Santa G. Francesca Frémiot, Vedova, 12 Agosto: amore e forza nell'inquietitudine della perfezione |
Una grande signora, una grande religiosa, una grande anima. È il ritratto di Santa Giovanna Frémiot de Chantal , moglie di un barone , vedova a causa di un banale incidente di caccia che le strappò il marito, madre di famiglia, che si è ritirata in convento dopo aver sistemato i suoi figli, che ha fondato col suo direttore spirituale, San Francesco di Sales (1567-1622), un nuovo ordine, detto “della Visitazione di Nostra Signora”. San Francesco di Sales , il grande dottore della Chiesa, nonché vescovo di Ginevra, la vide la prima volta mentre indossava ancora i rigidi abiti vescovili. Lo colpirono il coraggio di quella donna, la sua austerità, la solida fede. Ma il vescovo non era il tipo da lasciarsi abbagliare dall’apparenza delle cose e volle sondare la profondità di quella donna. “ Avete intenzione di maritarvi ancora, signora?”, le chiese. “No”, rispose Giovanna. Una risposta breve e perentoria che segnò l’avvio di uno dei più celebri sodalizi del mondo spirituale. San Francesco di ... ... sales divenne la guida spirituale della giovane vedova, l’esempio tangibile di quanto il santo praticava da anni. Il vescovo infatti svolgeva un’intensa azione pastorale verso il clero e i fedeli ed inoltre combatteva con tutte le sue forze l’eresia calvinista. La baronessa Giovanna rispondeva in pieno ai suoi ideali spirituali ed apostolici. Ella divenne così la prima direttrice della “Visitazione” cui il vescovo aveva assegnato la regola di sant’Agostino. Dieci anni dopo la congregazione contava già 13 case religiose. Giovanna assunse il nome di suor Francesca, mentre le suore a lei legate si chiamarono visitandine. La preghiera liturgica di questa festa è molto suggestiva nell’evocazione delle qualità profonde di questa Santa. In lei vi è un immenso amore di Dio. Esso animava la sposa cristiana, ispirava una pazienza eroica alla vedova per la quale la presenza d’un suocero costituiva per lei una croce quotidiana piena di meriti. Lo stesso divino amore provocò in Giovanna Francesca il desiderio di essere tutta di Dio e gettò talvolta nella sua anima una inquietudine fatta di delicatezze e di ardenti desideri, tanto ella dubitava di non appartenere abbastanza al Signore e di lasciare la più piccola ombra adombrare o rallentare, per quel poco che fosse, il fuoco della sua carità verso l’Altissimo. Le lettere di direzione di San Francesco di Sales sono a questo riguardo molto interessanti per le sagge ed illuminate risposte ai timori della sua illustre figlia spirituale e per le nobili qualità così rilevate nell’animo umile e generoso d’una diretta di eccezionale elevazione spirituale. Quanto avremmo profitto, noi anime consacrate a Dio nel sacerdozio o nella vita religiosa, o cristiani e cristiane impegnati nel mondo nel cercare la delicatezza di coscienza e la forza d’una Santa Giovanna di Chantal. È su questo fondamento di santità personale che la fondatrice della Visitazione concepisce, in comunione di pensieri e di sentimenti con San Francesco di Sales, una nuova forma di vita religiosa. La vita della Visitandina non comporta tutti gli elementi d’austerità delle Carmelitane o delle Clarisse : essa è alla portata di persone dotate di salute meno robusta. Ma l’ispirazione interiore d’una vita tutta formata d’amore di Dio esige una virtù eroica poco comune per essere all’altezza dell’ammirevole fondatrice. Le rivelazioni del Sacro Cuore a Margherita Maria Alacocque, la piccola Visitandina di Paray-le-Monial, non costituiscono esse una approvazione incomparabile dell’ordine della Visitazione e dello spirito che gli hanno comunicato i suoi Fondatori ? di Don Marcello Stanzione |