Gli spiriti delle tenebre |
Fino ad ora abbiamo studiato "La presenza in mezzo a noi degli spiriti della luce, innumerevoli e invisibili, che eseguono i comandi di Dio e ci proteggono dal male. Ma ci sono anche altri spiriti attorno a noi e il loro scopo è di portarci al nostro disfacimento eterno." "Tutti gli angeli," insegnava un antico Catechismo , "furono creati in uno stato di innocenza e giustizia, ma essi non erano più impeccabili dell’uomo. Essendo liberi, dovevano, come gli uomini, superare una prova. La Visione Beata e l’immutabilità nel bene, erano la ricompensa che essi avrebbero guadagnato usando giustamente, con l'assistenza della grazia, la loro libera volontà. Dio, allora, li sottopose ad una prova. Ogni prova per essere degna di ricompensa, deve essere essenzialmente dolorosa." Quale era la prova degli angeli? Si ritiene generalmente che il mistero dell'Incarnazione della Parola di Dio fatto Uomo fu proposto loro per la loro adorazione. ... rivelazione," continua il Catechismo, "l'orgoglio di Lucifero, uno degli angeli più importanti, si ribellò. Egli gridò: "Io protesto. Il mio trono è inferiore? Io lo solleverò sopra le stelle… Sarò solo io e nessun altro simile all'Altissimo!" Un terzo degli angeli delle varie gerarchie rispose: "Anche noi protestiamo". "A queste parole un arcangelo, non meno brillante di Lucifero, gridò: "Chi è come Dio? Chi può rifiutare di credere e adorare ciò che Egli propone per la fede e l’adorazione delle sue creature. Io credo in Lui e lo adoro". Questa fu la grande battaglia che ebbe luogo in cielo e della quale San Giovanni parla in questi termini: "Ci fu una grande battaglia in cielo; Michele e i suoi angeli combatterono con il dragone, il dragone combatté con i suoi angeli." "Queste poche parole contengono tesori di luce. In esse, e soltanto in esse, si trova la vera origine del male. Puniti come colpevoli, Lucifero e i suoi alleati, si trasformarono in orribili diavoli, furono scaraventati nelle profondità dell'inferno, che il loro orgoglio aveva scavato per loro. "Adesso, con umile gratitudine, ammiriamo l'enorme differenza con la Divina Grazia che si pone tra loro e noi. La porta della penitenza, attraverso i meriti del Prezioso Sangue, è aperta agli uomini durante tutta la loro vita, mentre gli angeli cattivi hanno trovato se stessi immediatamente dopo la loro caduta nello stato in cui gli uomini peccatori troveranno se stessi immediatamente dopo la loro morte. La dannazione eterna degli angeli dissoluti, come quella degli uomini, consiste nella perdita della Beata Immediata Visione e nelle pene del fuoco. Essi hanno subito questa punizione fin dal momento della loro caduta, come i peccatori la subiscono dal momento della loro morte". A prima vista sembra che Dio fosse più severo con gli angeli che con gli uomini. Ma ovviamente non è così, quando consideriamo che la loro natura è molto superiore alla nostra. Il loro peccato fu commesso con chiara consapevolezza e con una tale determinazione della volontà a noi sconosciuta e non fu seguita dal pentimento. Queste considerazioni dovrebbero accrescere il nostro apprezzamento del Divino Sangue di Cristo che è sempre pronto a purificarci dai nostri peccati, specialmente nel sacramento della penitenza, e risanare l'amicizia con Dio, negata agli angeli caduti. Una tradizione popolare anglosassone afferma bellamente che, ogni volta che una campana suona, l’anima di un giusto riceve le ali che faranno di lui un Angelo interamente. Ancora è al prezzo di una prova probatoria destinata a verificare che l’impetrante possiede le qualità di un buon Angelo custode ! Frank Capra si è ispirato a questa leggenda per realizzare uno dei più belli films del cinema americano, La Vita è bella. Ma, per carina che sia, questa tradizione è erronea perché essa poggia su di una cattiva lettura dei Vangeli. Ci si ricorda che alla domanda insidiosa dei Sadducei riguardante la condizione dei resuscitati Cristo risponde : “Nella Resurrezione, in effetti, non si prende né marito né moglie, ma si è come degli Angeli in cielo” (Mt.22, 30). Egli non dice che i resuscitati diverranno degli Angeli ma che saranno simili agli Angeli, cosa che esplicita il Vangelo secondo San Luca (Lc.20, 36), precisando che i giusti sono oramai liberati dalla morte, doppia razione della materia e del peccato. Essi non ne saranno liberati da una trasformazione radicale in esseri puramente spirituali, ma con una glorificazione reale della carne, rinnovata dopo essere passata dalla prova della morte e della corruzione. E’ precisamente quello che proclama San Paolo : “In un istante, in un colpo d’occhio, al suono della tromba finale, perché essa suonerà, la tromba, ed i morti resusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati (San Paolo fa qui allusione agli Eletti che saranno in vita il giorno dell’ultimo Giudizio,). Occorre, in effetti, che questo essere corruttibile rivesta l’incorruttibilità, che questo essere mortale rivesta l’immortalità. Quando dunque questo essere corruttibile avrà rivestito l’incorruttibilità e che questo essere mortale avrà rivestito l’immortalità, allora si compirà la parola che è scritta : “La morte è stata inghiottita nella vittoria” (1 Cor. 15, 52-54). In effetti, il glorioso mistero dell’Incarnazione significa il posto grandioso, incomprensibile quasi alle nature spirituali, riservato alla materia, alla carne degli uomini, associata contro ogni attesa al trionfo definitivo di Cristo che si è abbassato fino ad essa. San Paolo aggiunge anche questa affermazione turbante, quasi scandalosa : “Non sapete che noi giudicheremo gli Angeli ?” (1ª Lettera ai Corinzi). Egli intende con ciò che gli uomini, nella loro natura glorificata, avranno il sopravvento sugli Angeli ribelli che, giustamente, si sono ribellati contro una glorificazione della natura umana di cui, pertanto, essi non conoscevano la vastità. Gli Eletti riceveranno allora i posti ed i privilegi degli Spiriti decaduti. Ma non si tratta di diventare a nostra volta dei puri Spiriti ; la grandezza promessa all’Uomo è ben superiore. Noi non diverremo degli Angeli, noi resteremo delle creature umane, dotate di una doppia natura spirituale e carnale, ma riceveremo, malgrado questo handicap iniziale, i poteri ed i privilegi fin là riservati alla sola natura angelica. I teologi s’intendono anche nel pensare che i più grandi in mezzo agli Eletti s’innalzeranno al livello dei Cori superiori. Divenuti gli eguali dei Principi angelici, essi avranno il sopravvento in gloria, malgrado la loro natura materiale, sul mondo degli Spiriti. Certuni si sono avventurati in una classifica, a delle previsioni che rimangono, certamente, inverificabili. Gli apostoli della carità, i mistici che ardevano di amore per Dio raggiungerebbero così, in tutta giustizia, i Serafini. I grandi dottori che hanno messo la loro intelligenza al solo servizio della scienza di Dio sarebbero associati all’infinita conoscenza divina che irradia nei Cherubini. Gli asceti che hanno sopportato tutto in vista del cielo non sopporterebbero più, allo stesso modo dei Troni, che Dio. Gli umili, i dolci, i poveri di cuore regnerebbero in mezzo alle Dominazioni. I grandi penitenti che trionfarono delle tentazioni e delle ribellioni della carne sarebbero elevati al rango delle Virtù. I saggi ed i giusti sederebbero in mezzo alle Potenze. Quanto alla gente normale, ed anche ai peccatori strappati di giustezza, essi si dividerebbero i posti da riempire in mezzo agli Arcangeli e gli Angeli, e questo sarebbe, per la maggior parte di tra loro, infinitamente più di quello che essi meritavano... di Don Marcello Stanzione |