Il Satanismo |
Quando si parla di Satanismo e di demonio, molti tornano con la mente alle truculenti descrizioni che Dante Alighieri fa dei diavoli nella cantica dell’Inferno della sua Divina Commedia, oppure lo immaginano con tanto di corna, coda e forchettone in mezzo alle fiamme, come è rappresentato dall’iconografia medievale. Ora, per avere delle idee chiare, bisogna liberarsi da queste immagini alquanto infantili. La fede della Chiesa riguardo all’esistenza ed all’azione malefica del demonio, si basa sulla testimonianza della Bibbia, che è parola di Dio, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento. Gesù si è presentato costantemente come il Vincitore di Satana e dei demoni: Egli infatti, nel Vangelo, affronta personalmente Satana e riporta su di lui la vittoria (Mt 4, 11; Gv 12, 31). Cristo affronta anche gli spiriti maligni che hanno potere sull’umanità peccatrice e li vince nel loro dominio. Affrontando la malattia, Gesù affronta Satana, dando la guarigione trionfa su Satana. I demoni si riten evano insediati ... ... quaggiù da padroni: Gesù è venuto a sconfiggerli (Mc 1, 24). Dinanzi all’autorità che Egli manifesta nei loro confronti, i suoi nemici l’accusano: “Egli scaccia i demoni in virtù di Beelzebul, principe dei demoni”(Mc 3, 22); “Non sarebbe per caso anch’egli posseduto dal demonio?” (Mc 3, 30; Gv 7, 20; 10, 20s), si chiedono i suoi calunniatori. Ma Gesù dà la vera spiegazione: Egli scaccia i demoni in virtù dello Spirito di Dio e ciò prova che il Regno di Dio è giunto fino agli uomini. Ormai gli esorcismi si faranno nel Nome di Gesù (Mt 7, 22; Mc 9, 38). Cristo, mandando in missione suoi discepoli, comunica loro il potere di sconfiggere i demoni (Mc 6, 7-13). Questo sarà per tutti i secoli. E anche oggi, infatti, uno dei segni che accompagna la predicazione del Vangelo è la presenza degli esorcisti in seno alla Chiesa. Comunque, anche il concetto di diavolo, come tutte le verità della fede cristiana, è stato progressivamente rivelato e compreso. Nel N.T. il diavolo è il più diretto avversario di Dio, il tentatore e seduttore degli uomini. E’ pure chiamato Beelzebul o Satana. Nell’Antico Testamento, Satana è un nome comune che significa accusatore in un processo, avversario. Nel Libro di Giobbe (2, 1), si parla di Satana come di un essere che mette alla prova gli uomini. In 1 Cronache 21, 1, Satana sembra già il nome proprio di un essere personale. A poco a poco si sviluppò tra gli Israeliti la concezione di Satana, avversario di Dio, che rende gli uomini schiavi del peccato. I prepara così il concetto che troviamo nel Nuovo Testamento. Il diavolo, quindi, non è un concetto astratto, non è una personificazione fantastica del male, ma è una realtà concreta, una persona, o meglio un insieme di persone ben definite. E’ una creatura di Dio, quindi originariamente buone. E’ un puro spirito, dotato di capacità molto superiore alle nostre; ma si è irrimediabilmente pervertito in conseguenza del suo essersi ribellato a Dio. Satana è diventato così l’antagonista di Dio che si oppone in tutti i modi al suo Regno, tentando gli uomini al male. La tentazione è una suggestione che egli esercita sulle facoltà superiori dell’uomo (soprattutto la fantasia): di fronte alla tentazione, l’uomo conserva intatta la propria libertà e responsabilità. In certi rari casi, che devono essere scientificamente accertati, il diavolo, permettendolo Dio, può disturbare anche il corpo dell’uomo con malattie e danni di vario genere. Uno degli aspetti essenziali della vita del cristiano, è la lotta contro il demonio. Nel passato si è insistito troppo su tale aspetto: oggi, viceversa, questa lotta è piuttosto trascurata. Come sappiamo dalla Rivelazione e dal Magistero della Chiesa, i demoni sono creature che tentano l’uomo al male. Di qui la necessità, da parte dell’uomo, di difendersi e di lottare contro di essi per ottenere la salvezza. La vittoria contro il demonio si raggiunge soltanto in Cristo che è il vincitore di Satana, capo dei demoni. L’azione del demonio, sebbene tutta protesa ad offendere Dio ed a danneggiare l’uomo, è tuttavia controllata dal potere divino, che lo utilizza per esercitare l’uomo nella virtù ed aumentare così lo splendore della gloria divina. Il demonio non danneggia l’uomo tanto quanto vorrebbe, ma solo fin dove la Provvidenza divina glielo consente, al fine di provare l’uomo nella virtù e condurlo proprio a quella salvezza che il demonio non vorrebbe. Il demonio invece gode di una maggiore libertà di nuocere se è l’uomo stesso che, con il suo peccato, gli lasci a lo spazio per agire. In tal caso, è chiaro allora che l’azione di Satana perde la sua utilità ai fini della salvezza e diventa al contrario un grave pericolo per la vita attuale ed eterna. Il demonio intende danneggiare l’uomo sia nel corpo che nello spirito. Egli arreca il danno fisico o di propria iniziativa, ed allora si ha il fenomeno della cosiddetta possessione od ossessione diabolica, oppure può arrecare danno fisico (perché sollecitato da qualche creatura umana male intenzionata), ed abbiamo allora la stregoneria o magia nera, che – da parte dell’uomo che commette tale azione – costituisce un grave peccato di superstizione. Nella sua azione contro la dimensione psicofisica della persona, il demonio provoca delle grandi sofferenze psicologiche. Ma l’azione che è da considerarsi come la più dannosa è quella tesa ad istigare al peccato ed è quella che occorre maggiormente temere. La nostra riflessione sul demonio è divisa grosso modo in due parti: la prima parte è dedicata alla lotta contro il demonio in quanto egli continuamente tenta al peccato; la seconda riguarda il demonio nella sua intenzionalità di nuocere fisicamente, sia per mezzo della possessione che del Satanismo. Le tre sorgenti della tentazione al peccato sono, secondo la Tradizione spirituale cristiana, la carne, il mondo ed il Demonio. La tentazione cosiddetta della carne è quella che viene da noi stessi, dai nostri vizi, dalle nostre debolezze. Alcuni peccati sono più legati al corpo, come ad esempio la gola o la lussuria; altri sono maggiormente connessi alla vita psico-spirituale, come ad esempio la superbia, l’invidia, la menzogna, l’ipocrisia. La tentazione del mondo è quella che viene dagli altri uomini, dall’ambiente umano nel quale viviamo, dai nostri nemici dichiarati o dai falsi amici, cioè dagli ipocriti che ci spingono a peccare mediante l’attrattiva dei piaceri, degli onori, delle ricchezze. Vi sono poi, anche coloro che ci opprimono, ci provocano, ci tormentano in vario modo, rendendoci difficile la pratica della virtù. La tentazione del demonio non è facile da riconoscere, ma la Sacra Scrittura ci comanda espressamente di guardarci dalle tentazioni diaboliche e di vigilare (1 Pt 5,8-9). In linea generale si può dire che il demonio, essendo una persona, istiga al male nel modo proprio della persona, ossia suggerendo alla volontà degli obiettivi peccaminosi. Il demonio, in qualche modo ci parla, ci suggerisce dei pensieri o contro la fede o contro la morale. Non è quindi difficile da una parte distinguere la tentazione diabolica dalle nostre debolezze o dai suggerimenti che ci vengono dagli uomini cattivi. La difficoltà vera può essere costituita dal dover distinguere le suggestioni diaboliche dai pensieri, che sorgono dal nostro intimo. I pensieri però che vengono dal nostro io li avvertiamo come nostri, perché in essi in qualche modo ci riconosciamo: ritroviamo infatti i nostri vizi e le nostre cattive inclinazioni, inoltre essi dipendono strettamente dalla nostra volontà. Al contrario, i pensieri suggeriti dal demonio li avvertiamo come provenienti da un altro io, diverso dal nostro, e cioè da un’altra personalità che, di sua iniziativa, ci propone idee e pro getti che avvertiamo come estranei alle nostre abitudini ed inclinazioni. I suggerimenti del demonio suscitano nel nostro io una certa reazione, anche se il nostro io formula delle obiezioni, l’altro io, del quale avvertiamo la presenza, risponde in un modo per noi imprevisto ed inaspettato, a volte con molta insistenza e con metodo seducente, facendo leva sui nostri lati deboli e sulle nostre cattive tendenze. Non vorremmo con questo esasperare il potere di Satana, perché – è necessario specificarlo – che il diavolo occupa un posto periferico nel quadro della Rivelazione. Satana è già uno sconfitto in partenza, egli non può ostacolare il piano divino della salvezza, perciò non deve essere sopravvalutato. Tuttavia, egli svolge una forte azione di disturbo. La realtà del demonio ci aiuta a capire meglio certi aspetti del male. Il Papa Paolo VI, nel famoso discorso tenuto nell’Udienza del mercoledì 15 novembre 1972, ebbe a dire: “Il male non è più soltanto una deficienza, ma anche una efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore”. L’atteggiamento del demonio ci aiuta anche a capire meglio il nostro peccato e la nostra responsabilità. Il peccato, questo rifiuto che noi opponiamo alla volontà di Dio, non è un semplice passo sbagliato, ma ha il potere di operare una vera involuzione nella nostra mente e nella nostra volontà. Gesù afferma: “Chi opera il peccato diventa schiavo del peccato” (Gv 8, 34). Se non ci riprendiamo spiritualmente, diventerà sempre più difficile dire di sì alla luce ed all’amore di Dio, di qui l’impegno nostro di educare la mente ed il cuore alla scelta di Dio mediante la preghiera e cercando di vivere la sua parola. Inoltre, il fatto si sapere che dietro la tentazione o dietro l’esplosione collettiva del male può nascondersi la realtà del diavolo, ci rende più vigilanti e ci spinge a valorizzare maggiormente i mezzi incalcolabili della salvezza. Il Cristianesimo, quindi, non può essere la religione dell’angoscia o della paura del diavolo, ma è la religione della pace, della gioia e d ell’amore che scaccia ogni timore (1 Gv 4, 18). Dio in Cristo si è totalmente schierato dalla nostra parte e “se Dio è per noi, chi potrà mettersi contro di noi?” (Rom 8, 31). E’ da ribadire, comunque, che l’azione di Satana nel mondo moderno è certamente aumentata rispetto al passato. L’uomo moderno ha generalmente una mentalità di tipo secolare, a differenza di quella sacrale dell’uomo del passato. La scelta di fede oggi e meno che mai favorita o condizionata dall’ambiente, dalle istituzioni civili o dalle tradizioni e diventa sempre più l’effetto di una libera e spesso coraggiosa scelta personale, pensata e sofferta. La fede perciò oggi, in quelli che ce l’hanno, è più matura ed interiore. Ma ad una crescita nella santità corrisponde anche una crescita nella malizia. Mai come oggi è stato così diffuso il peccato di incredulità, di ateismo e di indifferenza religiosa. La Chiesa e gli uomini di buona volontà si santificano sempre di più, mentre il mondo diviene, sotto il dominio di Satana, sempre più perverso. Le due formazioni contrapposte – per parlare con Sant’Agostino – della città di Dio e della città di Satana, si stanno precisando ed organizzando sempre meglio. Mai come oggi lo Spirito Santo agisce così visibilmente nella Chiesa distribuendo i suoi doni e carismi, non solamente più ad alcune fasce, come i preti od i religiosi, ma a tutto il popolo di Dio. Perciò anche Satana ha preso le sue adeguate misure. Più di una persona od una comunità si santificano, più Satana imperversa ed aumenta l’insidiosità delle sue tentazioni. Il demonio istiga a tutti i peccati che maggiormente si oppon gono allo Spirito Santo: disobbedienza alla Chiesa, superbia, impenitenza, fino a quello che Cristo chiama il peccato contro lo Spirito Santo, che è l’ostinato ed irremovibile rifiuto di riconoscere i propri peccati e di pentirsene, mettendosi così nella condizione di non poter ricevere il perdono e la misericordia del Padre celeste. Perciò oggi come non mai il diavolo ha scatenato la più grande offensiva di tutti i tempi e, quanto più sa di essere un fallito, tanto più si dà da fare per creare oggi il massimo ostacolo alla salvezza dell’umanità. Il peccato più caratteristico del demonio è la ribellione a Dio. Ecco perché i sistemi ideologici e sociali fondati sull’ateismo cosciente e volontario possono tranquillamente essere qualificati come satanici. Peccato satanico è generalmente la ribellione contro tutto ciò che è sacro, assoluto, trascendente e divino: l’incredulità, la bestemmia, l’eresia, la falsificazione della parola di Dio, l’ipocrisia nella sua forma più grave, cioè il fingere di essere santi. L’idea stessa, oggi assai diffusa persino in ambienti cristiani, secondo cui il demonio non esiste o è solo una figura metaforica, è certamente il frutto di un astuto inganno dello stesso demonio. Il demonio poi ispira tutte le forme esplicite di satanismo come: profanazione della Santa Eucaristia, patto e culto al demonio, stregoneria e magia nera con malefici e fatture. Lo spiritismo è spesso una implicita forma di culto satanico, anche se da molti partecipanti alle sedute, raramente il diavolo è riconosciuto come t ale. La lotta contro Satana si indirizza indirettamente anche contro coloro che ne sono in qualche modo i suoi collaboratori nel genere umano. Tutti noi con il peccato diventiamo soggetti alle tentazioni del demonio. Tuttavia vi possono essere tra di noi alcuni individui che, a causa di una profonda perversione, si sottomettono a Satana, con un vincolo particolarmente stretto e diventano, in qualche modo, i suoi intimi collaboratori e seguaci. Come la persona consacrata ed il sacerdote si sottomettono a Dio secondo uno speciale legame di fedeltà attraverso i voti di povertà, castità ed obbedienza, così coloro che la Scrittura chiama “figli del diavolo” (1 Gv 3, 10; Mt 13, 38) sono coloro che, in vista di vantaggi terreni o comunque per dare sfogo alla loro malvagità, si mettono in modo speciale a disposizione di Satana come docili strumenti della sua azione malefica contro la Chiesa e contro l’umanità. Satana diventa in un certo modo il loro dio e padre (Gv 8, 44). I figli del diavo lo, secondo la Scrittura, si contrappongono a quelli che essi chiama i “figli della luce” od i “figli del regno”; questi ultimi sono i seguaci di Cristo che vivono nella sua grazia e sono guidati dallo Spirito Santo (Rom 8, 14). Lo speciale legame di sudditanza al demonio instaurato dai suoi adepti, li rende in qualche modo partecipi della sua stessa potenza demoniaca, sia nell’offendere Dio come nel nuocere agli uomini. Come non esistono difese esclusivamente umane sufficienti per difendersi contro Satana, ma occorre l’aiuto dello Spirito Santo, così non ci si può difendere da questi seguaci di Satana se non facendo analogo ricorso alla potenza dello Spirito. Occorre essere prudenti nei confronti dei figli del diavolo, ma nel mondo presente non si deve pensare di poter essere completamente liberati dal loro contatto. Tra Satana ed i suoi figli, esiste dunque una differenza: mentre il demonio è irreparabilmente dannato, al contrario anche il peggiore dei suoi figli, finché vive quagg iù, ha sempre la possibilità di convertirsi, perciò bisogna operare e pregare perché i suoi adepti si pentano e si salvino. Come quella satanica, così l’azione dei suoi figli si muove nella duplice direzione dell’odio contro Dio e contro l’uomo. L’istigazione al peccato concerne soprattutto i peccati spirituali e quelli contro Dio, quali la bestemmia, la superbia, l’ipocrisia, l’eresia, la pornografia e simili. Il danno alle persone avviene attraverso la pratica dei malefici o delle fatture. Nel primo caso possono essere considerati figli di Satana i fautori di scismi e ribellioni alla Chiesa, gli immorali ed i depravati che vogliono corrompere i costumi e la morale cattolica, i diffusori dell’ateismo. Figli si Satana nel secondo senso sono i maghi, gli stregoni, gli indovini, i fattucchieri. Per quanto riguarda le altre pratiche superstiziose come lo spiritismo, la negromanzia, la divinazione e simili, il peccato di chi li commette o vi partecipa consiste sia nel danno alle anime, che nel danno ai corpi ed al sistema psichico delle persone (spaventi, turbamenti neuropsichici). Parlare oggi del demonio o del Satanismo, significa suscitare un immediato e spesso morboso interesse. Lo studioso Marcello Truzzi distingue ben undici tipi di satanismi, all’interno di due grandi categorie: i satanismi indipendenti o solitari e quelli affiliati ai gruppi. Tra i satanismi indipendenti il Truzzi distingue a sua volta tre tipi: i satanismi tradizionali dai quali ci si reca per ottenere incantesimi di magia nera contro i propri nemici. Tuttavia è improbabile che individui di questo genere siano davvero adoratori di Satana, più spesso assumeranno atteggiamenti demoniaci per meglio sedurre la loro clientela. Vi sono poi i satanismi acidi, quelli della cultura della droga, con qualche conoscenza di occultismo, che nei propri viaggi nella droga affermano di incontrare il demonio e lo invocano. Vi sono infine i satanismi psicotici, veri e propri casi da ospedale psichiatrico. Tra i satanismi affiliati ai gruppi, il Truzzi distingue ancora quattro gruppi: i satanismi tr adizionali che si conformano al modello descritto nei processi inquisitoriali del medioevo che organizzano messe nere a beneficio di turisti danarosi in cerca di emozioni; i satanismi acidi, riuniti in gruppi dove talora il cocktail di droga e satanismo produce comportamenti pericolosi. Ricordiamo il gruppo satanista di Manson responsabile dell’assassinio rituale dell’attrice Sharon Tate. Vi sono poi i satanismi sessuali che si dividono in due sottotipi: sadomasochisti e sesso-orgiastici che si dedicano ad attività sessuali erotiche etero ed omosessuali nel quadro di liturgie sataniche. Infine vi sono i satanismi anticristiani il cui scopo principale è la profanazione dei riti cristiani, in particolare della Santa Messa cattolica. Nelle cosiddette messe nere, in cui viene profanata l’ostia consacrata, si rende un vero e proprio culto a Satana. Negli Stati Uniti esiste addirittura la chiesa di Satana, che tra l’altro vanta migliaia di adepti, in cui si praticano riti satanici e messe nere strutturate sulla falsariga della Santa Messa Cattolica quale si celebrava prima del Concilio Vaticano II. A questo proposito, nel 1984 l’allora cardinale di Torino, monsignor Balestrero, denunciò il Satanismo durante la celebrazione del Corpus Domini: “Nella nostra città – denunciò il cardinale – i riti satanici della profanazione dell’Eucarestia si ripetono. C’è chi fa delle specie eucaristiche profanate la testimonianza resa a degli scellerati di aver tradito Cristo e di essersi consegnato a Satana”. Il Satanismo ha certamente una componente psicologica che confina con la follia e con la perversione sessuale, ma ha anche una componente propriamente antireligiosa di odio contro Cristo e la sua Chiesa. Esso, con i suoi macabri riti, è uno dei tanti segni della presenza del potere delle tenebre nel nostro mondo e del suo dominio su coloro che vi sono assoggettati. Il regno delle tenebre del demonio è l’instaurazione nel nostro mondo di un regno della menzogna, dell’immoralità e dell’incredulità, cioè di un potere organizzato del male che, servendosi di strumenti e strutture politiche, economiche, sociali e culturali, tiene l’umanità in sua balia, impedendo a grandi masse umane di conoscere la verità, di vivere secondo la retta legge morale e di conoscere e di adorare Dio ed il suo Figlio Gesù Cristo crocifisso e risorto per la nostra salvezza. Don Marcello Stanzione |