Gli Angeli e il Battesimo |
Il Battesimo, ingresso alla vita e al regno, è il primo sacramento della nuova legge. Cristo lo ha proposto a tutti perché abbiano la vita eterna, e lo ha affidato alla sua Chiesa insieme con il Vangelo, dicendo agli apostoli: “ Andate e annunciate il Vangelo a tutti i popoli e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Lo stesso ministero santificante degli angeli in collaborazione con il sacerdote nel suo ministero sotto l'appropriata efficacia dello Spirito Santo può essere verificato in particolar modo nel caso del Battesimo. Il testimone più antico di questo, Tertulliano, traccia un legame tra l'agitazione delle acque da parte dell'angelo in Giovanni 5,4 e la santificazione delle acque battesimali: "medicatis quodammodo aquis per angeli interventum" egli spiega inoltre: "in aqua emendati sub angelo Spiriti Sancto vias dirigit abolitione delictorum" . Un'intuizione inerente ha continuato a trovare espressione liturgica persino nel secolo presente. ... ... Si noti nella seguente preghiera per la benedizione delle acque battesimali la relazione del sacerdote con la richiesta missione santificante dell'angelo e l'appropriazione dell'effetto finale allo stesso : “ Dio, che per mezzo dei segni sacramentali, tu operi con invisibile potenza le meraviglie della salvezza; e in molti modi, atrtraverso i tempi, hai preparato l’acqua, tua creatura, ad essere segno del battesimo: fin dalle origini il tuo Spirito si librava sulle acque perché contenessero in germe la forza di santificare; e anche nel diluvio hai prefigurato il battesimo, perché, oggi come allora, l’acqua segnasse la fine del peccato e l’inizio della vita nuova; tu hai liberato dalla schiavitù i figli di Abramo, facendoli passare illesi attraverso il Mar Rosso, perché fossero immagine del futuro popolo dei battezzati; infine, nella pienezza dei tempi, il tuo Figlio, battezzato nell’acqua del Giordano fu consacrato dallo Spirito Santo; innalzato sulla croce, egli versò dal suo fianco sangue e acqua; e dopo la sua risurrezione comandò ai suoi discepoli: “ Andate, annunciate il Vangelo a tutti i popoli, e battezzateli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. E ora, Padre, guarda con amore la tua Chiesa: Fa scaturire per lei la sorgente del Battesimo, infondi in quest’acqua, per opera dello Spirito Santo, la grazia del tuo battesimo, l’uomo, fatto a tua immagine, sia lavato dalla macchia del peccato, e dall’acqua e dello Spirito Santo rinasca come nuova creatura. Discenda in quest’acqua la Potenza dello spirito Santo: perché coloro che in essa riceveranno il Battesimo, siano sepolti con Cristo nella morte e con lui risorgano a vita immortale. Per Cristo nostro Signore. Il ministero angelico era invocato anche nel rito battesimale per un adulto in modo che l'angelo potesse "perducat eum ad gratiam Baptismi". In ogni caso è una missione dispositiva che prepara l'opera dello Spirito Santo nel sacramento, il cui ministro strumentale è il sacerdote. Il Battesimo rimedia a quello che si chiama il peccato originale; questi è stato una rottura con Dio e con gli amici di Dio, gli Angeli. Questa violazione del patto d'amicizia che il Signore aveva contratto con la sua creatura, è stata perpetrata su istigazione di un essere che, già, nel suo orgoglio, si era ribellato contro Dio, lasciando le fila degli Angeli per diventare il nemico di Dio: quest'Angelo decaduto è Satana, è il demonio o, come lo dice una parola che, originariamente, designa una rottura, il diavolo, "colui che getta di traverso". Come gli Angeli erano più vicini a Dio dell'uomo e più potenti dell'uomo, Satana è divenuto più lontano da Dio dell'uomo anche peccatore: non vi è più per lui alcuna salvezza possibile; egli custodisce tuttavia una parte della sua potenza, ed il peccato originale ha avuto per conseguenza, dice il Concilio di Trento, "la morte e la prigionia sotto l'imperio del diavolo". Ora gli effetti di questo peccato sono stati riparati da Cristo. Per liberarci da Satana, il Figlio di Dio è divenuto uno di noi e, senza lasciare il Cielo, egli ha abitato in mezzo a noi in una carne ed in uno spirito di uomo. Egli non cessava di essere Dio, di essere per conseguenza il solo vero Re del Cielo e della Terra, il solo Padrone del mondo, il solo sovrano legittimo degli Angeli e degli uomini: Egli restava circondato dall'onore che gli rendono gli Angeli: la Corte accompagna il Re. Dall'Annunciazione all'Ascensione, gli Angeli sono vicino a Cristo; in tutti i grandi eventi della sua vita, alla sua Nascita, per esempio, od al momento della sua tentazione, la loro presenza si manifesta e ci è attestata dagli Evangelisti: essi proclamano le sue opere, essi lo servono come in Cielo. Questo si realizza singolarmente nel mistero della sua Morte e della sua Risurrezione. La vigilia della sua Morte, Satana, che vuole perderlo, "entra in Giuda", ci dice San Giovanni (Gv.13, 26): allora comincia la Passione. Ma subito, al momento della sua Agonia, "un Angelo Gli apparve, venendo dal Cielo e Lo confortava" (Lc.22, 43). Gesù non è dunque solo nella lotta: Egli si oppone a Satana, ma il suo esercito è con Lui; gli uomini Lo abbandonano, essi presto Lo uccideranno; ma gli Angeli non Lo lasciano: assistono alla sua Morte, sono testimoni della Sua vittoria: Con la sua Morte, in effetti, ci dice spesso San Paolo, Egli ha vinto Satana, ha distrutto il nostro peccato, spogliato di ogni diritto su di noi le potenze malvagie e trionfato in Lui (Col.2, 14-15, per esempio). Come pure, il terzo giorno, come Egli ha deciso di fare uscire dalla Tomba, più glorioso che mai, il suo Corpo ed il suo Spirito che, l'uno e l'altro, erano rimasti uniti alla Sua divinità, gli Angeli sono gli spettatori ed i primi testimoni della sua Risurrezione: il volto luminoso e gli abiti bianchi come neve (Mt.18, 2-3; Mc.16, 4-5; Lc.24, 4-6; Gv.15, 12-13), essi aprono la Tomba e fanno parte alle pie donne della Buona Novella: il Signore è vivente ed apparirà presto ai suoi discepoli. Distruggendo, con la sua Passione e la sua Risurrezione, il peccato e la morte, che ne erano la prima conseguenza, Egli ha riconciliato tutte le creature: Egli ha riunito di nuovo gli Angeli e gli uomini, ed ha fatto servire all'opera della salvezza le creature materiali stesse; nei Santi Sacramenti, gli elementi sono chiamati a comunicarci la grazia della Redenzione. Questo beneficio ci è applicato dapprima dal Battesimo, dove noi partecipiamo, in modo misterioso alla Morte del Salvatore ed alla sua Risurrezione: noi riceviamo in noi la sua vita divina; Egli è in noi, col Padre e con lo Spirito Santo, e questo stabilisce delle relazioni strette tra noi e gli Angeli che sono sempre con Dio. Il Battesimo inaugura delle relazioni nuove tra l'uomo rigenerato e gli Spiriti invisibili. Didimo di Alessandria rende la questione sinteticamente, affermando che la nostra rinascita avviene visibilmente nella fonte battesimale attraverso il ministero del sacerdote, ma che è lo Spirito Santo che invisibilmente ci immerge (battezza) nel corpo e nello spirito in Se Stesso, in una nuova vita sotto l'assistenza degli angeli santi . Commentando questo testo J. Danielou affermò che la Chiesa terrena dei sacerdoti e la Chiesa celeste degli angeli sono simultaneamente ministri della rinascita dell'anima operata dallo Spirito Santo . Era antica credenza che il cristiano ricevesse il suo Angelo nel Battesimo. Nel Rito tridentino del Battesimo degli adulti, prima di cacciare i demoni, si chiamava dapprima un Angelo sul neofita: "Dio che avete fatto uscire i figli d'Israele dalla terra d'Egitto delegando loro l'Angelo della vostra bontà per custodirli giorno e notte, noi vi supplichiamo, degnatevi di inviare dal Cielo il vostro Santo Angelo che, anch'egli, custodisca il vostro servo qui presente e lo conduca alla grazia del Battesimo". L'Angelo discende, assiste alla cerimonia, prende affido, per così dire, dell'uomo che gli è confidato: egli sarà oramai il suo custode responsabile ed il suo protettore titolato. Questa assistenza nella lotta, gli Angeli la esercitano talvolta nel momento stesso del Battesimo. Le antiche vite dei Santi segnalavano spesso l'aiuto che gli Angeli portavano ai nuovi convertiti, soprattutto al momento delle persecuzioni. Sotto Diocleziano, un Angelo venne ad avvertire un sacerdote di andare a battezzare Sant'Eufemia. Sotto Decio, San Tirso nella prigione è confortato da un Angelo che gli fa sentire la sua voce in mezzo ad una viva luce; un esercito di Angeli gli apparve, uno di essi si distacca dagli altri, si avvicina a lui, lo libera dalle sue catene, lo fa uscire di prigione e lo conduce dal Vescovo; quando Tirso ebbe ricevuto il Battesimo, la Confermazione, la Comunione eucaristica, il suo Angelo custode lo riporta nella sua prigione da dove non ne uscirà che per andare al martirio. Al tempo dell'imperatore Aureliano, un Angelo spiega a San Sabiniano il simbolismo e l'efficacia dell'acqua battesimale: essa cancella i peccati, con essa l'anima del cristiano diventa più bianca della neve. San Bassiano, uscendo dai fonti dove viene dall'essere rigenerato, vede vicino a lui un ragazzo bellissimo, brillante come il sole, che gli porta l'abito bianco con cui deve vestirsi; l'Angelo gli dichiara che, ben prima del giorno, egli è stato inviato dall'alto del Cielo per aiutarlo a perseverare nel suo disegno di conversione ed al fine di scartare tutto quello che avrebbe potuto essere di ostacolo al suo Battesimo; l'Angelo allora sparisce, ma manifesta ancora la sua presenza durante una mezz'ora spandendo un odore così soave che tutti quelli che sono là credono già di vivere in Cielo. Senza dubbio, la parte della leggenda è grande in tutti questi racconti; ma l'idea che illustrano è autenticamente tradizionale. Il cristiano è unito agli Angeli perché è unito a Cristo. Quando dopo il Battesimo, Cristo ebbe superato le tentazioni di Satana, "gli Angeli gli si avvicinarono e Lo servirono" (Mt.6, 11; Mc.1, 13). Così gli Angeli vivono col battezzato, essi sono al suo servizio e lo aiutano a vincere l'opera di Satana nel mondo ed in lui: a superare le tentazioni, a soffrire la persecuzione. Il battezzato non agisce più solo, egli è sempre con gli Angeli, e particolarmente nella grande opera della vita cristiana, la Liturgia; il culto di Dio col Cristo è reso di fronte agli Angeli: la Scrittura lo dice (Salmo 137, 1), i Padri vi insistevano spesso. La Chiesa degli Angeli è sempre unita a quella degli uomini quand'essi pregano, come i demoni presiedono le assemblee dei nemici di Dio. Alla luce di queste idee, care a tutta la Tradizione cattolica, il mondo si anima. Noi non viviamo soli, non viviamo in più con delle entità astratte: il bene ed il male hanno un nome. Noi viviamo con delle persone: quelle della Trinità e quelle la cui esistenza è di servire Dio e la sua opera: gli Angeli che gli rendono un servizio di corte e che custodiscono gli uomini ch'egli ha fatto suoi figli. Noi viviamo contro delle persone: i demoni che, con Satana, hanno detto: "Non servirò" (Ger 2, 20). In noi impegnando nella lotta, la grazia battesimale ci ha messo in mano delle armi efficaci: a noi di utilizzarle. Il Battesimo espelle Satana: tale è il senso esatto degli esorcismi. Lo si pronuncia dapprima, il sabato santo, sull'acqua che serve per battezzare: "Su vostro ordine, Signore, ogni spirito immondo si ritiri lontano da qui; che tutta la malizia dell'astuzia diabolica sia scartata da qui; che la potenza nemica non venga a mescolarsi a queste acque; che non vi giri intorno come per tendervi delle imboscate, che non vi si metta di nascosto e che non le infetti per corromperle: Che questa santa ed innocente creatura sia al riparo da tutti gli attacchi del nemico e purificata con l'espulsione di tutta la sua nocività". Così la Chiesa, da lontanissimo che scorge il suo avversario, si sforza di metterlo in fuga. Essa rinnova le sue precauzioni quando le si presenta un bambino od un adulto da battezzare: prima di introdurlo in Chiesa, essa scaccia da lui il demonio. Ma essa chiede subito a questa nuova recluta dell'esercito del Signore che si impegni a collaborare in questa lotta contro Satana: tale è il senso del "rinuncio" cristiano, ed uno degli obblighi contratti nel Battesimo. Il male non è un'astrazione, un'idea: è una persona, e "il suo nome è Legione" (Mc.5, 9; Lc.8, 30): è un capo di guerra e la sua truppa. Non si rinuncia dunque a qualcosa, ma a qualcuno, e ci si rivolge a lui personalmente: "Rinuncio a te, Satana", si diceva negli antichi riti del Battesimo. "Rinunciare", nella lingua militare dei Romani, è rescindere un patto e rompere un'alleanza: come si "denuncia" un concordato od un trattato, qui il battezzato rompe le relazioni con l'antico nemico di tutto il genere umano. Satana è un tiranno: egli aveva usurpato sull'uomo, col permesso di Dio ed in punizione del peccato, un potere schiacciante, egli aveva fatto dell'uomo il suo schiavo. Cristo ha preso carne e sangue di uomo per dominarlo con la sua Morte: vi è riuscito poiché Egli era il Figlio di Dio. Unendosi a Cristo, ci si separa da Satana, si rinuncia al peccato che è la sua opera nel mondo fin dall'origine; è questo, semplicemente "rinunciare alle sue opere", è voler non darsi più alle azioni ed ai pensieri cattivi; si "rinuncia alle sue pompe", vale a dire agli spettacoli vani che eccitano le passioni inferiori, affievoliscono l'anima, deformano il giudizio: questa formula non ha perduto nulla della sua attualità anche nel ventunesimo secolo. Pio XI non volle, nel lontanissimo 1936, "che i cristiani promettano ogni anno di non prendere parte a degli spettacoli cinematografici che offendono la verità e le pratiche cristiane"? Questa "promessa solenne" oggi potrebbe essere applicata a tante immagini pornografiche della televisione o di internet è il prolungamento, l'applicazione di quella che si è fatta nel Battesimo e con la quale si è spezzata ogni alleanza ed ogni connivenza col nemico di Dio. Tutta la sua vita, il cristiano dovrà stare all'erta circa questo "avversario sempre ruggente come un leone che cerca qualcuno da divorare" (1 Pt.5, 8). Il battezzato è diventato, come Cristo ed a causa di Lui, il nemico personale di Satana. Egli combatte l'opera di satana. Egli deve attendersi anche di vedere Satana accanirsi contro di lui. Satana è decaduto dei suoi diritti sull'umanità; ma prima della lotta finale e del ritorno glorioso del Signore nell'Ultimo Giudizio, egli non è ancora privato di ogni facoltà di nuocere all'uomo. Costui sarà dunque, come Cristo, tentato, perseguitato, martirizzato forse; egli sentirà l'opposizione; egli sarà militante. Il diavolo è il persecutore per eccellenza; egli perseguita esteriormente la Chiesa e, invisibilmente, i suoi membri. E più si è vicini a Cristo, più si è in battaglia col demonio: un Padre del deserto diceva che vi erano più demoni in un solo monastero che in tutta la città di Alessandria; si sa il ruolo che ha giocato il diavolo nella vita dei Santi: d'un San Benedetto, d'una Santa Teresa d'Avila o del Santo Curato d'Ars che il papa Benedetto XVI nell’anno sacerdotale l’ha proclamato patrono di tutti i sacerdoti del mondo. Non vi è più "neutralità" per il cristiano: non c'è terra di nessuno tra il Regno di Cristo e quello di Satana, non c'è terreno neutro, intermedio, dove si possa restare senza prendere partito. Chi non è con Dio è contro di Lui (cfr. Mt.12, 30; Lc.11, 23), egli è il suo nemico. Tali espressioni sono da prendere alla lettera; esse non sono un simbolismo ereditato sia dal paganesimo dell'antichità, sia dalle superstizioni che si attribuiscono al Medio Evo. Quando, Leone XIII chiese ai fedeli di pregare per la Chiesa, egli prescrisse di dire una formula terribile: "San Michele Arcangelo, difendeteci nella lotta; siate il nostro sostegno contro le insidie del demonio. Che Dio reprima la sua audacia, noi lo chiediamo umilmente. E voi, Capo dell'esercito del Cielo, ricacciate nell'inferno con la forza di Dio Satana e gli altri Spiriti maligni che si aggirano nel mondo per perdere le anime". La lotta è vasta, il campo di battaglia è l'intero Universo: il cristiano è entrato in lizza nel giorno del suo Battesimo e la Chiesa ha pregato "che rinunciando a Satana, egli trionfi del mondo". Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.) |