L’Arcangelo San Michele - Capo della Milizia |
L’Arcangelo San Michele è presso i cristiani il più universalmente citato e venerato in mezzo a tutte le creature celesti e terrene dopo la Vergine Maria, alla quale sarà spesso associato. Lo è a diversi titoli, concordemente con altri come messaggero del Signore, quasi solo come protettore delle anime e loro introduttore in Cielo, solo di fatto come capo della milizia celeste nella lotta contro Satana e gli angeli decaduti. Nella iconografia dell’Occidente, egli appare allora fin dall’inizio del Medio Evo, il più sovente da vincitore del Demonio: è così che egli domina gloriosamente il nostro Monte San Michele in Francia. Ma in abbastanza numerosi casi, curiosamente e quasi contraddittoriamente se lo si pensa, egli è anche il pesatore delle azioni e delle anime presso le quali sta per decidere la loro sorte, in principio abbastanza manicheo. Inferno o Regno degli eletti. Egli è allora in qualche modo come il sostituto del Giudice. Ed è in quest’ultimo ruolo, mai attestato nelle Scritture, ma spesso e ... ... naturalmente associato all’Ultimo Giudizio nella credenza popolare, che abbiamo cercato di riunire l’insieme delle rappresentazioni fisse dall’Oriente all’Occidente; abbiamo escluso in principio le statue o quadri isolati, la cui mobilità non permette di seguire un percorso. Numerosi lavori sono già stati consacrati al riguardo in occasione di studi più generali. Citiamo tra gli altri: - Biblioteca Sanctorum, Istituto Giovanni XXIII, 1967. Maria Grazia Madre ha firmato un lungo articolo molto documentato “Michele, arcangelo, santo”. - Scuola francese di Roma, 1993. L’importante opera di Girolamo Baschet “Le Giustizie dell’aldilà” che partendo dall’affresco del camposanto di Pisa, analizza finemente le raffigurazioni dell’Ultimo Giudizio alla fine del Medio Evo, principalmente in Italia. - Il professor Francesco Fischetti è ritornato sul soggetto in molte pubblicazioni, chiaramente presso il Centro Studi Garganici e qui anche in maggio 1994. Rappresentazioni di San Michele nel giudizio in Francia (André Turcat) Traduzione di Alfonso Giusti |