinanza a Dio degli angeli, dei quali parla, con linguaggio figurato, come del "trono" di Dio, delle sue "schiere", del suo "cielo". Essa ha ispirato la poesia e l'arte dei secoli cristiani che ci presentano gli angeli come la "corte di Dio".

Dio crea gli angeli liberi, capaci di operare una scelta. Nella perfezione della loro natura spirituale gli angeli sono chiamati, fin dall'inizio, in virtù della loro intelligenza, a conoscere la verità e ad amare il bene che conoscono nella verità in modo molto più pieno e perfetto di quanto non sia possibile all 'uomo. Questo amore è l'atto di una volontà libera, per cui, anche per gli angeli, la libertà significa possibilità di operare una scelta a favore o contro il Bene che essi conoscono, cioè Dio stessa Creando gli esseri liberi, Dio volle che nel mondo si realizzasse quell'amore vero che è possibile solamente sulla base della libertà. Creando gli spiriti puri come esseri liberi, Dio, nella sua provvidenza, non poteva non prevedere anche la possibilità del peccato degli angeli. 

Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.)