Il Tempio del Popolo |
Il fondatore del Tempio del Popolo fu Jim Jones, nato nel 1931 a Crete. Fin da adolescente il suo interesse è rivolto al marxismo e ben presto entrerà in contatto con il partito comunista degli Stati Uniti. Dopo essersi laureato, vorrebbe iscriversi a Partito Comunista, ma gli stessi dirigenti lo invitano a lavorare per il partito. E per fare questo Jones sotto suggerimento dei membri del partito fonderà una Chiesa. Per raggiungere tale scopo Jones si rende conto che deve sviluppare ciò che cercano le folle nei predicatori e cioè i doni di guarigione, che per altro egli considera frutto della suggestione. Per questo motivo Jones comincia a studiare i Battisti ed in seguito entrera in contatto con i pentecostali. In questo periodo crea una congregazione ad Indianapolis: qui predicherà l’integrazione razziale. Grazie al favore suscitato dalla causa razziale, Jones nutre un certo numero di seguici. Grazie al favore suscitato dalla causa razziale, Jones nutre un certo numero di seguici. Pero accanto a questi comincia anche a crescere il numero di coloro che nutrono una certa diffidenza. Tra questi alcuni pentecostali che cominciano ad insospettirsi di quest’uomo che afferma di non credere in un Dio trascendente. Nel 1955 Jones fonda la Wings of Deliverance (Ali della Liberazione), che in seguito si chiamerà Tempio del Popolo. Benchè Jones si sia sempre dichiarato marxista e il movimento sia apparso relegato in un orientamento leninista-stalinista, il Tempio del popolo rivelerà idee concordanti con quelle in voga negli anni ‘60 nel mondo protestante: idee simili a quelle della teologia della liberazione. Nel 1965 il Tempio del Popolo si trasferisce in California dove Jones si legherà all’ala sinistra del partito democratico, stringendo così amicizie nell’ambiente politico, tra cui conoscerà Rosalynn Carter, moglie del futuro presidente degli Stati Uniti, Jimmy Carter. II movimento è ormai noto per il suo radicalismo politico; meno nota e la sua minaccia rivoluzionaria che richiede che si accumulino armi e si stringono legami con gruppi terroristici come le Pantere Nere e i Simbionesi. E’ proprio nell’ambiente politico che cominciano a fomentarsi le reazioni più dure contro il Tempio del Popolo: il partito repubblicano della California lancia alla scoperta dei segreti del movimento i giornalisti più aggressivi e si alleerà con gruppi di genitori che denunciano 1’impegno a tempo pieno dei figli nel Tempio del Popolo. Nel 1977 Jim Jones e i suoi fedeli si trasferiscono a Guyana. Benchè da tempo affiliati co i discepoli di Cristo, qui si rivela in modo definitivo la vera intenzione di Jones, cioè quella di creare un esperimento di monachesimo all’interno del marxismo. “A Jonestown non esiste neppure una cappella, sostituita da una sala di riunioni; in compenso, un sistema di altoparlanti diffonde ossessivamente Radio Cuba o brani del bollettino delle Pantere Nere; tutti sorvegliano tutti attraverso un sistema stalinista di comitati per la difesa della Rivoluzione[...] e ci si prepara a difendere in armi la città attraverso un corpo scelto chiamato Brigata Rossa. Dallo studio dei documenti della setta e dalle testimonianze dei superstiti si evince che 1’esperimento attuato nella Città di Jones era molto severe e gerarchico e tuttavia volontario. Di opinione contraria erano invece i gruppi anti-sette che chiesero ed ottennero interventi delle autorità: quando queste ultime mandarono il 17 novembre 1978 una missione esplorativa e dei giornalisti a Jonestown, a cui partecipò il deputato Leo Ryan, questi all’impatto non ebbero una impressione negativa, se non 3 o 4 persone che volevano abbandonare il Tempio. Jonestown sarebbe dovuta essere un sogno di Utopia libero dal razzismo, un paradiso di giustizia. II 18 Novembre 1978, però, in Guyana divenne il palcoscenico di un indicibile orrore quando Jones condusse il suo gregge nel peggiore omicidio/suicidio di massa della storia moderna. In un episodio da cataclisma più di 900 persone, la maggioranza vecchi e bambini bevvero, o furono costretti a farlo, un succo di frutta corretto al cianuro su ordine di Jones, un tempo maniaco carismatico che si era guadagnato le simpatie della elité di sinistra di San Francisco. Altri, tra cui dei bambini, morirono in omicidi/suicidi in una stanza di hotel di Georgetown. Jones stesso, a quell’epoca tossicodipendente e malato di mente, venne ucciso da una mano sconosciuta con una pallottola alla testa. Fu la fine del Peoples Temple ma appena l’inizio del buio: nove giorni dopo, con San Francisco ancora barcollante per l’incredulità, l’incubo di Jonestown fu sottolineato dagli omicidi al Municipio: il sindaco George Moscone e il Sovrintendente Harvey Milk. L’atto finale inizio a materializzarsi quando Ryan, un rispettato deputato Democratico della Contea di San Matteo con un certo gusto per i titoli dei giornali, guidò a Jonestown una delegazione di giornalisti ed un gruppo di familiari di membri, dal nome Parenti Preoccupati, a indagare sulle accuse di controllo mentale, sequestro e detenzione di armi e droga. Durante la sua visita Ryan venne accoltellato in superficie. Al momento di partire parecchi residenti di Jonestown chiesero di andare con lui, una azione che apparentemente scatenò il successivo massacro, a Port Katiuma, di Ryan, Robinson e gli altri. A breve seguì l’incredibile scena di morte in massa a Jonestown. Fra il 18 e il 19 novembre 1978 a Jonestown, nella giungla della Guyana, oltre novecento seguaci del Tempio del Popolo trovarono la morte, in parte suicidi con il veleno, in parte uccisi dai loro correligionari. Questo avvenimento suscitò un’enorme impressione negli Stati Uniti d’America. Gli ambienti anti-sette - che considerano i nuovi movimenti religiosi in genere come realtà pericolose e nocive - ne approfittarono per scatenare una campagna mediatica e giudiziaria contro quelli che chiamavano “culti” o “sette”, che mantenne una notevole intensità per quasi quindici anni. Don Marcello Stanzione (Ri-Fondatore della M.S.M.A.) |