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SANTA FAUSTINA KOWALSKA E SAN MICHELE ARCANGELO. DI DON MARCELLO STANZIONE PDF Stampa E-mail
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domenica 18 giugno 2023

SANTA FAUSTINA KOWALSKA Il 29 giugno 1936 Padre Andrasz raccomanda a suor Faustina Kowalska di fare una novena per conoscere meglio la volontà di Dio circa il sorgere della nuova Congregazione. Lei riceverà varie illuminazioni  a riguardo della volontà di Dio[1], poi il 14 luglio scriverà:

« [...] Ho una grande venerazione per San Michele Arcangelo[2], egli  non  ebbe esempi nel compiere la volontà di Dio, e tuttavia eseguì fedelmente i desideri di Dio » (Q II, 667). ...

 

Non ebbe esempi perché quando ci fu il combattimento in cielo non poté prendere a modello la Madonna, tanto meno i santi, essi verranno dopo, appartengono ad un’altra fase della storia della salvezza, (rammentiamo che c’è distinzione tra la volontà angelica e quella umana). Inoltre San Michele non ha la facoltà di prevedere il futuro così come lo può Dio, lo può solo intuire o può esserne partecipe per concessione divina.

- rassicura davanti all’odio del male

«29.IX. 1936. Nel giorno di san Michele Arcangelo vidi questo Condottiero accanto a me, che mi disse queste parole: « Il Signore mi ha raccomandato di avere una particolare cura per te. Sappi che sei odiata dal male[3], ma non temere. Chi è come Dio?». E scomparve. Io però sento la sua presenza ed il suo aiuto» (Q II, 706).

Suor Faustina è odiata perché sta facendo la volontà di Dio fino in fondo, con estrema fedeltà, sta aprendo maggiormente la porta della misericordia per tutti i peccatori: è una rovina per satana.

Chiesa di San Michele

« Un giorno, dopo la nostra santa Messa, all’improvviso vidi il mio confessore che stava celebrando la santa Messa nella chiesa di San Michele[4], davanti all’immagine della Madonna. Era l’offertorio della santa Messa e vidi il Bambino Gesù che si stringeva a lui, come se fosse fuggito davanti a qualcuno e cercasse rifugio presso di lui. Tuttavia, quando giunse il tempo della santa Comunione, scomparve come al solito. Ad un tratto vidi la Madre SS.ma che Lo coprì col suo manto e disse: «Coraggio, figlio mio, coraggio, figlio mio », e disse ancora qualche cosa che non mi riuscì di sentire » (Q II, 597). Prepararsi alle solennità della santa Chiesa per ricevere una più profonda conoscenza di Dio

In occasione della festa di San Michele Arcangelo (29.IX.1935) suor Faustina ci testimonia questa profonda verità. Queste feste sono spiritualmente importanti e non solo un appuntamento che ci ricorda il calendario liturgico.

« Festa di San Michele Arcangelo. Sono rimasta intimamente unita a Dio. La sua presenza mi penetra nel profondo e mi riempie di serenità, di gioia e di stupore. Dopo quei momenti di preghiera sono piena di forza, di un coraggio misterioso nell’affrontare le sofferenze e la lotta; nulla mi spaventa, anche se il mondo intero fosse contro di me. [...] (Q I, 480).

Quasi ogni solennità della santa Chiesa mi procura una più profonda conoscenza di Dio, ed una grazia particolare; per questo mi preparo ad ogni solennità e mi unisco strettamente allo spirito della Chiesa.  Che gioia essere una figlia fedele della Chiesa! [...]» (Q I, 481).

Due anni dopo, nella Festa di San Michele, scriverà a conferma:

29.IX.1937. «Oggi ho compreso molti misteri di Dio. Sono venuta a sapere che la santa Comunione dura in me fino alla seguente santa Comunione. […] » (Q IV, 1302).

 



[1] Qualche mese dopo Gesù le dirà: 2.X.1936 « Adesso so che non Mi ami per le grazie né per i doni, ma perché la Mia volontà ti è più cara della vita. Per questo mi unisco a te così intimante come con nessun’altra creatura » (Q II, 707).

[2] S. Michele Arcangelo è uno dei Santi Patroni della CSBVMM, (cfr. nota 41 a p. 638).

[3] Due mesi dopo scriverà: 24.XI.1936. « Ora ho capito che satana odia più che mai la misericordia; essa è il suo maggior tormento. Ma la parola del Signore si realizzerà ». (Q II, 764).

[4] « È interessante notare che la prima immagine della Divina Misericordia, dipinta a Wilno, fu esposta alla venerazione dei fedeli nel 1937, con l’autorizzazione dell’arcivescovo Mons. Romualdo Jałbrzykowski, nella chiesa di San Michele di quella città, appartenente proprio alla famiglia dei Principi Sapieha. Di quella chiesa era rettore allora Don Michele Sopoćko » (Appendice n. 3, p.954; cfr. Q I, nota 86, p.102).

 

 
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