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Magia ed epoca postmoderna PDF Drucken E-Mail
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Magia ed epoca postmodernaSfere di cristallo, candele, tarocchi, oroscopi, talismani…, antichi ricordi di un passato oscuro e tenebroso? Uno schema classico – che risale al positivismo, e di cui la cultura ufficiale non si è ancora completamente liberata – considera la magia come uno stato primitivo dei rapporti fra l’uomo e il sacro. Secondo tale schema, a mano a mano che la religione avanza, la magia declina e rimane confinata alla periferia della società. Fino a qualche anno fa – citando Auguste Comte (17981857), il padre del positivismo e anche di questa tesi – qualcuno sosteneva che dopo il primo stadio, magico, e il secondo, religioso, l’umanità poteva finalmente entrare nel terzo e più glorioso stadio scientifico. Nell’epoca della scienza non solo la magia a poco a poco sarebbe sparita, ma anche la religione avrebbe visto ridursi di molto il suo ruolo. Oggi, con l’esplosione delle molteplici forme di nuova religiosità, con il declino della fiducia ...

... nella scienza, con la critica radicale a cui sono state sottoposte le teorie classiche della secolarizzazione, lo schema positivista delle tre epoche sembra certamente passato di moda, ma rimane nello spirito generale – più o meno vagamente presente – l’associazione della magia al passato e l’idea che nella società dell’informatica e dell’alta tecnologia si tratti al massimo di un divertente anacronismo.

I sociologi – primo fra tutti in Italia Massimo Introvigne1 – hanno riscoperto un interesse per la magia a partire dai numerosi studi che, dagli anni 1970, hanno dovuto consacrare ai nuovi movimenti religiosi. Inventariando questi movimenti, hanno finito per scoprirne alcuni a cui la semplice etichetta di «movimento religioso» si applicava con molta difficoltà. L’esperienza che questi gruppi proponevano ai loro seguaci non era infatti propriamente religiosa, ma – piuttosto – magica. Dallo studio dei nuovi movimenti religiosi, i sociologi e più in generale gli studiosi di scienze religiose (più tardi anche i teologi) sono risaliti a un fenomeno più generale: la nuova religiosità, che comprende non solo i gruppi strutturati e più o meno gerarchici – i «movimenti», appunto –, ma anche le «credenze» nuove diffuse nella società: credenze che contagiano gli stessi fedeli delle Chiese maggioritarie.

Ma – prima ancora di addentrarci nell’argomento – è opportuno notare che il fatto rimane, ed è sorprendente. Anche se non tutti sembrano esserne pienamente consapevoli, l’epoca della magia nella storia dell’Occidente non è il Medioevo e neppure il Rinascimento (dove pure gli interessi magici erano molteplici). E’ il nostro secolo, a partire dalla grande rinascita dell’occultismo e dell’esoterismo che si manifesta contemporaneamente in Francia, in Inghilterra e negli Stati Uniti negli ultimi decenni dell’Ottocento e che si sviluppa quindi in un crescendo che arriva fino ai giorni nostri.

 

Tratto dal testo di Andrea Menegotto, Magia Magie Maghi

 
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