LA SORVEGLIANZA DIVINA E GLI ANGELI di Billy Grahm
Scritto da Amministratore   
venerd́ 02 dicembre 2016
LA SORVEGLIANZA DIVINA E GLI ANGELIOgni vero credente in Cristo si dovrebbe sentire incoraggiato e fortificato dal fatto che gli angeli vigilano e ci indicano la via. Essi sovrintendono agli eventi della vostra vita, tutelano gli interessi del Signore Iddio, operando sempre per dare impulso al Suo piano e per portare ad effetto il Suo sommo volere per voi. Sono spettatori interessanti, dovendo controllare al mondo, e agli angeli, e agli uomini” ( 1 Cor. 4:9). Alle potenze angeliche, Dio ha assegnato il compito di vegliare su di voi. Agar, schiava di Sarai, era fuggita dalla tenda di Abrahamo. E’ un’ironia che Abrahamo, dopo aver toccato la vetta più alta e gloriosa della fede, abbia dovuto capitolare dinanzi ai rimproveri e alla passione di sua moglie e all’usanza del tempo, generando un figlio con Agar. E’ altresì un’ironia che Sarai, moglie di Abrahamo sia stata tanto gelosa da volersi sbarazzare di Agar e del figlio Ismaele, quando anni più tardi nacque Isacco. Fu l’indulgere con se stesso che portò ad Abrahamo la tristezza e dopo dovette scacciare Agar da casa sua. Ciò nonostante Dio mandò il suo angelo a ministrare per Agar. “ E l’angelo dell’Eterno la trovò presso una sorgente d’acqua, nel deserto, presso la sorgente che è sulla via di Shur” ( Gen. 16:7). Questi parlò quale oracolo di Dio, stornando la mente della donna dalla passata ingiuria e con la promessa di ciò che avrebbe potuto attendersi se avesse posto la sua fede in Dio. Dio è il Dio non soltanto d’Israele, ma anche dell’Arabo ( perché gli Arabi discendono dalla progenie d’Ismaele). ...
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Il nome di suo figlio Ismaele, che significa “ Iddio ascolta”, fu l’unico sostegno per lei. Dio promise che il seme d’Ismaele si sarebbe moltiplicato e il suo destino sarebbe stato grande sulla terra anche se ora doveva intraprendere un pellegrinaggio senza riposo, che doveva rimanere la caratteristica dei suoi discendenti. L’angelo dell’Eterno si rivelò il protettore di Agar e di Ismaele ed ella, in ammirata soggezione, esclamò: “ Atta-EI-Roi”  o meglio tradotto “ Tu  sei un Dio che vede” ( Gen. 16:13, vedi nota). Il Salmo 34:7 mette in risalto l’insegnamento che gli angeli ci proteggono e ci liberano: “ L’angelo dell’Eterno s’accampa intorno a quelli che lo temono e li libera”. E la stessa idea troviamo riflessa in un canto di Carlo Wesley: dovunque andiamo, gli angeli , vigile cura, accompagnarono i nostri passi e, qualunque cosa accada , attendono al loro incarico e respingono il male. la grande maggioranza dei credenti può certo ricordare un qualche incidente nel quale ebbero miracolosamente risparmiata la vita: un evitato disastro aereo, un mancato incidente di macchina, un’irreprimibile tentazione. Anche se non furono visti angeli, la loro presenza potrebbe spiegare la ragione della scongiurata tragedia. Dovremmo essere continuamente grati alla bontà di Dio che, per proteggerci, usa questi meravigliosi amici chiamati angeli. Le evidenze della Scrittura e dall’esperienza personale ci confermano che il nostro Guardiano, che dirige gli angeli, accudisce alle nostre più piccole cose e protegge le nostre vite. Le Scritture sono piene di drammatiche evidenze sella sollecitudine protettiva che gli angeli prodigano nel loro servizio terreno a favore del popolo di Dio. Paolo ammonisce tutti i cristiani a rivestire l’armatura di Dio così da poter star saldi contro il male ( Ef. 6:10-12). La nostra lotta non è contro carne e sangue ( potenze soltanto fisiche), ma contro le forze spirituali ( sovrumane) della malvagità nei luoghi celesti. Satana, il principe della potenza dell’aria, dà impulso a una “ religione”, ma non a vera fede, e fa sorgere falsi profeti. Cosi le potenze della luce e delle tenebre sono serrate in un aspro conflitto. Ringraziamo Dio che le forze angeliche possono respingere le opere delle tenebre. Gli angeli non ministrano mai egoisticamente; essi operano in modo che i credenti vengano fortificati e tutta la gloria vada a Dio. Un classico esempio dell’intervento protettivo degli angeli si trova in Atti 12:5-11. La scena si apre su Pietro prigioniero in attesa dell’esecuzione. Giacomo, il fratello di Giovanni, era già stato ucciso e c’erano poche ragioni per credere che Pietro sarebbe scampato alla mannaia. I magistrati intendevano metterlo a morte per far cosa gradita a coloro che si apponevano all’Evangelo e all’opera di Dio. I credenti indubbiamente avevano pregato per Giacomo, ma Dio preferì liberarlo mediante la morte; ora la chiesa stava pregando per Pietro.  Pietro dunque, giaceva addormentato nella prigione quando gli apparve un angelo che, per nulla intimorito da porte e spranghe di ferro, entrò nella cella, lo svegliò e gli disse di prepararsi a scappare. Appena la luce risplendé nella prigione , le catene caddero e l’apostolo, vestitosi, uscì attraverso le porte spalancatesi miracolosamente, seguendo l’angelo. Come avrebbe potuto altrimenti Pietro passare attraverso le porte serrate? Quale potente liberazione operò Dio tramite il Suo angelo! Sia dal Vecchio che dal Nuovo Testamento emergono molte esperienze di santi che, stando in prigione, chiesero di essere liberati direttamente da Dio o tramite angeli che agissero in Suo nome. Tutti coloro che oggi sono prigionieri della depressione possono trovare coraggio nella prospettiva di una pronta liberazione : Dio non fa favoritismi e dichiara che gli angeli ministreranno per tutti coloro che sono eredi della fede. Se noi, figli di Dio, riuscissimo solo a realizzare come ci sono vicini i Suoi angeli, quanta tranquillità e quanta sicurezza avremmo nell’affrontare i cataclismi della vita. E se non abbiamo fede negli angeli, abbiamone in Dio che li governa, allora avremo la pace. Ebrei 11 contiene un lungo elenco di uomini e di donne che hanno avuto fede. Per la maggior parte di loro Dio compì miracoli, liberandoli da infermità, da incidenti e persino dalla morte. Certuni hanno chiamato questo capitolo il “ Salone delle celebrità di Dio”. Gli angeli aiutarono questi grandi uomini e queste grandi donne a sottomettere regni, a ottenere adempimento di promesse, a chiudere la bocca di leoni, a spegnere la violenza del fuoco, a scampare al taglio della spada, e allorché furono deboli il loro aiuto fece sì che riuscissero a sconfiggere interi eserciti. Al versetto 35 però, con le parole “ e altri furon martirizzati non avendo accettata la loro liberazione” il ritmo cambia. Quelli che vengono menzionati ebbero uguale fede e uguale coraggio, ma patirono il giudizio di crudeli scherni e flagelli, di catene e prigionia; furono lapidati e segati, uccisi di spada, andarono attorno vestiti di pelli di pecora; bisognosi, afflitti e maltrattati. Ripetutamente essi devono avere gridato a Dio affinché mandasse i Suoi potenti angeli in loro soccorso ma l’angelo non venne a liberarli ed essi soffrirono e sopportarono quasi come se Dio non ci fosse. Perché? Una spiegazione la troviamo nel passo dove si dice che il Signore, affrontando il Calvario, pregò: “ se è possibile, passi oltre da me questo calice” ( Matteo 26:39). Nelle sofferenze e nella morte, Dio non liberò fisicamente questi grandi santi. Egli ha un piano misterioso, ma fu compiuta la Sua volontà ed essi, consapevoli di ciò, soffrirono e morirono “ per fede”. La seconda parte di Ebrei 11 indica che queste persone, che non ricevettero un visibile aiuto in risposta alla preghiera patirono “ per fede”. Però nella morte essi godettero del ministero degli angeli che scortarono subito le loro anime immortali al trono di Dio se la prima parte di questo capitolo di Ebrei viene chiamata “ Il Salone delle celebrità di Dio”, la seconda potrebbe essere chiamate “ I Vincitori della Medaglia al Valore di Dio”. Una volta, quando ero in un periodo molto nero, pregavo e pregavo, ma sembrava che il cielo non ascoltasse. Avevo la sensazione che Dio fosse scomparso ed io fossi tutto solo con la mia prova e col mio peso; era un momento proprio buio per la mia anima. Scrissi a mia madre; non dimenticherò mai la sua risposta: “ Figlio  mio, in molti momenti Dio si ritira per mettere alla prova la tua fede. Egli vuole che nell’oscurità tu abbia fiducia in Lui. In questa nebbia dunque, appoggiati alla fede e vedrai che la mano di Dio sarà là”. Fra le lacrime m’inginocchiai ai piedi del letto e sperimentai la travolgente presenza di Dio. Comunque, che intuiamo o sentiamo o meno la presenza dello Spirito Santo o di uno dei santi angeli, noi siamo certi “ per fede” che Dio non ci abbandonerà mai e mai si disinteresserà di noi.