CONFINE Offrire cittadinanza al dolore |
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sabato 30 aprile 2022 | |
MEMENTO “L’uomo è un essere per la morte” “Gli Angeli sono luce e si manifestano come luce” Gli Angeli sono i grandi contemplativi” Omaggio al passaggio del monaco buddista Thich Nath Hahn, maestro indiscusso di spiritualità, dopo il Dalai Lama. Reportage da “Il rumore del lutto”, Parma, 12 e 13 ottobre 2021 ,ringraziando l’amica tanatologa Maria Angela Gelati per l’invito riservato all’associazione Confine e l’angelologo don Marcello Stanzione per le due conferenze ”Visione degli Angeli in punto di morte” e “S.Michele e S.Giuseppe protettori dei morenti”. ...
C’è un approccio laico alla terminalità della vita e al suo compimento e c’è, contemporaneamente, un approccio religioso. Farebbe sintesi quello che si definisce accompagnamento spirituale, individuato in una figura di elevata formazione che, attualmente, in Italia, non è ancora giuridicamente contemplata. Dobbiamo alla Compagnia di Gesù e al suo fondatore St.Ignazio di Loyola la diffusione del culto degli Angeli in punto di morte. Purtroppo, la nostra società, come sosteneva Papa Benedetto XVI° vive un “ateismo teologico” che non solo ha perduto il valore sacrale degli Angeli, ma ha addirittura negato che siano verità di fede e dogma della Chiesa. Rimandiamo in proposito al salmo 90 dell’Antico Testamento e a Mt 18,10 del Vangelo, nonché alle parole di Papa Francesco “ Gli Angeli esistono ed operano”. Gli Angeli tuttavia, si giustificano in una Chiesa militante (i Gesuiti infatti erano gruppo militante della Chiesa Cattolica) in cui S.Michele Arcangelo, difensore della Chiesa, indossa la lorica e porta la spada, un guerriero a capo delle milizie celesti, il più noto interprete del combattimento spirituale, nel momento del passaggio. Il più autorevole angelologo italiano, don Marcello Stanzione, autore tradotto in diverse lingue europee, di più di 200 libri sugli Angeli, sostiene che proprio gli Angeli sono presenti al capezzale dei morenti. In particolare, l’Angelo custode che ci viene assegnato al momento della nascita, ci accompagna nella morte e nel passaggio da questa all’altra vita. Secondo l’ars moriendi, si tratta di un momento apicale, cruciale, per il combattimento dell’anima con il demonio. Gli Angeli, in particolare S.Michele, al capezzale dei morenti, hanno il compito di rassicurare e di proteggere, insieme a S.Giuseppe, il maggiore di tutti i santi della Chiesa . Immaginate quale e quanta presenza angelica nella solitudine degli agonizzanti, in tempi di pandemia… La devozione all’Angelo custode è nata in tempo di guerra. Perchè dunque la devozione agli Angeli è fondamentale? Perchè il vero problema di cui gli Angeli si occupano e di cui tutti noi ci dovremmo occupare è la salvezza dell’anima, la cosiddetta “buona morte”. Per questo ed a maggior ragione, in caso di morte improvvisa, com’era in guerra, si invoca l’Angelo custode. Sono sempre gli Angeli ad ispirare i sacerdoti nel portare i Sacramenti ai morenti, in particolare l’estrema unzione, oggi ritradotta come “unzione degli infermi”. Una delle grazie che gli Angeli infondono è il non avere paura della morte. Pensando a S.Raffaele, medicina di Dio, dedichiamo anche specifica attenzione al lessico: definire una persona malata o ammalata non è propriamente la stessa cosa. Mentre il malato morirà, l’ammalato guarirà. Teniamo comunque sempre ben presente che l’agonìa è una guerra spirituale e, come tale, va combattuta da S.Michele, preposto ad affrontare e a sconfiggere Satana. Marina Grazioli
Liberamente tratto dalle conferenze di don Marcello Stanzione |