I Testimoni di Geova ed i loro errori sull'Arcangelo San Michele |
La setta dei Testimoni di Geova non fa parte delle confessioni cristiane perché nega la divinità di Gesù Cristo e di conseguenza la Santissima Trinità. Ma non basta. I Testimoni di Geova dicono e ripetono che Gesù è l’arcangelo Michele che nel seno della Vergine Maria avrebbe subito una trasformazione: la sua natura angelica si sarebbe trasformata in forza vitale umana. Per dar ragione di questo fatto dicono che Adamo, quando peccò, subì un cambiamento fisico nel suo corpo, in quanto nelle sue cellule sarebbero entrati dei “difetti genetici” che portano alla morte fisica. Questi “difetti genetici” sarebbero stati trasmessi a tutti gli uomini. Gesù, però, essendo stato prima l’arcangelo Michele, nacque senza quei”difetti genetici” nel suo corpo, per cui non avrebbe dovuto morire. Ma Gesù, per riparare il peccato di Adamo, volle morire e offrire il suo corpo in “riscatto legale” di esso, per ridare all’uomo la “vita eterna”, vita eterna, però, su questa terra. Anche l’idea ... ... che l’arcangelo Michele si sia cambiato in Gesù non risale ai Testimoni di Geova, ma al II secolo dell’era cristiana. Vi era in quel tempo una setta giudaica detta degli Ebioniti i quali, pur di negare che Gesù fosse Dio, affermarono che era effettivamente esistito, ma che era l’arcangelo Michele che aveva preso sembianze umane. I Testimoni di Geova hanno dunque fatto rivivere anche un’antica eresia, come quella degli Ebioniti, proclamando, però, delle assurdità addirittura ridicole, come quella dei “difetti genetici”. Sul periodico dei Testimoni di Geova “ La Torre di Guardia” del 1 Aprile 2010, nella rubrica “ I lettori chiedono…” alla domanda: Gesù e l’arcangelo Michele sono la stessa persona? La risposta testuale dei Testimoni di Geova è: “In poche parole, la risposta è sì. In molte culture non è insolito che una persona abbia più nomi. Lo stesso si può dire di alcuni personaggi di cui parla la Bibbia. Ad esempio, il patriarca Giacobbe è anche chiamato Israele. (Genesi 35:10). L’Apostolo Pietro viene chiamato in cinque modi diversi: Simeone, Simone, Pietro, Cefa e Simon Pietro. (Matteo 10:2; 16:16; Giovanni 1:42; Atti 15:7, 14). Ma come facciamo a essere sicuri che Michele è un altro nome di Gesù? Ecco le prove scritturali. Nella Bibbia ci sono cinque riferimenti alla potente creatura chiamata Michele, tre dei quali nel libro di Daniele. In Daniele 10:13, 21 si legge che un angelo in missione viene aiutato da Michele, il quale è descritto come “uno dei primi principi” e “il vostro principe”. Più avanti, in Daniele 12:1, viene detto riguardo al tempo della fine:”Sorgerà Michele, il gran principe che sta a favore del tuo popolo”. Michele è menzionato di nuovo in Rivelazione, o Apocalisse, 12:7. Qui leggiamo che “Michele e i suoi angeli” combattono una guerra risolutiva il cui esito è l’espulsione dal cielo di Satana, il peggior nemico di Geova. Nel libro di Giuda, al versetto 9, Michele è chiamato “l’arcangelo”. Il prefisso “archi” significa “primo” o “capo”, e nella Bibbia il termine “arcangelo” non compare mai al plurale. L’unico altro versetto in cui si fa menzione di un arcangelo è 1 Tessalonicesi 4:16, dove Paolo dice in merito al risuscitato Gesù:”Il Signore (Gesù) stesso scenderà dal cielo con una chiamata di comando, con voce di arcangelo e con tromba di Dio”. Perciò Gesù Cristo viene identificato con l’arcangelo, o capo degli angeli. Cosa possiamo concludere alla luce di quanto detto? Che Gesù Cristo è l’arcangelo Michele. Sia il nome Michele ( che significa “chi è simile a Dio?”), sia il nome Gesù (che significa “Geova è salvezza) danno risalto al suo ruolo quale principale fautore della sovranità di Dio. Filippesi 2:9 dice:” Dio… ha esaltato (il glorificato Gesù) a una posizione superiore e gli ha benignamente dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome”. E’ il caso di sottolineare che la nascita di Gesù come essere umano non fu l’inizio della sua esistenza. Prima che Gesù nascesse, un angelo apparve a Maria per annunciarle che avrebbe avuto un figlio mediante lo Spirito Santo, e le disse di mettergli il nome Gesù. (Luca 1:31). Durante il suo ministero Gesù parlò spesso della sua esistenza preumana. – Giovanni 3:13; 8:23,58. Pertanto, quando si parla dell’arcangelo Michele, ci si riferisce a Gesù nella sua esistenza preumana; e dopo la sua resurrezione e il suo ritorno in cielo, Gesù riprese ad essere Michele, il capo degli angeli, “alla gloria di Dio Padre” – Filippesi 2:11”. Contro le eresie che dicono i Testimoni di Geova, come cattolici con la bibbia alla mano si afferma con certezza che il Cristo glorioso non è Michele. Infatti: Il Cristo è “l’Alfa e l’Omega, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine” (Apocalisse 22, 13; cf. 1, 8.17). E’ una definizione di Dio ( cf. Apocalisse 21, 6), che nessuna creatura angelica o terrestre si può appropriare. Michele è soltanto uno dei primi principi (Daniele 10, 13). Com’è possibile essere il Primo e allo stesso tempo uno dei primi? Cristo è il Figlio unigenito (cf. Giovanni 3, 18). Solo di Lui è detto:”Tu sei mio Figlio; oggi ti ho generato”. A nessuno degli angeli Dio ha mai detto: tu sei mio figlio. Michele è ministro o servitore di Dio (cf. Ebrei 1, 5-7). Il Figlio è tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome, che ha ereditato. Nome vuol dire natura, essenza, personalità, dignità. Perciò Lo adorino tutti gli angeli di Dio (cf. Ebrei 1, 4-6). Cristo è il Signore che verrà a giudicare il genere umano. Michele è solo uno della sua corte (cf. 1 Tessalonicesi 4, 16). Egli ha il compito di preparare l’apparizione del Giudice e proclamare la sua potenza (cf. Apocalisse 12, 7-11; Matteo 13, 41). In Conclusione quando Gesù nel Vangelo dice di essere inferiore al padre e agli stessi Angeli (Mc 13,32), lo dice della sua umanità, perché Egli oltre che vero Dio era anche vero uomo. E come vero uomo egli poteva e volle anche morire. Per illustrare in qualche modo la realtà di Gesù Uomo-Dio, possiamo servirci di questa analogia: anche l’uomo è un animale-ragionevole, ossia c’è in lui l’essere animale e l’essere ragionevole, che fanno unità perfetta nell’unica persona. Orbene, come l’animalità è inferiore alla ragionevolezza nell’uomo, così l’umanità è inferiore alla Divinità in Gesù. Inoltre, come l’uomo è sempre una persona, nonostante abbia anche le funzioni puramente animali, così Gesù è sempre vero Dio nonostante una vera umanità. Molte volte nel Vangelo Gesù ha proclamato di essere Dio. Basti dire che per questo venne condannato a morte. Difatti, al sommo sacerdote Caifa che gli domandava se egli era il Cristo Figlio di Dio, Gesù rispose:”Sì, tu l’hai detto”(Mt 26,63-4), e il sommo sacerdote si stracciò le vesti gridando :”Ha bestemmiato!” Oltre alla confessione di Pietro, che Gesù era il Figlio del Dio vivente (Mt 15,15), anche i demoni dichiararono Gesù Figlio di Dio (Mt 8,29). Ricordiamo ancora altri passi :”Prima che Abramo fosse, io sono”(Gv 8,58); “E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse” (Gv 17,5). Se Gesù non era vero Dio, come poteva dire :”Io sono il pane di vita”, “Io sono la luce del mondo”, “Io sono la Risurrezione e la vita”, “Io sono la via, la verità e la vita?” (Gv 6,35; 48,51; 8,12; 11,25). Inoltre , Gesù non ha solo dichiarato, ma ha anche dimostrato di essere Dio, perdonando i peccati (Mc 2,6-7), dicendosi padrone del sabato (Mc 2,23), operando miracoli in nome proprio e dandone potere anche agli apostoli (Lc 9,1; Mt 10,8-9). Ascoltiamo anche S. Paolo:”Quando venne la pienezza dei tempi, Dio mandò Suo Figlio nato da donna, nato sotto la legge per riscattare quelli che erano sotto la legge” (Gal 4,4-5). E concludiamo ancora con S. Giovanni nel suo splendido prologo al Vangelo :”In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era DIO…e il Verbo si è fatto carne ed abitò fra noi…”(1,1-14). Don Marcello Stanzione |