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VARIE INTERPRETAZIONI SUL NUMERO 666
L’ILLUMINAZIONE ANGELICA Di ANDREW A. BIALAS, C.S.V. PDF Stampa E-mail
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domenica 18 agosto 2019
Illuminazione AngelicaGli angeli appartengono a quella parte della creazione di Dio che include gli esseri che sono non solo partecipanti passivi della Divina Provvidenza ma anche attivi; non solo sono angeli governati dalle leggi e dai comandi di Dio ma essi si governano anche autonomamente. Come partecipanti attivi della Divina Provvidenza di Dio gli angeli conoscono le leggi di Dio; le capiscono; conoscono i comandi divini (parliamo degli angeli buoni), conoscendo, allo stesso tempo, le ragioni di tali comandi. Brevemente, gli angeli sono moralmente esseri liberi, e partecipano alla vita sociale. In questa vita sociale essi comunicano con Dio e con gli altri angeli; e in questa “associazione” con gli altri essi raggiungono una perfezione più piena. ...
 
  Nella Sezione 4, che tratta delle gerarchie e degli ordini angelici, vi mostrerò come gli angeli sono perfetti nella conoscenza; infatti, l'attività gerarchica tra gli angeli consiste in un certo “trasferimento” di conoscenza dagli angeli superiori a quelli inferiori. Essendo più vicini a Dio, e capaci di ricevere e possedere una più perfetta e più universale conoscenza e una più alta santità, gli angeli superiori conoscono molte più cose di quelli inferiori. Essi possono illuminare gli angeli inferiori. E’questo concetto di ILLUMINAZIONE tra gli angeli che dobbiamo considerare per primo, se vogliamo capire la spiegazione della classificazione delle classi angeliche fatta da San Tommaso e dai teologi.

DISTINZIONE TRA ILLUMINAZIONE E COMUNICAZIONE ANGELICHE

   E’ una dottrina comunemente sostenuta nella chiesa cattolica che: 1) gli angeli possono comunicare tra loro;  e che 2) gli angeli superiori comunicano in un modo particolare con quelli minori, in tal modo li illuminano o li delucidano. In modo generico possiamo designare l’inter-comunicazione angelica come un linguaggio (locutio). Se il linguaggio è tale da essere una comunicazione di conoscenza, è chiamato illuminazione; in caso contrario è solo comunicazione (mera locutio).
   La comunicazione (locutio) tra gli angeli è semplicemente una manifestazione di un concetto mentale da parte di un angelo all'altro. E’ una comunicazione che dipende dalla volontà dell'angelo che fa la manifestazione. Colui che manifesta lo fa con la sua propria volontà, dirigendo il suo concetto mentale in modo tale che esso sia conosciuto dall'altro. Ma comunicare semplicemente ciò che viene dalla volontà di un angelo non è un'illuminazione perché è verità e non volontà che illumina l’intelletto. La comunicazione angelica è illuminazione, allora, solo quando la verità viene manifestata da un angelo all'altro: solo questo è un'illuminazione dell'intelletto. Possiamo notare, concordamente, che ogni illuminazione angelica è un discorso angelico, ma non tutti i discorsi tra gli angeli sono illuminazioni o delucidazioni. Ci occuperemo di questo principalmente con l'illuminazione angelica.


SIGNIFICATO DI ILLUMINAZIONE

   Un angelo illumina un altro manifestandogli la verità che gli conosce. Questa particolare forma di comunicazione che più della sola "parlata"; ma consiste anche in un "insegnamento". Nell’illuminazione gli angeli superiori che capiscono meglio il piano divino spandono le loro ricchezze intellettuali sopra le intelligenze meno abili degli angeli inferiori.

COME OPERA

   San Tommaso distingue due aspetti di illuminazione:1) l'angelo superiore accresce il potere intellettuale dell'angelo inferiore al quale egli manifesta una verità; e 2) egli distingue la verità che ha concepito in modo universale, così che possa essere compresa dall’intelletto dell'angelo inferiore. Egli così fortifica l’intelletto dell'angelo inferiore al quale viene fatta la manifestazione; ed egli dispone il concetto così che possa essere compreso dall’inferiore. Il potere intellettuale dell'angelo inferiore viene aiutato e il concetto, o la somiglianza, dell'oggetto manifestato si adegua alla sua capacità. L’angelo superiore comprende per mezzo di concetti universali che qualche "aggiustamento" deve essere fatto. La verità manifestata dall'angelo superiore a quello inferiore è “adattata” così che l’intelletto meno potente possa riceverla e comprenderla.
   Non è una questione di dare una nuova "luce" che è intrinseca allo stesso intelletto angelico (poiché solo Dio può direttamente e intrinsecamente influenzare un intelletto) ma, piuttosto, si tratta di intensificare estrinsecamente e rafforzare la luce che un intelletto angelico possiede.
   Come Giovanni di San Tommaso afferma, l’illuminazione non consiste di nessuna influenza fisica che causa un tipo di luce o specie nell'intelletto dell'angelo inferiore ma presenta solo, eternamente, un oggetto più chiaramente. L'angelo inferiore riceve il beneficio di un intelletto maggiore come "il meno caldo diventa più caldo grazie alla presenza di ciò che è più caldo". Come un insegnante, l'angelo superiore adatta se stesso ai “suoi pupilli”, gli angeli inferiori, dividendo in molti punti la conoscenza che egli possiede nell'universale.
   L'illuminazione non muove la volontà di un angelo poiché solo Dio può muovere una volontà angelica.  Dalla prospettiva degli oggetti desiderabili, tuttavia, "una sostanza angelica può inclinare la volontà di un altro a se stesso come una adorabile manifestazione della bontà divina".

IL CONTENUTO DELL’ILLUMINAZIONE

   Il contenuto di un'illuminazione angelica non è la visione beatificante dell'Essenza di Dio.  Ogni angelo vede l'essenza divina secondo la sua piena capacità. Piuttosto, l'illuminazione tratta i lavori divini che sono in Dio come nelle loro cause; essa ha a che fare con i piani di Dio, l'architetto divino, e la loro realizzazione;  con questioni pertinenti all'ordine di natura, grazia e Gloria. Più frequentemente, riguarda i misteri soprannaturali fatti attraverso la rivelazione extra Verbum, per esempio, oltre la Visione beatificante.
   L'illuminazione può avere luogo, abbiamo già detto, anche riguardo alle cose nell'ordine di natura. Giovanni di San Tommaso spiega che, mentre ogni angelo comprende tutte le essenze delle cose esistenti fintanto che queste dipendono da cause naturali, gli angeli inferiori non comprendono pienamente quelle cose che dipendono da cause puramente contingenti, anche allo stato naturale, o quelle che hanno luogo a causa della volontà di Dio o sono amministrate dagli angeli superiori. Allora l'angelo superiore può illuminare quello inferiore anche su tali cose.

A CHI E PER MEZZO DI CHI VIENE DATA L’ILLUMINAZIONE?

   "Gli angeli inferiori non illuminano mai i superiori, ma sono sempre illuminati da loro," dice San Tommaso. Gli angeli che sono più vicini a Dio sono i più sublimi e i più perfetti, e tanto più chiara è la loro conoscenza. Dunque, l’ordine proprio delle cause vieta agli angeli inferiori di illuminare quelli superiori, poiché il meno perfetto non può rendere effettivo il più perfetto.
   Non è necessario che queste illuminazioni dagli angeli superiori a quelli inferiori passino sempre attraverso tutti gli intermediari, poiché è possibile per un angelo parlare simultaneamente con molti, e, se egli fosse un angelo superiore, illuminare ognuno direttamente e immediatamente.
 
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