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L’ANGELO CUSTODE MESSAGGERO DALLA TERRA AL CIELO PDF Stampa E-mail
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domenica 17 settembre 2023

L’ANGELO CUSTODE MESSAGGERO  DALLA TERRA AL CIELOGiacobbe scorse, in una visione, una scala la cui parte inferiore poggiava sulla terra ed il cui vertice toccava il Cielo; su questa scala salivano e discendevano degli Angeli. Questa visione di Giacobbe si realizza continuamente per la nostra anima.

Dapprima gli Angeli offrono a Dio le nostre elemosine e le nostre opere buone; raccolgono finanche i nostri desideri; fanno valere davanti a Dio finanche i nostri pensieri. ...

Soprattutto chi potrebbe esprimere abbastanza quanto abbondante sia la loro gioia quando possono presentare a Dio, o le lacrime di un penitente, o i lavori sofferti per amore di lui in umiltà ed in pazienza? Quanto alle lacrime della penitenza, che posso dire della stima che ne fanno per un sì bel dono da offrire a Dio?... Essi amano anche presentargli le nostre sofferenze. Voi che vivete nell’afflizione o che languite nelle malattie, se soffrite i vostri mali con pazienza, benedicendo la mano che i colpisce, benché siate forse il reietto del mondo, rallegratevi nel Signore di ciò che avete un Angelo che tiene conto delle vostre fatiche. Essi guardano con rispetto le nostre ferite come sacri caratteri che ci rendono simili ad un Dio sofferente” (Bossuet, Panegirico per la festa degli Angeli Custodi, 2ª parte).

Gli Angeli offrono a Dio anche le nostre preghiere: “Ancorché le preghiere siano d’una tale natura che s’innalzano direttamente in Cielo, così come un incenso gradito che il fuoco dell’amore divino fa salire in alto, nondimeno il peso di questo corpo mortale apporta loro molto ritardo… Quando noi offriamo a Dio le nostre preghiere, quale pena innalzare a lui il nostro spirito: in mezzo a quali tempeste noi formiamo i nostri voti! Quante vane immaginazioni, quanti pensieri vaghi e disordinati, quante cure temporali che si gettano continuamente di traverso per interromperne il corso! Essendo dunque così impedite, crediamo noi che possano slanciarsi in Cielo, e che questa preghiera debole e languente che, in mezzo a tanti imbarazzi che la fermano, appena abbia potuto uscire dai nostri cuori, abbia la forza di forare le une e di penetrare fin nell’alto dei Cieli? Chi potrebbe crederlo? Senza dubbio esse ricadrebbero per il loro proprio peso, se la bontà di Dio, non vi avesse provveduto. Io so che Gesù Cristo, nel nome del quale noi le presentiamo, le fa accettare, ma ha inviato un Angelo che Tertulliano chiama l’Angelo della preghiera: è per questo che Raffaele diceva a Tobia: “Io ho offerto la tua preghiera al Signore” (Tb 12, 12). Quest’Angelo viene a raccogliere le nostre preghiere ed “esse salgono, dice san Giovanni, dalla mano dell’Angelo fino al volto di Dio” (Ap. 8, 4). Ammiriamo quanto serve loro di essere presentate con una mano sì pura. Esse salgono dalla mano dell’Angelo, poiché quest’Angelo, unendosi a noi ed aiutando col suo soccorso le nostre deboli preghiere, presta loro le sue ali per innalzarle, la sua forza per sostenerle, il suo fervore per animarle. Quanto siamo felici nell’avere amici così ufficiosi, intercessori così fedeli, interpreti così caritatevoli!” (Bossuet, Panegirico per la festa degli Angeli Custodi, 2ª parte).

Cornelio, uomo di grande virtù, la cui carità è lodata nella Sacra Scrittura, sentì un Angelo assicurarlo che le sue preghiere e le sue elemosine erano salite fino a Dio (Atti 10, 4). Esse si erano così elevate, secondo l’interpretazione di Pietro di Celle, attraverso il ministero degli Angeli custodi, che, egli dice, offrono a Dio tutte le nostre opere buone (Angeli custodes omnia bona opera nostra Deo praesentant).

Un giorno che santa Gertrude aveva assistito alla santa Messa con un fervore del tutto speciale, ella cadde in estasi. Durante quest’estasi, ella vide come il suo Angelo custode portava le sue preghiere davanti al trono della divina Maestà e le presentava alla Santissima Trinità, allo stesso tempo che lui pregava per lei. Ora, i voti che l’Angelo offriva per Gertrude furono esauditi da Dio. E’ così che alla preghiera del suo celeste custode, ella fu benedetta dalle tre divine Persone (Catechismo in esempi).

 

 

 
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