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Perchè Mara Carfagna sta al "gioco" della lobby omosessualista PDF Stampa E-mail

Perchè Mara Carfagna sta al "gioco" della lobby omosessualistaQuesto mio scritto non vuole essere tanto un articolo quanto piuttosto una lettera aperta a Mara Carfagna. Il titolo di questo scritto è  una domanda alla Carfagna da sacerdote che si rivolge ad una cattolica, da salernitano che si rivolge ad una sua concittadina ed infine da un estimatore ed elettore da sempre di Berlusconi che si rivolge ad un ministro del PDL. Da diverse settimane su internet, sui quotidiani ed in televisione siamo bombardati da slogans contro l’omofobia. La campagna è promossa con un largo impiego di risorse finanziarie dal ministero delle pari opportunità retto dal ministro Mara Carfagna. Attraverso internet, la televisione, i giornali e una cattiva educazione sessuale si è riusciti a creare una opinione pubblica non ostile alla pratica omosessuale in base alla quale chi sostenga il contrario viene liquidato come intollerante, retrogrado, sessuofobo, roba da medioevo, da mandare appunto dietro le sbarre perché reo del crimine di omofobia e di conseguenza ... 

... diviene il bersaglio favorito dai mass media. Ma cos’è questa omofobia, termine ovunque sbandierato nelle varie iniziative che vorrebbero vietare ogni critica della omosessualità e anche indirettamente di tutte le altre “diversità sessuali”? Va anzitutto notato che l’espressione “omofobia” è terminologicamente sbagliata, poiché indica una cosa ben diversa da ciò che chi la utilizza come arma da combattimento vorrebbe significare. Infatti la parola greca omo-fobia è inesistente ma comunque, se fosse presa sul serio, indicherebbe letteralmente “ avversione per il proprio uguale o simile”: dunque quasi l’opposto di quella “ avversione” per l’omosessuale in quanto diverso” che semmai dovrebb’essere indicata con la parola omosessuo-fobia intesa come forma di etero-fobia.

Già questa improprietà linguistica del termine “ omofobia” indica chiaramente che esso è stato artificialmente elaborato da una lobby ideologica e poi imposto dalla propaganda mass- mediatica, con lo scopo di favorire la creazione di una realtà inesistente : appunto l’omofobia, ossia una fittizia anomalia che può essere attribuita al nemico che si vuole di volta in volta demonizzare, condannare e neutralizzare. Il termine “omofobia” è stato quindi inventato per essere usato come strumento di una sleale campagna psicologica che mira ad intimorire e ad imbavagliare chi osi esprimere critiche sull’omosessualità, e sulla sua parificazione alla normalità sessuale e al matrimonio. Chi viene tacciato di omofobia  riceve infatti la seguente accusa: “ se tu avversi l’omosessualità, lo fai perché ne hai paura, e ne hai paura perché sei dominato da una ideologia repressiva o da una psiche repressiva dalle quali devi guarire” da qui lo slogan di Luxuria “ di omofobia si può guarire”.

Insomma “ se tu critichi l’omosessualità vuol dire che sei anormale, sei un malato da curare”, magari sei un omosessuale latente che rifiuti la tua omosessualità combattendo i gay. E’ interessante quindi rilevare che proprio coloro che hanno assolto l’omosessualità dall’accusa di essere una devianza o una malattia, trasferiscono ora quest’accusa a chi non è d’accordo con loro: i veri anormali  sarebbero coloro che difendono la sessualità eterosessuale, quella cioè secondo natura. Pertanto l’accusa di “ omofobia” riassume tuta una ideologia libertaria, omosessualista che non solo non si limita ad abolire ogni giudizio morale sulla sessualità, ma che pretende di rovesciare questo giudizio, giustificando il vizio e condannando la virtù.

Il presentare la normalità come anomalia e la devianza come vera normalità era il sogno del marchese De Sade, il quale proponeva che tutti potessero realizzare le loro “ tendenze sessuali”, specie se perverse…e così realizzare la vera fraternità rivoluzionaria. Rispetto al XVIII secolo, la novità oggi è che mentre De Sade fu condannato alla prigione- manicomio dagli stessi giacobini, oggi i giudici potrebbero internare chi vorrebbe opporsi a questa ideologia omosessualista. La verità è che l’omosessualità è una condizione patologica che ostacola lo sviluppo integrale della personalità. E’ interessante che in tempi di psicologismo imperante, la lobby omosessualista fa tutto il possibile affinché non si sappia in giro che i tre grandi pionieri della psicanalisi e della psichiatria- Freud, Jung e Adler- erano concordi nel considerare l’omosessualità come una grave patologia comportamentale. E’ interessante quello che scrive sull’omosessualità Osho (1931-1987) che certamente non può essere accusato di simpatie clericali.

Osho dice: “ L’omosessualità è una fase anteriore alla pienezza sessuale, ma in Occidente si sta diffondendo sempre più. E questo fenomeno ha delle motivazioni che desidero illustrarti. Gli animali allo stato naturale, non sono mai omosessuali. Ma lo diventano negli zoo. Negli zoo, dove gli animali non sono liberi, non hanno spazio a sufficienza e vivono ammassati, si stabiliscono fra loro rapporti omosessuali. Il mondo sta diventando troppo affollato; diventa sempre più simile a uno zoo. La crescita e lo sviluppo naturali stanno scomparendo, si è schiacciati dalla tensione, dalla repressione. E’ questa la prima causa della crescente omosessualità. La seconda causa è rapportabile al fatto che in occidente il sesso è vissuto più come un divertimento che come un impegno. Si desiderano incontri occasionali, poiché impegnarsi con una donna significa crearsi dei problemi, il coinvolgimento è totalizzante –bambini, famiglia, lavoro, e mille altre cose- quando una donna entra nella tua vita, il mondo intero la segue! L’occidentale sta sviluppando una mentalità sempre più timorosa d’impegnarsi, di farsi coinvolgere. Ed è più facile non rimanere coinvolti in una relazione omosessuale che in una eterosessuale. Nessun figlio, nessun dovere, nessun impegno.

La terza ragione dell’omosessualità, in questo caso femminile, si può far risalire al fatto che molte donne in occidente sono legate al movimento di liberazione femminile, all’idea che l’uomo le abbia sempre oppresse, nessun’altra classe è stata tanto oppressa quanto quella femminile. Ed ecco la rivolta, la reazione. Sono dunque sorte in Occidente organizzazioni di donne che professano il lesbismo, l’omosessualità. Il maschio è il nemico, e l’imperativo è quello di fuggire ogni forma di relazione con lui: è preferibile amare una donna. Le donne stanno diventando aggressive, sempre più aggressive. E l’uomo sta diventando timoroso, sempre più timoroso di impegnarsi in una relazione. Sono queste le situazioni favorevoli al sorgere dell’omosessualità , che comunque resta una perversione” ( Osho, segreti e misteri dell’eros, editrice Es, Milano, 1991, pp.74-75). Chiedo a Mara Carfagna di non finanziare o sostenere tramite il suo ministero campagne della lobby omosessualista. Grazie.

Don Marcello Stanzione

 
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