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LA BEATA PLACIDA VIEL E IL PURGATORIO PDF Stampa E-mail

LA BEATA PLACIDA VIEL E IL PURGATORIO Eulalia Vittoria Viel nacque il 26 settembre 1815 a Quettehou, un villaggio della Normandia. La sua numerosa famiglia, che contava undici figli, viveva discretamente e così la bambina poté studiare fino ai dodici anni, per frequentare poi una scuola di cucito. Assai timida, visse serenamente la sua adolescenza. Si distingueva per una grande religiosità, era sempre presente ai corsi di catechismo della sua parrocchia. Al momento di decidere del suo futuro, fu una cugina del padre, detta erroneamente zia, ad avere un ruolo decisivo. Si chiamava Maria ed era una delle prime compagne di S. Maria Maddalena Postel che nel 1806 aveva dato vita alle Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia, per l´istruzione delle giovani del popolo sul modello educativo di S. Giovanni Battista de la Salle. Suor Maria combinò l´incontro tra Vittoria e la fondatrice. La giovane, che aveva appena diciotto anni, fu conquistata dal carisma della santa e dall’ambiente povero, ma felice in cui le religiose vivevano. Superato il difficile e penoso distacco familiare, soprattutto da parte del padre e del fratello maggiore, si unì alla comunità. ... 

... La casa madre della congregazione, acquistata pochi anni prima, era quanto restava dell’antica abbazia benedettina di Saint Sauver, abbandonata dai tempi della Rivoluzione Francese. Era tutto da ricostruire ma, con grande entusiasmo e con la guida straordinaria della fondatrice, quelle antiche mura tornarono ad ospitare una nuova opera del Signore. Vittoria vestì l´abito col nome di Placida. Fino al momento della professione fu di aiuto in cucina, poi le furono assegnati compiti più importanti. Frequentò corsi per perfezionare la sua istruzione e, ottenuta l´abilitazione ad insegnare, ricoprì il ruolo di maestra delle novizie e consigliera. Il ruolo che andava assumendo causò l´invidia proprio della consorella sua parente, ma Santa Maria Maddalena Postel sentiva che la giovane Placida avrebbe fatto un gran bene alla congregazione e ripose in lei una grandissima fiducia.

Suor Placida fu inviata a Parigi col compito di reperire i fondi per il restauro della chiesa e a tale scopo non indugiò a bussare alla porta del Palazzo Reale e a quelle di vari ministri. Per quattro anni affrontò, con umiltà e per spirito di obbedienza, numerose contrarietà. Nel 1846 tornò a Saint Sauver chiamata dalla fondatrice che, quasi novantenne, era ormai allo stremo delle forze (morì il 16 luglio). Quando, nel settembre successivo, si dovette eleggere una nuova superiora, gli occhi di tutte si posarono su Suor Placida che aveva solo trentuno anni. La beata volle però portare a compimento la ricerca dei fondi per il restauro della chiesa, occupandosi solo degli affari più importanti. Quelli ordinari sarebbero stati assolti dalla parente suor Maria. La soluzione "provvisoria" durò dieci anni. Madre Placida, sempre in viaggio, si occupò principalmente del consolidamento della congregazione. Con la sua guida le suore divennero un migliaio, con oltre un centinaio di case. Non si risparmiò mai, si spostava spesso a piedi, dormendo, se necessario, all’aperto. Dava istruzioni attraverso la corrispondenza e quando tornava a casa riposava in soffitta, perché la sua stanza era occupata da suor Maria che non perdeva occasione per infliggerle prove ed umiliazioni. Terminata la raccolta dei fondi per il restauro della chiesa la parente morì, come aveva pronosticato la santa fondatrice, e Madre Maria si stabilì definitivamente a Saint Sauver. Nei trentuno anni di guida della congregazione, Madre Placida rispose alle necessità dei tempi non solo con scuole, ma anche con orfanotrofi, asili e ospedali. Morì il 4 marzo 1877.

Fu beatificata da Papa Pio XII il 6 maggio 1951. Piena di fede nella Comunione dei Santi la Beata Placida Viel   aveva una grande fiducia nel potere delle anime del Purgatorio presso Dio e ricorreva  di frequente alla loro intercessione. In contraccambio, sempre compassionevole delle loro sofferenze, pregava molto per esse. Quando una delle sue religiose lasciava questa terra, ella faceva celebrare molte Messe per lei. Una volta, alla morte di una suora aveva diment5icato di farne celebrare come aveva promesso, e otto giorni dopo il transito, Madre Placida che era appena andata a letto, si sentì chiamare. La voce sembrava venire dalla finestra. “Chi è?” domandò. “Sono io, mia buona Madre” rispose la voce. “Voi suor Teresa?”. “Si, , mia buona Madre!”. “Ma che volete, figlia mia?”. “Mia buona Madre, avete dimenticato le Messe”. “E’ vero, figliola, appena sarà giorno me ne occuperò”. Da quel momento in poi – ci dice la religiosa che riferisce il fatto – la Madre Placida raccomandava spesso di non dimenticare le anime del Purgatorio.

Don Marcello Stanzione (Ha scritto e pubblicato clicca qui)

 
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