No omosessualità nell’esercito americano. Sconfitto Obama l'omosessualista |
Ancora una volta il buon senso, la moralità, il senso del decoro e la dignità dell’esercito e dei militari hanno prevalso negli Stati Uniti ed il senato americano ha bocciato la legge caldeggiata da Obama affinche’ gli omosessuali dichiarati potessero arruolarsi nelle forze armate. Non è improbabile che Obama durante la sua campagna elettorale abbia ricevuto imponenti finanziamenti dalla potentissima lobby omosessualista americana per far approvare leggi a loro favore. D’altra parte Obama non ha una chiara identità religiosa e neppure filosofica e nei suoi discorsi a favore dell’omosessualismo non si rileva alcuna forza argomentativa Come osservava il compianto teologo moralista padre Gino Concetti purtroppo un altro fenomeno rivelante della società contemporanea è l’omosessualità. E’ riscontrato principalmente in regioni molto ricche come negli Stati Uniti o in Europa. Ad esserne interessate non sono soltanto le persone di sesso maschile, ma anche quello di sesso ... ... femminile. E’ particolarmente presente in alcune categorie sociali. Con la liberalizzazione e la rivoluzione sessuale l’omosessualità è uscita spavaldamente allo scoperto. E’ stato superato il concetto deviazionistico, essendo oggi rivendicata da gruppi elitari e organizzati come un diritto alla diversità, per il quale si avanza la pretesa di un riconoscimento legale da parte delle competenti autorità dello Stato e persino della Chiesa. Il riconoscimento dovrebbe includere anche il diritto a un’unione stabile con un partner dello stesso sesso, liberamente scelto, e comportare una rilevanza giuridica, pari a quella che la legislazione civile accorda alle coppie coniugali tradizionali. Rispetto alle amplificazioni propagandistiche e rivendicazionistiche, le unioni finora realizzate sono una minima parte. Ma non è detto che il fenomeno non possa assumere dimensioni più consistenti. Infatti dalle associazioni omosessuali si accentua sempre più la pressione sulle autorità pubbliche, e anche su quelle religiose, per ottenere un riconoscimento di status di coppia in modo da usufruire anche dei benefici previsti dalla legge per le coppie regolari. Gli studiosi hanno messo in evidenza le cause del fenomeno dirigendo la ricerca in due direzioni: l’una, di tipo organicistico, che considera l’omosessualità una forma di intersessualità somatica a base ereditaria e operante essenzialmente attraverso i dinamismi della sessualità ormonale; l’altra, di tipo sociale, che considera l’omosessualità un prodotto di condizionamenti educativi o di una turba dello sviluppo psicosessuale. Tra i due fattori il più produttivo sembra essere il secondo, l’approccio psicologico-educativo. Per alcuni studiosi, come E. Bergler, l’omosessualità avrebbe sempre il corteggio di una certa sindrome nevrotica, di cui le caratteristiche più importanti sarebbero la paura, il disprezzo e la fuga nei confronti del sesso complementare, la costante insoddisfazione e insaziabilità sessuale, la gelosia irrazionale, l’inattendibilità psicopatica e una certa forma di immaturità psicosessuale. Nella diagnosi si è soliti distinguere una duplice categoria di omosessuali: quelli cin una omosessualità transitoria e non incurabile e sono tali per una falsa educazione, per una mancanza di evoluzione sessuale normale, per un’abitudine contratta, per cattivi esempi; e quelli con una omosessualità definita “per una specie di istinto innato o di costituzione patologica, giudicata incurabile”. E’ necessario, inoltre, distinguere fra condizione o tendenza omosessuale e atti omosessuali. Mentre questi vengono qualificati come “privati della loro finalità essenziale e indispensabile e perciò come intrinsecamente disordinati” e tali che non possono essere approvati in nessun caso”, circa la tendenza omosessuale il Magistero della Chiesa precisa che essa “benché non sia in sé peccato, costituisce tuttavia una tendenza, più o meno forte, verso un comportamento intrinsecamente cattivo dal punto di vista morale. Per questo motivo l’inclinazione stessa dev’essere considerata oggettivamente disordinata”. Il Magistero della Chiesa rinvia alla Sacra Scrittura, nella quale le relazioni tra omosessuali “sono condannate come gravi depravazioni e presentate, anzi, come la funesta conseguenza di un rifiuto a Dio”. Il testo della Sacra Scrittura allegato è quello di San paolo, il quale, scrivendo ai cristiani di Roma, afferma: “Perciò Dio li ha abbandonati all’impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i loro corpi, poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la creatura al posto del Creatore, che è benedetto nei secoli. Amen. Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo in sé stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento”. Nella tradizione biblica sia veterotestamentaria che neotestamentaria le relazioni om osessuali sono riprovate senza appello e senza cedimenti. Vengono dette “contro natura”, perché contraddicono il disegno di Dio, che ha voluto che il sesso fosse esercitato da soggetti sessualmente diversi e completamentari nel matrimonio e secondo i suoi fini. Negli stadi di raffinatezza assumono la forma di una vera e propria perversione. La valutazione morale è la stessa che per la masturbazione. “Gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati”, “in nessun caso, possono ricevere una qualche approvazione”. Questo è l’insegnamento del magistero della Chiesa, il quale tuttavia precisa che non tutti coloro che soffrono di questa anomalia sono “personalmente responsabili”. Come osservava padre Gino Concetti della responsabilità soggettiva è giudice solo Dio che legge e scruta i cuori. Don Marcello Stanzione |