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Beatificazione di Pio XII: in campo Bertone PDF Drucken E-Mail
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Beatificazione di Pio XII: in campo BertoneLa beatificazione di Pio XII “è di esclusiva competenza della Santa Sede”. Il cardinal Bertone, segretario di Stato Vaticano, replica in maniera secca al ministro israeliano Isaac Herzog, e ad altri esponenti ebraici, che avevano contestato l’ipotesi di beatificazione di Papa Pacelli, accusato di aver taciuto o addirittura di connivenza con i nazisti per l’Olocausto. È la prima volta che il numero due del Vaticano interviene ufficialmente nella disputa riguardo il giudizio storico del pontificato di Pio XII, anche in vista di una sua eventuale beatificazione. Beatificazione che ora è ferma per una “pausa di riflessione” che Benedetto XVI ha deciso di prendersi, per fare chiarezza, e in questo senso vanno lette anche le dichiarazioni della scorsa settimana fa di padre Lombardi, presidente della Sala Stampa Vaticana, che aveva definito “legittime” le richieste di apertura degli archivi vaticani.  Allo stesso tempo, ...

... Bertone ribadisce che la beatificazione è di esclusiva competenza della Santa Sede. E, in una lunga prolusione a un convegno a Roma per il cinquantesimo anniversario dalla morte di Papa Pacelli, Bertone difende Pio XII citando documenti, e auspica che “finalmente abbiamo termine le polemiche strumentali, sempre meno comprensibili, e soprattutto che con la storia hanno ben poco a che fare”. Polemiche strumentali, spiega, “come del resto indicano con chiarezza le sue origini radicate nella propaganda sovietica già durante la guerra, una propaganda poi travisata in quella comunista durante la Guerra Fredda e infine rilanciata dai suoi epigoni”. Bertone ricorda poi che esiste “un fondo degli archivi vaticani che arriva al 1947 ed è interamente aperto, ma nonostante questo quasi mai utilizzata. Evidentemente a molti la storia importa solo se può essere usata come un’arma”.

Insomma, la rappresentazione di Pio XII come indifferente alla sorte delle vittime del nazismo e come “Papa di Hitler, prima ancora che oltraggiosa, da un punto di vista storico è insostenibile, così come senza fondamento storico è l’immagine di un pontefice succube degli americani”. Secondo Bertone, “di fronte agli orrori della guerra e a quella che poi sarebbe stata definita la Shoah, Papa Pacelli non resto neutrale o indifferente e quello che viene bollato come silenzio fu invece una scelta consapevole e sofferta, basata su un giudizio morale e religioso chiarissimo”.

Bertone risponde anche a chi obietta che comunque Pio XII tacque sulla strage delle Fosse Ardeatine. “Il Papa – dice il cardinale – si interrogò con angoscia se denunciarla. Ma tutti i conventi, tutte le case religiose di Roma erano pieni di rifugiati: comunisti, ebrei, democratici e antifascisti. Pio XII aveva sospeso la clausura. Se avesse protestato pubblicamente e solennemente, ci sarebbe stata una perquisizione in queste case, e sarebbe stato catastrofico”.

Articolo del dott. Andrea Gagliarducci ( Diese E-Mail Adresse ist gegen Spam Bots geschützt, Sie müssen Javascript aktivieren, damit Sie es sehen können )

 
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