GLI ANGELI E LE CAMPANE DEL NATALE Di don Marcello Stanzione |
Scritto da Amministratore | |
marted́ 20 dicembre 2022 | |
Nei primi secoli del cristianesimo, in occasione delle grandi solennità le chiese erano tenute aperte fino all’alba per recitarvi le orazioni preparatorie per il domani, o in adempimento di voti collettivi. Tuttavia scemato il fervore religioso dei primi tempi cristiani, quei convegni divennero (o, per meglio dire, tornarono ad essere, visto che erano una riviviscenza di usi pagani) pretesto per inconvenienti e disordini. ... Le cronache dei secoli passati offrono ampia documentazione sul carattere profano delle veglie natalizie del mondo occidentale. Ad esempio in Liguria le vigilie notturne si conservarono a lungo: nel 1582 il visitatore apostolico, Monsignor Bosio, vietava rigorosamente “pernoctationes et vigilias nocturnas “con la sola deroga della notte Santa. Ma anche in questo caso, i luoghi di culto si trasformavano in palcoscenico per giocolieri e saltimbanchi, pretesto per danze e giochi osceni, ai quali purtroppo pure una parte del clero partecipava attivamente. Così nel secolo XVII si moltiplicavano nella regione ligure gli editti arcivescovili che ordinavano di celebrare a porte chiuse la Messa di mezzanotte o davano analoghe disposizioni per impedirne gli abusi. Oggi durante la Messa di mezzanotte a Natale, le campane in tante parrocchie Si suonano anche quando si dice “Gloria a Dio nell’alto dei cieli “ e poi si scopre la statuina di Gesù Bambino. Gli Spiriti celesti, in quanto Spiriti, per l’appunto, sfuggono allo sguardo della vista, ma la loro presenza è percepita solo dagli occhi dell’anima. Gli Angeli hanno qualcosa in comune con le campane: quest’ultime noi le vediamo ma il loro suono, come ogni suono, non possiamo vederlo bensì solo sentirlo. Molti parroci e rettori di chiese, considerano le campane solo come un accessorio che in fin dei conti non sta “dentro” la Chiesa; un “elemento decorativo” certe volte di troppo, e problematico quando si palesano problematiche di manutenzione o qualcuno del vicinato inizia a lamentarsi per il loro suono. Il significato che per secoli il popolo cristiano ha dato al suono delle campane, il loro essere prefigurate nella scrittura (es. Numeri cap. 10 o Mt 10,27), insieme a tutta questa poesia, tutta questa musica che fa da sfondo allo stupore e l’incanto del Natale, dovrebbero essere nuovamente considerati e rieducare pastori e fedeli, a questa voce coinvolgente che esclama: Annunciamo la tua morte, Signore. Proclamiamo la tua Risurrezione nell’attesa della tua venuta. Dio onnipotente, noi non abbiamo Angeli che ci portino alla tua presenza, ma abbiamo le campane che indicano la tua presenza e la via del ritorno a Te. Rendici docili alla tua voce perché aprendoci all’azione del tuo Spirito accogliamo ogni giorno nel nostro intimo il Cristo, fatto uomo e venuto ad abitare in mezzo a noi. |