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VARIE INTERPRETAZIONI SUL NUMERO 666
JEAN DEROBERT E GLI ANGELI Di don Marcello Stanzione PDF Stampa E-mail
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giovedì 18 giugno 2020

JEAN DEROBERT E GLI ANGELIJean Derobert è nato nel 1934 ed è defunto nel 2013, ordinato sacerdote a Parigi nel 1962  fu cappellano della famosissima chiesa del Sacro Cuore di Montmatre a Parigi. Si era nel 1955 e Jean Derobert studiava teologia in una università romana e sentendo tanto parlare di  padre Pio era curioso di vederlo. Arrivato proprio il 2 Ottobre, memoria liturgica dei Santi Angeli Custodi, a San Giovanni Rotondo, il raffinato seminarista francese prova una sorta di disprezzo per i contadini e i pellegrini alla buona che vede nella chiesa. ...

 
Grazie alla sua talare, riesce ad arrivare in prima fila e qui osserva: «Il mio vicino di sinistra tossiva, sputava, si soffiava il naso». Il seminarista lancia uno sguardo infastidito di rimprovero su quell’uomo e scopre con suo grande stupore, che è lo stesso Padre Pio. Nonostante il gorgoglio tossicchiante, egli sente nascere in lui un sentimento di affetto per quel vecchio, che visibilmente soffriva molto. Il giorno seguente, 3 ottobre, alle sette del mattino, nuovo privilegio dell’abito talare, si ritrova al quinto posto in una lunga fila di penitenti. Il giovane ha un po’ di ansia, perché nel confessionale padre Pio urlava di tanto: “Quante volte?”, “Perché hai fatto questo?”, altre volte, mandava via il penitente senza dargli l’assoluzione. Un po’ intimorito Jean Derobert entra nel confessionale. Sta per vivere una scena che lo segnerà per il resto della vita. Confessa i suoi peccati. Si sente dire da padre Pio: «Tu dimentichi (una tal cosa). Due anni fa, in quel luogo…Perché l’hai fatto? E’ questo che hai fatto, vero? ». «E il santo confessore gliene spiega la gravità che il seminarista, non aveva immaginato mai. Jean riceve l’assoluzione mentre il Padre “si metteva a piangere e a soffrire”, gemendo: «Questo è grave, è grave! ». Poi viene il momento cruciale. Una domanda insolita: «Credi al tuo angelo custode? ». Il seminarista è interdetto e balbetta : «Ehm,ehm, non l’ho mai visto! », manifestando in tal modo il suo scetticismo di teologo apprendista che ritiene certe cose del catechismo come roba un po’ infantile. Non ha nemmeno il tempo di compiacersi della sua vanitosa ignoranza delle realtà celesti che padre Pio con la sua grossa mano da contadino gli affibbia due sonori ceffoni : «Guarda bene, è là, ed è bellissimo! ». Il seminarista si volta e…non vede distintivamente nulla. Il Padre continua: « Il tuo angelo custode è lì e ti protegge! Pregalo bene, pregalo bene!». «I suoi occhi erano luminosi, commenta il seminarista, riflettevano la luce del mio angelo». Da quel giorno la sua incredulità riguardo agli angeli si dissolse e diventato sacerdote anche padre Jean Derobert divenne un apostolo della devozione agli spiriti celesti scrivendo numerosi libri su di essi.

Nel suo libro “ Passiamo altra riva” padre Derobert così scrive: “Non si parla più oramai degli Angeli, ancor meno dei nostri Angeli Custodi, ancor meno degli Angeli Custodi delle Nazioni. Eppure, Padre Bouyer scrive in “Angeli e Demoni” (pag. 10): “Se Angeli e Demoni possono apparire delle figure semplicemente puerili, il mondo degli spiriti beati o malefici, a dire il vero, non è un altro mondo diverso dal nostro, ma ben questi senza dubbio in tutto il suo spessore. Newmann ce lo ricorda: per la Bibbia, come per tutta la Tradizione ebraica e cristiana, non vi è un mondo visibile ed un mondo invisibile. Il mondo visibile non è che la parte emergente, per noi, di un universo le cui profondità si perdono al di là di quello che il nostro sguardo oscurato può raggiungere. Ma quello che noi non vediamo non è meno esistente, non è men già lontano”. Ora, se “la nostra lotta non è contro la carne ed il sangue, come già lo scrive san Paolo (Ef. 5, 12), ma contro gli spiriti che governano questo mondo di tenebre”, e se, come lo afferma il Signore (Mt. 18,10) i più piccoli hanno per loro salvaguardia spirituale un Angelo particolare, la visione di Daniele tende a farci intendere che, per le stesse Nazioni, vi sono degli Angeli Custodi contro gli Angeli cattivi (Dan. 10, 10.21). in ogni caso, occorre prender coscienza di che questa affermazione di un mondo spirituale in cui siamo immersi fa parte della nostra fede: “Io credo in Dio, Padre Onnipotente, Creatore dell’Universo, visibile e invisibile …”.

Il 3 ottobre 1955, un giovane seminarista francese ricevette dalle due mani transverberate di Padre Pio, questo gigante della vita spirituale e questa autentica anima consacrata, il più memorabile paio di schiaffi che avesse mai ricevuto nella sua vita … è per insegnargli a non dubitare affatto dell’esistenza degli Angeli ed ancor meno in quella del suo Angelo Custode … Non sarebbe forse inutile chiedere a quel grande amico di Dio di aiutarci a comprendere un po’ questa dottrina degli Angeli”.

 Nel suo testo sugli spiriti celesti il sacerdote francese poi scrive: “  Dio ha creato dal nulla, all’inizio dei tempi, degli esseri spirituali: gli Angeli: “De fide”.

L’esistenza degli angeli è stata negata dai Sadducei (Atti 23, 8). Per i Sadducei, non vi è né resurrezione, né angelo, né spirito; i farisei, al contrario, professano l’una e l’altra.

… per i materialisti ed i razionalisti di tutti i tempi. I razionalisti moderni spiegano gli angeli come delle personificazioni degli attributi e delle attività divine. Essi vedono nella dottrina giudaico-cristiana sugli angeli le tracce di un politeismo originale, od ancora un attingimento alle religioni babilonese e persiana.

Il 4° Concilio del Laterano e quello del Vaticano hanno dichiarato che la creazione del mondo materiale e del mondo angelico era intervenuta simultaneamente.

La Sacra Scrittura attesta, nei libri più antichi, l’esistenza di angeli che glorificano Dio e trasmettono agli uomini dei messaggi da parte sua: (Gen. 3, 16-24; 7, 18, 2-19, 1-22, 12-24, 7-28, 12-32.2).

La creazione degli angeli è attestata indirettamente nell’Esodo (20, 11): “Per sei giorni, Yahvé ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto quello ch’essi contengono”, e direttamente nella Lettera ai Colossesi (1, 16): “E’ Lui (Cristo) che ha creato tutto nei cieli e sulla terra, il mondo visibile e l’invisibile, Troni, Signorie, Principati, Dominazioni” (cfr Salmo 148 v. 2-5).

Fin dall’inizio, la Tradizione è unanime, gli Apologeti della Chiesa Primitiva evocano, per rigettare il rimprovero di ateismo, la loro Fede nell’esistenza degli Angeli; la prima monografia sugli angeli fu composta verso il 300 dallo Pseudo Dionigi l’Areopagita, sotto il titolo: La celeste Gerarchia. Sant’Agostino e san Gregorio Magno ne hanno parlato. La liturgia vi fa sovente allusione. La ragione naturale non può dimostrare in modo assolutamente convincente l’esistenza degli angeli, poiché la loro creazione è un libero atto di Dio. Ma la gradazione delle perfezioni delle creature permette di concludere con una grande verosimiglianza sull’esistenza di esseri creati puramente spirituali. Al di sopra degli uomini-spiriti in dei corpi, esistono degli spiriti senza corpo prima di giungere a Dio.

Secondo la Sacra Scrittura, il numero degli angeli è molto elevato. Si tratta di miriadi, in Ebrei 12, 2, di migliaia e decine di migliaia (Daniele 7, 10; Apoc. 5, 11), di legioni (Mt. 26, 5). I differenti nomi, citati dalla Bibbia, indicano l’esistenza di una gerarchia in mezzo agli angeli. Secondo lo Pseudo Dionigi si contano, basandosi sulle denominazioni fornite dai Sacri Libri, nove Cori Angelici, ripartiti in tre gruppi, costituenti ognuno una gerarchia. I Serafini, i Cherubini, i Troni, le Potenze, le Virtù, le Dominazioni, i Principati. Gli Arcangeli, gli Angeli (Vedere: Is. 6, 2; Gen. 3, 24; Col. 1, 16; Ef. 1, 21; Ef. 3, 10; Rom. 8, 38; Giuda 9, 11-1; Tess. 4, 18).

Questa ripartizione in nove cori non è una verità di Fede.

Secondo san Tommaso d’Aquino, fedele al suo principio di individuazione, gli angeli si distinguono specificatamente gli uni dagli altri.”.

 

 
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