Nel Credo noi diciamo: «Credo in un solo Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili». Sono due dimensioni: il cielo e la terra, le cose visibili e le cose invisibili che comprendono l’intera creazione. Oggi e per un po’ di domeniche ci dedichiamo a quel cielo e a quelle cose invisibili: il cielo è la dimora di Dio e dei suoi angeli; le cose invisibili - “invisibili” evidentemente dal nostro punto di vista - sono le creature puramente spirituali, che chiamiamo angeli o puri spiriti. ...
Esaminando i documenti, Padre Zangari C.M., ricava una sintesi della Medaglia Miracolosa e consideriamo qui il suo rovescio. Sull’ovale appaiono: una piccola croce, sotto di essa un tratto di linea, ancora sotto una “M” con sotto due cuori; uno circondato di spine e l’altro trafitto da una spada. Confrontando l’immagine della medaglia di Vachette, ci accorgiamo che in essa appaiono sia gli elementi estranei. Questi consistono nell’aggiunta di due lineette di separazione tra la “M” e i due cuori, di un trifoglio sotto i cuori e di dodici stelle. Inoltre notiamo l’errata composizione dei tre monogrammi: croce, sbarra, “M”. ...
Gesù, nel Vangelo, lo ha insegnato chiaramente: “Attenti a non disprezzare nessuno di questi piccoli, perché in verità vi dico che i suoi angeli vedono continuamente in cielo il volto di mio Padre, che è nei cieli” (Matteo 18, 10). Gli angeli contemplano ininterrottamente Dio. E non solo quelli che gli stanno intorno e formano la sua corte, ma anche coloro che sono mandati ad altri ministeri. Già San Gregorio Magno spiegava ai suoi fedeli che, “quando vengono da noi, in tal modo esteriormente compiono le loro missioni, ma tuttavia non tralasciano di servire interiormente [il trono di Dio] con la contemplazione”. La visione beatifica, diciamo comunemente, è “il pane degli angeli.” ...
Il venerabile Leon Dupont (1797-1876), il “santo uomo di Tours”, come era chiamato in tutta la Francia e fin oltre oceano, la cui causa di beatificazione è iniziata a Roma, ha sempre combattuto il diavolo. E’ questo un tratto speciale che caratterizza il servo di Dio nel suo zelo e nella sua pietà: egli nutriva per Satana un odio particolare e profondo, che manifestava in tutti modi e in tutte le occasioni. Per lui come per il santo vescovo di Tour, Satana era il grande avversario di tutti i beni, nemico perpetuo e accanito di Dio e degli uomini, che non si doveva smettere di combattere. ...
Il martirio – testimonianza resa a Cristo in una morte liberamente consentita – è il modo più elevato attraverso il quale un uomo può glorificare Dio. secondo una tradizione risalente agli inizi stessi della Chiesa, il cristiano vede un rapporto tra il martirio e la Passione di Cristo e, attraverso la comunione al suo sacrificio, la forma più compiuta della santità: il martirio incorpora colui che lo subisce all’atto salvifico di Cristo, egli lo rende con Lui co-redentore. E se, come scrive giustamente Andrea Riccardi, “questo rapporto violento tra la morte violenta dei testimoni della fede e la passione di Gesù conduce i cristiani (…) ad interrogarsi sulle loro responsabilità davanti al male ed alla violenza”, non potrebbe far dimenticare né anche relegare in secondo piano la dimensione verticale, soprannaturale, del martirio: ...
Ormai la “fucattolica” Italia è diventata come l’America Latina, è invasa dalle sette sia di matrice pseudo cristiana sia di provenienza orientale. Per setta intendo un gruppo religioso che è privo degli elementi fondamentali di un’autentica comunione ecclesiale. La setta può essere considerata come un gruppo che si è staccato da una Chiesa o Religione e che segue un ideale carismatico o una particolare dottrina. Negli Atti degli apostoli i primi cristiani erano considerati dagli Ebrei una setta (At. 24,5.14). In Gesù Cristo non è venuto a porsi in contrapposizione all’Ebraismo perché egli non è venuto ad abolire la Legge o i Profeti ma a dargli compimento (Mt. 5,17). ...
Il biografo di Caterina porge, al cap. 5 del ms. D, una limpida sintesi di tutta la stupenda catarsi cateriniana, che si sviluppa a partire dal 22 marzo 1473, giorno in cui ella si recò dalla sorella Limbania, al monastero di Nostra Signora delle Grazie. Gli anni precedenti avevano visto Caterina immersa nella vita mondana della Genova bene, insieme reazione ed adeguamento all’infelicissimo matrimonio con Giacomo Adorno. “Si diede alle cose del mondo, idest a fare come le altre” (Ms D, Biografia, cap. 3, f. 1b), dice con crudezza il ms D. Il 20 marzo 1473, dopo cinque anni di quella vita mondana, in cui il vuoto dell’anima andava facendosi sempre più spaventoso, Caterina si recò, alla vigilia della festa di S. Benedetto Abate, alla Chiesa del santo fondatore del monachesimo occidentale. ...
Le lettere paoline pongono l'accento anche sugli angeli del male. Il mondo di Dio è la luce, di Satana sono le tenebre. Però quest'ultimo si maschera di luce, così come i falsi maestri si travestono da servitori della giustizia (cfr. 2 Corinti 11, 14). Quando arriverà il regno di Dio alla fine dei tempi, i dominatori di questo mondo e di questo tempo saranno privati dei loro poteri (1 Corinti 15, 24). Paolo voleva visitare una o due volte la comunità di Tessalonica: "però Satana glielo impedì" (1 Tessalonicesi 2, 18). ...