L’omosessualità come disordine psichico e morale oggettivo, altro che orgoglio gay di Roma Europride |
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... patologico (un disturbo che può essere curato con ottimi risultati, ed in secondo luogo che si tratta di un problema che riguarda una stretta minoranza: da censimenti effettuati negli Stati Uniti D’America e in Gran Bretagna, al massimo, si può dire che hanno tendenze omosessuali di qualche tipo solo il 2% degli uomini e l’1% delle donne. Quanto alla interpretazione psicodinamica, possiamo chiederci: l’omosessualità deve essere riguardata come un vizio, o piuttosto come una malattia? Il vizio è l’abitudine a comportarsi in modo disordinato e tale abitudine è la conseguenza di una prolungata ripetizione di atti disordinati. Esiste spesso un rapporto d’indipendenza fra il vizio e malattia (si pensi al caso dell’alcolismo). Spesso vizio e malattia si fondono e si confondono a costituire un cosiddetto “circolo vizioso”, una spirale senza apparente via d’uscita in cui le diverse componenti si alimentano reciprocamente. Ricerche scientifiche dimostrano ce esiste negli omosessuali: - un complesso d’inferiorità nei confronti del proprio sesso; - una mancata identificazione con il modello del genitore del medesimo sesso: l’identificazione non avviene perché il genitore è “inadeguato”, oppure perché il soggetto – bambino o bambina – per aspetti caratteriologici suoi o per sue interpretazioni, indipendenti dal comportamento del genitore, non trova in lui quanto va cercando; - un attaccamento infantile non consapevole al genitore complementare; - un precoce condizionamento dovuto ad atti sbagliati e ripetuti al punto da trasformarsi in abitudini. Un noto psicologo come Paul Cameron – fondatore del FDamily Research Institute di Washington – ha dimostrato dati alla mano che lo stile di vita omosessuale abbrevia drasticamente la durata della vita: 39 – 40 anni per i gay, 44 per le lesbiche, senza considerare i morti per AIDS (dati che si riferiscono agli Stati Uniti). La percentuale dei suicidi di gay e lesbiche è superiore alla media ed essi risultano causati soprattutto da frustrazioni nella vita di coppia. L’instabilità e la promiscuità sono la caratteristica delle coppie omosessuali: recenti statistiche dicono che il 28% delle femmine omosessuali aveva avuto 24 partners e la metà degli omosessuali Mc Whirter e Mattison hanno potuto dare soltanto il 4% delle coppie di maschi omosessuali, a loro studiati la qualifica di “coerentemente monogame”. Il “Barometro gay 2002” ha fatto una inchiesta da cui risulta che: il 53% di persone che hanno risposto hanno avuto più di 10 partners all’anno; il 33% hanno avuto più di 20 partners all’anno. Due studiosi del calibro di Blumstein e Schwartz hanno scritto che “l’omosessuale monogamo è una figura così rara che gli altri omosessuali non ci credono”. Don Marcello Stanzione |
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