Angeli: realtā o finzione? |
A Roma mi aspetta un vecchio monsignore. Ha studiato gli Angeli. Il monsignore si chiama Giuseppe Del Ton. Ha quasi novanta anni. Il fisico è infermo, la mente lucidissima. Lo incontro nel suo appartamento, nella Città del Vaticano. - Vede - mi dice parlando con voce suadente e serena - è vero, ci sono i demoni, gli spiriti cattivi che cercano di fare del male, ma ci sono anche gli Angeli, gli spiriti buoni, quelli che durante la famosa lotta di cui parla la Bibbia sono rimasti fedeli a Dio. Loro sono i nostri amici, i nostri protettori, coloro che ci aiutano nella battaglia contro il maligno. Le finestre dell'appartamento di monsignor Del Ton si aprono direttamente sulla basilica di San Pietro. La cupola di Michelangelo è lì, meravigliosa, contro il cielo limpido. Sono le cinque del pomeriggio. Il silenzio, nel cuore del Vaticano, è profondo, mentre odo, in lontananza, il brusio del traffico cittadino. Protonotario apostolico di vasta cultura, monsignor Del Ton è uno dei maggiori latinisti viventi. È anche un ... ... profondo teologo. Ha pubblicato diversi studi che hanno avuto prestigiosi consensi e importanti premi e un libro che si intitola: «Verità su Angeli e arcAngeli». - Di satana si è sempre parlato molto - mi dice - è un personaggio di grande attualità. La realtà del male è spaventosa. Tutti i più grandi pensatori quando si sono posti di fronte a questo problema si sono sentiti smarriti per lo sgomento. Il male, il maligno, il mistero del suo odio assoluto contro l'uomo, dei disastri che può compiere sono argomenti che tolgono il sonno. Ma per avere una visione completa della realtà spirituale non bisogna dimenticare l'altra faccia della medaglia, cioè l'esistenza degli Angeli. Di questi spiriti si parla poco. Anzi, quasi mai, ed è un grave errore perché essi costituiscono uno degli aspetti più meravigliosi e più importanti delle verità cristiane. Che cosa conosciamo della natura degli Angeli? Quello che ci è rivelato nella Bibbia. Sono puri spiriti, intelligentissimi, ognuno con una personalità ben distinta. Per usare delle espressioni che ci facciano intuire qualcosa, potremmo dire che l'Angelo è l'io nel suo pieno significato, è persona che ha coscienza di sé, è più reale di ogni realtà materiale, è concentrazione, nucleo, vetta di un'esistenza sovrumana da cui parte un'attività di vasto raggio. Gli Angeli non hanno un involucro materiale come noi, ma sono occhi che vedono, mani che toccano, cuori che amano. Malattia, stanchezza, passionalità, morte, tutto ciò che indica e apporta infermità e paura non ha senso per loro. La perfezione spirituale degli Angeli è tale da costituire una bellezza incantevole. Per questo, quando si manifestano, appaiono in forme umane stupende. Hanno una forma corporea? È una questione molto dibattuta tra i teologi. Alcuni sostengono che gli Angeli sono spiriti purissimi, altri che hanno invece una certa corporeità, sia pure spirituale. San Gregorio di Nazianzo, che studiò a lungo la questione, sostiene che «se viene paragonato all'uomo, l'Angelo è spirituale; se invece lo si paragona a Dio, è corporale». Quanti sono gli Angeli? È impossibile saperlo. I teologi hanno tentato di formulare alcune ipotesi cercando di interpretare il significato simbolico di certe frasi della Bibbia. Dalle Sacre Scritture si deduce che il numero di questi spiriti deve essere enorme. Giacobbe, nel suo misterioso sogno della «scala» che, poggiata sulla terra, toccava il cielo, vide un «visibilio» di Angeli che salivano e scendevano; Daniele, nella sua «teofania», dice che «mille migliaia di Angeli servivano e diecimila miriadi assistevano». Gesù, all'inizio della sua passione, dice a Pietro che, se volesse, il Padre gli metterebbe a disposizione dodici legioni di Angeli. Basandosi sulle varie indicazioni offerte dalla Bibbia, i Padri della Chiesa e i teologi hanno avanzato l'ipotesi che il numero degli Angeli sia molto superiore a quello di tutti gli uomini finora esistiti e che esisteranno fino alla fine del mondo. Si conoscono i loro nomi? La Bibbia ha rivelato solo i nomi di tre Angeli: Michele, Gabriele e Raffaele. Gli altri ci sono sconosciuti. Che compiti specifici devono svolgere? Ognuno di essi ha mansioni ben precise, ma noi le conosceremo quando faremo parte del Regno dei Cicli. Sappiamo che alcuni Angeli sono incaricati di prendersi cura degli uomini per aiutarli nella lotta contro i demoni, proteggerli nelle difficoltà della vita e orientarli verso il bene. Ogni essere umano ha il suo «Angelo custode» che gli viene affidato da Dio fin dalla nascita. Questo Angelo ha il compito specifico di prendersi cura, per tutto e in tutto, del suo protetto del quale deve rispondere davanti a Dio. Tutti gli uomini hanno l'Angelo custode, anche coloro che non credono e si dichiarano atei. Naturalmente l'azione dell'Angelo di chi non crede è limitata, in quanto l'Angelo non può violare la libertà della persona che ha in consegna. Ma egli farà di tutto egualmente per guidare il suo protetto verso il porto della verità. In termini concreti, che cosa può fare per noi l'Angelo custode? Teoricamente tutto. È un essere intelligentissimo, buonissimo, potentissimo; appartiene ad una dimensione superiore alla nostra, dove non ci sono i limiti della materia e può intervenire nel nostro mondo come vuole. La sua azione in nostro favore sarà direttamente proporzionale alla fiducia, alla confidenza, all'intesa che avremo con lui, nel rispetto tuttavia dei disegni di Dio che egli conosce perfettamente. Chi non crede alla realtà dell'Angelo custode, non parla mai con lui, non gli chiede niente, non può avere molti benefici. Con la sua condotta ha tagliato i canali di comunicazione. Il suo Angelo, benché sempre presente e pronto ad intervenire, è come imprigionato. Chi, invece, vive in stretta comunicazione con l'Angelo custode, trova in lui un amico preziosissimo e potente che gli può essere estremamente utile. Può fare degli esempi? La Bibbia è piena di episodi sull'attività degli Angeli a favore degli uomini. L'Angelo Gabriele annuncia a Maria la nascita del Redentore. Un Angelo avverte i pastori che è nato Gesù e li guida verso la stalla dove il Bambino si trova. Un Angelo avvisa in sogno Giuseppe che Erode vuole uccidere il piccolo Gesù e lo consiglia di scappare quella stessa notte in Egitto. Quando San Pietro viene liberato dal carcere desidera avvertire i suoi amici, ma è lontano da essi, allora il suo Angelo custode va e compie la missione al suo posto. Per i primi cristiani, presso i quali la fede era molto viva, questi interventi degli Angeli erano accettati come cose normali. Le biografie dei santi sono piene di episodi meravigliosi. Santa Gemma Galgani spesso vedeva il suo Angelo custode e conversava con lui. A volte se ne serviva per far giungere lettere al suo direttore spirituale quando questi era lontano. Padre Pio da Pietralcina, che ho conosciuto molto bene, aveva una fede vivissima per l'Angelo custode. Si rivolgeva a lui in continuazione e lo incaricava di svolgere le mansioni più strane. Ai suoi amici e figli spirituali Padre Pio diceva: «Quando avete bisogno di me, inviatemi il vostro Angelo custode». Spesso si serviva anche lui, come Santa Gemma Galgani, dell'Angelo per far recapitare lettere al suo confessore o ai suoi figli spirituali sparsi per il mondo. Durante la guerra una donna di San Giovanni Rotondo, che aveva il figlio disperso al fronte, si rivolse al Padre e, piangendo, gli chiese notizie. «Scrivigli una lettera» rispose Padre Pio. «Ma dove la devo indirizzare?» domandò la donna. «Ci penserà il tuo Angelo custode» disse il Padre. Quella donna, che aveva una grande fede nel santo cappuccino, scrisse la lettera mettendo sulla busta solo il nome del figlio e la sera, prima di andare a letto, la posò sul comodino pregando l'Angelo custode, come le aveva suggerito Padre Pio. Al mattino la lettera non c'era più. La donna, Impaurita, corse dal religioso a raccontargli il fatto. «Ringrazia il tuo Angelo custode» disse il frate. Dopo quindici giorni la donna ricevette, dal figlio lontano, una lettera di risposta: la sua missiva senza indirizzo era arrivata a destinazione. La vita di Padre Pio è piena di simili episodi - continua monsignor Del Ton - come del resto quella di molti altri santi. Giovanna d'Arco, parlando degli Angeli custodi, dichiarava ai giudici che la interrogavano: «Li ho visti molte volte tra i cristiani». Pio XII affermava: «La familiarità con gli Angeli dà un sentimento di sicurezza. I nostri compagni invisibili ci comunicano qualche cosa che attingono direttamente da Dio». Ma anche la nostra esistenza di comuni mortali è piena di interventi degli Angeli, anche se noi non lo sappiamo. A volte in macchina evitiamo un mortale incidente per un soffio. Non ci chiediamo da dove sia arrivato, all'ultimo istante, il suggerimento di sterzare nella direzione che ci ha salvati. Leggiamo sui giornali di bambini caduti da altezze impressionanti e rimasti misteriosamente incolumi: chi li ha sorretti in quel volo pauroso? L'Angelo custode certamente, anche se non possiamo dimostrarlo. Qualche anno fa, in un paesino della provincia di Lecce una bambina di circa quattro anni cadde in un pozzo profondo sedici metri. Venne trovata dopo diverse ore, incolume e asciutta, distesa sopra l'acqua. Il fatto era inspiegabile. La piccola raccontò che, mentre precipitava, un bellissimo giovane l'aveva presa in braccio e portata sul fondo. L'aveva adagiata sull'acqua ed era rimasto con lei a giocare fino all'arrivo dei soccorritori. Per comunicare con persone lontane usiamo il telefono: i santi si servivano dell'Angelo custode e dicevano che era un mezzo sicuro. Attraverso l'Angelo possiamo avere contatti con l'aldilà. Egli infatti conosce perfettamente gli spiriti dei trapassati e può comunicare con loro quando vuole. Se le preghiere che rivolgiamo ai santi, alla Madonna, a Dio sono affidate all'Angelo custode, arrivano a destinazione «raccomandate»: le porta lui che conosce a fondo ogni nostra necessità. L'Angelo custode è il nostro amico, il nostro protettore, il nostro miglior alleato in tutto: è felice quando gli permettiamo di prendersi cura di noi. È vero che anche le nazioni hanno il loro specifico Angelo custode? È vero. Lo si deduce da alcuni passi della Sacra Scrittura. Il profeta Daniele parla degli Angeli, principi dei Greci e dei Persiani. Paolo di Tarso viene chiamato a predicare il Vangelo in Macedonia dall'«Angelo di Macedonia». I primi padri della Chiesa trattano ampiamente questo argomento. Le apparizioni di Fatima, avvenute nel 1917 nella Conca da Iria a tre pastorelli. Lucia, Francesco e Giacinta, erano precedute dall'apparizione di uno spirito celeste di radiosa bellezza che diceva di essere «l'Angelo del Portogallo». Ci sono Angeli addetti all'organizzazione dell'universo, al movimento delle galassie, dei pianeti, dei soli, delle comete. Per chi non crede, le galassie, gli ammassi stellari, si sono formati e organizzati per cieca necessità, per gioco di forze autosufficienti; per chi crede, invece, queste meraviglie dei cicli sono state create da Dio, attraverso i suoi Angeli e Dio, attraverso i suoi Angeli, le governa. Gli Angeli conoscono l'avvenire? Solo Dio ha una conoscenza perfetta dell'avvenire e dell'intimo del cuore umano. L'Angelo conosce l'avvenire soltanto se gli è rivelato e quando gli viene rivelato. Però essendo estremamente perspicace e abile nel valutare a fondo la realtà delle cose, è in grado di farsi un'idea ben precisa di come evolve una situazione e, in un certo senso, prevedere come andrà a finire. Tutto quello che lei mi ha raccontato è bellissimo - dico a mons. Del Ton - così bello da sembrare una favola ed è difficile per gli uomini d'oggi credere a simili racconti. Capisco perfettamente. Quello che io le ho detto è verità di fede, cioè una visione della realtà raccontata da Dio stesso attraverso la Bibbia. Per credere non è necessario «capire», ma «avere il cuore e la semplicità di un fanciullo» come dice Gesù nel Vangelo. Per l'uomo moderno è quasi impossibile avere questa semplicità e chiarezza, ma il suo Angelo custode lo sa e lo aiuterà a raggiungere la meta. Gli Angeli possono aiutare l'uomo nella lotta contro gli spiriti maligni? L'aiuto fondamentale contro gli assalti di satana, l'uomo lo deve cercare in Gesù Cristo, il vincitore del maligno, e in Maria. Ma certamente anche gli Angeli possono aiutarci. Aiutare gli uomini è loro compito specifico, soprattutto per l'Angelo custode. Egli si sente realizzato quando porta a termine la missione che gli è stata affidata. Deve «custodire» la persona che Dio gli ha assegnato e per «custodirla bene», deve impedire che altre entità la danneggino, la deturpino, la molestino, la rovinino. Naturalmente non può far niente se non ha la collaborazione dell'interessato. L'uomo è un essere libero e neppure il suo Angelo custode può violare la sua libertà. È l'uomo quindi che deve orientare la sua vita. Se va verso il Bene, verso la realtà spirituale positiva e chiede aiuto al suo Angelo custode sarà aiutato, ma se liberamente sceglie il male l'Angelo custode potrà fare ben poco. Il vecchio monsignor Del Ton sorride. I suoi occhi e il suo volto segnato dal tempo e dalla malattia sono avvolti in una gioia radiosa che infonde sicurezza. Lo saluto. Si è fatta sera. Sulla cupola di Michelangelo, che vedo dalla finestra, calano le prime ombre. Intervento diRenzo Allegri Tratto dal testo "... ma gli Angeli esistono davvero?" Ed. Medjugorje |