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La luce è strettamente connessa con lo sguardo di chi la percepisce: come fonte diretta, generatrice di luminosità, così come luce riflessa da altre superfici, per esempio, dagli specchi. Gli specchi, nel momento in cui racchiudono in una cornice un soggetto, sia che si tratti della persona che li osserva, che di una porzione di spazio, hanno la caratteristica di offrire un osservatorio particolare sul mondo, invitando chi guarda ad una visione più consapevole. ... |
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Di Gelsomino Del Guercio I pensieri dell'autorevole mistica sono riportati nei suoi scritti. “Purtroppo le povere anime in Purgatorio hanno da soffrire così tanto a causa della nostra trascuratezza" La compassione della mistica beata Anna Katharina Emmerick per le anime del Purgatorio, le sue preghiere incessanti e i sacrifici per rasserenare questi spiriti sofferenti. ... |
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Tomasz Gołąb /Foto Gość O aniołach terytorialnych, wojnie z użyciem samej piechoty i o tym, dlaczego Anioł Stróż nie ochronił o. Pio, z ks. Marcello Stanzione rozmawia Jakub Jałowiczor. Jakub Jałowiczor: Ma Ksiądz swojego ulubionego anioła? Ks. Marcello Stanzione: Darzę szczególnym kultem archanioła Michała. Myślę, że to anioł, który się mną opiekuje, bo dał mi szczególną misję do zrealizowania. ... |
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La musica dell’altro. A sentirlo, può sembrare quasi assurdo non averci mai pensato prima, che l’altro ha una musica, una musica peculiare, con la quale ci si racconta. Ascoltare l’altro come se si stesse ascoltando una musica: è questo quello che voglio fare. Perché la comprensione dell’altro è qualcosa che passa l’etica e la trascende, che tocca vasti campi della filosofia e va oltre, che passa nell’ermeneutica e si rende conto che c’è qualcosa di più. L’altro, la persona che mi sta di fronte, è qualcosa di più, sempre. Di più di un segno, di più di un significato. È un prisma, un qualcosa che cambia in continuazione, mutevole come è mutevole il suo animo, mutevole come è mutevole il nostro animo. L’altro come musica. Perché la musica? Perché è irriducibile e perché ne siamo permeati ogni giorno, e non ce ne rendiamo nemmeno conto. È musica il suono della voce delle persone che ci attorniano, è musica anche il fruscio del vento che forse porta qualche ... |
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Generalmente, gli angeli si mostrano sotto forma umana. Non solamente come degli adolescenti o degli uomini d’una grande bellezza, ma talvolta sotto i tratti di fanciulli. Così l’angelo custode di Santa Francesca Romana, e quello che preparò Caterina Labourè (1806-1876) all’incontro con la Vergine Maria nella cappella della rue du Bac, la sera del 18 luglio 1830 come dichiarò suor Caterina: “Infine, alle 11 e mezza di sera, mi sento chiamare ... |
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Apparizioni di San Michele Arcangelo sono note almeno sei apparizioni: Le prime tre avvengono alla fine del V secolo, quando San Michele Arcangelo apparì sul Gargano e più precisamente sul monte Drion tra il 490 ed il 493. Oggi nel luogo dove avvennero queste prime apparizioni sorge l'omonimo santuario di Monte Sant'Angelo di Puglia. Le successive interessano Papa Gregorio I Magno, il Duca Logobardo Grimoaldo e di nuovo il Monte Sant'Angelo durante la pste del 1656. |
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Sono ormai più di vent’anni che cerco di diffondere la devozione cristiana agli angeli rettamente intesa in mezzo ai cattolici del nostro tempo. Il mio apostolato “ angelico” è consistito anche nel far conoscere e, mi auguro, amare sempre più l’arcangelo san Michele. Da poco le edizioni Segno di Udine hanno stampato il mio libro “ San Michele in Messico. Le apparizioni dell’arcangelo all’indio Diego Labaro nel 1631”. Questo testo presenta per la prima volta in lingua italiana corrente il racconto della manifestazione di san Michele in Messico all’indio Diego Làzaro scritto nel diciassettesimo secolo, precisamente nel 1692, dal gesuita Francisco de Florentia, ad oltre sessant’anni dalle apparizioni del 1631. Nel villaggio messicano di Santa Maria della Natività a quattro leghe di distanza della città degli Angeli, viveva un giovanissimo indio di 16-17 anni, considerato da tutti come un giovane buono e virtuoso, il suo nome era Diego Làzzaro. ... |
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In Sicilia vi è una notevole devozione a san Michele che si esprime anche a livello iconografico. La raffigurazione del “gran principe” (Dn 12,1) Michele in veste di guerriero trae origine dal suo ruolo di guida delle truppe celesti nella lotta contro le forze del Male (Ap 12,7). Tale iconografia rispondeva pienamente ai dettami della Controriforma, permettendo di identificarlo nella Chiesa trionfante sulle eresie protestanti. Importanti modelli iconografici furono San Michele Arcangelo debella Satana di Raffaello (1518, Louvre) e San Michele Arcangelo di Guido Reni (1635, Roma, chiesa dell’Immacolata Concezione). A Palermo, per la chiesa di S. Francesco di Paola, Filippo Paladini eseguì nel 1601 un dipinto di tale soggetto che fissa il momento immediatamente precedente alla sconfitta del demonio; la santità del gesto punitivo di Michele è legittimata dalla mano di Dio che quasi accompagna lo slancio della spada. ... |
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