Come la Chiesa Cattolica valuta la masturbazione? |
La Chiesa cattolica afferma che "la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato. La ragione principale è che qualunque ne sia il motivo, l'uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice essenzialmente la sua finalità" (CDF, Alcune questioni di etica sessuale, 9). Nella masturbazione, "il godimento sessuale vi è ricercato al di fuori della relazione sessuale richiesta dall'ordine morale, quella che realizza, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana. Al fine di formulare un equo giudizio sulla responsabilità morale dei soggetti e per orientare l'azione pastorale, si terrà conto dell'immaturità affettiva, della forza delle abitudini contratte, dello stato d'angoscia o degli altri fattori psichici o sociali che possono attenuare, se non addirittura ridurre al minimo, la colpevolezza morale" (CCC, 2352). Qual è il criterio principale della moralità dell'atto sessuale? È il rispetto della finalità ... ... di questo atto che garantisce la sua onestà morale. Qual è la finalità dell'atto sessuale? L'atto sessuale ha due significati da realizzare: unitivo e procreativo. Con il significato unitivo, si evidenzia che nell'atto sessuale: sono coinvolte inscindibilmente entrambi le dimensioni personali: quella corporale e quella spirituale. Nel dono del corpo, l'uomo e la donna si riconoscono e si accolgono come donazione e accoglienza, come comunione integrale e definitiva; l'uomo e la donna esprimono, in modo esclusivo, il dono reciproco e disinteressato di un certo tipo di amore: quello totale, fedele e indissolubile l'uno per l'altra. Poiché il rapporto sessuale coinvolge tutte le dimensioni della persona (fisiche, psichiche, affettive, spirituali.. .) coinvolge anche tutte queste caratteristiche dell'amore. Nello stesso tempo, col significato procreativo, si esprime simultaneamente l'apertura al dono della vita: il figlio, accolto come persona, dono, promessa, compito. Tra i due significati dell' atto sessuale, esiste una connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l'uomo non può rompere di sua iniziativa. Infatti per sua intima struttura, l'atto sessuale, mentre unisce con profondissimo vincolo gli sposi, li rende atti alla generazione di nuove vite, secondo leggi iscritte nell'essere stesso dell'uomo e della donna. "Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l'atto coniugale conserva integralmente il senso del mutuo e vero amore ed il suo ordinamento all'altissima vocazione dell'uomo alla paternità" (Donum vitae 4). Il tentativo di separare l'esercizio della sessualità dalla sua responsabile apertura alla vita, così come quello, simmetricamente antitetico, di sradicare la procreazione umana dal contesto sponsale tra l'uomo e la donna, costituiscono gravissime ferite alla verità dell'amore e alla dignità delle persone. Basilica dei Santi Ambrogio e Carlo in Roma Sacerdote della diocesi di Bergamo, dopo aver conseguito il dottorato in Sacra Teologia con specializzazione in pastorale catechistica presso l’Università Lateranense di Roma e la laurea in Pedagogia all’Università Cattolica di Milano, è dal 1980 a servizio della Congregazione per la Dottrina della Fede, ove ha collaborato per oltre 23 anni con l’Em. Card. Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI. Il 2 luglio 2009 fu nominato vescovo di Frascati[1]; ricevette l'ordinazione episcopale il 12 settembre 2009 nella Basilica di San Pietro per l'imposizione delle mani di papa Benedetto XVI, coconsacranti i cardinali Tarcisio Bertone e William Joseph Levada. Il 13 settembre 2009 ha iniziato il suo ministero pastorale a Frascati. Il 22 dicembre 2009 è stato nominato membro della Congregazione delle Cause dei Santi. |